Il dirigente della sezione Antirapine della squadra mobile partenopea, Massimo Sacco, è stato interrogato nei giorni scorsi in Procura in qualità di indagato per concussione nell'ambito dell'inchiesta sul recupero del bottino di un furto alla trattoria Vanvitelli, che si trova nell'omonima piazza.il mattino
Se le accuse mosse a Pisani hanno fondamento, allora non puo' aver fatto tutto da solo .
Dal favorire i Lo Russo ad evitare indagini sui Potenza-Iorio, deve aver avuto appoggi all'interno del suo team .
E parlo di appoggi concreti, non di semplici testimoni .
Questo concetto fu espresso dallo stesso dott. Morelli qualche mese fa, nel corso di un'intervista, ribadendo che a lui non risulta niente .
Non per scomodare eventi storici di portata maggiore, ma l'uct di Bologna alla fine degli anni '80, incarna certe dinamiche .
La procura finora non si e' mossa perche' non aveva niente di solido .
Pur essendo credo, quest'indagine, un atto dovuto, potrebbe aprire una voragine .
Allora cominceremmo ad avere prove serie .
Se cosi' non e', l'accusa dovrebbe rassegnarsi, ma conoscendo il pubblico ministero, ho i miei dubbi .
giovedì 31 maggio 2012
I grazie che contano
Io ecco perche' apprezzo e ammiro il dott. Amato, tutto l'apprezzamento, e' un grande pubblico ministero , mi lega una cosa di affetto, non lo dico, sanno come la penso, quando devo dire una cosa la dico Giuseppe Misso udienza Megaride 29 Maggio 2012
Ringrazio al dottore per quella grande operazione di giugno Antonio Corrado udienza 15 Maggio
Il grazie di chi ha toccato il fondo, vale piu’ di quello di mille persone perbene .
Non essendo viziato da rancori ne’ da desideri di benefici, esprime quanto effettivamente vale, la persona a cui e’ diretto .
Ringrazio al dottore per quella grande operazione di giugno Antonio Corrado udienza 15 Maggio
Il grazie di chi ha toccato il fondo, vale piu’ di quello di mille persone perbene .
Non essendo viziato da rancori ne’ da desideri di benefici, esprime quanto effettivamente vale, la persona a cui e’ diretto .
mercoledì 30 maggio 2012
L'assoluzione dello SCO e la tempestivita' del Pisani
Stamattina Fabio Postiglione, che e' uno dei miei riferimenti su questioni di camorra, titolava, riguardo la testimonianza del dott. Gratteri : lo SCO ha gia' "assolto" il superpoliziotto .
Ovviamente si trattava di un titolo ad effetto, che pero' puo' trarre in inganno .
Finora abbiamo visto tre serie di poliziotti, che hanno testimoniato :
quelli della DIA, che , parafrasando il dott. Cortese, sono gli sbirri pagati dal contribuente per arrestare i delinquenti, hanno pedinato uomini e conti bancari, i superiori del Pisani, che hanno lavorato con lui gomito a gomito , e i grandi capi di Roma, gli investigatori di razza che costituiscono il terminale finale .
Ebbene io non direi che Gratteri, tantomeno Caldarozzi che non parla piu' del necessario, abbia gia' assolto l'ex-dirigente della mobile . Non ha nemmeno assolto .
Ha messo in chiaro che a lui, certe cose non risultano, il che non vuol dire che non siano accadute .
Ha quasi preso le distanze .
I due Questori invece, si sono dovuti difendere con maggior forza, perche' quelle lacune della vicenda Pisani che non si riescono a chiarire, li toccano direttamente .
Il questore ha contatto quotidiano con il capo della mobile . Non sta a Roma. Non puo' non sapere .
Il Questore Giuffre', che oggi ha pronunciato il nome del dott. Lepore almeno cento volte, non ha convinto su un paio di cose .
Il procuratore che gli ha dato semaforo verde sugli accertamenti condotti da Pisani, probabilmente non si e' reso conto della gravita' della cosa perche' non conosce le dinamiche dell'ufficio e si e' semplicemente fidato del parere del Questore .
Sarebbe stato opportuno che la questione fosse indagata non da un altro ufficio della questura, ma da un altro corpo .
Tempo fa si seguiva questo metodo in alcuni casi . Sarebbe bene fare delle regole scritte in proposito .
Tra l'altro, se il dott. Giuffre' pensava che l'evento fosse insignificante, e in effetti se ne ricevono tanti di esposti contro uomini della polizia ma non di quel tenore, non si capisce perche' abbia sentito l'esigenza di parlarne con il dott. Gratteri e con il dott. Caldarozzi .
Sul furto alla Vanvitelli, mi pare di aver capito da chi ci lavora (qualcuno mi corregga se sbaglio) che l'informativa di reato viene redatta dall'organo di polizia giudiziaria e trasmessa alla procura , e i dati immessi nella banca dati interforze .
Che non si trovi il fascicolo in procura, e' evento normale, ma che non lo si trovi contemporaneamente nemmeno in questura, non puo' essere una coincidenza .
Il capitolo Misso deve essere affrontato con cautela e conoscenza storica .
La ruggine che c'e' tra Misso e Salvatore Lo Russo, non termina con il pentimento .
Memorabili sono gli scontri avvenuti tra i due nel corso dei confronti ai processi che li vedono imputati .
Quindi la certezza che Lo Russo fosse piu' di un poliziotto, va presa con le pinze e confrontata con gli eventi .
E la storia dell'hard disk menzionata nel corso dell'esame , non e' di poco conto .
In quel dischetto c'era il famoso 20% che Lo Russo chiese al Pisani di tagliar via .
Un furto nell'ufficio del gip, non e' necessariamente roba da servizi segreti .
Credo che qualsiasi fesso lo avrebbe potuto fare .
Il personaggio Misso si smonta con un contro-interrogatorio che si prepara, volendo .
Questa mossa di volerlo evitare a tutti i costi, anche con l'invenzione della relazione consegnata a esame teste terminato, sinceramente non l'ho capita .
E' stato un trucco maldestro, e basta .
Ovviamente si trattava di un titolo ad effetto, che pero' puo' trarre in inganno .
Finora abbiamo visto tre serie di poliziotti, che hanno testimoniato :
quelli della DIA, che , parafrasando il dott. Cortese, sono gli sbirri pagati dal contribuente per arrestare i delinquenti, hanno pedinato uomini e conti bancari, i superiori del Pisani, che hanno lavorato con lui gomito a gomito , e i grandi capi di Roma, gli investigatori di razza che costituiscono il terminale finale .
Ebbene io non direi che Gratteri, tantomeno Caldarozzi che non parla piu' del necessario, abbia gia' assolto l'ex-dirigente della mobile . Non ha nemmeno assolto .
Ha messo in chiaro che a lui, certe cose non risultano, il che non vuol dire che non siano accadute .
Ha quasi preso le distanze .
I due Questori invece, si sono dovuti difendere con maggior forza, perche' quelle lacune della vicenda Pisani che non si riescono a chiarire, li toccano direttamente .
Il questore ha contatto quotidiano con il capo della mobile . Non sta a Roma. Non puo' non sapere .
Il Questore Giuffre', che oggi ha pronunciato il nome del dott. Lepore almeno cento volte, non ha convinto su un paio di cose .
Il procuratore che gli ha dato semaforo verde sugli accertamenti condotti da Pisani, probabilmente non si e' reso conto della gravita' della cosa perche' non conosce le dinamiche dell'ufficio e si e' semplicemente fidato del parere del Questore .
Sarebbe stato opportuno che la questione fosse indagata non da un altro ufficio della questura, ma da un altro corpo .
Tempo fa si seguiva questo metodo in alcuni casi . Sarebbe bene fare delle regole scritte in proposito .
Tra l'altro, se il dott. Giuffre' pensava che l'evento fosse insignificante, e in effetti se ne ricevono tanti di esposti contro uomini della polizia ma non di quel tenore, non si capisce perche' abbia sentito l'esigenza di parlarne con il dott. Gratteri e con il dott. Caldarozzi .
Sul furto alla Vanvitelli, mi pare di aver capito da chi ci lavora (qualcuno mi corregga se sbaglio) che l'informativa di reato viene redatta dall'organo di polizia giudiziaria e trasmessa alla procura , e i dati immessi nella banca dati interforze .
Che non si trovi il fascicolo in procura, e' evento normale, ma che non lo si trovi contemporaneamente nemmeno in questura, non puo' essere una coincidenza .
Il capitolo Misso deve essere affrontato con cautela e conoscenza storica .
La ruggine che c'e' tra Misso e Salvatore Lo Russo, non termina con il pentimento .
Memorabili sono gli scontri avvenuti tra i due nel corso dei confronti ai processi che li vedono imputati .
Quindi la certezza che Lo Russo fosse piu' di un poliziotto, va presa con le pinze e confrontata con gli eventi .
E la storia dell'hard disk menzionata nel corso dell'esame , non e' di poco conto .
In quel dischetto c'era il famoso 20% che Lo Russo chiese al Pisani di tagliar via .
Un furto nell'ufficio del gip, non e' necessariamente roba da servizi segreti .
Credo che qualsiasi fesso lo avrebbe potuto fare .
Il personaggio Misso si smonta con un contro-interrogatorio che si prepara, volendo .
Questa mossa di volerlo evitare a tutti i costi, anche con l'invenzione della relazione consegnata a esame teste terminato, sinceramente non l'ho capita .
E' stato un trucco maldestro, e basta .
Esame teste De Felice
Francesco De Felice nato a Pozzuoli il 21 Maggio 1972
Esponente di spicco dei clan Lo Fiore, Longobardo-Beneduce, Pagliuca-Sarno-Longobardo, in Pozzuoli
Collaboratore di giustizia dal 2009, decisione presa in seguito alle minacce di morte subite dalla moglie e dal figlioletto, da parte della moglie di Salvatore Pagliuca, Partorina Accone, che lo accusava di aver sottratto contante al clan .
Si occupava prevalentemente di estorsioni .
Nel Novembre 2008 nel corso di una riunione, viene deciso di praticare un'estorsione alla famiglia Potenza .
Si inviano Angelo Di Domenico e Salvatore Alfano per portarne comunicazione ai Potenza a Villa delle Ninfe .
Il figlio Maurizio, risponde freddamente che deve vedere .
La reazione non piace a De Felice, che decide di andare assieme a Raffaele De Felice, per fare pressione .
La richiesta e' di 100000 euro piu' tre rate annuali da diecimila euro ciascuna .
Maurizio dice che deve parlarne con i Lo Russo, che sono soci nel ristorante .
De Felice fino al momento dell'incontro non conosceva Maurizio, ma ne ha riconosciuto la foto, nel corso di un interrogatorio dei 180 giorni .
Dopo pochi giorni i capitoni (non Salvatore Lo Russo) vanno ad incontrarlo a casa di Gennaro Campana, facendogli presente che non possono sottostare al ricatto .
Dopo varie trattative la tangente viene ridotta a 50000 euro e tre rate annuali da 3000, in considerazione del fatto che sono soci al 50% dei Potenza .
Dichiarazione spontanea imputato Pisani
Presenta relazione di servizio del 6 dic 2005 su avvio rapporto confidenziale con Giuseppe Misso iniziato in data 2 Novembre dello stesso anno .
Esponente di spicco dei clan Lo Fiore, Longobardo-Beneduce, Pagliuca-Sarno-Longobardo, in Pozzuoli
Collaboratore di giustizia dal 2009, decisione presa in seguito alle minacce di morte subite dalla moglie e dal figlioletto, da parte della moglie di Salvatore Pagliuca, Partorina Accone, che lo accusava di aver sottratto contante al clan .
Si occupava prevalentemente di estorsioni .
Nel Novembre 2008 nel corso di una riunione, viene deciso di praticare un'estorsione alla famiglia Potenza .
Si inviano Angelo Di Domenico e Salvatore Alfano per portarne comunicazione ai Potenza a Villa delle Ninfe .
Il figlio Maurizio, risponde freddamente che deve vedere .
La reazione non piace a De Felice, che decide di andare assieme a Raffaele De Felice, per fare pressione .
La richiesta e' di 100000 euro piu' tre rate annuali da diecimila euro ciascuna .
Maurizio dice che deve parlarne con i Lo Russo, che sono soci nel ristorante .
De Felice fino al momento dell'incontro non conosceva Maurizio, ma ne ha riconosciuto la foto, nel corso di un interrogatorio dei 180 giorni .
Dopo pochi giorni i capitoni (non Salvatore Lo Russo) vanno ad incontrarlo a casa di Gennaro Campana, facendogli presente che non possono sottostare al ricatto .
Dopo varie trattative la tangente viene ridotta a 50000 euro e tre rate annuali da 3000, in considerazione del fatto che sono soci al 50% dei Potenza .
Dichiarazione spontanea imputato Pisani
Presenta relazione di servizio del 6 dic 2005 su avvio rapporto confidenziale con Giuseppe Misso iniziato in data 2 Novembre dello stesso anno .
Esame testi Viscardi Amato
Ciro Viscardi nato a Napoli il 3 Gennaio 1949
Attualmente lavora a Milano in un locale come direttore di sala
Inizio' a lavorare a Villa delle Ninfe grazie a Sasa Potenza, attorno al '98-'99 come responsabile di sala, fino al 2002-2003, anno in cui lascio' perche' preferiva locali di elite, con cerimonie piu' piccole e senza musica
Passo' al Poseidone con lo stesso stipendio, 1500 euro ma con l'aggiunta del 5% di quota partecipativa e utili connessi, alla societa' Zeus
Lascia anche questo locale per lo stesso motivo
Conosce Bruno nel 2000, quando questi inizia a partecipare attivamente alla gestione del locale di Pozzuoli ma non ne conosce l'effettiva partecipazione gestionale nella societa'
Dichiarazione spontanea Bruno Potenza
Chiarisce che erano a obbligati a quel tipo di cerimonie, con molta gente e gruppi musicali, per coprire i costi gestionali
Martina Amato nata a Napoli il 9 Febbraio 1985
Viene assunta da Andrea Macchia, che lei sa essere socio di Marco iorio o come il titolare del Regina Margherita, in qualita' di cassiera . Viene spostata alla reception quando il locale entra in amministrazione controllata
Dopo il sequestro del locale riceve svariati sms dal Macchia, che le chiede un incontro, ma non risponde perche' sa di non dover avere contatti con gli indagati
Il Macchia un giorno l'attende fuori dal locale e le dice che quando rientreranno in possesso dell'attivita' commerciale, la fara' licenziare da Iorio
Lei ignora e lui non si fa piu' sentire
Dichiarazione spontanea Andrea Macchia
Tiene a precisare che il suo interesse era indirizzato verso la gestione del locale di cui si preoccupava
Quando capi' che la Amato non intendeva approfondire, non la disturbo' ulteriormente
Attualmente lavora a Milano in un locale come direttore di sala
Inizio' a lavorare a Villa delle Ninfe grazie a Sasa Potenza, attorno al '98-'99 come responsabile di sala, fino al 2002-2003, anno in cui lascio' perche' preferiva locali di elite, con cerimonie piu' piccole e senza musica
Passo' al Poseidone con lo stesso stipendio, 1500 euro ma con l'aggiunta del 5% di quota partecipativa e utili connessi, alla societa' Zeus
Lascia anche questo locale per lo stesso motivo
Conosce Bruno nel 2000, quando questi inizia a partecipare attivamente alla gestione del locale di Pozzuoli ma non ne conosce l'effettiva partecipazione gestionale nella societa'
Dichiarazione spontanea Bruno Potenza
Chiarisce che erano a obbligati a quel tipo di cerimonie, con molta gente e gruppi musicali, per coprire i costi gestionali
Martina Amato nata a Napoli il 9 Febbraio 1985
Viene assunta da Andrea Macchia, che lei sa essere socio di Marco iorio o come il titolare del Regina Margherita, in qualita' di cassiera . Viene spostata alla reception quando il locale entra in amministrazione controllata
Dopo il sequestro del locale riceve svariati sms dal Macchia, che le chiede un incontro, ma non risponde perche' sa di non dover avere contatti con gli indagati
Il Macchia un giorno l'attende fuori dal locale e le dice che quando rientreranno in possesso dell'attivita' commerciale, la fara' licenziare da Iorio
Lei ignora e lui non si fa piu' sentire
Dichiarazione spontanea Andrea Macchia
Tiene a precisare che il suo interesse era indirizzato verso la gestione del locale di cui si preoccupava
Quando capi' che la Amato non intendeva approfondire, non la disturbo' ulteriormente
Processo Potenza Esame teste Giuffre'
Santi Giuffre' nato a Termini Imerese il 3 Luglio 1951
Questore di Napoli dal 1 Aprile 2009 al 28 Febbraio 2011
Si parla del primo esposto anonimo inviato a fine Gennaio, presumibilmente da poliziotti delusi, circa l'operato dei colleghi alla mobile, e riguardante varie questioni tra cui le relazioni Iorio-Potenza, il furto alla Trattoria Vanvitelli, una clio in dotazione alla polizia di stato e priva di telepass, un'audi .
Dopo essersi consultato con il procuratore Lepore e aver concordato le mosse da fare, chiede al dott. Pisani di fare accertamenti sulla veridicita' delle accuse contenute nell'esposto .
Ricevuti i risultati, che non davano adito a sospetti su notizie di reato, avverte il procuratore Lepore e gli comunica che inviera' tramite Pisani, gli atti per la trasmissione in procura .
E' a conoscenza del fatto, per aver letto l'intestazione, che l'esposto anonimo fu inviato a Ministero Interno (ne discusse con Caldarozzi e Gratteri), capo della polizia Manganelli , procura di Nola, carabinieri di Castello Cisterna .
Non sa se ciascuno di essi, effettivamente ricevette l'esposto .
Il suo ruolo e' stato di ricezione del'esposto e trasmissione verifiche investigative effettuate da Pisani e Sacco .
In relazione all'episodio che coinvolge la Trattoria Vanvitelli, chiarisce come inspiegabilmente, l'informativa di reato era presente nella banca dati SDI della polizia di stato, ma poi non fu trovato alcun fascicolo ne' in procura ne' in questura .
Non si pose mai il problema dell'affidamento dell'accertamento a Pisani, perche' gli esposti anonimi sono accadimenti di routine e non vi era alcuna area di disistima nei confronti del funzionario, e comunque aveva ricevuto l'ok da Lepore .
Ha pranzato piu' di una volta al Regina Margherita e conosce Marco Iorio, che nella seconda decade del 2010, gli chiese notizie sulla zona di Mondello, dove aveva intenzione di aprire un ristorante e che lui conosceva in quanto era stato questore di Palermo .
