“Il messaggio lanciato è pesantissimo: alla vigilia del maxi processo contro Mafia capitale, i romani sanno che uno dei Casamonica può essere omaggiato in quel modo in pieno giorno”
“Me lo chiedo anche io: sembrava una roba della Sicilia anni ’60. Ma neanche: è lo stesso stile dei funerali di Vito Rizzuto, in Canada, con la bara d’oro massiccio sostenuta da una schiera di fedelissimi. Un misto tra sfarzo e messaggio in puro stile mafioso. Il senso è: anche se la procura ha portato a processo 59 persone per Mafia capitale, anche se a Roma ci sarà il primo maxi processo a Carminati e soci, Vittorio Casamonica può essere salutato in questo modo. Un segnale sociale devastante. E voglio vedere se adesso qualcuno, anche nella società civile, continuerà a dire che quella che c’è a Roma non è mafia”.ilfatto
Quindi è stato fatto morire giusto giusto quando il gip ha fissato il maxi-processo.
Ma lirio abbate ha una vita al di là della cultura dell'anti-mafia che vuole imporre a tutti i costi ?
La cosa che stupisce in queste ore sono i commenti di parlamentari, politici, pure il vice-sindaco.
Orfini deve avere avuto una botta a guardare le foto. Ha parlato di sfregio.
Ma io mi chiedo : a Roma che vita fate ?
Da noi in Abruzzo, città o paese che sia, quando c'è il funerale di un Rom di spicco si fa una cerimonia in grande con cavalli, banda, carrozza. Manco chiedono il permesso.
E comunque non gli puoi dire di no sennò ti fanno un mazzo tanto. Spaccano tutto.
Qua non le mandano le task force. Il ministro non twitta per noi.
Ci arrangiamo .
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giovedì 20 agosto 2015
domenica 24 maggio 2015
Improbabile
In questa confusa e improbabile informativa dei servizi segreti, già nota dall’anno scorso, e comunicata poi due mesi fa all’interessata, alla quale sono state rafforzate tutte le misure di sicurezza, si ipotizza che ignote famiglie palermitane, messe alle corde e senza più soldi per pagare gli stipendi ai picciotti o le spese dei parenti in galera, avrebbero trovato, non si sa dove, dal momento che è stato loro confiscato tutto, soldi, armi e uomini per escogitare due attentati, questa volta un altro botta-risposta mafioso. Al momento è prematuro qualsiasi commento su questa notizia, che è ben diversa da quella del ventilato attentato a Di Matteo, testimoniato da pentiti che hanno addirittura indicato il posto in cui era stato nascosto il tritolo, che ancora non è stato provato.
telejato
Pino Maniaci e i suoi sono la dimostrazione del fatto che l'anti-mafia oltre ad essere diventata un business ha ormai molte anime.
Rimane un must comunque, credere a qualsiasi cosa i pentiti dicano.
Informativa improbabile perchè non esiste o perchè creata o interpretata in maniera strumentale ?
Non è che faccia differenza. In questo Paese tutto pare essere lecito.
Fatto sta che la sicilia sembra un pentolone incontrollabile. Il regno della magistratura talebana.
Zamparini scegliendo male i tempi, un paio di giorni prima dell'anniversario di Capaci, ha detto di avere la sensazione che l'antimafia abbia inventato la mafia.
Come tutte le piccole e grandi verità espresse per paradossi, questa affermazione poco è piaciuta.
telejato
Pino Maniaci e i suoi sono la dimostrazione del fatto che l'anti-mafia oltre ad essere diventata un business ha ormai molte anime.
Rimane un must comunque, credere a qualsiasi cosa i pentiti dicano.
Informativa improbabile perchè non esiste o perchè creata o interpretata in maniera strumentale ?
Non è che faccia differenza. In questo Paese tutto pare essere lecito.
Fatto sta che la sicilia sembra un pentolone incontrollabile. Il regno della magistratura talebana.
Zamparini scegliendo male i tempi, un paio di giorni prima dell'anniversario di Capaci, ha detto di avere la sensazione che l'antimafia abbia inventato la mafia.
Come tutte le piccole e grandi verità espresse per paradossi, questa affermazione poco è piaciuta.
giovedì 6 novembre 2014
Lui naturalmente
Stranamente non è uscita neppure mezza riga di agenzia al termine dell'audizione.
Nessuna dichiarazione.
Claudio Fava non ha nemmeno esternato su effebi.
Il capitano deve averli asfaltati.
domenica 28 settembre 2014
Clamorosamente ipocriti
"I vertici dei servizi di sicurezza hanno clamorosamente mentito alla commissione, è inammissibile. E, ciò che è più grave, hanno mentito nel corso di audizioni segrete negando l'esistenza del protocollo, di cui oggi abbiamo ogni evidenza, dopo la scelta del capo del governo di togliere il segreto di Stato".
L'Antimafia non ha ancora neanche il testo del protocollo. E punta a risentire i vertici dell'intelligence.
"A uno dei capimafia inseriti nel protocollo, Fifetto Cannella, condannato per le stragi del '92-'93, fu revocato il carcere duro nel 2008: perché? Il 41 bis gli fu poi ripristinato solo per le polemiche scaturite".repubblica
Bisognerebbe ricordare ai sapientoni delle rendition e alle fatine del nessuna pietà a Provenzano, che se dormiamo tranquillli la notte e il periodo stragista sembra per il momento sopito lo dobbiamo non tanto alle onlus e alle fiaccolate quanto alle attività dei servizi.