Sapeva che Lo Russo era informatore e ne parlo' anche con Lepore, ma nel suo periodo in questura, questi era detenuto .
Questore di Napoli dal 1 Aprile 2009 al 28 Febbraio 2011
Si parla del primo esposto anonimo inviato a fine Gennaio, presumibilmente da poliziotti delusi, circa l'operato dei colleghi alla mobile, e riguardante varie questioni tra cui le relazioni Iorio-Potenza, il furto alla Trattoria Vanvitelli, una clio in dotazione alla polizia di stato e priva di telepass, un'audi .
Dopo essersi consultato con il procuratore Lepore e aver concordato le mosse da fare, chiede al dott. Pisani di fare accertamenti sulla veridicita' delle accuse contenute nell'esposto .
Ricevuti i risultati, che non davano adito a sospetti su notizie di reato, avverte il procuratore Lepore e gli comunica che inviera' tramite Pisani, gli atti per la trasmissione in procura .
E' a conoscenza del fatto, per aver letto l'intestazione, che l'esposto anonimo fu inviato a Ministero Interno (ne discusse con Caldarozzi e Gratteri), capo della polizia Manganelli , procura di Nola, carabinieri di Castello Cisterna .
Non sa se ciascuno di essi, effettivamente ricevette l'esposto .
Il suo ruolo e' stato di ricezione del'esposto e trasmissione verifiche investigative effettuate da Pisani e Sacco .
In relazione all'episodio che coinvolge la Trattoria Vanvitelli, chiarisce come inspiegabilmente, l'informativa di reato era presente nella banca dati SDI della polizia di stato, ma poi non fu trovato alcun fascicolo ne' in procura ne' in questura .
Non si pose mai il problema dell'affidamento dell'accertamento a Pisani, perche' gli esposti anonimi sono accadimenti di routine e non vi era alcuna area di disistima nei confronti del funzionario, e comunque aveva ricevuto l'ok da Lepore .
Ha pranzato piu' di una volta al Regina Margherita e conosce Marco Iorio, che nella seconda decade del 2010, gli chiese notizie sulla zona di Mondello, dove aveva intenzione di aprire un ristorante e che lui conosceva in quanto era stato questore di Palermo .
Sapeva che Lo Russo era informatore e ne parlo' anche con Lepore, ma nel suo periodo in questura, questi era detenuto .
Processo Potenza Esame teste Misso
Giuseppe Misso nato a Napoli il 19 Maggio 1976
Testimonia ai sensi del 197bis
Riveste ruolo apicale all'interno del clan Misso dal 1994, e in particolare dal '95, anno in cui lo zio viene arrestato .
Si e' pentito per cambiare radicalmente la sua vita, da quella spazzatura umana che e' la camorra .
Ha iniziato la sua collaborazione, primo della famiglia, il 30 Marzo 2007, autoaccusandosi di numerosi omicidi, quando era sotto 41bis .
Nell'arco dei 180 giorni successivi, ha parlato delle sue conoscenze circa i legami tra le famiglie Potenza, Ioio o Iorio, Lo Russo, e dei capitali illeciti reinvestiti nelle loro attivita' .
Il riciclaggio dei Potenza era noto a tutti a Napoli .
Nel 2005 assieme al suo clan, fece un'estorsione alla famiglia Potenza, comunicandolo a Bruno, nel ristorante di Pozzuoli, chiedendogli circa 30 o 40-50000 euro .
Fu in quell'occasione che venne a sapere da personaggi del suo clan, Salvatore Torino, Tonino Economico, referente dei Misso al Pallonetto, e Giovanni Penniello, i quali lo informarono delle attivita' dei Potenza .
La cosa gli fu confermata dallo zio, nel periodo in cui lo rivide in carcere .
I Lo Russo non accennarono ritorsioni dopo l'estorsione ai loro presunti soci .
Non sa pronunciare bene il cognome Iorio, perche' non lo ricorda bene da come glielo riferi' Penniello .
Attualmente e' a piede libero, sotto protezione, ma con dei problemi perche' non sempre la scorta lo accompagna . Si ripromette di chiarire la cosa con l'aiuto del pubblico ministero Amato .
Ha ricevuto una notifica di sospensione del programma, ma non ha ben chiaro il perche' .
Ritiene che quanto scritto scritto su il Roma a riguardo (problemi con la polizia penitenziaria) non corrisponda a verita' .
La notifica verra' acquisita agli atti .
Sul periodo in cui venne a conoscenza dei fatti e dei legami malavotosi di Salvatore Lo Russo :
Allora io esco il 20 Settembre 2004 dal carcere di Voghera , poi vengo ri-arrestato 31 Gennaio del 2006 , poi collaboro con la giustizia il 30 Marzo del 2007 Vengo scarcerato il 30 Agosto del 2007
In tutti questi passaggi, non lo so l'avvocato a chi si riferisce , perche' dopo devo chiarire anche io alcuni aspetti, perche' sono cose attinenti a questo processo .
Io sono stato denunciato per calunnia dal signor Salvatore Lo Russo e non so anche se dal dott. Pisani , che io dissi che era un confidente del dott. Pisani e Salvatore Lo Russo mi denuncio' per calunnia , che diede mandato a Saverio Sanese .
Alla luce dei fatti, io penso che il signor Salvatore Lo Russo mi dovrebbe dare delle scuse , perche' non era un confidente, era di piu' , pertanto io lo devo denunciare in aula a lui e a chi l'appoggiato in questa cosa, anche perche' durante i 180 giorni a me e' stato rubato un hard disk dal computer .
Io nonostante tutto, non ho avuto paura di continuare a collaborare con la giustizia e toccare persone che rappresentano la costituzione Italiana .
Io ecco perche' apprezzo e ammiro il dott. Amato, tutto l'apprezzamento, e' un grande pubblico ministero , mi lega una cosa di affetto, non lo dico, sanno come la penso, quando devo dire una cosa la dico
E' l'unico che ha avuto coraggio di portare avanti indagini che forse non so se qualcun altro l'aveva
Io sono stato denunciato per calunnia dottoressa, e questo lo devo denunciare in aula oggi
Riguardo alle sue conoscenze sull'omicidio di Gennaro Esposito in relazione a Salvatore Lo Russo
Un capo di un clan in un quartiere non puo' non sapere che si fa un omicidio
Presidente Romano :
Misso una cosa, voi prima quando avete parlato di Lo Russo avete sempre ironicamente l'ispettore Lo Russo, ma perche' lo chiamate cosi'
Io come ve l'ho detto prima , io oggi sto qua e sto senza un programma di protezione e proprio guarda caso perche' ci sono sotto cose ancora molto gravi ma io non ho problemi di questo
Vengo trattato da ancora delinquente quando non lo sono piu' , lo dicono i fatti, non prendo un fermo da pregiudicato da sei anni
Proprio stamattina mi e' successo un altro episodio spiacevole , di raccontarlo in aula, il dottore sicuramente interverra' perche' sta diventando un po' la barzelletta e Pinocchio
Lo chiamo ispettore perche' a Napoli era risaputo che Salvatore Lo Russo era un confidente del dott. Pisani
Era risaputo anche da, pur i ppret a Napul
Salvatore Lo Russo ha fatt vint'ann a malavita ma nun e' mai stat arrestat , non gli hanno mai sequestrato beni, non hanno mai arrestato nessuno
Salvatore Lo Russo ha potuto fare i comodi loro perche' aveva una copertura ben precisa
Salvatore Lo Russo e mi assumo la responsabilita' di quello che dico, l'ho detto e lo diro' , lo diro' sempre, perche' SLR era un confidente del dott. Pisani e di piu' , alla luce di quello che sta succedendo e poi mi viene a calunniare a me, cioe' questo mi sembra un po' veramente, dovrebbe avere la dignita' di stare zitto
Ma voi questo fatto che Lo russo era un confidente del dottore Pisani, quando lo avete saputo, in che periodo e come lo avete saputo ?
Allora a Napoli girava la voce che SLR era un confidente del dott. Pisani , aveva queste famose coperture, pensate che il fratello viene assolto perche' una corte di appello stabilisce che non esisteva l'alleanza di Secondigliano, meno male che poi la cassazione mise fine a quel discorso perche' l'alleanza di Secondigliano esiste da trent'anni
Cioe' ma il discorso e' che io, a Napoli si sapeva che SLR era un indegno e un infame, solamente io ho vissuto i panni da camorrista per 18 anni , quando ho finito di fare il camorrista ho fatto il collaboratore, poi posso essere giudicato come tutti vogliono, non e' un problema, pero' SLR teneva due vesti, era malavitoso e faceva il confidente e faceva il poliziotto, cioe' quando a Napoli si sapeva che SLR era un confidente del dott. Pisani, tutti ne avevano paura a parlare poi Ettore Sabatino , un altro che ebbe il coraggio di staccarsi dalla famiglia Lo Russo proprio perche' poi ebbero anche un fermo con l'arresto di Gennaro Longobardi a Pozzuoli a quel punto la' , la cosa divento' di dominio pubblico
SLR ha continuato altri dodici anni a delinquere , a far succedere guerre alla sanita', guerre a Scampia, omicidi pe tutta Napoli, e questo signore, guarda caso per una legge divina stava sempre fuori, mentre noi che facevamo delinquenza venivamo arrestati , giustamente, io devo ancora farmi tanti anni di carcere , me li faro' tranquillamente, non ho problemi, non ho collaborato per un carcere, ho collaborato perche' mi era venuta la nausea , poi io da malavitoso sapevo come andavano certe cose
Misso, io v'avev chiesto un'altra cosa, cioe' in che periodo voi avevate saputo questo fatto, voi state dicendo
dal '97 , dal '98-'99
dal '98-'99 cioe' gia' secondo voi si sapeva, si diceva che c'era questo rapporto di confidenza tra Pisani e Lo Russo ?
si si, si si
perche voi prima avevate detto che c'e' stato un momento che la cosa e' diventata ufficiale, e questo momento quando si colloca, in che periodo
allora la cosa quando e' diventato ufficiale e' stato quando Ettore Sabatino , cioe' un noto killer della famiglia Lo Russo, si e' staccato dal clan di SLR , poiche' si era avuto, allora mo' vi spiego un attimo
Un giorno Ettore Sabatino va vicino a Salvatore Lo Russo, e dice che deve fare un attentato al dott. Pisani per vedere se il confidente era SLR
Dopo un po' da Ettore Sabatino, queste sono cose dichiarate durante i 180 giorni, dopo un po' una persona del vomero, un poliziotto va da Maurizio Brandi , nonche' anche lui confidente, e gli dice guarda ha portato l'imbasciata che Ettore Sabatino ha detto che si doveva fare un attentato al dott. Pisani, lui e' l'infame
A quel punto la' Ettore Sabatino ha avuto la certezza che l'infame era SLR, e da li' si e' staccato dalla famiglia Lo Russo , venendo alla Sanita' dove poi sono stati fatti una serie di omicidi,
perche' voi poi questo fatto di Sabatino lo avete appreso da chi, da chi l'avete saputo ?
l'ho saputo proprio direttamente da Ettore Sabatino , che poi e' anche il mio compare di cresima Ettore Sabatino,
Pubblico ministero Amato :
la scissione di Ettore Sabatino lei ricorda in che anno avviene , in che periodo avviene
la scissione di Ettore Sabatino avviene nel '99 , nel periodo Sett. Ott. '99,
Al di la' del rapporto di comparaggio con Ettore Sabatino di cui ha parlato, E.S. dopo che si allontana dai Lo Russo, da un punto di vista criminale, che fa e con chi si allea
dotto' l'ho detto proprio adesso alla corte, E.S. all'attimo che si distacca dalla famiglia Lo Russo , se ne viene proprio ad abitare alla Sanita', lui, Salvatore Torino, Giovanni Siri, Nicola Di Febbraro, Faustino Valcarenghi , Francesco Sabatino, sarebbe il figlio, Mimmo Sabatino, si appoggiano alla Sanita' dove dalla Sanita' vengono fatti una serie di omicidi , nonostante che Ettore Sabatino aveva fatto ammazzare il padre di Vincenzo Mazzarella , ma mio zio fu molto abile a sedere tutti a un tavolo perche' si doveva arrivare allo scopo di sconfiggere l'alleanza di Secondigliano,
quindi si crea un 'alleanza Misso-Sabatino per intenderci
si, si
Testimonia ai sensi del 197bis
Riveste ruolo apicale all'interno del clan Misso dal 1994, e in particolare dal '95, anno in cui lo zio viene arrestato .
Si e' pentito per cambiare radicalmente la sua vita, da quella spazzatura umana che e' la camorra .
Ha iniziato la sua collaborazione, primo della famiglia, il 30 Marzo 2007, autoaccusandosi di numerosi omicidi, quando era sotto 41bis .
Nell'arco dei 180 giorni successivi, ha parlato delle sue conoscenze circa i legami tra le famiglie Potenza, Ioio o Iorio, Lo Russo, e dei capitali illeciti reinvestiti nelle loro attivita' .
Il riciclaggio dei Potenza era noto a tutti a Napoli .
Nel 2005 assieme al suo clan, fece un'estorsione alla famiglia Potenza, comunicandolo a Bruno, nel ristorante di Pozzuoli, chiedendogli circa 30 o 40-50000 euro .
Fu in quell'occasione che venne a sapere da personaggi del suo clan, Salvatore Torino, Tonino Economico, referente dei Misso al Pallonetto, e Giovanni Penniello, i quali lo informarono delle attivita' dei Potenza .
La cosa gli fu confermata dallo zio, nel periodo in cui lo rivide in carcere .
I Lo Russo non accennarono ritorsioni dopo l'estorsione ai loro presunti soci .
Non sa pronunciare bene il cognome Iorio, perche' non lo ricorda bene da come glielo riferi' Penniello .
Attualmente e' a piede libero, sotto protezione, ma con dei problemi perche' non sempre la scorta lo accompagna . Si ripromette di chiarire la cosa con l'aiuto del pubblico ministero Amato .
Ha ricevuto una notifica di sospensione del programma, ma non ha ben chiaro il perche' .
Ritiene che quanto scritto scritto su il Roma a riguardo (problemi con la polizia penitenziaria) non corrisponda a verita' .
La notifica verra' acquisita agli atti .
Sul periodo in cui venne a conoscenza dei fatti e dei legami malavotosi di Salvatore Lo Russo :
Allora io esco il 20 Settembre 2004 dal carcere di Voghera , poi vengo ri-arrestato 31 Gennaio del 2006 , poi collaboro con la giustizia il 30 Marzo del 2007 Vengo scarcerato il 30 Agosto del 2007
In tutti questi passaggi, non lo so l'avvocato a chi si riferisce , perche' dopo devo chiarire anche io alcuni aspetti, perche' sono cose attinenti a questo processo .
Io sono stato denunciato per calunnia dal signor Salvatore Lo Russo e non so anche se dal dott. Pisani , che io dissi che era un confidente del dott. Pisani e Salvatore Lo Russo mi denuncio' per calunnia , che diede mandato a Saverio Sanese .
Alla luce dei fatti, io penso che il signor Salvatore Lo Russo mi dovrebbe dare delle scuse , perche' non era un confidente, era di piu' , pertanto io lo devo denunciare in aula a lui e a chi l'appoggiato in questa cosa, anche perche' durante i 180 giorni a me e' stato rubato un hard disk dal computer .
Io nonostante tutto, non ho avuto paura di continuare a collaborare con la giustizia e toccare persone che rappresentano la costituzione Italiana .
Io ecco perche' apprezzo e ammiro il dott. Amato, tutto l'apprezzamento, e' un grande pubblico ministero , mi lega una cosa di affetto, non lo dico, sanno come la penso, quando devo dire una cosa la dico
E' l'unico che ha avuto coraggio di portare avanti indagini che forse non so se qualcun altro l'aveva
Io sono stato denunciato per calunnia dottoressa, e questo lo devo denunciare in aula oggi
Riguardo alle sue conoscenze sull'omicidio di Gennaro Esposito in relazione a Salvatore Lo Russo
Un capo di un clan in un quartiere non puo' non sapere che si fa un omicidio
Presidente Romano :
Misso una cosa, voi prima quando avete parlato di Lo Russo avete sempre ironicamente l'ispettore Lo Russo, ma perche' lo chiamate cosi'
Io come ve l'ho detto prima , io oggi sto qua e sto senza un programma di protezione e proprio guarda caso perche' ci sono sotto cose ancora molto gravi ma io non ho problemi di questo
Vengo trattato da ancora delinquente quando non lo sono piu' , lo dicono i fatti, non prendo un fermo da pregiudicato da sei anni
Proprio stamattina mi e' successo un altro episodio spiacevole , di raccontarlo in aula, il dottore sicuramente interverra' perche' sta diventando un po' la barzelletta e Pinocchio
Lo chiamo ispettore perche' a Napoli era risaputo che Salvatore Lo Russo era un confidente del dott. Pisani
Era risaputo anche da, pur i ppret a Napul
Salvatore Lo Russo ha fatt vint'ann a malavita ma nun e' mai stat arrestat , non gli hanno mai sequestrato beni, non hanno mai arrestato nessuno
Salvatore Lo Russo ha potuto fare i comodi loro perche' aveva una copertura ben precisa
Salvatore Lo Russo e mi assumo la responsabilita' di quello che dico, l'ho detto e lo diro' , lo diro' sempre, perche' SLR era un confidente del dott. Pisani e di piu' , alla luce di quello che sta succedendo e poi mi viene a calunniare a me, cioe' questo mi sembra un po' veramente, dovrebbe avere la dignita' di stare zitto
Ma voi questo fatto che Lo russo era un confidente del dottore Pisani, quando lo avete saputo, in che periodo e come lo avete saputo ?
Allora a Napoli girava la voce che SLR era un confidente del dott. Pisani , aveva queste famose coperture, pensate che il fratello viene assolto perche' una corte di appello stabilisce che non esisteva l'alleanza di Secondigliano, meno male che poi la cassazione mise fine a quel discorso perche' l'alleanza di Secondigliano esiste da trent'anni
Cioe' ma il discorso e' che io, a Napoli si sapeva che SLR era un indegno e un infame, solamente io ho vissuto i panni da camorrista per 18 anni , quando ho finito di fare il camorrista ho fatto il collaboratore, poi posso essere giudicato come tutti vogliono, non e' un problema, pero' SLR teneva due vesti, era malavitoso e faceva il confidente e faceva il poliziotto, cioe' quando a Napoli si sapeva che SLR era un confidente del dott. Pisani, tutti ne avevano paura a parlare poi Ettore Sabatino , un altro che ebbe il coraggio di staccarsi dalla famiglia Lo Russo proprio perche' poi ebbero anche un fermo con l'arresto di Gennaro Longobardi a Pozzuoli a quel punto la' , la cosa divento' di dominio pubblico
SLR ha continuato altri dodici anni a delinquere , a far succedere guerre alla sanita', guerre a Scampia, omicidi pe tutta Napoli, e questo signore, guarda caso per una legge divina stava sempre fuori, mentre noi che facevamo delinquenza venivamo arrestati , giustamente, io devo ancora farmi tanti anni di carcere , me li faro' tranquillamente, non ho problemi, non ho collaborato per un carcere, ho collaborato perche' mi era venuta la nausea , poi io da malavitoso sapevo come andavano certe cose
Misso, io v'avev chiesto un'altra cosa, cioe' in che periodo voi avevate saputo questo fatto, voi state dicendo
dal '97 , dal '98-'99
dal '98-'99 cioe' gia' secondo voi si sapeva, si diceva che c'era questo rapporto di confidenza tra Pisani e Lo Russo ?
si si, si si
perche voi prima avevate detto che c'e' stato un momento che la cosa e' diventata ufficiale, e questo momento quando si colloca, in che periodo
allora la cosa quando e' diventato ufficiale e' stato quando Ettore Sabatino , cioe' un noto killer della famiglia Lo Russo, si e' staccato dal clan di SLR , poiche' si era avuto, allora mo' vi spiego un attimo
Un giorno Ettore Sabatino va vicino a Salvatore Lo Russo, e dice che deve fare un attentato al dott. Pisani per vedere se il confidente era SLR
Dopo un po' da Ettore Sabatino, queste sono cose dichiarate durante i 180 giorni, dopo un po' una persona del vomero, un poliziotto va da Maurizio Brandi , nonche' anche lui confidente, e gli dice guarda ha portato l'imbasciata che Ettore Sabatino ha detto che si doveva fare un attentato al dott. Pisani, lui e' l'infame
A quel punto la' Ettore Sabatino ha avuto la certezza che l'infame era SLR, e da li' si e' staccato dalla famiglia Lo Russo , venendo alla Sanita' dove poi sono stati fatti una serie di omicidi,
perche' voi poi questo fatto di Sabatino lo avete appreso da chi, da chi l'avete saputo ?
l'ho saputo proprio direttamente da Ettore Sabatino , che poi e' anche il mio compare di cresima Ettore Sabatino,
Pubblico ministero Amato :
la scissione di Ettore Sabatino lei ricorda in che anno avviene , in che periodo avviene
la scissione di Ettore Sabatino avviene nel '99 , nel periodo Sett. Ott. '99,
Al di la' del rapporto di comparaggio con Ettore Sabatino di cui ha parlato, E.S. dopo che si allontana dai Lo Russo, da un punto di vista criminale, che fa e con chi si allea
dotto' l'ho detto proprio adesso alla corte, E.S. all'attimo che si distacca dalla famiglia Lo Russo , se ne viene proprio ad abitare alla Sanita', lui, Salvatore Torino, Giovanni Siri, Nicola Di Febbraro, Faustino Valcarenghi , Francesco Sabatino, sarebbe il figlio, Mimmo Sabatino, si appoggiano alla Sanita' dove dalla Sanita' vengono fatti una serie di omicidi , nonostante che Ettore Sabatino aveva fatto ammazzare il padre di Vincenzo Mazzarella , ma mio zio fu molto abile a sedere tutti a un tavolo perche' si doveva arrivare allo scopo di sconfiggere l'alleanza di Secondigliano,
quindi si crea un 'alleanza Misso-Sabatino per intenderci
si, si
Da San Luca a via Veneto senza cuore
Non ho teoremi .
Il mio motto e' : va dove ti porta l'indagine, non il cuore .Renato Cortese
Ho l'impressione che questo signore mi fornira' parecchio materiale su cui scrivere .
Ha pienamente ragione, pero' al momento giusto bisogna ricordarselo il cuore .
Intervista che merita di essere letta, per comprendere il personaggio .
Il mio motto e' : va dove ti porta l'indagine, non il cuore .Renato Cortese
Ho l'impressione che questo signore mi fornira' parecchio materiale su cui scrivere .
Ha pienamente ragione, pero' al momento giusto bisogna ricordarselo il cuore .
Intervista che merita di essere letta, per comprendere il personaggio .
martedì 29 maggio 2012
Francis Grat sale in cattedra
Ne viene fuori l'immagine di un uomo retto, rigoroso, attento al particolare, ligio al dovere verso lo stato di cui e' servitore e verso il corpo di appartenenza, una persona che non scende a compromessi .
Francesco Gratteri e' un uomo tutto d'un pezzo che non macchierebbe d'infamia se stesso o il suo ufficio per Pisani e nemmeno per un De Gennaro .
Mi si potrebbe obiettare che e' un grande attore . Dubito sia cosi', perche' i fatti parlano per lui .
Sicuramente e' una vecchia volpe di stampo Calabro, che spaventa chi delinque .
La sua testimonianza, molto cristallina e lineare, si e' sviluppata sulla falsariga di quella di Caldarozzi, ma rispetto al collega, probabilmente personalita' e caratteri differenti, all'apparenza algido il romano, e' stato piu' prodigo di particolari circa i meccanismi che regolano le dinamiche del servizio centrale, senza mai andare oltre il percorso impostogli dal pubblico ministero .
A differenza di certi colleghi che lo hanno preceduto, lasciandosi prendere dalla paura di restare coinvolti in qualche pasticcio, Gratteri ha semplicemente ribadito eventi e metodi che hanno caratterizzato e caratterizzano ancora l'operato suo, e dei suoi uomini .
Non ha deposto per proteggere nessuno, tantomeno se stesso, e questo ne ha sicuramente facilitato il compito .
Nonostante i tentativi un po' maldestri e insistenti della pubblica accusa, indotti dal contro-esame della difesa, di portarlo all'errore, o per lo meno di fargli ammettere anche solo una supposizione su possibili comportamenti scorretti del suo sottoposto, non e' caduto nel tranello .
D'altra parte non aveva niente da nascondere .
La teoria del do ut des alla maniera intesa dal dott. Amato, come osservai a margine della testimonianza del dott. Caldarozzi, coinvolgerebbe il servizio centrale e molte altre questure, creando un'improponibile associazione a delinquere di stampo poliziesco, che la magistratura stessa, non avrebbe potuto ignorare per molto tempo .
Cio' non esclude automaticamente Pisani da eventuali colpe o mancanze, ma mette in chiaro che il servizio centrale operativo non copre, se messo a conoscenza, l'operato di uomini che vanno fuori dalle righe .
La fermezza della testimonianza del dott. Gratteri, soprattutto nel corso delle battute finali dell'esame, ha messo decisamente in riga anche il pubblico ministero, stranamente calmo e pacifico e probabilmente conscio del fatto che da questa serie di testimonianze non puo' trarre granche' a suo favore .
Con un ufficio e un capo, che lavorano in questa maniera, ci sta anche l'errore in buona fede, sia esso a Genova, Brindisi o in qualsiasi altro posto .
Un accoppiata Cirillo-Gratteri per il prossimo valzer di poltrone al super-vertice, nel momento delicato che stiamo vivendo, sarebbe una mossa azzeccata .
Glielo auguro di cuore .
Processo Potenza Esame teste Gratteri
Francesco Gratteri nato a Taurianova il 25 Febbraio 1954
Direttore del servizio centrale operativo da Giugno 2000 sino alla fine di Luglio 2003
Direttore servizio centrale anti-terrorismo dall'estate 2003 fino al Luglio 2005
Questore di Bari dall'estate 2005 al 7-8 Gennaio 2007
Dal 2007 ad oggi e' direttore centrale anti-crimine della direzione centrale anti-crimine della polizia di stato
Il Pisani e' arrivato al SCO attorno al '98-'99, forse '99, quindi nel periodo in cui lui e' alla direzione del servizio, hanno lavorato assieme .
Era a conoscenza del rapporto confidenziale che il Pisani aveva con Lo Russo, noto a lui stesso in quanto in servizio a Napoli a meta' degli anni '80, e conferma l'importanza dell'apporto dato da quest'ultimo riguardo a fatti concernenti criminalita' organizzata ed eventi delittuosi, nonche' notizie su dinamiche criminali locali .
Conferma che la cattura di Francesco Prudentino e' legata ad un'acquisizione fiduciaria non facente capo a Salvatore Lo Russo .
Descrive il meccanismo di gestione delle note fiduciarie gia' illustrato in precedenza dal dott. Caldarozzi , dal momento dell'acquisizione sino alla trasmissione su territorio (squadre mobili), di concerto con l'autorita' giudiziaria interessata, in caso di necessita' di approfondimenti per l'individuazione di profili di illecito penale .
La trasmissione agli organi territoriali non prevede la menzione del nome della fonte .
Dietro richiesta dell'avvocato Nugnes, conferma firme apposte da lui, o da Grassi o Caldarozzi, su ciascuna delle relazioni di servizio redatte dal Pisani nel periodo che va dal 2000 al 2003 .
Illustra come il servizio centrale operativo coordini
l'attivita' sul territorio delle strutture della polizia di stato che si occupano, cosi' come fa la squadra mobile in linea prevalente , se non esclusiva, di attivita' di polizia giudiziaria collegata a fenomeni di criminalita' comune, organizzata, o di criminalita' diffusa .
Tiene a precisare che il servizio centrale anti-crimine
e' la struttura che raccoglie al suo interno tre strutture operative come lo SCO, la polizia scientifica e il controllo del territorio, quindi non solo attivita' investigativa ma anche di prevenzione generale , cosi' e' definito nel nostro linguaggio ma la competenza e' prevista per decreto, e si occupa anche di emanare direttive, circolari, linee di indirizzo, linee strategiche riguardo alla necessita' di contrastare determinate forme di criminalita' che in qualche maniera preoccupano l'equilibrio della sicurezza pubblica ed altro .
Sul fatto che l'appartenenza del Lo Russo alla criminalita' organizzata, specie dopo l'arresto del fratello, potesse essere ostativo al mantenimento del rapporto fiduciario o dovesse essere incrementato :
in linea di principio non ritengo che possa essere un motivo ...(incomprensibile) di mantenere un rapporto di collaborazione riservata di tipo appunto fiduciario con un appartenente ad un'organizzazione criminale seppur di rango o funzione, diciamo, elevata, ovviamente mantenendo il rapporto di collaborazione nei limiti prescritti insomma , non c'e' alcuna ragione preclusiva insomma, perche' si abbia, l'investigatore ovviamente responsabile, parliamo, e' bene sempre che il capo dell'ufficio che soprattutto in casi del genere segua direttamente il rapporto di collaborazione che volta per volta si riesce ad instaurare con la fonte a seconda dell'importanza dell'informazione ed anche a seconda dell'autorevolezza della fonte .
Dal mio punto di vista non c'e' alcun motivo preclusivo .
Conferma all'avvocato Palmieri, difesa Iorio Massimiliano, di essersi recato a pranzo nel Gennaio 2011, nel corso di una conferenza internazionale a Napoli, in uno dei ristoranti degli Iorio, sul lungomare .
Era nei pressi dell'hotel ma si e' reso conto che la gestione fosse degli Iorio, solo in seguito a notizia della custodia cautelare che li riguardava .
Subentra di nuovo il pubblico ministero Amato :
Tornando un attimo alle domande del difensore sulle direttive e dei limiti , volevo un attimo poi comprendere , se, nell'ambito di queste direttive si individuano dei limiti, la fonte e' persona che normalmente riceve o immagina di ricevere un tornaconto dall'attivita' confidenziale che presta .
Sono indicati, dettati, dei limiti , per esempio la mancata attivazione di attivita' investigativa rientra tra i limiti nel rapporto con la fonte confidenziale
Questo e' l'ambito che un attimo mi interessava di approfondire .
Guardi ovviamente, non e' necessariamente oggetto di, come posso dire, di una rigorosa disciplina, nel senso che io non ricordo dal momento del mio insediamento alla direzione centrale anti-crimine di avere emanato direttive su, che vadano a disciplinare il rapporto eventuale di cooperazione fiduciario, tra l'investigatore, e la fonte .
Sono argomenti che vengono volta per volta, trattati con il capo dell'ufficio, quindi con il responsabile della squadra mobile, in conseguenza della informazione che viene riportata verticalmente quindi al centro .
Se si tratta di una informazione importante che attiene ad un evento delittuoso o ad una progettualita' delittuosa , e' evidente che viene chiamato in causa il direttore del servizio o il direttore centrale .
E' evidente anche che, diciamo, quella informazione puo', come posso dire, terminare il suo percorso anche all'interno dell'ufficio , nel senso che puo' non avere necessariamente uno sbocco operativo pero' puo' servire a irrobustire, l'ambito delle conoscenze dell'ufficio .
Se i funzionari dai quali l'informazione transita, valutano che ovviamente vi sono profili di rilievo penale e l'informazione viene anche trasmessa al centro, ovviamente si chiede primo, che vi sia una documentazione scritta di quell'informazione quindi che si lasci traccia della notizia che si e' acquisita, secondo, che venga informata l'autorita' giudiziaria , e questa e' una prassi, una regola direi insomma , seppur non scritta, che appartiene anche alla tecnica investigativa nel rispetto ovviamente del codice di procedura penale, questa e' una regola che caratterizza in maniera certa l'attivita' dell'investigatore territoriale e dell'investigatore centrale .
Senta, quando lei faceva riferimento alla possibilita' che personaggi che comunque rivestono un ruolo apicale all'interno della criminalita' organizzata , possano assurgere a confidenti di polizia, poi fa riferimento a questa possibilita' in relazione a fatti specifici , non lo so, un fatto eclatante o una situazione particolare in un determinato momento storico o la immagina anche come rapporto permanente nel tempo e a prescindere dalla specificita' e dalla gravita' di singoli episodi ?
Guardi non so se sia disciplinabile in maniera rigorosa , ecco questo fatto .
Io lo dico anche perche' l'ho fatto personalmente, cioe' quando mi e' capitato di essere, di trovarmi preposto o di assumere incarichi di responsabilita' di ufficio, o comunque di svolgere attivita' investigativa , anche personalmente mi e' capitato di acquisire informazioni fiduciarie da personaggi organici ad ambiti di criminalita' organizzata anche importanti .
Penso che, voglio dire, questo, ribadisco, il principio secondo il quale non vedo , voglio dire, nel rispetto delle regole, ecco, e nel rispetto ovviamente delle norme alle quali l'investigatore , delle norme che e' tenuto a rispettare , voglio dire, e' come se io, nelle, come posso dire, con le dovute differenze, e' come un investigatore che va a fare un colloquio investigativo , con un esponente di un'organizzazione criminale importante , in una struttura detentiva .
Cioe' puo' darsi che, il, diciamo la persona con la quale ti accingi a colloquiare, rigetti il colloquio e te ne torna , puo' darsi che, la persona con la quale vai a colloquiare , ti dia delle informazioni che ovviamente poi vanno riportate in un'annotazione, subiscono degli approfondimenti investigativi , quindi vengono poi esaminati, portati a conoscenza ovviamente anche dell'autorita' giudiziaria, ma voglio dire, ecco non vedo, personalmente non vedo una ragione ostativa alla...
Ovviamente non tutti, come posso dire, il funzionario sovra-ordinato si deve, nel caso in cui l'attivita' venga intrapresa da un suo subordinato, si deve anche porre il problema che il suo subordinato sia nella condizione generale di poter mantenere un colloquio con una persona diciamo, di rango che appartiene ad un ambito criminale
Questo mantenere, gestire, poi sostanzialmente, in che cosa si traduce ?
Voglio dire, per quanto mi riguarda, a me e' capitato, di miei addetti che abbiano intrattenuto rapporti fiduciari, se io li reputavo pericolosi nel senso che, perche', tante volte puo' succedere il contrario, puo' succedere che il (incomprensibile) della fonte, se parliamo di investigatore accorto e esperto , conoscitore della materia, ovviamente questa evenienza se la deve rappresentare .
Si deve rappresentare il fatto di dover mantenere una posizione ferma rispetto, diciamo a, quelle che sono le sue responsabilita' con riguardo all'attivita' che gestisce e far capire al suo interlocutore, voglio dire, e l'interlocutore lo capisce, se lo vuol capire
Torniamo un attimo al caso concreto, si e' mai discusso, all'interno della struttura centrale, al di la' della conoscenza, che si aveva del rapporto fiduciario tra il dott. Pisani e Salvatore Lo Russo, si e' mai discusso, brutalizzando dico, del contenuto di questo rapporto, cioe' si e' mai discusso del se, e quali limiti andavano posti . E' una questione che il dott. Pisani ha condiviso con i vertici della polizia di stato o meno
Per esempio si e' mai discusso del fatto se si facessero meno indagini sul Salvatore Lo Russo, sul capo -clan, nel momento in cui c'era un'indagine sul clan
E' una questione che ha condiviso con voi
Ovviamente , personalmente ho dato per scontato,
Opposizione difesa
Respinta
Se ho inteso bene la domanda, ovviamente parlo per quanto mi riguarda, e parlo delle vicende che hanno riguardato questo rapporto nell'epoca in cui il dott. Pisani era diciamo, apparteneva al servizio centrale operativo, era dipendente del servizio centrale operativo
Il resto ovviamente ricordo, di altre informazioni giunte da Napoli, al momento in cui lui era stato trasferito a Napoli .
Non ne ricordo il contenuto, cosi' come non ricordo il contenuto diciamo di quelle, prodotte, diciamo al servizio centrale operativo all'atto in cui lui dipendeva dal servizio centrale operativo , pero' ovviamente sono riportate qua, e riconosco queste relazioni .
Dico, io sinceramente e personalmente ecco, ho pensato il dottor Pisani fosse in grado di gestire un rapporto di collaborazione con la sua fonte .