Che oggi si chiamano di informazione perchè fa più chic ma in generale per definizione sono segreti.
E se sono segreti un motivo ci sarà.
Stiamo parlando da qualche giorno a questa parte di questioni che non conosciamo e che ci vengono raccontate dai soliti giornalisti eletti che riferiscono su indagini della procura.
Se ci si vuole convincere che il generale Mori è un mezzo delinquente sulla base di un foglio non firmato allora pare che si stia cercando di mettere in dubbio la nostra intelligenza.
Almeno quella di noi che seguiamo certe vicende.
Bisognerebbe anche ricordare che il 41bis è la nostra Guantanamo ovvero un sistema legale di tortura al quale ricorriamo per la manifesta incapacità delle istituzioni di sanare il disagio sociale che sfocia in fenomeni criminali associativi di particolare gravità e anche per scarsa incisività nel bloccare in maniera permanente l'attività di questi gruppi.
Il pentitismo non è forse anche una forma di business per la quale ad un soggetto criminale a riposo paghiamo uno stipendio a lui e ai suoi famigliari per ottenere informazioni ?
Gli sconti di pena saranno mica stati inventati per fare una buona azione ?
Che avranno mai fatto i servizi di tanto diverso e malvagio da quello che già fanno magistrati e forze dell'ordine in maniera non segreta ?
E siamo sicuri che questi presunti protocolli siano stati messi nero su bianco in maniera ufficiale da rappresentanti del Sisde che avevano un minimo di autorizzazione ?
E' proprio certo che questi presunti pagamenti per scambi fisiologici siano stati effettuati al di fuori delle norme ?
Solo perchè un paio di giornalisti e di politici in cerca di visibilità ce la raccontano a mo di storiella ?
Aspettiamo di sentire i diretti interessati e poi ragioniamo.
L'Antimafia non ha ancora neanche il testo del protocollo. E punta a risentire i vertici dell'intelligence.
"A uno dei capimafia inseriti nel protocollo, Fifetto Cannella, condannato per le stragi del '92-'93, fu revocato il carcere duro nel 2008: perché? Il 41 bis gli fu poi ripristinato solo per le polemiche scaturite".repubblica
Bisognerebbe ricordare ai sapientoni delle rendition e alle fatine del nessuna pietà a Provenzano, che se dormiamo tranquillli la notte e il periodo stragista sembra per il momento sopito lo dobbiamo non tanto alle onlus e alle fiaccolate quanto alle attività dei servizi.
Che oggi si chiamano di informazione perchè fa più chic ma in generale per definizione sono segreti.
E se sono segreti un motivo ci sarà.
Stiamo parlando da qualche giorno a questa parte di questioni che non conosciamo e che ci vengono raccontate dai soliti giornalisti eletti che riferiscono su indagini della procura.
Se ci si vuole convincere che il generale Mori è un mezzo delinquente sulla base di un foglio non firmato allora pare che si stia cercando di mettere in dubbio la nostra intelligenza.
Almeno quella di noi che seguiamo certe vicende.
Bisognerebbe anche ricordare che il 41bis è la nostra Guantanamo ovvero un sistema legale di tortura al quale ricorriamo per la manifesta incapacità delle istituzioni di sanare il disagio sociale che sfocia in fenomeni criminali associativi di particolare gravità e anche per scarsa incisività nel bloccare in maniera permanente l'attività di questi gruppi.
Il pentitismo non è forse anche una forma di business per la quale ad un soggetto criminale a riposo paghiamo uno stipendio a lui e ai suoi famigliari per ottenere informazioni ?
Gli sconti di pena saranno mica stati inventati per fare una buona azione ?
Che avranno mai fatto i servizi di tanto diverso e malvagio da quello che già fanno magistrati e forze dell'ordine in maniera non segreta ?
E siamo sicuri che questi presunti protocolli siano stati messi nero su bianco in maniera ufficiale da rappresentanti del Sisde che avevano un minimo di autorizzazione ?
E' proprio certo che questi presunti pagamenti per scambi fisiologici siano stati effettuati al di fuori delle norme ?
Solo perchè un paio di giornalisti e di politici in cerca di visibilità ce la raccontano a mo di storiella ?
Aspettiamo di sentire i diretti interessati e poi ragioniamo.
martedì 29 luglio 2014
Farfalloni
Da parte mia perché credo che un uso non attento di quel che prevede questa convenzione rischia di aprire delle falle preoccupanti nel sistema di gestione e di impermeabilità che si è costruito in questi anni attorno ai detenuto al 41 bis.
La preoccupazione che dentro le carceri italiane qualcuno dei servizi possa essere mandato non per prevenire gli attentati ma per avere notizie dall’interno delle carceri per sapere cosa stava per accadere. Preoccupazione che certi soggetti potessero in qualche maniera intervenire se qualche detenuto avesse avuto qualcosa da raccontare avviando una collaborazione con la giustizia.
Una preoccupazione legittima che è stata anche confermata da alcuni magistrati.
antimafiaduemila
Ce lo ricordiamo Fava a guardia dell'intelligence, quando al termine delle riunioni del copasir esternava sui social le proprie opinioni circa qualche agente segreto evidentemente a lui poco gradito.
Le visite dei politici a Provenzano ad esempio, dimostrano come non vi sia bisogno nemmeno di un protocollo per affrontare certe tematiche con i detenuti di quel calibro.
Pare difficile pensare che i servizi abbiano assemblato questo mercato all'interno delle carceri senza che i magistrati lo sapessero.