Per cui non pensavo di dover muovere ecco alcuna
E' una questione che e' stata discussa e condivisa con la struttura centrale o una questione che ha gestito in autonomia il dott. Pisani
No, ovviamente sapendo , conoscendo la struttura centrale , preciso, io non s(o), non ricordo se il rapporto fiduciario fosse gia' precedente all'epoca in cui il dott. Pisani era arrivato al servizio centrale operativo
Mi pare di si , da quello che ricordo mi pare di si
Dico, poiche' il dott. Pisani mi rappresentava , e non solo a me, anche al mio predecessore come riportato in questi atti, il contenuto del suo ... con la fonte, e veniva riportato in un documento scritto , ovviamente la mia preoccupazione per la mia parte era quella, la raccomandazione che facevo era di prestare attenzione, di, come posso dire
non si discuteva, la gestione
se lo sapessi vorrebbe dire che in qualche maniera interessava l'ufficio
no, no, dico l'ambito del do ut des , e' stato oggetto delle discussioni o e'stata una parte che ha gestito il dott. Pisani , cioe' voglio dire il rapporto si ferma nel momento in cui viene comunicato
Io presumo , questo vale per il dott. Pisani ma vale per tutti, e almeno per quanto mi riguarda, che se un mio collaboratore, un mio dipendente diciamo, un subalterno mi rappresenta, mi porta a conoscenza, di un'informazione acquisita da quell'ambito , quindi da una fonte organica a quell'ambito, io presumo che non ci siano altre, come posso dire, altri interessi che possano caratterizzare, il rapporto tra l'investigatore e la fonte , se non il fatto che ovviamente diciamo, l'investigatore acquisisce l'informazione.
Non ritengo, non accetto , per mia impostazione, che la fonte possa, che poi la fonte per conto suo, senza che io lo sappia, possa farsi ragionamenti di equilibri con altri complici, con altri , questo e' un fatto che ..
Ovviamente ci devo anche pensare insomma ecco, devo anche pensare che una fonte mi dia una notizia che ha interesse per dire a scardinare o a indebolire un'organizzazione contrapposta , un'organizzazione parallela tante volte
Le questioni non si realizzano soltanto tra le organizzazioni contrapposte , le questioni si realizzano anche tra organizzazioni apparentemente concorrenti o in pace tra di loro .
Ovviamente sono dinamiche che mi immagino pero' la cosa sul quale ho sempre messo un punto
e' che l'investigatore acquisisce l'informazione per motivi di giustizia e basta .
Chiaro, forse non mi sono spiegato bene
Lo dicevamo all'inizio. Nel rapporto con la fonte confidenziale comunque, si crea una relazione un po' fondata quindi sul do ut des, quindi parliamo di un passaggio successivo, non del momento di acquisizione nell'interesse dell'attivita' di polizia, e di questo se ne e' discusso all'interno della struttura centrale . Ci sono alcune annotazioni, vi sono state comunicate .
Dico, all'interno della struttura centrale si e' discusso poi insieme al dott. Pisani anche, come dire, delle conseguenze di questa attivita' confidenziale .
Per intenderci si e' discusso della, ma insomma, questo capoclan sono comunque anni che fa il confidente di polizia, che cosa deve avere in cambio , investighiamo su di lui, non investighiamo su di lui .
Questa e' una parte importante della gestione del rapporto che e' stato condiviso o no ?
Per quanto mi riguarda io non ricordo ...
difensore chiede lumi sul do ut des
Io ti do una cosa e tu me ne dai un 'altra
Chiedo scusa, io per mio principio, io non mi sarei reso compartecipe di alcuna attivita' che andasse a toccare elementi o limiti che potessero andare al di fuori di questo schema .
Che poi la persona, il pregiudicato abbia interessi che persegue in questa maniera, questo puo' essere pero' diciamo, ecco io non mi sono posto il problema
Se io avessi saputo che vi fossero stati altri interessi , sicuramente non avrei approvato , diciamo, questa condotta, questa impostazione diciamo
Per me l'interesse e' quello e c'e' l'interesse dell'ufficio ad acquisire un'informazione che ha un orizzonte nell'apparato investigativo , giudiziario, quello che e', quindi merita un approfondimento perche' vengo a conoscenza di un fatto con riguardo .
Parliamo di eventi criminosi di una certa importanza, parliamo di fatti che sconvolgono gli equilibri di una realta' urbana e non solo urbana .
Io stesso mi sono assunto diciamo iniziative di questo tipo.
Non ritengo, e penso di poterlo dire almeno per quanto mi riguarda con assoluta certezza .
Non accetterei ecco la condizione di una persona che sta dall'altra parte con la quale sto dialogando,secondo la quale io non devo fare indagini nel futuro, nel presente, sulla sua persona o sulla sua organizzazione .
Questo non lo accetterei per quanto mi riguarda e non lo accetterei nemmeno nei confronti di un mio dipendente .
Condivido la sua impostazione, l'ultima domanda : nell'ambito dei rapporti confidenziali intrattenuti dal dott. Pisani di cui avete avuto, di cui avete parlato, le faccio la domanda cosi', piu' che altro per ... Ma le e' mai stato nominato qualche componente della famiglia Potenza o qualche appartenente alla famiglia Iorio o il ruolo strategico nell'attivita' investigativa rivestito da un'attivita' di ristorazione a Napoli
Lo escluderei o comunque non lo ricordo
Le e' mai stato comunicato che in alcuni ristoranti , quelli del lungomare in particolare, vi era reimpiego di capitali illeciti quantomeno del contrabbando
No
.
Direttore del servizio centrale operativo da Giugno 2000 sino alla fine di Luglio 2003
Direttore servizio centrale anti-terrorismo dall'estate 2003 fino al Luglio 2005
Questore di Bari dall'estate 2005 al 7-8 Gennaio 2007
Dal 2007 ad oggi e' direttore centrale anti-crimine della direzione centrale anti-crimine della polizia di stato
Il Pisani e' arrivato al SCO attorno al '98-'99, forse '99, quindi nel periodo in cui lui e' alla direzione del servizio, hanno lavorato assieme .
Era a conoscenza del rapporto confidenziale che il Pisani aveva con Lo Russo, noto a lui stesso in quanto in servizio a Napoli a meta' degli anni '80, e conferma l'importanza dell'apporto dato da quest'ultimo riguardo a fatti concernenti criminalita' organizzata ed eventi delittuosi, nonche' notizie su dinamiche criminali locali .
Conferma che la cattura di Francesco Prudentino e' legata ad un'acquisizione fiduciaria non facente capo a Salvatore Lo Russo .
Descrive il meccanismo di gestione delle note fiduciarie gia' illustrato in precedenza dal dott. Caldarozzi , dal momento dell'acquisizione sino alla trasmissione su territorio (squadre mobili), di concerto con l'autorita' giudiziaria interessata, in caso di necessita' di approfondimenti per l'individuazione di profili di illecito penale .
La trasmissione agli organi territoriali non prevede la menzione del nome della fonte .
Dietro richiesta dell'avvocato Nugnes, conferma firme apposte da lui, o da Grassi o Caldarozzi, su ciascuna delle relazioni di servizio redatte dal Pisani nel periodo che va dal 2000 al 2003 .
Illustra come il servizio centrale operativo coordini
l'attivita' sul territorio delle strutture della polizia di stato che si occupano, cosi' come fa la squadra mobile in linea prevalente , se non esclusiva, di attivita' di polizia giudiziaria collegata a fenomeni di criminalita' comune, organizzata, o di criminalita' diffusa .
Tiene a precisare che il servizio centrale anti-crimine
e' la struttura che raccoglie al suo interno tre strutture operative come lo SCO, la polizia scientifica e il controllo del territorio, quindi non solo attivita' investigativa ma anche di prevenzione generale , cosi' e' definito nel nostro linguaggio ma la competenza e' prevista per decreto, e si occupa anche di emanare direttive, circolari, linee di indirizzo, linee strategiche riguardo alla necessita' di contrastare determinate forme di criminalita' che in qualche maniera preoccupano l'equilibrio della sicurezza pubblica ed altro .
Sul fatto che l'appartenenza del Lo Russo alla criminalita' organizzata, specie dopo l'arresto del fratello, potesse essere ostativo al mantenimento del rapporto fiduciario o dovesse essere incrementato :
in linea di principio non ritengo che possa essere un motivo ...(incomprensibile) di mantenere un rapporto di collaborazione riservata di tipo appunto fiduciario con un appartenente ad un'organizzazione criminale seppur di rango o funzione, diciamo, elevata, ovviamente mantenendo il rapporto di collaborazione nei limiti prescritti insomma , non c'e' alcuna ragione preclusiva insomma, perche' si abbia, l'investigatore ovviamente responsabile, parliamo, e' bene sempre che il capo dell'ufficio che soprattutto in casi del genere segua direttamente il rapporto di collaborazione che volta per volta si riesce ad instaurare con la fonte a seconda dell'importanza dell'informazione ed anche a seconda dell'autorevolezza della fonte .
Dal mio punto di vista non c'e' alcun motivo preclusivo .
Conferma all'avvocato Palmieri, difesa Iorio Massimiliano, di essersi recato a pranzo nel Gennaio 2011, nel corso di una conferenza internazionale a Napoli, in uno dei ristoranti degli Iorio, sul lungomare .
Era nei pressi dell'hotel ma si e' reso conto che la gestione fosse degli Iorio, solo in seguito a notizia della custodia cautelare che li riguardava .
Subentra di nuovo il pubblico ministero Amato :
Tornando un attimo alle domande del difensore sulle direttive e dei limiti , volevo un attimo poi comprendere , se, nell'ambito di queste direttive si individuano dei limiti, la fonte e' persona che normalmente riceve o immagina di ricevere un tornaconto dall'attivita' confidenziale che presta .
Sono indicati, dettati, dei limiti , per esempio la mancata attivazione di attivita' investigativa rientra tra i limiti nel rapporto con la fonte confidenziale
Questo e' l'ambito che un attimo mi interessava di approfondire .
Guardi ovviamente, non e' necessariamente oggetto di, come posso dire, di una rigorosa disciplina, nel senso che io non ricordo dal momento del mio insediamento alla direzione centrale anti-crimine di avere emanato direttive su, che vadano a disciplinare il rapporto eventuale di cooperazione fiduciario, tra l'investigatore, e la fonte .
Sono argomenti che vengono volta per volta, trattati con il capo dell'ufficio, quindi con il responsabile della squadra mobile, in conseguenza della informazione che viene riportata verticalmente quindi al centro .
Se si tratta di una informazione importante che attiene ad un evento delittuoso o ad una progettualita' delittuosa , e' evidente che viene chiamato in causa il direttore del servizio o il direttore centrale .
E' evidente anche che, diciamo, quella informazione puo', come posso dire, terminare il suo percorso anche all'interno dell'ufficio , nel senso che puo' non avere necessariamente uno sbocco operativo pero' puo' servire a irrobustire, l'ambito delle conoscenze dell'ufficio .
Se i funzionari dai quali l'informazione transita, valutano che ovviamente vi sono profili di rilievo penale e l'informazione viene anche trasmessa al centro, ovviamente si chiede primo, che vi sia una documentazione scritta di quell'informazione quindi che si lasci traccia della notizia che si e' acquisita, secondo, che venga informata l'autorita' giudiziaria , e questa e' una prassi, una regola direi insomma , seppur non scritta, che appartiene anche alla tecnica investigativa nel rispetto ovviamente del codice di procedura penale, questa e' una regola che caratterizza in maniera certa l'attivita' dell'investigatore territoriale e dell'investigatore centrale .
Senta, quando lei faceva riferimento alla possibilita' che personaggi che comunque rivestono un ruolo apicale all'interno della criminalita' organizzata , possano assurgere a confidenti di polizia, poi fa riferimento a questa possibilita' in relazione a fatti specifici , non lo so, un fatto eclatante o una situazione particolare in un determinato momento storico o la immagina anche come rapporto permanente nel tempo e a prescindere dalla specificita' e dalla gravita' di singoli episodi ?
Guardi non so se sia disciplinabile in maniera rigorosa , ecco questo fatto .
Io lo dico anche perche' l'ho fatto personalmente, cioe' quando mi e' capitato di essere, di trovarmi preposto o di assumere incarichi di responsabilita' di ufficio, o comunque di svolgere attivita' investigativa , anche personalmente mi e' capitato di acquisire informazioni fiduciarie da personaggi organici ad ambiti di criminalita' organizzata anche importanti .
Penso che, voglio dire, questo, ribadisco, il principio secondo il quale non vedo , voglio dire, nel rispetto delle regole, ecco, e nel rispetto ovviamente delle norme alle quali l'investigatore , delle norme che e' tenuto a rispettare , voglio dire, e' come se io, nelle, come posso dire, con le dovute differenze, e' come un investigatore che va a fare un colloquio investigativo , con un esponente di un'organizzazione criminale importante , in una struttura detentiva .
Cioe' puo' darsi che, il, diciamo la persona con la quale ti accingi a colloquiare, rigetti il colloquio e te ne torna , puo' darsi che, la persona con la quale vai a colloquiare , ti dia delle informazioni che ovviamente poi vanno riportate in un'annotazione, subiscono degli approfondimenti investigativi , quindi vengono poi esaminati, portati a conoscenza ovviamente anche dell'autorita' giudiziaria, ma voglio dire, ecco non vedo, personalmente non vedo una ragione ostativa alla...
Ovviamente non tutti, come posso dire, il funzionario sovra-ordinato si deve, nel caso in cui l'attivita' venga intrapresa da un suo subordinato, si deve anche porre il problema che il suo subordinato sia nella condizione generale di poter mantenere un colloquio con una persona diciamo, di rango che appartiene ad un ambito criminale
Questo mantenere, gestire, poi sostanzialmente, in che cosa si traduce ?
Voglio dire, per quanto mi riguarda, a me e' capitato, di miei addetti che abbiano intrattenuto rapporti fiduciari, se io li reputavo pericolosi nel senso che, perche', tante volte puo' succedere il contrario, puo' succedere che il (incomprensibile) della fonte, se parliamo di investigatore accorto e esperto , conoscitore della materia, ovviamente questa evenienza se la deve rappresentare .
Si deve rappresentare il fatto di dover mantenere una posizione ferma rispetto, diciamo a, quelle che sono le sue responsabilita' con riguardo all'attivita' che gestisce e far capire al suo interlocutore, voglio dire, e l'interlocutore lo capisce, se lo vuol capire
Torniamo un attimo al caso concreto, si e' mai discusso, all'interno della struttura centrale, al di la' della conoscenza, che si aveva del rapporto fiduciario tra il dott. Pisani e Salvatore Lo Russo, si e' mai discusso, brutalizzando dico, del contenuto di questo rapporto, cioe' si e' mai discusso del se, e quali limiti andavano posti . E' una questione che il dott. Pisani ha condiviso con i vertici della polizia di stato o meno
Per esempio si e' mai discusso del fatto se si facessero meno indagini sul Salvatore Lo Russo, sul capo -clan, nel momento in cui c'era un'indagine sul clan
E' una questione che ha condiviso con voi
Ovviamente , personalmente ho dato per scontato,
Opposizione difesa
Respinta
Se ho inteso bene la domanda, ovviamente parlo per quanto mi riguarda, e parlo delle vicende che hanno riguardato questo rapporto nell'epoca in cui il dott. Pisani era diciamo, apparteneva al servizio centrale operativo, era dipendente del servizio centrale operativo
Il resto ovviamente ricordo, di altre informazioni giunte da Napoli, al momento in cui lui era stato trasferito a Napoli .
Non ne ricordo il contenuto, cosi' come non ricordo il contenuto diciamo di quelle, prodotte, diciamo al servizio centrale operativo all'atto in cui lui dipendeva dal servizio centrale operativo , pero' ovviamente sono riportate qua, e riconosco queste relazioni .
Dico, io sinceramente e personalmente ecco, ho pensato il dottor Pisani fosse in grado di gestire un rapporto di collaborazione con la sua fonte .
Per cui non pensavo di dover muovere ecco alcuna
E' una questione che e' stata discussa e condivisa con la struttura centrale o una questione che ha gestito in autonomia il dott. Pisani
No, ovviamente sapendo , conoscendo la struttura centrale , preciso, io non s(o), non ricordo se il rapporto fiduciario fosse gia' precedente all'epoca in cui il dott. Pisani era arrivato al servizio centrale operativo
Mi pare di si , da quello che ricordo mi pare di si
Dico, poiche' il dott. Pisani mi rappresentava , e non solo a me, anche al mio predecessore come riportato in questi atti, il contenuto del suo ... con la fonte, e veniva riportato in un documento scritto , ovviamente la mia preoccupazione per la mia parte era quella, la raccomandazione che facevo era di prestare attenzione, di, come posso dire
non si discuteva, la gestione
se lo sapessi vorrebbe dire che in qualche maniera interessava l'ufficio
no, no, dico l'ambito del do ut des , e' stato oggetto delle discussioni o e'stata una parte che ha gestito il dott. Pisani , cioe' voglio dire il rapporto si ferma nel momento in cui viene comunicato
Io presumo , questo vale per il dott. Pisani ma vale per tutti, e almeno per quanto mi riguarda, che se un mio collaboratore, un mio dipendente diciamo, un subalterno mi rappresenta, mi porta a conoscenza, di un'informazione acquisita da quell'ambito , quindi da una fonte organica a quell'ambito, io presumo che non ci siano altre, come posso dire, altri interessi che possano caratterizzare, il rapporto tra l'investigatore e la fonte , se non il fatto che ovviamente diciamo, l'investigatore acquisisce l'informazione.
Non ritengo, non accetto , per mia impostazione, che la fonte possa, che poi la fonte per conto suo, senza che io lo sappia, possa farsi ragionamenti di equilibri con altri complici, con altri , questo e' un fatto che ..
Ovviamente ci devo anche pensare insomma ecco, devo anche pensare che una fonte mi dia una notizia che ha interesse per dire a scardinare o a indebolire un'organizzazione contrapposta , un'organizzazione parallela tante volte
Le questioni non si realizzano soltanto tra le organizzazioni contrapposte , le questioni si realizzano anche tra organizzazioni apparentemente concorrenti o in pace tra di loro .
Ovviamente sono dinamiche che mi immagino pero' la cosa sul quale ho sempre messo un punto
e' che l'investigatore acquisisce l'informazione per motivi di giustizia e basta .
Chiaro, forse non mi sono spiegato bene
Lo dicevamo all'inizio. Nel rapporto con la fonte confidenziale comunque, si crea una relazione un po' fondata quindi sul do ut des, quindi parliamo di un passaggio successivo, non del momento di acquisizione nell'interesse dell'attivita' di polizia, e di questo se ne e' discusso all'interno della struttura centrale . Ci sono alcune annotazioni, vi sono state comunicate .
Dico, all'interno della struttura centrale si e' discusso poi insieme al dott. Pisani anche, come dire, delle conseguenze di questa attivita' confidenziale .