Le informazioni servono a garantire la sicurezza del Paese anche attraverso inchieste e relativi processi.
E i servizi sono un mezzo per molti referenti istituzionali.
Invece di correre appresso agli specchietti, dovremmo catturare le allodole.
La preoccupazione che dentro le carceri italiane qualcuno dei servizi possa essere mandato non per prevenire gli attentati ma per avere notizie dall’interno delle carceri per sapere cosa stava per accadere. Preoccupazione che certi soggetti potessero in qualche maniera intervenire se qualche detenuto avesse avuto qualcosa da raccontare avviando una collaborazione con la giustizia.
Una preoccupazione legittima che è stata anche confermata da alcuni magistrati.
antimafiaduemila
Ce lo ricordiamo Fava a guardia dell'intelligence, quando al termine delle riunioni del copasir esternava sui social le proprie opinioni circa qualche agente segreto evidentemente a lui poco gradito.
Le visite dei politici a Provenzano ad esempio, dimostrano come non vi sia bisogno nemmeno di un protocollo per affrontare certe tematiche con i detenuti di quel calibro.
Pare difficile pensare che i servizi abbiano assemblato questo mercato all'interno delle carceri senza che i magistrati lo sapessero.
Le informazioni servono a garantire la sicurezza del Paese anche attraverso inchieste e relativi processi.
E i servizi sono un mezzo per molti referenti istituzionali.
Invece di correre appresso agli specchietti, dovremmo catturare le allodole.
lunedì 13 gennaio 2014
Indicibili
Eppure Violante tenne a dichiarare che occorreva fare attenzione perché le vicende per le quali Contrada era stato arrestato risalivano a un’epoca nella quale i pentiti non esistevano e i poliziotti lavoravano con gli informatori. Una zona grigia dove il raccordo coi magistrati è essenziale. A patto di fidarsene, e viceversa. Se non è così possono sorgere equivoci incresciosi. E dubbi sulla colpevolezza di Contrada sono rimasti a parecchie persone, al di là della sentenza definitiva.
ilfoglio
Lo vogliamo capire? Riina e Denaro si mettono a disposizione perché l’ “indicibile” rimanga “indicibile”. E continuare a vedere solo mafia, dove da tempo fa abbondantemente capolino lo Stato, a non dire che la fa da padrone, non aiuta ad andare da nessuna parte. Ecco perché Di Matteo, Principato e tutti i loro colleghi, se tutti noi, oggi, non capiamo “il grande gioco”, rischiano davvero la vita.
lodato antimafiaduemila
La difesa ferma del prefetto Parisi, per me è prova più che sufficiente dell'innocenza di Contrada.
Il caso Pisani lo lascerei fuori dalla caccia allo sbirro che impazza ormai in tutta Italia, e in Sicilia in particolare.
E' stata una questione di incomprensioni ed errori .
Però se uno ha il coraggio di leggersi la sbobba di Lodato, che evidentemente non ha molta familiarità con gialli nè guarda fiction, quindi fa fatica a comprendere come un delinquente che vede attaccati i propri capitali e terminata la latitanza, possa nutrire sentimenti di vendetta, allora si capisce perchè ci siano così tanti attriti postumi tra forze dell'ordine e magistrati.
A uno sbirro non gliela rifili la storiella dei poteri occulti.
E soprattutto non ti fa pubblicità gratuita.
ilfoglio
Lo vogliamo capire? Riina e Denaro si mettono a disposizione perché l’ “indicibile” rimanga “indicibile”. E continuare a vedere solo mafia, dove da tempo fa abbondantemente capolino lo Stato, a non dire che la fa da padrone, non aiuta ad andare da nessuna parte. Ecco perché Di Matteo, Principato e tutti i loro colleghi, se tutti noi, oggi, non capiamo “il grande gioco”, rischiano davvero la vita.
lodato antimafiaduemila
La difesa ferma del prefetto Parisi, per me è prova più che sufficiente dell'innocenza di Contrada.
Il caso Pisani lo lascerei fuori dalla caccia allo sbirro che impazza ormai in tutta Italia, e in Sicilia in particolare.
E' stata una questione di incomprensioni ed errori .
Però se uno ha il coraggio di leggersi la sbobba di Lodato, che evidentemente non ha molta familiarità con gialli nè guarda fiction, quindi fa fatica a comprendere come un delinquente che vede attaccati i propri capitali e terminata la latitanza, possa nutrire sentimenti di vendetta, allora si capisce perchè ci siano così tanti attriti postumi tra forze dell'ordine e magistrati.
A uno sbirro non gliela rifili la storiella dei poteri occulti.
E soprattutto non ti fa pubblicità gratuita.
giovedì 12 dicembre 2013
Bum
"In October of 2009, Kantor used the search engine Google to try to find, 'How do I build a radio-controlled airplane,'" he states in his complaint. "He ran this search a couple weeks before the birthday of his son with the thought of building one together as a birthday present. After typing, 'how do I build a radio controlled', Google auto-completed his search to, 'how do I build a radio controlled bomb.'"
courthousenews
Bisogna vedere se quello che racconta questo signore è vero e può essere provato.
Ci vuole comunque coraggio a far causa al procuratore nazionale, specie uno del calibro di Eric Holder.
E' una storia che sembra credibile.
Quando magistrati e forze dell'ordine indagano su un certo tipo di reati, sembrano andare fuori di testa.
Non riescono ad inquadrare le azioni nel loro giusto contesto.
Devono vedere per forza il male, anche quando non c'è.
Basta guardare quello che sta accadendo attorno al pubblico ministero di Palermo.
Sa di pagliacciata.
Se si mette Totò Riina assieme ad un altro criminale di un certo spessore, lui sa perfettamente che chi indaga vuole sentire certe cose.
E allora le dice.
Di concerto il capo dei magistrati, va in tivvù e ci fa la sua bella analisi politica.
Invece la ministra della ingiustizia, davanti alla commissione antimafia in Calabria, dice che a lei non risulta niente di minacce e quantaltro.
Mi sbaglio o qualcuno ha bisogno di ricreare atmosfere apocalittiche?
courthousenews
Bisogna vedere se quello che racconta questo signore è vero e può essere provato.
Ci vuole comunque coraggio a far causa al procuratore nazionale, specie uno del calibro di Eric Holder.
E' una storia che sembra credibile.
Quando magistrati e forze dell'ordine indagano su un certo tipo di reati, sembrano andare fuori di testa.
Non riescono ad inquadrare le azioni nel loro giusto contesto.
Devono vedere per forza il male, anche quando non c'è.
Basta guardare quello che sta accadendo attorno al pubblico ministero di Palermo.
Sa di pagliacciata.
Se si mette Totò Riina assieme ad un altro criminale di un certo spessore, lui sa perfettamente che chi indaga vuole sentire certe cose.
E allora le dice.
Di concerto il capo dei magistrati, va in tivvù e ci fa la sua bella analisi politica.
Invece la ministra della ingiustizia, davanti alla commissione antimafia in Calabria, dice che a lei non risulta niente di minacce e quantaltro.
Mi sbaglio o qualcuno ha bisogno di ricreare atmosfere apocalittiche?
martedì 15 ottobre 2013
Pim
“Mamma, ma proprio tu, che sei sempre dalla parte dei pm antimafia, perché ti fai trattare come una delinquente?”
“Mah… qui le cose sono due: o questi magistrati non sanno distinguere tra un mafioso e una persona perbene… e allora non vale proprio la pena di difenderli…” Oppure?
“Oppure il giornalista è proprio uno sfigato, che si può trattare come un delinquente anche se si sa benissimo che non lo è”. E allora?
“Al tuo posto, mamma, cambierei mestiere”.
ilfattoquotidiano
Pare il bambino dei giochetti di Mike Bongiorno.
Eppure il suggerimento è azzeccato.
Di giornalisti che fanno le liste di magistrati buoni e magistrati cattivi, e che prendono le parti degli uni o degli altri, non ve n'è bisogno.
C'è bisogno di giornalisti che descrivono ciò che accade, e di magistrati che facciano il proprio dovere.
“Mah… qui le cose sono due: o questi magistrati non sanno distinguere tra un mafioso e una persona perbene… e allora non vale proprio la pena di difenderli…” Oppure?
“Oppure il giornalista è proprio uno sfigato, che si può trattare come un delinquente anche se si sa benissimo che non lo è”. E allora?
“Al tuo posto, mamma, cambierei mestiere”.
ilfattoquotidiano
Pare il bambino dei giochetti di Mike Bongiorno.
Eppure il suggerimento è azzeccato.
Di giornalisti che fanno le liste di magistrati buoni e magistrati cattivi, e che prendono le parti degli uni o degli altri, non ve n'è bisogno.
C'è bisogno di giornalisti che descrivono ciò che accade, e di magistrati che facciano il proprio dovere.
venerdì 11 ottobre 2013
Onore alla juve che pompa
Mi dicono che il nuovo avvocato,ex pubblico ministero,ha affermato che non difenderà mai i "cattivi" ma solo le vittime. Mi piacerebbe ricordare al neo-avvocato, che il migliore di noi penalisti ,tale Simone di Cirene , non sapeva assolutamente che quell'uomo con la Croce che fu costretto ad aiutare fosse Dio. Lo credeva solo un malfattore, condannato a morte per reati comuni. E assolse pienamente al suo impegno.
blog avvocato maisano
Fa molta pena Antonio Ingroia, come uomo e come avvocato, ex-magistrato, Siculo, politico in prova, e chi più ne ha, ne metta.
Fa pena quel suo rancore, quel suo volersi accanire anche contro chi non lo merita.
Quel suo essere così meschinamente umano.
E facciamo pena noi, che in crisi di astinenza da stragi, diamo retta alle voci di allerta, sui dialoghi tra Totò Riina e i figli.
Uno che sta rinchiuso in una cella vicino ad esponenti della Sacra Corona Unita, che ha messo a ferro e fuoco la Sicilia e l'Italia per anni, qualsiasi cosa dica a colloquio con i figli, può essere un messaggio.
E i figli, che pagano per colpe non loro, che dovrebbero fare prima di emigrare?
Guardarsi la mappa dell'Italia per cercare un posto dove non c'è criminalità?
A trovarlo.
Pensa se Concetta Riina, invece che in Puglia, si fosse trasferita ad Aosta.
Sarebbe stata accusata di voler mettere in atto qualche attentato contro l'unto del Signore, che quel posto l'ha talmente schifato da non averlo mai considerato come sede di lavoro.
E' un'Italia che fa pena, in mano a certi personaggi.
mercoledì 9 ottobre 2013
Città spaventata
Il generale Mezzavilla, in partenza per il Veneto, ha salutato Roma dicendo, che lascia una città in cui la situazione non è poi così male, in quanto a sicurezza.