Per intenderci si e' discusso della, ma insomma, questo capoclan sono comunque anni che fa il confidente di polizia, che cosa deve avere in cambio , investighiamo su di lui, non investighiamo su di lui .
Questa e' una parte importante della gestione del rapporto che e' stato condiviso o no ?
Per quanto mi riguarda io non ricordo ...
difensore chiede lumi sul do ut des
Io ti do una cosa e tu me ne dai un 'altra
Chiedo scusa, io per mio principio, io non mi sarei reso compartecipe di alcuna attivita' che andasse a toccare elementi o limiti che potessero andare al di fuori di questo schema .
Che poi la persona, il pregiudicato abbia interessi che persegue in questa maniera, questo puo' essere pero' diciamo, ecco io non mi sono posto il problema
Se io avessi saputo che vi fossero stati altri interessi , sicuramente non avrei approvato , diciamo, questa condotta, questa impostazione diciamo
Per me l'interesse e' quello e c'e' l'interesse dell'ufficio ad acquisire un'informazione che ha un orizzonte nell'apparato investigativo , giudiziario, quello che e', quindi merita un approfondimento perche' vengo a conoscenza di un fatto con riguardo .
Parliamo di eventi criminosi di una certa importanza, parliamo di fatti che sconvolgono gli equilibri di una realta' urbana e non solo urbana .
Io stesso mi sono assunto diciamo iniziative di questo tipo.
Non ritengo, e penso di poterlo dire almeno per quanto mi riguarda con assoluta certezza .
Non accetterei ecco la condizione di una persona che sta dall'altra parte con la quale sto dialogando,secondo la quale io non devo fare indagini nel futuro, nel presente, sulla sua persona o sulla sua organizzazione .
Questo non lo accetterei per quanto mi riguarda e non lo accetterei nemmeno nei confronti di un mio dipendente .
Condivido la sua impostazione, l'ultima domanda : nell'ambito dei rapporti confidenziali intrattenuti dal dott. Pisani di cui avete avuto, di cui avete parlato, le faccio la domanda cosi', piu' che altro per ... Ma le e' mai stato nominato qualche componente della famiglia Potenza o qualche appartenente alla famiglia Iorio o il ruolo strategico nell'attivita' investigativa rivestito da un'attivita' di ristorazione a Napoli
Lo escluderei o comunque non lo ricordo
Le e' mai stato comunicato che in alcuni ristoranti , quelli del lungomare in particolare, vi era reimpiego di capitali illeciti quantomeno del contrabbando
No
.
Presunti mostri
Non capisco perché siano arrivati a me. Mi hanno detto che qualcuno mi avrebbe riconosciuto in quel video, ma non so come hanno potuto trovare somiglianze. Per favore non usate il mio nome
panorama
Baciati i gomiti che non ti hanno maltrattato .
A me quello che non torna, tra le altre cose, e' come abbiano potuto pensare che l'omino del video sia zoppo o abbia menomazioni nella parte destra del corpo, tant'e' che, non solo hanno fatto uscire la notizia, ma hanno pure perso tempo, secondo la stampa, ad andare dai medici per verificare .
Indubbiamente tiene la mano destra in una posizione e con una rigidita' tale da indurre sospetti, ma non di quel tipo .
O stava manovrando l'altro telecomando, o ci stava comunicando con qualcun'altro .
L'impressione, visto anche la camminata a scatti, che conferma quanto ipotizzai in precedenza, e' che lui non fosse molto preparato all'evenienza, senno' avrebbe saputo o si sarebbe preoccupato della telecamera .
Io rimango dell'idea che questa vicenda ha risvolti personali .
Sappiamo che il bidello e' entrato alle 6.55, ma nulla e' stato scritto a proposito dell'edicolante, che ha notato a sua volta il bidone .
Probabilmente era li' per prendere in consegna i quotidiani e poi e' andato via, per poi tornare ad orario di apertura .
Magari e' perche' era Sabato e Brindisi non e' Roma, ma come mai l'edicola non era aperta prima delle 8 ?
Anche il preside non e' limpido, passato a parte, con tutti le sue gaffe mediatiche .
Bah .
Baciati i gomiti che non ti hanno maltrattato .
A me quello che non torna, tra le altre cose, e' come abbiano potuto pensare che l'omino del video sia zoppo o abbia menomazioni nella parte destra del corpo, tant'e' che, non solo hanno fatto uscire la notizia, ma hanno pure perso tempo, secondo la stampa, ad andare dai medici per verificare .
Indubbiamente tiene la mano destra in una posizione e con una rigidita' tale da indurre sospetti, ma non di quel tipo .
O stava manovrando l'altro telecomando, o ci stava comunicando con qualcun'altro .
L'impressione, visto anche la camminata a scatti, che conferma quanto ipotizzai in precedenza, e' che lui non fosse molto preparato all'evenienza, senno' avrebbe saputo o si sarebbe preoccupato della telecamera .
Io rimango dell'idea che questa vicenda ha risvolti personali .
Sappiamo che il bidello e' entrato alle 6.55, ma nulla e' stato scritto a proposito dell'edicolante, che ha notato a sua volta il bidone .
Probabilmente era li' per prendere in consegna i quotidiani e poi e' andato via, per poi tornare ad orario di apertura .
Magari e' perche' era Sabato e Brindisi non e' Roma, ma come mai l'edicola non era aperta prima delle 8 ?
Anche il preside non e' limpido, passato a parte, con tutti le sue gaffe mediatiche .
Bah .
La vicenda Sgalla e i fans di San Gennaro
La tesi dei giudici di appello, secondo cui il dott. De Gennaro avrebbe avuto tutto l'interesse a sparire dalla scena dei fatti accaduti a Genova il 21-7-2001, quasi che degli stessi nulla abbia mai saputo, per difetto di informazione ascrivibile al Questore Colucci, e' smentita all'evidenza dal fatto che il dott. De Gennaro ha ben compreso l'importanza dell'operazione che si era in procinto di compiere proprio alla luce della telefonata con cui Colucci (dopo le ore 22.00 del 21-7-2001) gli ha chiesto di impiegare i reparti dei Carabinieri a supporto della operazione .
E tanto palese e' la sua acquisita consapevolezza del rilievo dell'intervento da indursi personalmente a chiamare il prefetto La Barbera, reperito prima del prefetto Andreassi, per ricevere maggiori dettagli sull'intervento e sulla sua stessa necessita', e per suggerirgli la massima prudenza, pregandolo di seguire di persona l'operazione .
In questo ambito di eventi, la "questione Sgalla", rappresentava e continua a rappresentare un fatto di insignificante rilievo, dal quale non poteva e non puo' in alcun modo dipendere, la valutazione del ruolo del capo della polizia, tanto piu' quando si osservi, anche tralasciando l'intrinseca dubitativita' del ricordo del dott. Colucci gia' un mese dopo i fatti (commissione parlamentare 28 8 2001 "Credo che dopo qualche minuto mi abbia chiamato lui, il dott. De Gennaro, per dirmi di informare il dott. Sgalla "), che la asserita e non anomala divergenza di versioni sul dott. Sgalla, tra il dott. De Gennaro e il dott. Colucci, era nota da tempo (ricorso, p.10 "...nessuna ombra aveva anche solo sfiorato il dott. De Gennaro per quanto accaduto a Genova ...cosicche' non si comprende perche' dopo sei anni il dott. De Gennaro dovesse preoccuparsi di far coincidere alla sua versione quella del dott. Colucci sulla questione Sgalla ")
La sentenza di appello trascura o affronta in modo superficiale risolvendolo in termini apodittici, un altro punto di assoluto rilievo dell'indagine processuale decisoria, che e' quello relativo alla indispensabile rilevanza della eventuale falsita' sulla questione Sgalla nel processo principale della Diaz .
La vicenda del chi abbia fatto presenziare il dott. Sgalla sulla scena dell'intervento di p.g. della notte del 21-22 Luglio 2001 e' totalmente irrilevante, perche' priva di qualsiasi incidenza sulla prova dei fatti oggetto del giudizio in corso davanti al tribunale di Genova, che investono reati di lesioni volontarie, calunnia e falsita' varie .
E tale irrilevanza costituisce ulteriore riprova della carenza di un concreto interesse del dott. De Gennaro alla istigazione al mendacio del dott. Colucci .
La sentenza di appello non spende nemmeno un rigo per chiarire in quale modo il cambio di versione sulla vicenda Sgalla avrebbe potuto aiutare gli amici in difficolta' , ne' per chiarire quando, dove e come il dott. De Gennaro avrebbe fatto marcia indietro .
Nel prestare totale credito alle parole intercettate del dott. Colucci, i giudici di appello ricostruiscono su di esse la condotta che sarebbe stata tenuta dal dott. De Gennaro , concludendo che il capo chiese (rectius ordino') all'ex Questore di cambiare versione sulla vicenda Sgalla . E' totalmente mancato pero', ogni pur doveroso controllo di attendibilita' delle affermazioni provenienti dal dott. Colucci, con totale disinteresse per quanto sostenuto dal dott. De Gennaro .
Non e' casuale che, durante l'esame dibattimentale del testimone Sgalla svoltosi all'udienza dell'8 Febbraio 2007 (riportato nella sentenza di primo grado del processo Diaz p.200), nessuno si preoccupi di domandare al teste , benche' il contrasto relativo al suo invio sul luogo della perquisizione tra le dichiarazioni del dott. De Gennaro e quelle del dott. Colucci , se questi non gli abbia riferito tale "invito" come enunciazione della volonta' del capo della polizia .testo completo
Prima di avventurarsi nel consueto massacro mediatico di Gianni De Gennaro, e' bene leggersela tutta e per bene, questa sentenza .
Il che ci permette innanzitutto di capire, di che cosa si sta parlando .
Qui non e' in discussione l'intera vicenda Diaz di cui non vengono negate, "l'inusitata violenza" da parte delle forze dell'ordine, e "i profili di abusivita' e di ingiustificata durezza" di alcuni degli agenti di polizia .
Ma questi vengono presi in considerazione, in quanto costituiscono lo sfondo, e quindi il presupposto per stabilire, il ruolo avuto dal prefetto De Gennaro, all'epoca capo della polizia , nella cosiddetta vicenda Sgalla .
Cio' che la Cassazione dice, basandosi sulla sentenza di appello, e' che, non solo l'invio di Sgalla e' irrilevante nel contesto di quanto accaduto, ma che il dott. De Gennaro, non essendosi sottratto a responsabilita' di vicende che influirono sul capitolo Diaz, molto piu' della questione Sgalla, non avrebbe a maggior ragione, alcun motivo per negarne la paternita' .
Detto in parole povere, magistrati e giudici che hanno emesso la sentenza di secondo grado, sono caduti nel tranello, in cui spesso cadono coloro i quali sembrano avere il dente avvelenato contro l'attuale sottosegretario .
Hanno voluto costruire un teorema atto a demolire il prefetto De Gennaro, e per questo hanno usato argomentazioni e fatti, che fanno parte del contesto ma non ne sono i protagonisti principali .
Non hanno voluto o potuto trovare i veri colpevoli, come diceva il dott. Gratteri nel corso di una telefonata intercettata .
Credo che questa sia la cosa piu' grave, emersa da questa sentenza, l'accanimento contro il capo della polizia per questioni in cui lui non aveva potere decisionale, ne' interesse .
E la prova sta nel fatto che la base principale delle accuse, risiede nelle intercettazioni telefoniche che vedono coinvolto un Colucci, vittima delle proprie paure, che racconta in maniera confusa ed emotiva, del suo incontro con il capo di cui, ovviamente, perche' sfido chiunque a mettere sotto intercettazione De Gennaro, non si ha testimonianza diretta .
Ulteriore evidenza di malafede, o forse imperizia, e' costituita dall'esame del teste Sgalla in sede dibattimentale .
Per farla breve, questa sentenza non mette in dubbio le atroci irregolarita' avvenute nel corso del G8 da parte delle forze di polizia, ma non erano quelli gli episodi in discussione .
E per quanto concerne la questione Sgalla e i presunti tentativi di far ritrattare Colucci, l'allora capo della polizia non ha colpe .
Sarebbe ora che i denigratori del dott. De Gennaro, se ne facessero una ragione .
E tanto palese e' la sua acquisita consapevolezza del rilievo dell'intervento da indursi personalmente a chiamare il prefetto La Barbera, reperito prima del prefetto Andreassi, per ricevere maggiori dettagli sull'intervento e sulla sua stessa necessita', e per suggerirgli la massima prudenza, pregandolo di seguire di persona l'operazione .
In questo ambito di eventi, la "questione Sgalla", rappresentava e continua a rappresentare un fatto di insignificante rilievo, dal quale non poteva e non puo' in alcun modo dipendere, la valutazione del ruolo del capo della polizia, tanto piu' quando si osservi, anche tralasciando l'intrinseca dubitativita' del ricordo del dott. Colucci gia' un mese dopo i fatti (commissione parlamentare 28 8 2001 "Credo che dopo qualche minuto mi abbia chiamato lui, il dott. De Gennaro, per dirmi di informare il dott. Sgalla "), che la asserita e non anomala divergenza di versioni sul dott. Sgalla, tra il dott. De Gennaro e il dott. Colucci, era nota da tempo (ricorso, p.10 "...nessuna ombra aveva anche solo sfiorato il dott. De Gennaro per quanto accaduto a Genova ...cosicche' non si comprende perche' dopo sei anni il dott. De Gennaro dovesse preoccuparsi di far coincidere alla sua versione quella del dott. Colucci sulla questione Sgalla ")
La sentenza di appello trascura o affronta in modo superficiale risolvendolo in termini apodittici, un altro punto di assoluto rilievo dell'indagine processuale decisoria, che e' quello relativo alla indispensabile rilevanza della eventuale falsita' sulla questione Sgalla nel processo principale della Diaz .
La vicenda del chi abbia fatto presenziare il dott. Sgalla sulla scena dell'intervento di p.g. della notte del 21-22 Luglio 2001 e' totalmente irrilevante, perche' priva di qualsiasi incidenza sulla prova dei fatti oggetto del giudizio in corso davanti al tribunale di Genova, che investono reati di lesioni volontarie, calunnia e falsita' varie .
E tale irrilevanza costituisce ulteriore riprova della carenza di un concreto interesse del dott. De Gennaro alla istigazione al mendacio del dott. Colucci .
La sentenza di appello non spende nemmeno un rigo per chiarire in quale modo il cambio di versione sulla vicenda Sgalla avrebbe potuto aiutare gli amici in difficolta' , ne' per chiarire quando, dove e come il dott. De Gennaro avrebbe fatto marcia indietro .
Nel prestare totale credito alle parole intercettate del dott. Colucci, i giudici di appello ricostruiscono su di esse la condotta che sarebbe stata tenuta dal dott. De Gennaro , concludendo che il capo chiese (rectius ordino') all'ex Questore di cambiare versione sulla vicenda Sgalla . E' totalmente mancato pero', ogni pur doveroso controllo di attendibilita' delle affermazioni provenienti dal dott. Colucci, con totale disinteresse per quanto sostenuto dal dott. De Gennaro .
Non e' casuale che, durante l'esame dibattimentale del testimone Sgalla svoltosi all'udienza dell'8 Febbraio 2007 (riportato nella sentenza di primo grado del processo Diaz p.200), nessuno si preoccupi di domandare al teste , benche' il contrasto relativo al suo invio sul luogo della perquisizione tra le dichiarazioni del dott. De Gennaro e quelle del dott. Colucci , se questi non gli abbia riferito tale "invito" come enunciazione della volonta' del capo della polizia .testo completo
Prima di avventurarsi nel consueto massacro mediatico di Gianni De Gennaro, e' bene leggersela tutta e per bene, questa sentenza .
Il che ci permette innanzitutto di capire, di che cosa si sta parlando .
Qui non e' in discussione l'intera vicenda Diaz di cui non vengono negate, "l'inusitata violenza" da parte delle forze dell'ordine, e "i profili di abusivita' e di ingiustificata durezza" di alcuni degli agenti di polizia .
Ma questi vengono presi in considerazione, in quanto costituiscono lo sfondo, e quindi il presupposto per stabilire, il ruolo avuto dal prefetto De Gennaro, all'epoca capo della polizia , nella cosiddetta vicenda Sgalla .
Cio' che la Cassazione dice, basandosi sulla sentenza di appello, e' che, non solo l'invio di Sgalla e' irrilevante nel contesto di quanto accaduto, ma che il dott. De Gennaro, non essendosi sottratto a responsabilita' di vicende che influirono sul capitolo Diaz, molto piu' della questione Sgalla, non avrebbe a maggior ragione, alcun motivo per negarne la paternita' .
Detto in parole povere, magistrati e giudici che hanno emesso la sentenza di secondo grado, sono caduti nel tranello, in cui spesso cadono coloro i quali sembrano avere il dente avvelenato contro l'attuale sottosegretario .
Hanno voluto costruire un teorema atto a demolire il prefetto De Gennaro, e per questo hanno usato argomentazioni e fatti, che fanno parte del contesto ma non ne sono i protagonisti principali .
Non hanno voluto o potuto trovare i veri colpevoli, come diceva il dott. Gratteri nel corso di una telefonata intercettata .
Credo che questa sia la cosa piu' grave, emersa da questa sentenza, l'accanimento contro il capo della polizia per questioni in cui lui non aveva potere decisionale, ne' interesse .
E la prova sta nel fatto che la base principale delle accuse, risiede nelle intercettazioni telefoniche che vedono coinvolto un Colucci, vittima delle proprie paure, che racconta in maniera confusa ed emotiva, del suo incontro con il capo di cui, ovviamente, perche' sfido chiunque a mettere sotto intercettazione De Gennaro, non si ha testimonianza diretta .
Ulteriore evidenza di malafede, o forse imperizia, e' costituita dall'esame del teste Sgalla in sede dibattimentale .
Per farla breve, questa sentenza non mette in dubbio le atroci irregolarita' avvenute nel corso del G8 da parte delle forze di polizia, ma non erano quelli gli episodi in discussione .
E per quanto concerne la questione Sgalla e i presunti tentativi di far ritrattare Colucci, l'allora capo della polizia non ha colpe .
Sarebbe ora che i denigratori del dott. De Gennaro, se ne facessero una ragione .
Cisternagate
Per questo a Palazzo dei marescialli si sta valutando se oltre a proporre opposizione al provvedimento del Tar, se non sia il caso di inviare una segnalazione al presidente del Consiglio di Stato, cioè al massimo organo della giustizia amministrativa, su quello che più d’uno giudica uno «schiaffo» alla sezione disciplinare del Csm.enrico di giacomo
Qui c'e' da stabilire, se un magistrato di tutto rispetto, e' stato sbattuto in periferia a causa delle solite lotte intestine che vedono come arma principale l'uso ed abuso di pentiti relativamente credibili .
E chi di dovere, si preoccupa semplicemente degli schiaffi subiti .
Ci sarebbe da vergognarsi .
Qui c'e' da stabilire, se un magistrato di tutto rispetto, e' stato sbattuto in periferia a causa delle solite lotte intestine che vedono come arma principale l'uso ed abuso di pentiti relativamente credibili .
E chi di dovere, si preoccupa semplicemente degli schiaffi subiti .
Ci sarebbe da vergognarsi .
lunedì 28 maggio 2012
La parte sana
"Il pianeta calcio ci ha fatto rilevare infiltrazioni criminali, ma c'è anche una parte sana, non è tutto marcio" Direttore SCO
Dichiarazione a meta' tra il glaciale e il sarcastico, un classico del Caldarozzi pubblico .
Stamane, all'uscita da Coverciano, un giocatore non piu' in attivita', dichiarava che lui non c'entra niente in questa storia, perche' ormai non gioca piu' e quindi non ha sentito nulla in proposito .
Ecco, magari dal punto di vista giudiziario, c'e' una parte sana .
Ma a livello umano, e' tutto marcio .
Il calcio dei Falcao non era cosi', almeno per quanto e' dato sapere .
La societa' in cui veniva giocato, era diversa .
Ci si preoccupava dell'influenza della dama bionda, perche' tutti volevano che la Roma vincesse e basta .
Oggi il problema non e' tifare una squadra vincente, ma far soldi a qualunque costo, e sfruttando anche quegli idoli che ci giocano .
Le distanze tra le persone una volta, erano maggiori, ma almeno c'era piu' rispetto .
Oggi i giocatori si mettono d'accordo con i tifosi e fanno viaggiare soldi sporchi .
Le tecniche investigative per scovarli, sono uguali a quelle per combattere la mafia, perche' non c'e' piu' differenza tra un giocatore di calcio e un mafioso .
Si rigirano tutti la stessa palla .
Dichiarazione a meta' tra il glaciale e il sarcastico, un classico del Caldarozzi pubblico .
Stamane, all'uscita da Coverciano, un giocatore non piu' in attivita', dichiarava che lui non c'entra niente in questa storia, perche' ormai non gioca piu' e quindi non ha sentito nulla in proposito .
Ecco, magari dal punto di vista giudiziario, c'e' una parte sana .
Ma a livello umano, e' tutto marcio .
Il calcio dei Falcao non era cosi', almeno per quanto e' dato sapere .
La societa' in cui veniva giocato, era diversa .
Ci si preoccupava dell'influenza della dama bionda, perche' tutti volevano che la Roma vincesse e basta .
Oggi il problema non e' tifare una squadra vincente, ma far soldi a qualunque costo, e sfruttando anche quegli idoli che ci giocano .
Le distanze tra le persone una volta, erano maggiori, ma almeno c'era piu' rispetto .
Oggi i giocatori si mettono d'accordo con i tifosi e fanno viaggiare soldi sporchi .
Le tecniche investigative per scovarli, sono uguali a quelle per combattere la mafia, perche' non c'e' piu' differenza tra un giocatore di calcio e un mafioso .
Si rigirano tutti la stessa palla .
Pilastri che non erano
Il calcio e la Chiesa sono le fondamenta su cui poggia questo Paese .
Calciatori e preti sono esseri umani venerati come dei su piedistalli .
Sara' un caso che in un momento di crisi della civilta' Occidentale, franano pesantemente pure loro, quasi stretti in un abbraccio mortale ?
E per questa volta almeno, lascio fuori i politicanti .
Calciatori e preti sono esseri umani venerati come dei su piedistalli .
Sara' un caso che in un momento di crisi della civilta' Occidentale, franano pesantemente pure loro, quasi stretti in un abbraccio mortale ?
E per questa volta almeno, lascio fuori i politicanti .
domenica 27 maggio 2012
Si vuole buttare
Mi butto col massimo impegno in questa nuova esperienza sperando di far bene strill it
Una delle cose che non riesco a capire delle persone di successo, e' perche' quando salgono la starway to heaven, tendono ad esagerare .
Rena', devi semplicemente catturare un po' di feccia come facevi prima, possibilmente senza condire il tutto co' quelle storie strane di cicoria .
Portaci il colpevole, appena lo vedi, senza far passare troppo tempo, e il mandante se possibile .
Che il Signore ti guidi .
Una delle cose che non riesco a capire delle persone di successo, e' perche' quando salgono la starway to heaven, tendono ad esagerare .
Rena', devi semplicemente catturare un po' di feccia come facevi prima, possibilmente senza condire il tutto co' quelle storie strane di cicoria .
Portaci il colpevole, appena lo vedi, senza far passare troppo tempo, e il mandante se possibile .
Che il Signore ti guidi .
Sinergie Abbattiamoci le mani
E a tutti loro, al loro sacrificio, che voglio dedicare idealmente la straordinaria azione di contrasto condotta dalla Questura di Caserta contro la criminalità organizzata, culminata nella cattura dei due super latitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria, grazie a pazienti, faticose e complesse indagini condotte in stretta collaborazione con i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. dott. Guido Longo
A Napoli questo discorso e' piaciuto molto .
C'e' gente in questura che sta facendo i trenini .
Per capirlo pero', bisogna inquadrare il personaggio .
Il questore Longo che torna con i ricordi a Sandokan e tesse le lodi in maniera un po' esagerata del capo della polizia, in seguito, non puo' che esaltare solo la sua Questura, probabilmente provocando i sentimenti degli undici di Pisani .
A differenza dell'incontro con i giornalisti avvenuto dopo la cattura di Iovine, in cui il procuratore Lepore lanciava un plauso a tutte le forze dell'ordine che avevano agito in piena sinergia ma riconosceva la predominanza della squadra mobile di Napoli, la conferenza stampa successiva all'arresto di Zagaria, aveva come protagonista principale il servizio centrale operativo della polizia di Stato .
Ad un attento osservatore, non puo' sfuggire l'atmosfera surreale che avvolgeva quelle dichiarazioni, con un Francis Grat che pontificava sulla condivisione del momento finale e la scelta coraggiosa, Caldarrosta che sembrava un professore della scuola radio elettra (mi si conceda l'ironia, bloggare di questioni che riguardano morti ammazzati fa un po' tristezza), e il dott. Cafiero de Raho che candidamente ammetteva che Zagaria non poteva trovarsi che li' .
E nessuno a quel punto ha osato chiedergli, a che serviva fare i fenomeni per tanto poco .
Credo, da profana, che in un momento di aspro confronto tra procura e polizia, causato dal caso Pisani, quella conferenza stampa e le modalita' della cattura, fossero il miglior compromesso possibile .
Con un dirigente indagato, bollato da divieto di dimora e comunque ancora a piede libero, il merito dell'operazione era tutta del servizio centrale, di cui il Pisani era ed e' dirigente .
Il conto da pagare e' andato alla mobile di Napoli .
Queste sono comunque questioni interne che sarebbero da risolvere una volta per tutte .
Tornando al dott. Longo, io capisco che passare per l'affittacamere di Pisani, non deve essere proprio una bella sensazione, e capisco anche che un capo voglia dare ai propri uomini qualcosa di cui andare fieri .
Ma farlo, scontentando gli altri, non e' la maniera migliore di agire .
L'aver ringraziato praticamente tutti, ma non la mobile di Napoli, non e' stato un bel gesto .
Certamente non e' stato gesto da chi dovrebbe avere attitudine al comando .
E su questo mi permetto di pontificare anch'io, perche' come cittadina mi riguarda .
Queste sono le cose, apparentemente di piccolo calibro, che oggi impediscono l'iindividuazione del(i) bombarolo(i) di Brindisi .
Qualsiasi atteggiamento che crea tensione tra investigatori dello stesso corpo o di diversi, e tra magistrati, porta poi a piccole vendette che si ripercuotono sull'efficacia investigativa .
Sono dettagli che un vero leader dovrebbe conoscere e curare .
A Napoli questo discorso e' piaciuto molto .
C'e' gente in questura che sta facendo i trenini .
Per capirlo pero', bisogna inquadrare il personaggio .
Il questore Longo che torna con i ricordi a Sandokan e tesse le lodi in maniera un po' esagerata del capo della polizia, in seguito, non puo' che esaltare solo la sua Questura, probabilmente provocando i sentimenti degli undici di Pisani .
A differenza dell'incontro con i giornalisti avvenuto dopo la cattura di Iovine, in cui il procuratore Lepore lanciava un plauso a tutte le forze dell'ordine che avevano agito in piena sinergia ma riconosceva la predominanza della squadra mobile di Napoli, la conferenza stampa successiva all'arresto di Zagaria, aveva come protagonista principale il servizio centrale operativo della polizia di Stato .
Ad un attento osservatore, non puo' sfuggire l'atmosfera surreale che avvolgeva quelle dichiarazioni, con un Francis Grat che pontificava sulla condivisione del momento finale e la scelta coraggiosa, Caldarrosta che sembrava un professore della scuola radio elettra (mi si conceda l'ironia, bloggare di questioni che riguardano morti ammazzati fa un po' tristezza), e il dott. Cafiero de Raho che candidamente ammetteva che Zagaria non poteva trovarsi che li' .
E nessuno a quel punto ha osato chiedergli, a che serviva fare i fenomeni per tanto poco .
Credo, da profana, che in un momento di aspro confronto tra procura e polizia, causato dal caso Pisani, quella conferenza stampa e le modalita' della cattura, fossero il miglior compromesso possibile .
Con un dirigente indagato, bollato da divieto di dimora e comunque ancora a piede libero, il merito dell'operazione era tutta del servizio centrale, di cui il Pisani era ed e' dirigente .
Il conto da pagare e' andato alla mobile di Napoli .
Queste sono comunque questioni interne che sarebbero da risolvere una volta per tutte .
Tornando al dott. Longo, io capisco che passare per l'affittacamere di Pisani, non deve essere proprio una bella sensazione, e capisco anche che un capo voglia dare ai propri uomini qualcosa di cui andare fieri .
Ma farlo, scontentando gli altri, non e' la maniera migliore di agire .
L'aver ringraziato praticamente tutti, ma non la mobile di Napoli, non e' stato un bel gesto .
Certamente non e' stato gesto da chi dovrebbe avere attitudine al comando .
E su questo mi permetto di pontificare anch'io, perche' come cittadina mi riguarda .
Queste sono le cose, apparentemente di piccolo calibro, che oggi impediscono l'iindividuazione del(i) bombarolo(i) di Brindisi .
Qualsiasi atteggiamento che crea tensione tra investigatori dello stesso corpo o di diversi, e tra magistrati, porta poi a piccole vendette che si ripercuotono sull'efficacia investigativa .
Sono dettagli che un vero leader dovrebbe conoscere e curare .
Say cheese
"I due sembravano di origine maghrebina - ricorda Ripani - li abbiamo messi a confronto con due soggetti identificati come gli autori di una rapina avvenuta qualche settimana prima poco lontano da Tor Pignattara, sempre a danni di persone cinesi. La forma dei volti, l'attaccatura dei capelli, i nasi, cioè i dettagli antroposomatici coincidevano" repubblica 25 maggio 2012
«Parlavano in italiano o comunque dall'accento potrebbero essere dell'Est Europa», ha detto Zhen Lia, ai carabinieri del nucleo investigativo che questa mattina l'hanno interrogata all'ospedale San Giovanni, dove è ricoverata.lettera43 7 Gennaio 2012
Due bustine di veleno per topi, il corpo appeso a un gancio a quattro metri di altezza, un abbigliamento estivo, un rifugio impossibile da raggiungere senza mezzi. C'è qualcosa che non torna in quello che gli inquirenti hanno liquidato come "suicidio canonico". Nella morte di Mohammed Nasiri, uno dei due assassini di Zhou Zeng e della piccola Joy, ci sono una serie di punti oscuri. repubblica 17 gennaio 2012
Resta aperta, infatti, la questione dei tre scontrini di una ferramenta a Val Melaina trovati nel rudere, vicino al corpo. I titolari del negozio, sentiti dai carabinieri, hanno detto di non aver mai visto Nasiri.repubblica roma 23 gennaio 2012
A volte quando osservo la foto del dott. Cortese, poliziotto del SCO, mi torna in mente l'Oriente, perche' ha i tratti tipici di un cittadino dell'Oman o degli Emirati Arabi, e non e' solo perche' e' Calabrese o meridionale .
Ha dei precisi tratti somatici e la maniera in cui imposta lo sguardo o contrae i muscoli del viso, che lo fanno sembrare simile a quelle nazionalita', non ad altre .
Eppure e' Italianissimo, per quanto mi risulta .
E' chiaro che la memoria di una donna che appena avuto la vita straziata da una tragedia, deve essere presa in considerazione per quello che e', ma vi e' una differenza, pur tenendo a mente che i cittadini stranieri parlano Italiano con una cadenza che puo' essere diversa da quella che si potrebbe pensare, tra un marocchino e un cittadino dell'Est Europa .
Con tutto il rispetto per il colonnello Ripani, spesso quello che sembra non e', e viceversa .
"Quando si ha la disponibilità di un video che ritrae a volto scoperto il killer e si comprende dalla dinamica che si tratta di professionista, dunque una persona che può colpire ancora, ci si pone il problema di bilanciare le esigenze investigative con le ricadute sulla privacy e sulle coscienze che quelle immagini possono determinare". dott. Sergio Amato
In quel caso si sapeva almeno in che ambiente l'omicidio poteva essere maturato .
Il problema di Brindisi, e' che non si ha la piu' pallida idea di chi possa essere e del perche' l'abbia fatto, ragion per cui, sarebbe stato opportuno che il video fosse rimasto ancora inedito, non tanto perche' rivela il volto che non c'e', per quanto tutti continuiamo a parlare di identikit quando vediamo un mezzo fantasma, ma perche' con il filmato sono venuti fuori particolari, forse anche inesatti, che permettono di tracciare una sorta di profilo .
Quando le immagini fecero il giro della rete, l'allora 39 enne fu subito etichettato come il "palo" del commando. Non solo a Napoli, ma in tutto il mondo. In poche ore fu raggiunto dalle telefonate di parenti dalla Germania e da altre parti d'Italia.
Altro esempio di cattiva gestione mediatica, ma ormai si era alla fine, quindi il danno e' stato alquanto contenuto .
«Parlavano in italiano o comunque dall'accento potrebbero essere dell'Est Europa», ha detto Zhen Lia, ai carabinieri del nucleo investigativo che questa mattina l'hanno interrogata all'ospedale San Giovanni, dove è ricoverata.lettera43 7 Gennaio 2012
Due bustine di veleno per topi, il corpo appeso a un gancio a quattro metri di altezza, un abbigliamento estivo, un rifugio impossibile da raggiungere senza mezzi. C'è qualcosa che non torna in quello che gli inquirenti hanno liquidato come "suicidio canonico". Nella morte di Mohammed Nasiri, uno dei due assassini di Zhou Zeng e della piccola Joy, ci sono una serie di punti oscuri. repubblica 17 gennaio 2012
Resta aperta, infatti, la questione dei tre scontrini di una ferramenta a Val Melaina trovati nel rudere, vicino al corpo. I titolari del negozio, sentiti dai carabinieri, hanno detto di non aver mai visto Nasiri.repubblica roma 23 gennaio 2012
A volte quando osservo la foto del dott. Cortese, poliziotto del SCO, mi torna in mente l'Oriente, perche' ha i tratti tipici di un cittadino dell'Oman o degli Emirati Arabi, e non e' solo perche' e' Calabrese o meridionale .
Ha dei precisi tratti somatici e la maniera in cui imposta lo sguardo o contrae i muscoli del viso, che lo fanno sembrare simile a quelle nazionalita', non ad altre .
Eppure e' Italianissimo, per quanto mi risulta .
E' chiaro che la memoria di una donna che appena avuto la vita straziata da una tragedia, deve essere presa in considerazione per quello che e', ma vi e' una differenza, pur tenendo a mente che i cittadini stranieri parlano Italiano con una cadenza che puo' essere diversa da quella che si potrebbe pensare, tra un marocchino e un cittadino dell'Est Europa .
Con tutto il rispetto per il colonnello Ripani, spesso quello che sembra non e', e viceversa .
"Quando si ha la disponibilità di un video che ritrae a volto scoperto il killer e si comprende dalla dinamica che si tratta di professionista, dunque una persona che può colpire ancora, ci si pone il problema di bilanciare le esigenze investigative con le ricadute sulla privacy e sulle coscienze che quelle immagini possono determinare". dott. Sergio Amato
In quel caso si sapeva almeno in che ambiente l'omicidio poteva essere maturato .
Il problema di Brindisi, e' che non si ha la piu' pallida idea di chi possa essere e del perche' l'abbia fatto, ragion per cui, sarebbe stato opportuno che il video fosse rimasto ancora inedito, non tanto perche' rivela il volto che non c'e', per quanto tutti continuiamo a parlare di identikit quando vediamo un mezzo fantasma, ma perche' con il filmato sono venuti fuori particolari, forse anche inesatti, che permettono di tracciare una sorta di profilo .
Quando le immagini fecero il giro della rete, l'allora 39 enne fu subito etichettato come il "palo" del commando. Non solo a Napoli, ma in tutto il mondo. In poche ore fu raggiunto dalle telefonate di parenti dalla Germania e da altre parti d'Italia.
Altro esempio di cattiva gestione mediatica, ma ormai si era alla fine, quindi il danno e' stato alquanto contenuto .
sabato 26 maggio 2012
Festeggiamenti
Io sono solidale, pero' voi dovete spiegare che stanno combinando i colleghi :
La presente, quale documento ufficiale, è per comunicare che in questo momento sono a Cosenza, Calabria, e sono stato “ abbandonato” dal personale di scorta, con la conseguenza che sto provvedendo di rientrare a Torino con mezzi pubblici o di fortuna.pino masciari
Non voglio fare la populista, pero' a me sembra che a volte siate bravi piu' a protestare che a prendervi responsabilita' .
Spies like us
A tutti quelli che ne parlano male, poliziotti compresi, tenete a mente quei sorrisi che celano l'impegno e la sofferenza profusi per lo Stato .
Sara' difficile averne due cosi' di nuovo .
Un giorno li rimpiangeremo .