Io a questo punto avrei una proposta:
ma metterci Luigi Bonaventura al posto di Questori e comandanti?
martedì 24 settembre 2013
Solidarietà
Non andai oltre né chiesi altro. Per me poteva bastare. Non per lui, però, che da quel momento ha sfruttato ogni occasione possibile per attaccare i giornali napoletani cui pure aveva attinto a piene mani dipingendoli come house organ della camorra e strumenti di diffusione della subcultura malavitosa campana. Perché si sia vendicato così, ancora oggi me lo chiedo. Dicevo: non ai soli colleghi napoletani è stata scippata la possibilità di sentirsi coinvolti in un grande progetto culturale e sociale (cui Saviano ha dato carne e sangue) di ribellione alla prepotenza del crimine. Tanti altri sono stati marginalizzati e ridotti al ruolo di scomodi sparring partner.
Simone Di Meo Il Tempo
Penoso Lerner, che difende l'indifendibile, solo perchè non si parla di Berlusconi.
Quella di Simone, è la migliore risposta ai dubbi del colonnello Paternò, sul perchè numerose operazioni di polizia, non hanno mai cambiato la storia in Campania.
E nemmeno in Sicilia o Calabria.
Si è innestato un vortice, alimentato da giornalisti, magistrati, carabinieri, poliziotti e preti, attorno a un dramma.
Quando in tivvù c'è da parlare del fenomeno criminale, ci vanno i soliti noti, e non un investigatore .
Se chiamano Linares, e lui non si sottrae, è giusto perchè è amico di don Ciotti, e fa parte del circo dell'anti-mafia, non perchè è un bravo poliziotto.
E' tutto molto triste, come la sfilata con la macchina di Siani ieri.
sabato 31 agosto 2013
Discrezione
Per questo motivo "sarebbe stato meglio, per etica, moralità e discrezione verso gli italiani, non sbandierare il proprio onore di portare un cognome tanto scomodo e relegare al proprio privato i sentimenti che si nutrono verso un genitore''
livesicilia
Mi spiace che la signora Falcone, che era stata l'unica a mostrare un pò di pietà per Bernardo Provenzano, si sia lasciata travolgere dalla girandola dell'antimafia dei chicchiaroni.
Giorni fa è uscita in anteprima la notizia che l'Espresso avrebbe pubblicato un articolo sulla figlia di Matteo Messina Denaro la quale, a detta dell'anticipazione, avrebbe svelato su Facebook, una frase che lasciava intendere, la propria ribellione al padre.
Non so cosa effettivamente il giornale abbia pubblicato, ma già dai primi lanci di agenzia, senza bisogno di essere Linares, dopo una piccola indaginetta su Google, si riusciva facilmente a trovarne il profilo, che tra l'altro era anche semiaperto.
E' una ragazzina all'apparenza molto dolce e anche carina, che probabilmente cerca di vivere la vita che le è stata assegnata, come meglio può.
A distanza di qualche giorno, il profilo sembra essere sparito, probabilmente lo ha semplicemente reso totalmente privato ed accessibile solo agli amici, o lo ha disattivato.
Ha iniziato purtroppo a rendersi conto di che cosa significa essere figlia di.
Quelli che hanno un cognome famoso, in quanto parenti di vittime innocenti di mafia, e lo usano per forza di cose, per girare l'Italia a nome dell'antimafia o per vendere libri, dovrebbero imparare che non è loro diritto, rendere la vita di quelli che hanno un cognome scomodo, un inferno.
Un cognome è simbolo di un'intera famiglia, non solo del suo capostipite.
Rappresenta tradizioni e ricordi che possono essere anche positivi, ed appartengono a persone che cercano di emergere dalla luce riflessa negativa, senza servirsene, come fanno certi tromboni.
livesicilia
Mi spiace che la signora Falcone, che era stata l'unica a mostrare un pò di pietà per Bernardo Provenzano, si sia lasciata travolgere dalla girandola dell'antimafia dei chicchiaroni.
Giorni fa è uscita in anteprima la notizia che l'Espresso avrebbe pubblicato un articolo sulla figlia di Matteo Messina Denaro la quale, a detta dell'anticipazione, avrebbe svelato su Facebook, una frase che lasciava intendere, la propria ribellione al padre.
Non so cosa effettivamente il giornale abbia pubblicato, ma già dai primi lanci di agenzia, senza bisogno di essere Linares, dopo una piccola indaginetta su Google, si riusciva facilmente a trovarne il profilo, che tra l'altro era anche semiaperto.
E' una ragazzina all'apparenza molto dolce e anche carina, che probabilmente cerca di vivere la vita che le è stata assegnata, come meglio può.
A distanza di qualche giorno, il profilo sembra essere sparito, probabilmente lo ha semplicemente reso totalmente privato ed accessibile solo agli amici, o lo ha disattivato.
Ha iniziato purtroppo a rendersi conto di che cosa significa essere figlia di.
Quelli che hanno un cognome famoso, in quanto parenti di vittime innocenti di mafia, e lo usano per forza di cose, per girare l'Italia a nome dell'antimafia o per vendere libri, dovrebbero imparare che non è loro diritto, rendere la vita di quelli che hanno un cognome scomodo, un inferno.
Un cognome è simbolo di un'intera famiglia, non solo del suo capostipite.