Foto presa a prestito dal sito della Polizia di Stato
Motto Cortese
«Quando me lo sono trovato di fronte ho subito capito che era lui. Lavorando per anni su questo obiettivo è come se lo avessi conosciuto da sempre» Renato Cortese
E meno male che tenevi l'identikit .
«Credete sempre in ciò che fate perché la determinazione e la caparbietà sono essenziali per raggiungere un obiettivo»
Essenziale ma non sempre sufficiente .
Credi a me .
Cortese e Pipitone ormai formano una coppia di fatto .
Attenti a quei due .
Congratulazioni per il nuovo ruolo .
E meno male che tenevi l'identikit .
«Credete sempre in ciò che fate perché la determinazione e la caparbietà sono essenziali per raggiungere un obiettivo»
Essenziale ma non sempre sufficiente .
Credi a me .
Cortese e Pipitone ormai formano una coppia di fatto .
Attenti a quei due .
Congratulazioni per il nuovo ruolo .
Lasciti
Lascio per non vedere Roma
invasa dai rifiuti come Napoli il Mattino
L'affermazione sara' molto gradita a De Gennaro .
Questo minimo ce lo ritroviamo come nuovo capo della polizia .
L'affermazione sara' molto gradita a De Gennaro .
Questo minimo ce lo ritroviamo come nuovo capo della polizia .
Differenze
boiate cacciari
ne dice parecchie
vittorio pisani nato a
Catanzaro
casertace.net marilena natale vittorio pisani
lei e' piu' una piccola fan di Cagnazzo
"mentana" sopravvalutato
non e' piu' il golden boy dei telegiornali
"questioni di polizia giudiziaria"
casi amari
bruno pensa villa delle ninfe
magari potenza
come smettere di usare vicks sinex aloe
nei Paesi Arabi si trova ancora il vecchio tipo senz'aloe
c'e bisogno di faccie nuove nella politica
anche di insegnanti di lettere un po' piu' pignoli
casertace.net marilena natale articolo su daniele cont
con l'imbeccata giusta magari
tesserino di riconoscimento aisi ex sisde
chiedere a Massolo
differenza riina provenzano
la leggenda narra che uno e' violenza pura, l'altro piu' cervello
indovina quale
ne dice parecchie
vittorio pisani nato a
Catanzaro
casertace.net marilena natale vittorio pisani
lei e' piu' una piccola fan di Cagnazzo
"mentana" sopravvalutato
non e' piu' il golden boy dei telegiornali
"questioni di polizia giudiziaria"
casi amari
bruno pensa villa delle ninfe
magari potenza
come smettere di usare vicks sinex aloe
nei Paesi Arabi si trova ancora il vecchio tipo senz'aloe
c'e bisogno di faccie nuove nella politica
anche di insegnanti di lettere un po' piu' pignoli
casertace.net marilena natale articolo su daniele cont
con l'imbeccata giusta magari
tesserino di riconoscimento aisi ex sisde
chiedere a Massolo
differenza riina provenzano
la leggenda narra che uno e' violenza pura, l'altro piu' cervello
indovina quale
Manganelli avvelenati
ROMA, 25 MAG - "Sono sicuro del buon esito di una indagine partita da una analisi intelligente. La foto? Anche da questo elemento deriverà la soluzione". Lo afferma il capo della polizia, Antonio Manganelli, a margine della celebrazione della Festa dei 160 anni della fondazione della polizia. Per manganelli, inoltre, "la gestione mediatica" delle indagini su Brindisi "ha lasciato molto a desiderare. Anticipare le indagini sui giornali passo dopo passo non fa bene".(ANSA)
Non che avessimo bisogno di conferme sul fatto che la polizia troppo spesso e' in posizione di sudditanza rispetto alla magistratura, ma la gestione mediatica la si fa tutti assieme, tanto piu' se il proprio vice e' sul posto .
Un Manganelli che dichiara che adesso c'e' bisogno semplicemente, si fa per dire, di sradicare la cultura mafiosa, conferma che la mafia non e' in fase di riorganizzazione .
Pero' il grande capo continua a martellare sul pericolo anarchico, che sommato alla deposizione del gen. Piccirillo, quasi fa rimpiangere i tempi di Riina .
Piu' che di cattiva gestione mediatica da parte di tutte le istituzioni, parlerei di clima del terrore creato ad hoc, perche' non ci vengono dati elementi sostanziali, ma sfumature, la qual cosa crea panico ma non conoscenza e coscienza .
Se la questione della benzina esisteva solo sulla carta, allora vuol dire che di certi poliziotti non ci si puo' fidare .
venerdì 25 maggio 2012
Anno difficile
Il questore di Pescara Passamonti ha definito l'anno trascorso, in termine di criminalita', difficile ma tutto sommato stabile .
Purtroppo i cronisti non riportano particolari commenti e valutazioni, quindi ognuno puo' interpretare i numeri presentati, come piu' appare logico .
Analizzando i dati forniti, salta agli occhi l'inversione di tendenza tra quantitativi di eroina e hashish sequestrati, in netto calo il primo e in salita il secondo, il che fa pensare ad un cambio delle rotte di trasporto, che potrebbe corrispondere anche a differenti corrieri, gruppi criminali e nazionalita' di appartenenza.
Sembra strano che nell'anno precedente non vi siano stati sequestri di cocaina, ma tutto e' possibile in questa regione .
Le droghe cosiddette leggere, sembrano essere in notevole salita .
Ovviamente queste sono considerazioni che vanno incrociate con i dati provenienti dagli altri due corpi .
Pero' spesso si legge di giovani che dalla costa Adriatica vanno in Campania per rifornirsi di droghe pesanti .
Il calo di furti di ciclomotori ed autovetture, puo' essere imputabile anche ad un calo delle vendite e dell'uso dovuto alla crisi economica .
I danneggiamenti sono scesi in maniera rilevante, pero' bisogna vedere se sono stati effettivamente denunciati , a fronte del numero di reati di usura, dimezzato .
C'e' un calo del numero di passaporti rilasciati, anche questo dato, da mettere in relazione probabilmente al difficile periodo .
Vi potrebbe essere un risvolto positivo, per quel che riguarda quelli che si recano all'estero per lavoro .
La detenzione delle armi e' in lieve discesa, ma potrebbe essere che esse non vengono piu' registrate ufficialmente .
Sembra una situazione alquanto stabile ma con margini di miglioramento .
Difficile dire quanto questi siano dovuti all'effettiva azione contenitiva della polizia di stato .
Purtroppo i cronisti non riportano particolari commenti e valutazioni, quindi ognuno puo' interpretare i numeri presentati, come piu' appare logico .
Analizzando i dati forniti, salta agli occhi l'inversione di tendenza tra quantitativi di eroina e hashish sequestrati, in netto calo il primo e in salita il secondo, il che fa pensare ad un cambio delle rotte di trasporto, che potrebbe corrispondere anche a differenti corrieri, gruppi criminali e nazionalita' di appartenenza.
Sembra strano che nell'anno precedente non vi siano stati sequestri di cocaina, ma tutto e' possibile in questa regione .
Le droghe cosiddette leggere, sembrano essere in notevole salita .
Ovviamente queste sono considerazioni che vanno incrociate con i dati provenienti dagli altri due corpi .
Pero' spesso si legge di giovani che dalla costa Adriatica vanno in Campania per rifornirsi di droghe pesanti .
Il calo di furti di ciclomotori ed autovetture, puo' essere imputabile anche ad un calo delle vendite e dell'uso dovuto alla crisi economica .
I danneggiamenti sono scesi in maniera rilevante, pero' bisogna vedere se sono stati effettivamente denunciati , a fronte del numero di reati di usura, dimezzato .
C'e' un calo del numero di passaporti rilasciati, anche questo dato, da mettere in relazione probabilmente al difficile periodo .
Vi potrebbe essere un risvolto positivo, per quel che riguarda quelli che si recano all'estero per lavoro .
La detenzione delle armi e' in lieve discesa, ma potrebbe essere che esse non vengono piu' registrate ufficialmente .
Sembra una situazione alquanto stabile ma con margini di miglioramento .
Difficile dire quanto questi siano dovuti all'effettiva azione contenitiva della polizia di stato .
Da Portella della Ginestra a Capaci Piccoli segreti e bugie del procuratore Grasso
"Ieri a Palermo - ha continuato il Capo dello Stato - abbiamo ricordato Falcone, Borsellino e tutti gli agenti e le agenti delle scorte che sono stati ammazzati nella strage di Capaci e nella strage di via d'Amelio. Però è stato giusto tornare al punto di partenza, e il punto di partenza è Portella della Ginestra, è la terra di Corleone, la terra di Placido Rizzotto: così abbiamo chiuso l'arco e noi ci auguriamo fortemente che non si debba mai più riaprire una storia di brutali omicidi e di feroci stragi di mafia. Ci sono dei pericoli, vigileremo, ma la situazione non è quella di tanti anni fa, non dico quella del 1947 o del 1948, ma nemmeno quella del 1992 : c'è più coscienza, c'è più combattività, c'è più unità tra anziani e giovani e io credo che questa sia una grande garanzia per tutti"
24 Maggio 2012
Attenzione, siamo preoccupati per la persistente gravità della pressione e della minaccia mafiosa, non la sottovalutiamo, ma ci sentiamo ben più forti che in quei tragici momenti del 1992.
Vedete, ci sentiamo ben più forti di ieri, nel confrontarci con l'anti-Stato, innanzitutto per l'eredità morale che ci hanno lasciato uomini come Giovanni Falcone e altri lungimiranti strateghi e combattenti della lotta per la legalità che gli furono accanto.
Procedere con profonda sicurezza circa l'esito della lotta non significa nasconderci la gravità degli errori che in sede giudiziaria possono compiersi, come se ne sono compiuti nei procedimenti relativi alla strage di via D'Amelio. E in tali casi non si deve esitare a rimettere in discussione le conclusioni a cui si era pervenuti, non si deve esitare pur di raggiungere la verità.
Ma a noi oggi servono, anche per questo aspetto, verità rigorosamente accertate e non schemi precostituiti : solo così può rafforzarsi il clima di serena, responsabile e condivisa determinazione di cui oggi c'è bisogno sul fronte dell'impegno per la legalità e la sicurezza.
23 Maggio 2012
Alla luce di quanto detto dal dott. Ingroia ieri sera, circa le dinamiche che regolano i rapporti Stato-mafia, le parole del presidente della Repubblica, che chiude, almeno virtualmente, il ciclo stragista, sono un messaggio velato ai politici di oggi .
Come illustrato in maniera eccellente dal procuratore Scarpinato, la sconfitta definitiva o perlomeno significativa della mafia, non puo' prescindere dall'identificazione dei mandanti che siedono nei palazzi della politica .
Senza voler sminuire il ruolo delle personalita' di spicco che hanno insanguinato l'Italia in questi anni, se non si portano a giudizio quelli che li guidano, processi ed eventi commemorativi, servono a poco .
La trasmissione Servizio pubblico di ieri, non ha aggiunto granche' a quanto sviluppato da Calabria ora, l'Unita' e il Sole in queste ultime settimane, ma ha avuto il pregio di portare temi delicati all'attenzione di un pubblico piu' vasto e meno avvezzo a certe cronache, con episodi che sono stati inquadrati e cristallizzati dalle parole dei magistrati presenti .
La vicenda di Attilio Manca e' il sintomo di una malattia, ovvero di quella serie di misteri che avvolge la latitanza e la cattura di Bernardo Provenzano, e che costituisce la base delle commistioni mafia-Stato .
Come scritto ampiamente in precedenza, ho seri dubbi sulla storia di Provenzano che segue il medico come un cagnolino e poi lo fa ammazzare .
Ciononostante credo che il procuratore Grasso debba dare delle risposte serie su questa e altre faccende .
Lo deve almeno a quella mamma che da tempo e con grande dignita', lo supplica in tal senso .
Provi a pensare alla sua di madre, a come soffrirebbe se si trovasse nella stessa situazione per lui .
Se vero quanto ascoltato, certe cose non si mandano a dire per il tramite di un giornalista .
Bisogna chiarire perche' il Provenzano non fu catturato quando l'allora capitano Riccio ne ebbe la possibilita' .
Sarebbe bene che il procuratore Grasso ci spiegasse come, se la famiglia Provenzano era sotto controllo continuo, e se le cronache dell'epoca corrispondono a verita', la moglie ha potuto accompagnarlo a Marsiglia , senza che il boss venisse catturato .
Come mai si tratta con un individuo che, portato dalla Guardia di Finananza, dice di appartenere ai servizi segreti e di aver lavorato per la CIA, e pretende di vendere Provenzano alla DNA ?
Perche' stiamo parlando di questo : la resa del boss Corleonese altri non e' che un passaggio di un pacco umano da una struttura all'altra .
E anche la storia del materiale genetico, smentita dal losco figuro, suona tanto come una bufala da giocatore di poker .
Anche glielo avesse portato, bastava confrontarlo con quello dei parenti maschi diretti .
Sarebbe gradito sapere come ha potuto vivere un uomo per cosi' tanto tempo, proprio vicino a Corleone, con figlio e nipote che ad intervalli regolari, e sotto l'occhio delle telecamere piazzate nel furgoncino davanti casa, davano inizio a quella catena di pacchi che servivano a rifornirlo .
Ecco se queste cose non verranno chiarite, allora le belle parole del nostro Presidente, rimarranno solo parole .
Finora ci sono bastate .
Adesso vogliamo i fatti, i mandanti .
O sara' difficile mantenere la fiducia e il rispetto nei confronti delle istituzioni .
24 Maggio 2012
Attenzione, siamo preoccupati per la persistente gravità della pressione e della minaccia mafiosa, non la sottovalutiamo, ma ci sentiamo ben più forti che in quei tragici momenti del 1992.
Vedete, ci sentiamo ben più forti di ieri, nel confrontarci con l'anti-Stato, innanzitutto per l'eredità morale che ci hanno lasciato uomini come Giovanni Falcone e altri lungimiranti strateghi e combattenti della lotta per la legalità che gli furono accanto.
Procedere con profonda sicurezza circa l'esito della lotta non significa nasconderci la gravità degli errori che in sede giudiziaria possono compiersi, come se ne sono compiuti nei procedimenti relativi alla strage di via D'Amelio. E in tali casi non si deve esitare a rimettere in discussione le conclusioni a cui si era pervenuti, non si deve esitare pur di raggiungere la verità.
Ma a noi oggi servono, anche per questo aspetto, verità rigorosamente accertate e non schemi precostituiti : solo così può rafforzarsi il clima di serena, responsabile e condivisa determinazione di cui oggi c'è bisogno sul fronte dell'impegno per la legalità e la sicurezza.
23 Maggio 2012
Alla luce di quanto detto dal dott. Ingroia ieri sera, circa le dinamiche che regolano i rapporti Stato-mafia, le parole del presidente della Repubblica, che chiude, almeno virtualmente, il ciclo stragista, sono un messaggio velato ai politici di oggi .
Come illustrato in maniera eccellente dal procuratore Scarpinato, la sconfitta definitiva o perlomeno significativa della mafia, non puo' prescindere dall'identificazione dei mandanti che siedono nei palazzi della politica .
Senza voler sminuire il ruolo delle personalita' di spicco che hanno insanguinato l'Italia in questi anni, se non si portano a giudizio quelli che li guidano, processi ed eventi commemorativi, servono a poco .
La trasmissione Servizio pubblico di ieri, non ha aggiunto granche' a quanto sviluppato da Calabria ora, l'Unita' e il Sole in queste ultime settimane, ma ha avuto il pregio di portare temi delicati all'attenzione di un pubblico piu' vasto e meno avvezzo a certe cronache, con episodi che sono stati inquadrati e cristallizzati dalle parole dei magistrati presenti .
La vicenda di Attilio Manca e' il sintomo di una malattia, ovvero di quella serie di misteri che avvolge la latitanza e la cattura di Bernardo Provenzano, e che costituisce la base delle commistioni mafia-Stato .
Come scritto ampiamente in precedenza, ho seri dubbi sulla storia di Provenzano che segue il medico come un cagnolino e poi lo fa ammazzare .
Ciononostante credo che il procuratore Grasso debba dare delle risposte serie su questa e altre faccende .
Lo deve almeno a quella mamma che da tempo e con grande dignita', lo supplica in tal senso .
Provi a pensare alla sua di madre, a come soffrirebbe se si trovasse nella stessa situazione per lui .
Se vero quanto ascoltato, certe cose non si mandano a dire per il tramite di un giornalista .
Bisogna chiarire perche' il Provenzano non fu catturato quando l'allora capitano Riccio ne ebbe la possibilita' .
Sarebbe bene che il procuratore Grasso ci spiegasse come, se la famiglia Provenzano era sotto controllo continuo, e se le cronache dell'epoca corrispondono a verita', la moglie ha potuto accompagnarlo a Marsiglia , senza che il boss venisse catturato .
Come mai si tratta con un individuo che, portato dalla Guardia di Finananza, dice di appartenere ai servizi segreti e di aver lavorato per la CIA, e pretende di vendere Provenzano alla DNA ?
Perche' stiamo parlando di questo : la resa del boss Corleonese altri non e' che un passaggio di un pacco umano da una struttura all'altra .
E anche la storia del materiale genetico, smentita dal losco figuro, suona tanto come una bufala da giocatore di poker .
Anche glielo avesse portato, bastava confrontarlo con quello dei parenti maschi diretti .
Sarebbe gradito sapere come ha potuto vivere un uomo per cosi' tanto tempo, proprio vicino a Corleone, con figlio e nipote che ad intervalli regolari, e sotto l'occhio delle telecamere piazzate nel furgoncino davanti casa, davano inizio a quella catena di pacchi che servivano a rifornirlo .
Ecco se queste cose non verranno chiarite, allora le belle parole del nostro Presidente, rimarranno solo parole .
Finora ci sono bastate .
Adesso vogliamo i fatti, i mandanti .
O sara' difficile mantenere la fiducia e il rispetto nei confronti delle istituzioni .
Segreti segreti
il Sole via rassegna stampa della Camera
Con il prefetto Manganelli, che pure stamattina prima della cerimonia per il 160esimo, non ha perso occasione di ricordarci del pericolo degli anarco-insurrezionalisti, lui che due mesi fa testuale disse, no io non sto dando nessun allarme, l'audizione pubblica del gen. Piccirillo, di cui comunque non e' disponibile il resoconto stenografico, non e' che abbia cambiato molto .
Poi le notizie che devono arrivare, arrivano, direttamente ai giornali manovrati dall'intelligence .
E' che D'Alema alla luce della riformina che lo investe di superpoteri, vuole mettere in chiaro chi comanda .
giovedì 24 maggio 2012
Sui Finocchiaro boys
vidi che passavano, all'interno, due ragazze in baby doll rosso
perché una sera lo abbiamo atteso in auto mentre lui era al ristorante, perché fuori pioveva e faceva freddo. Lui avrebbe voluto che lo aspettassimo in piedi sotto la pioggia corriere
Ovviamente questa e' l'ennesima furbata di Signorini e non si tratta di fotomontaggio come sospettato da alcuni, perche' vi sono altre foto fuori e dentro la struttura, con gli stessi individui realmente intenti a disquisire di pentole .
Con rispetto parlando, mi permetto di dire, che i poliziotti che fanno da scorta alla signora Finocchiaro, non sono equiparabili a quelli che si fanno il mazzo sui viali di Bologna .
Non metto in dubbio che si meritino il posto che occupano, ma non mi sembra stiano tanto male .
C'e' quello che fa da scorta a Berlusconi da vent'anni, bello e abbronzato come il sole, che ha la pelle cosi' liscia che vien da sospettare che si faccia il botox pure lui .
Poi ci sono pure quelli che Bossi gli dice di picchiare i giornalisti e che Fede pretende stiano in piedi sotto la pioggia, ma in linea di massima, rimangono privilegiati .
Io non userei questi additandoli come schiavi, per eventuali rivendicazioni sindacali .
C'e' di peggio .
Oggi ci sono stati scontri tra poliziotti e manifestanti che protestavano contro Draghi, e i poliziotti sono stati chiamati manganellatori .
Ecco quelli che fanno le verginelle sugli schiavi della Finocchiaro, poi sono gli stessi che danno del bastardo ai celerini .
E' la solita ipocrisia all' Italiana .
perché una sera lo abbiamo atteso in auto mentre lui era al ristorante, perché fuori pioveva e faceva freddo. Lui avrebbe voluto che lo aspettassimo in piedi sotto la pioggia corriere
Ovviamente questa e' l'ennesima furbata di Signorini e non si tratta di fotomontaggio come sospettato da alcuni, perche' vi sono altre foto fuori e dentro la struttura, con gli stessi individui realmente intenti a disquisire di pentole .
Con rispetto parlando, mi permetto di dire, che i poliziotti che fanno da scorta alla signora Finocchiaro, non sono equiparabili a quelli che si fanno il mazzo sui viali di Bologna .
Non metto in dubbio che si meritino il posto che occupano, ma non mi sembra stiano tanto male .
C'e' quello che fa da scorta a Berlusconi da vent'anni, bello e abbronzato come il sole, che ha la pelle cosi' liscia che vien da sospettare che si faccia il botox pure lui .
Poi ci sono pure quelli che Bossi gli dice di picchiare i giornalisti e che Fede pretende stiano in piedi sotto la pioggia, ma in linea di massima, rimangono privilegiati .
Io non userei questi additandoli come schiavi, per eventuali rivendicazioni sindacali .
C'e' di peggio .
Oggi ci sono stati scontri tra poliziotti e manifestanti che protestavano contro Draghi, e i poliziotti sono stati chiamati manganellatori .
Ecco quelli che fanno le verginelle sugli schiavi della Finocchiaro, poi sono gli stessi che danno del bastardo ai celerini .
E' la solita ipocrisia all' Italiana .
Gente di questo Paese
A questo Paese appartiene anche gente che ha fatto scelte religiose diverse, pur essendo Italiana da generazioni .
E che considera la polizia di Stato come il legame piu' forte che vi sia tra la propria identita' culturale e quella religiosa .
In Islam la giustizia e la legalita' sono dei pilastri, ragion per cui amo molto le forze dell'ordine, e la polizia in particolare .
Io non contesto la presenza della croce e della fotografia del pontefice .
Appartengono alla mia storia .
Ma non capisco l'assenza di altri simboli religiosi .
Mi si potra' contestare che sarebbe difficile accontentare tutti, ma avete i mezzi per farlo .
Dove sono il coraggio e l'innovazione se anche voi ci escludete ?
Nonostante la delusione e l'amarezza, vi auguro buon anniversario .
Emotivita'
“Siamo onorati di ospitare a Lucca, nell’occasione della festa della polizia alla quale purtroppo però non ce la sentiamo di partecipare, il vice capo, prefetto Francesco Cirillo – scrivono Pantaleoni e Marchi -, accusato di “essersi lasciato trasportare dall'emotività” quando ha evidenziato l'impossibilità di affidare alle camere di sicurezza e ai poliziotti la custodia dei detenuti in attesa di direttissima e gli alti costi del “braccialetto elettronico”, una delle poche e inascoltate voci fuori dal coro, dato che tale soluzione è stata concordata tra il ministro di giustizia Severino e il ministro dell'interno Cancellieri, organo che dovrebbe garantire e salvaguardare la nostra istituzione ma che probabilmente non conosce le condizioni delle camere di sicurezza delle questure e le risorse necessarie, sottratte dal controllo del territorio, per poterle utilizzare. Ma la distanza che oggi si è creata tra la politica, e i tecnici che la stanno attuando, e i rappresentanti della polizia di Stato e dei lavoratori del comparto, emarginati e inascoltati, arrogantemente relegati alla ratificazione delle scelte già prese, appare difficilmente colmabile.gazzetta di lucca
Nell'occasione il prefetto Cirillo rappresentava i tre corpi che secondo le ministre, in precedenza avevano accettato la risoluzione .
E' vero che il prefetto Bulgarillo non e' proprio un iceberg, pero' probabilmente in quel frangente era stato mandato a manifestare un malcontento che derivava dalla poca sintonia con carabinieri e guardia di finanza .
Indubbiamente ci dev'essere armonia tra governo e forze di polizia, pero' fino a un certo punto .
Un lieve grado di tensione, torna sempre utile, per far valere le proprie posizioni .
Senno' andiamo indietro, ai tempi di Parisi quando si era pappa e ciccia, cosa di cui le cui conseguenze stiamo scontando ancora oggi, tra misteri e trattative segrete .
Queste cose pero' forse, un giovane poliziotto, per di piu' sindacalista, non puo' capirle o ricordarle .
Nell'occasione il prefetto Cirillo rappresentava i tre corpi che secondo le ministre, in precedenza avevano accettato la risoluzione .
E' vero che il prefetto Bulgarillo non e' proprio un iceberg, pero' probabilmente in quel frangente era stato mandato a manifestare un malcontento che derivava dalla poca sintonia con carabinieri e guardia di finanza .
Indubbiamente ci dev'essere armonia tra governo e forze di polizia, pero' fino a un certo punto .
Un lieve grado di tensione, torna sempre utile, per far valere le proprie posizioni .
Senno' andiamo indietro, ai tempi di Parisi quando si era pappa e ciccia, cosa di cui le cui conseguenze stiamo scontando ancora oggi, tra misteri e trattative segrete .
Queste cose pero' forse, un giovane poliziotto, per di piu' sindacalista, non puo' capirle o ricordarle .
Alla fiera dell'Est
I nuovi tasselli acquisiti agli atti dell’inchiesta non sono di quelli che consentono una svolta, ma evidenziano - anche se si dovrà capire come mai le immagini rivelano un solo telecomando nelle mani dell’uomo - che ulteriori indizi cominciano a giungere anche dal fronte delle indagini più strettamente legate alle analisi tecnico-scientifiche dei reperti individuati sul luogo della dell’attentato.corriere mezzogiorno 
Ma non sara' che tiene la mano in tasca per manovrare l'altro telecomando e ci stiamo sbagliando con la storia della menomazione ?
Dopo tutto, se non sono stati in grado di fare un vero identikit, vuol dire che le immagini sono proprio poco chiare .
NB Il blues brother sulla destra e' Francis Grat aka Gratteri .
mercoledì 23 maggio 2012
Tra leoni e orsacchiotti
Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
Paolo Borsellino
Preferisco avere paura come un coniglio bagnato .
Paolo Borsellino
Preferisco avere paura come un coniglio bagnato .
Momenti plastici
PALERMO. Infilò la testa dentro un sacchetto in plastica mentre stava parlando con gli agenti: per fermare Bernardo Provenzano non vi fu bisogno di fare irruzione in cella. E' questa la ricostruzione ufficiale compiuta dal Dap su quello che avvenne nel supercarcere di Parma nella notte tra il e 9 maggio scorsi, pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia cartaceo.
Le perizie disposte dai giudici hanno ribadito la compatibilità del boss con la detenzione in carcere e le sue capacità di stare validamente in giudizio. Ora l'indagine dovrà stabilire se dietro il gesto del capomafia vi fosse la consapevole volontà di Provenzano di simulare un tentativo di suicidio per richiamare l'attenzione sul suo stato di salute.
Giornale di Sicilia 23 Maggio 2012
La fonte autorevole dell' Ansa ha toppato .
Questa dovrebbe essere la versione definitiva .
Voleva esplorare il magico mondo della plastica .
Ma ci si puo' fidare di sta gente ?
Le perizie disposte dai giudici hanno ribadito la compatibilità del boss con la detenzione in carcere e le sue capacità di stare validamente in giudizio. Ora l'indagine dovrà stabilire se dietro il gesto del capomafia vi fosse la consapevole volontà di Provenzano di simulare un tentativo di suicidio per richiamare l'attenzione sul suo stato di salute.
Giornale di Sicilia 23 Maggio 2012
La fonte autorevole dell' Ansa ha toppato .
Questa dovrebbe essere la versione definitiva .
Voleva esplorare il magico mondo della plastica .
Ma ci si puo' fidare di sta gente ?
la Perla del giorno
"Alcuni documenti dei mesi precedenti richiamavano la scelta dell'azione diretta", ha affermato il direttore dell'Aisi, ma "la premeditazione e le modalità esecutive della gambizzazione si distaccano dalla prassi spontaneista che ha caratterizzato il movimento anarchico".repubblica
Picciri' scusa, ma l'azione diretta prevede che tu come vedi uno, lo spari .
Ora pero' andando in giro si incontrano solo dei pinco pallino, il che non giustifica un'azione in quanto non crea clamore .
Per incontrare il big boss di Finmeccanica, devi premeditare e pianificare .
Con rispetto parlando, sono settimane che ci rifilate sciocchezze .
Picciri' scusa, ma l'azione diretta prevede che tu come vedi uno, lo spari .
Ora pero' andando in giro si incontrano solo dei pinco pallino, il che non giustifica un'azione in quanto non crea clamore .
Per incontrare il big boss di Finmeccanica, devi premeditare e pianificare .
Con rispetto parlando, sono settimane che ci rifilate sciocchezze .
Ipocrisia
Poi oggi vedo tutto questo caos di commenti e di servizi e di video sulla ricorrenza della strage di Capaci, tutti questi attestati di solidarietà e di stima nei confronti di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. E mi è salita una gran rabbia. E la voglia gridare una parola: ipocriti.
Uso le parole di Ilda Bocassini: “Non c’è stato uomo in Italia che ha accumulato nella sua vita più sconfitte diFalcone: bocciato come consigliere istruttore, bocciato come procuratore di Palermo, bocciato come candidato al CSM e sarebbe stato bocciato anche come procuratore nazionale antimafia se non fosse stato ucciso. Eppure ogni anno si celebra l’esistenza di Giovanni come fosse stata premiata da pubblici riconoscimenti o apprezzata nella sua eccellenza. Un altro paradosso. Non c’è stato uomo la cui fiducia e amicizia è stata tradita con più determinazione e malignità.”
il fattoStamattina questo era uno degli argomenti di discussione nei social networks, soprattutto in relazione al caso Orlando e alle parole della sorella di Falcone .
Mi ha colpito un commento su una bacheca, unico credo in tutto il web ma anche fuori, che diceva che le parole dell'allora ed attuale sindaco di Palermo, andavano capite nel contesto .
E lo stesso interessato ha replicato poco fa, che si scusava per l'enfasi ma non per la sostanza .
Io non perdonero' mai ad Orlando il fatto di essere responsabile almeno moralmente per la morte del maresciallo Lombardo e non mi e' gradito il suo trasformismo politico .
Pero' bisogna finalmente dargli ragione, se non altro per il fatto che certe cose le ha dette e fatte in pubblico .
Per comprendere le critiche a Falcone e renderle lecite, dobbiamo rifarci anche a cio' che accade oggi .
Anche oggi ci sono magistrati e giudici superstar dai metodi dubbi, e c'e' una minoranza silenziosa che lo ammette .
Non dobbiamo stupirci del fatto che Repubblica ieri prendeva in giro Falcone e oggi lo celebra .
Dobbiamo imparare a collocare fatti e persone nel loro contesto storico e smetterla di creare eroi .
Falcone e' e rimane un essere umano che ha contribuito in maniera inequivocabile alla storia del nostro Paese, ma non per questo puo' essere esente da critiche .
Il voler cancellare a tutti i costi le colpe dei martiri, e' questa la vera ipocrisia .
E Francis Grat finalmente scese a Brindisi
Uno per attivare l'innesco e far esplodere le tre bombole di gas, l'altro per bloccarlo. E li ha usati entrambi. La mattina di sabato ha attivato una prima volta l'innesco, forse per provare se funzionava. Poi lo ha spento. Quando è arrivato un primo pull-man, partito da Erchie, è rimasto a guardare.repubblica bari
Se cio' fosse vero, sembrebbe che il soggetto stesse facendo le prove .
E questo sarebbe avvalorato dal fatto di aver ignorato la telecamera .
E' una persona che aveva poco tempo, che non ha potuto preparare il tutto nei minimi particolari in loco .
Se avesse avuto uno o piu' complici che lo seguivano, la telecamera non sarebbe sfuggita .
Se fosse stato una persona che aveva avuto in qualche modo a che fare con la scuola o con quelle ragazze, doveva conoscere la telecamera e gli orari . Non vi sarebbe stato bisogno di provare .
Il che probabilmente fa optare per l'ipotesi del soggetto assoldato da qualcun altro .
Eppero' potrebbe essere semplicemente un atto dimostrativo, quindi la scelta dell'obiettivo era generica (una scuola e delle ragazze) e l'iniziativa era sua . Ovviamente uno non puo' permettersi di bazzicare a lungo nello stesso posto per giorni allo scoperto, senza essere notato, quindi ecco spiegata la poca familiarita' con i luoghi .
Cio' pero' permette di lasciare in piedi la teoria del lupo solitario pazzoide , che puo' anche aver notato la telecamera .
Se uno non ha nulla da perdere, e quindi vuol essere preso, o e' certo che non verra' preso, non ha tempo per certi particolari . Quindi potrebbe essere che conosce le ragazze, ragion per cui si stanno visionando i filmati del funerale .
Con il pessimismo che mi contraddistingue, ho i miei dubbi che lo pigliamo .
Troppo tempo perso perso, troppe occasioni sprecate .
Eppure avevamo indizioni, non indizi .
Il problema e' capire le motivazioni .
Solo con quelle possiamo costruire un profilo psicologico valido .
Quello tracciato finora era semplicemente pasticciato .
Nel frattempo come annunciato urbi et orbi da Giulio De Gennaro in cravatta svolazzante, il mitico Francesco Gratteri, figlio amorevole come noto da intercettazioni telefoniche, ma anche poliziotto con gli attributi e senza guanti quando fa le perquisizioni, e' sceso in quel di Brindisi .
Io lo facevo gia' la', e invece no .
Abbiamo dovuto aspettare quattro giorni quattro, che prima era impegnato .
Non me ne vogliano i locali, ma visto che abbiamo il meglio e chissa' che stipendione che gli diamo, magari lo si puo' usare .
A questo punto, visto che il clima di terrore e' stato creato, io lo farei pure capo della polizia, che penso purtroppo al momento per lui non sia proponibile .
Con lo sguardo quasi sempre malinconico e perso nel vuoto, nelle foto ufficiali, gli manca un po' di comunicativa, ma si puo' rimediare .
Candidiamolo .
Se cio' fosse vero, sembrebbe che il soggetto stesse facendo le prove .
E questo sarebbe avvalorato dal fatto di aver ignorato la telecamera .
E' una persona che aveva poco tempo, che non ha potuto preparare il tutto nei minimi particolari in loco .
Se avesse avuto uno o piu' complici che lo seguivano, la telecamera non sarebbe sfuggita .
Se fosse stato una persona che aveva avuto in qualche modo a che fare con la scuola o con quelle ragazze, doveva conoscere la telecamera e gli orari . Non vi sarebbe stato bisogno di provare .
Il che probabilmente fa optare per l'ipotesi del soggetto assoldato da qualcun altro .
Eppero' potrebbe essere semplicemente un atto dimostrativo, quindi la scelta dell'obiettivo era generica (una scuola e delle ragazze) e l'iniziativa era sua . Ovviamente uno non puo' permettersi di bazzicare a lungo nello stesso posto per giorni allo scoperto, senza essere notato, quindi ecco spiegata la poca familiarita' con i luoghi .
Cio' pero' permette di lasciare in piedi la teoria del lupo solitario pazzoide , che puo' anche aver notato la telecamera .
Se uno non ha nulla da perdere, e quindi vuol essere preso, o e' certo che non verra' preso, non ha tempo per certi particolari . Quindi potrebbe essere che conosce le ragazze, ragion per cui si stanno visionando i filmati del funerale .
Con il pessimismo che mi contraddistingue, ho i miei dubbi che lo pigliamo .
Troppo tempo perso perso, troppe occasioni sprecate .
Eppure avevamo indizioni, non indizi .
Il problema e' capire le motivazioni .
Solo con quelle possiamo costruire un profilo psicologico valido .
Quello tracciato finora era semplicemente pasticciato .
Nel frattempo come annunciato urbi et orbi da Giulio De Gennaro in cravatta svolazzante, il mitico Francesco Gratteri, figlio amorevole come noto da intercettazioni telefoniche, ma anche poliziotto con gli attributi e senza guanti quando fa le perquisizioni, e' sceso in quel di Brindisi .
Io lo facevo gia' la', e invece no .
Abbiamo dovuto aspettare quattro giorni quattro, che prima era impegnato .
Non me ne vogliano i locali, ma visto che abbiamo il meglio e chissa' che stipendione che gli diamo, magari lo si puo' usare .
A questo punto, visto che il clima di terrore e' stato creato, io lo farei pure capo della polizia, che penso purtroppo al momento per lui non sia proponibile .
Con lo sguardo quasi sempre malinconico e perso nel vuoto, nelle foto ufficiali, gli manca un po' di comunicativa, ma si puo' rimediare .
Candidiamolo .
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