Rappresenta tradizioni e ricordi che possono essere anche positivi, ed appartengono a persone che cercano di emergere dalla luce riflessa negativa, senza servirsene, come fanno certi tromboni.
sabato 22 giugno 2013
E allora obblighiamo Balotelli a riconoscere la figlia
Leoluca Orlando · 3,059 followers
29 minutes ago · Giorni fa leggevo che alcuni ragazzi resisi colpevoli di cyberbulling, hanno pagato un caro prezzo, con l'abbassamento del voto in condotta.
Essendo la scuola anche maestra di vita, la punizione è più che legittima.
Pero' stavo pensando che di questo passo, saremo puniti tutti, nel settore in cui operiamo, per ogni nostra marachella privata.
E questo non sarebbe giusto.
Così stamattina, aspettando uno sputazzo di pioggia dal cielo, ho assistito all'evoluzione Facebookiana, della vicenda Miccoli.
Stando alle cronache, e ad intercettazioni non so quanto legittimamente pubblicate dal solito giornale che ci ragguaglia sempre e con precisione, sulle indagini della solita procura, il virgulto calcistico del Palermo, avrebbe pronunciato frasi non proprio elogiative a proposito di Falcone.
Ora comprendo l'amarezza della famiglia del magistrato scomparso, ma non le reazioni violente degli internauti.
Stiamo parlando di una persona, presumibilmente dedita ad attività estortiva.
E' difficile immaginare che possa avere opinioni positive del dott. Falcone.
E stiamo parlando di conversazioni private.
Perchè squalificarlo, radiarlo o costringerlo a pubbliche scuse ?
Il calciatore è un atleta che presta opera dietro pagamento.
Ovviamente deve onorare la maglia anche fuori dal campo, ma perchè fargli le pulci quando è impegnato in una conversazione privata in macchina?
Sorge il dubbio che i Siciliani stiano usando questa vicenda per togliersi qualche sassolino contro la dirigenza e la proprietà, e per lavarsi la coscienza, per fare un po' di anti-mafia da vetrina.
A questo punto pero', se il ragionamento su Miccoli è valido, bisogna fare le pulci pure a Balotelli quando va per locali.
Bisogna controllare che non guidi ubriaco, che usi il preservativo quando va con la fidanzata di turno, e soprattutto che tenga fede ai suoi obblighi di presunto padre.
O a Balotelli si possono fare sconti perchè fa i gol importanti ?
lunedì 3 giugno 2013
Carinerie
- Grande emozione: oggi farò il mio primo intervento alla Camera.Parlerò di #femminicidio Diretta streaming sul mio sito dalle 14 #opencamera
@ScopelliTweet @ilpdl vaiii Rosanna
Quando fu resa nota la candidatura di Rosanna Scopelliti, con il popolo delle libertà, il mondo dell'anti-mafia calabrese, lo stesso che ha fatto commenti poco carini sulla nomina del prefetto Pansa, ando' in subbuglio.
E' impensabile secondo loro, che ci si unisca a gente come Alfano o Scopelliti, che non sono in carcere, ma legittimamente eletti.
L'onorevole Scopelliti, secondo questi esperti, farebbe parte, un po' come Aldo Pecora, di un'antimafia finta.
Molti mi dicono che la Rosanna sia una bravissima ragazza, magari giovane, ma onesta e piena di buona volontà.
Se non ha ravvisato pericoli nella sua candidatura, proprio lei che ha avuto il padre ammazzato, forse c'è da darle fiducia.
L'antimafia certificata siciliana giorni fa, ha subito un duro colpo a causa delle parole di Tina Montinaro, moglie dell'agente di scorta di Falcone, perito nell'attentato, che avrebbe detto :
Siamo stanchi della retorica antimafia che non viene mai seguita dai fatti. Noi vogliamo fare memoria, vogliamo ricordare chi ha perso la vita per lo stato e a Palermo la memoria non interessa più a nessuno
Si noti bene che non ha detto, come di solito facciamo io ed altri, che quelli dell'antimafia certificata campano sulla mafia .
Educatamente non l'ha detto, e forse non lo pensava nemmeno.
Ha però fatto notare, e come darle torto, che alle parole non seguono i fatti.
Quelli che se la sono presa tanto, evidentemente hanno la coscienza sporca.
Una voce si è levata dal coro, dopo che le immagini di Provenzano sono state mostrate in tivvù.
E' stata quella di Maria Falcone, dispiaciuta di vederlo cosi'.
E' stata una lezione di dignità e umanità, a tutti quei cialtroni che fanno finta di combattere la mafia.
Non so a voi, ma a me la Sicilia e la Calabria, con le loro antimafie certificate, sembrano l'Afghanistan e i Talebani.
venerdì 5 aprile 2013
Anti
Alla figlia di un brigadiere dei carabinieri in congedo che si era rivolta ad un'associazione palermitana "Libera Terra" per organizzare la presentazione del mio libro hanno risposto "Niente presentazione di Jannone a Palermo perchè lui e collegato a Mori che è imputato in questa città". Questo mi conferma che la moderna Antimafia ha un approccio che ricorda la mafia o non capisce nulla di cultura.....e ovviamente neanche di processi e di stato di diritto. Che amarezza.........
Questa è la vera cultura mafiosa .
Si possono catturare tutti i latitanti che stanno in giro, ma se quelli dell'anti-mafia ragionano così, la mafia sopravviverà a se stessa .
Chi è causa del suo mal ...
mercoledì 3 aprile 2013
Progetto meraviglioso (di nuovo?)
«Ciò che sta accadendo al Pm palermitano Nino Di Matteo è sconcertante. La storia, evidentemente, non ha insegnato nulla a questo Paese. Quando si aprono crisi politiche e istituzionali a qualcuno serve versare del sangue innocente e far passare in secondo piano le verità scomode», commenta la presidente della commissione Antimafia europea Sonia Alfano, che chiede al capo dello Stato di «prendere l’aereo ed andare a Palermo a partecipare a qualunque iniziativa» a sostegno di Di Matteo. lastampa
Il pm di un processo basato sul nulla, un governo che non c'è, il maxi-sequestro al re dell'eolico presunto amico di MMD, un capo della polizia pro-tempore .
Manca solo un comunicato della falange armata .
Copione già letto .
Però se continua a ripetersi, vuol dire che i magistrati di Palermo non hanno capito nulla neanche loro .
Casualità ?
Il pm di un processo basato sul nulla, un governo che non c'è, il maxi-sequestro al re dell'eolico presunto amico di MMD, un capo della polizia pro-tempore .
Manca solo un comunicato della falange armata .
Copione già letto .
Però se continua a ripetersi, vuol dire che i magistrati di Palermo non hanno capito nulla neanche loro .
Casualità ?
Prestazioni occasionali
Ancora venerdì scorso ecco cosa diceva Francesca Rispoli, della presidenza di Libera a Roma: "Sì, il prefetto Gratteri ha chiesto di poter essere inserito da noi.
Ci stiamo lavorando, stiamo prendendo in considerazione la cosa. E' in fase di analisi la posizione della persona e l'eventuale compatibilità con i lavori socialmente utili all'interno delle nostre strutture ma non c'è ancora una decisione".
Mentre all'interno di Libera cominciava già a serpeggiare qualche imbarazzo (don Ciotti partecipò in piazza Alimonda alle celebrazioni del decennale del G8), la situazione si è sbloccata e proprio dallo staff del sacerdote torinese ieri è arrivata la precisazione: "Il prefetto Gratteri si è appoggiato ad una struttura della Caritas".repubblica
Povero Ciccio, non lo vuole nessuno .
Che vergogna .
I magistrati e le organizzazioni anti-questo e anti-quello, che oggi fanno tanto i sofisti, hanno costruito le proprie carriere e il business che ruota attorno all'anti-mafia, grazie a uomini come Francesco Gratteri, che gli hanno consegnato i criminali su un piatto d'argento .
Il fuorionda di Striscia la notizia, in cui il fratello del generale Pappalardo si chiedeva perchè don Ciotti deve avere il monopolio nel settore, fa pensare .
Io comunque vorrei sapere, se la polizia ha preso i due sfigati che dovevano scontare dieci anni per i fatti del G8 .
Si riescono a beccare gli imprenditori vicini a Matteo Messina Denaro e questi no ?
«IO MAI IN POLITICA, O SEI UN GIUDICE O SEI UN POLITICO. NON SONO UN PALADINO, SONO SOLO UN MAGISTRATO CHE LAVORA OGNI GIORNO ALLA RICERCA DELLA VERITA'»
«Io non credo di essere un paladino della lotta alla ‘ndrangheta, ma semplicemente un magistrato che lavora quotidianamente per ricercare la verità con l’obiettivo di sciogliere una matassa intricata. Scendere in politica? Io non lo farò mai, o sei un giudice o sei un politico. Se lasci la toga e poi la rimetti, un giorno potresti ritrovarti con degli scrupoli di coscienza, a discapito della deontologia professionale».
Nicola Gratteri, magistrato
Ci stiamo lavorando, stiamo prendendo in considerazione la cosa. E' in fase di analisi la posizione della persona e l'eventuale compatibilità con i lavori socialmente utili all'interno delle nostre strutture ma non c'è ancora una decisione".
Mentre all'interno di Libera cominciava già a serpeggiare qualche imbarazzo (don Ciotti partecipò in piazza Alimonda alle celebrazioni del decennale del G8), la situazione si è sbloccata e proprio dallo staff del sacerdote torinese ieri è arrivata la precisazione: "Il prefetto Gratteri si è appoggiato ad una struttura della Caritas".repubblica
Povero Ciccio, non lo vuole nessuno .
Che vergogna .
I magistrati e le organizzazioni anti-questo e anti-quello, che oggi fanno tanto i sofisti, hanno costruito le proprie carriere e il business che ruota attorno all'anti-mafia, grazie a uomini come Francesco Gratteri, che gli hanno consegnato i criminali su un piatto d'argento .
Il fuorionda di Striscia la notizia, in cui il fratello del generale Pappalardo si chiedeva perchè don Ciotti deve avere il monopolio nel settore, fa pensare .
Io comunque vorrei sapere, se la polizia ha preso i due sfigati che dovevano scontare dieci anni per i fatti del G8 .
Si riescono a beccare gli imprenditori vicini a Matteo Messina Denaro e questi no ?
«IO MAI IN POLITICA, O SEI UN GIUDICE O SEI UN POLITICO. NON SONO UN PALADINO, SONO SOLO UN MAGISTRATO CHE LAVORA OGNI GIORNO ALLA RICERCA DELLA VERITA'»
«Io non credo di essere un paladino della lotta alla ‘ndrangheta, ma semplicemente un magistrato che lavora quotidianamente per ricercare la verità con l’obiettivo di sciogliere una matassa intricata. Scendere in politica? Io non lo farò mai, o sei un giudice o sei un politico. Se lasci la toga e poi la rimetti, un giorno potresti ritrovarti con degli scrupoli di coscienza, a discapito della deontologia professionale».
Nicola Gratteri, magistrato
martedì 5 marzo 2013
Accorto
Da vent'anni gestiva un capitolo di spesa dei fondi strutturali presso la segreteria generale della Regione, adesso il governo di Rosario Crocetta lo ha rimosso e trasferito ad altro incarico.
«Il dirigente in questione si chiama Franco Schillaci, è genero del capomafia di Villabate, Mandalà" dice Crocetta.
«Per vent'anni nessuno alla Regione se ne era accorto», aggiunge il governatore.
da gds.it
Crocetta ancora una volta dimostra di far parte del club dell'anti-mafia champagne .Mandalà è in attesa di giudizio definitivo, quindi ci andrei cauta ad etichettarlo .
Su Schillaci sappiamo delle storie, raccontate dal famoso Campanella, uno di quei pentiti che piace tanto ai magistrati dell'anti-mafia certificata .
Ma se nella sua posizione o nei suoi comportamenti, ci fosse effettivamente qualcosa di irregolare, che senso ha trasferirlo ?
O si cerca una maniera regolare per mandarlo via, o si sta zitti .
venerdì 22 febbraio 2013
A proposito di macellai
Gli ultimi dati dal carcere, confluiti alla procura di Palermo, direbbero che il macellaio di donne e bambini Bernardo Provenzano dal 2007 avesse nella sua cella le telecamere disattivate.
Ci sta come un paio di scarpe nuove.
E' un bel po' che Provenzano fa sceneggiate in carcere, le nostre denunce partono il 31 gennaio 2007 , infatti è chiaro il nostro comunicato nel sito dell'associazione, datato 31 gennaio 2007, giorno in cui a Provenzano fu fatta recapitare un crostatina del mulino bianco il giorno del suo 74 compleanno.
Inoltre è un dato del processo di Firenze per le stragi del 1993 che Giuseppe Ferro capo mandamento di Alcamo, uomo chiave delle stragi del 1993, quando stava male e si fingeva paralizzato e demente, avesse in cella con lui un soggetto - un carcerato - che si occupava dei suoi bisogni 24 ore su 24 e lo guardava a vista.
Poco opportune quindi le cassette delle telecamere del servizio di sorveglianza per i mafiosi che non vogliono il 41 bis e l'ergastolo, con il pericolo di doverle in seguito distruggere per non dover dimostrare o meno quelle presunte malattie e demenze?
Auspichiamo che a breve ce lo dica la magistratura cosa succedeva nella cella dell'uomo che fu latitante per 43 anni, arrestato in tempi più che sospetti, durante un vuoto politico totale e appena messo in carcere l'inizio immediato della pantomima per mandarlo di nuovo a casa, agli arresti domiciliari, perché ammalato a causa del 41 bis come ogni 15 agosto blateravano i politici buonisti che andavano a visitarlo in carcere.
E' più di un sospetto ormai che tutto converga in una unica direzione: impedire che Provenzano parli.
Lo si processi una buona volta per trattativa Stato Mafia, assista al suo processo, perché noi temiamo che lo scemo lo faccia e non lo sia e se vuole andare a casa sua a far finta di mangiare formaggio e cicoria insieme alla amata Palazzolo, vestito firmato e pullover di cachemere parli e ci dica con chi ha trattato degli uomini di governo del 1993 la morte dei nostri figli a suon di abolizione del 41 bis.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Nemmeno Bin Laden ha mai parlato così .
Andate a fare gli spiritosi con chi ha effettuato e coordinato la cattura, se avete il coraggio .
Sono loro che sanno certe cose . Se c'è un segreto, chi meglio di loro per svelarlo ?
Ma non ce lo avete il coraggio, perchè quei tre fanno paura a tutti e allora ve la prendete con un vecchio vegetale .
Ci sta come un paio di scarpe nuove.
E' un bel po' che Provenzano fa sceneggiate in carcere, le nostre denunce partono il 31 gennaio 2007 , infatti è chiaro il nostro comunicato nel sito dell'associazione, datato 31 gennaio 2007, giorno in cui a Provenzano fu fatta recapitare un crostatina del mulino bianco il giorno del suo 74 compleanno.
Inoltre è un dato del processo di Firenze per le stragi del 1993 che Giuseppe Ferro capo mandamento di Alcamo, uomo chiave delle stragi del 1993, quando stava male e si fingeva paralizzato e demente, avesse in cella con lui un soggetto - un carcerato - che si occupava dei suoi bisogni 24 ore su 24 e lo guardava a vista.
Poco opportune quindi le cassette delle telecamere del servizio di sorveglianza per i mafiosi che non vogliono il 41 bis e l'ergastolo, con il pericolo di doverle in seguito distruggere per non dover dimostrare o meno quelle presunte malattie e demenze?
Auspichiamo che a breve ce lo dica la magistratura cosa succedeva nella cella dell'uomo che fu latitante per 43 anni, arrestato in tempi più che sospetti, durante un vuoto politico totale e appena messo in carcere l'inizio immediato della pantomima per mandarlo di nuovo a casa, agli arresti domiciliari, perché ammalato a causa del 41 bis come ogni 15 agosto blateravano i politici buonisti che andavano a visitarlo in carcere.
E' più di un sospetto ormai che tutto converga in una unica direzione: impedire che Provenzano parli.
Lo si processi una buona volta per trattativa Stato Mafia, assista al suo processo, perché noi temiamo che lo scemo lo faccia e non lo sia e se vuole andare a casa sua a far finta di mangiare formaggio e cicoria insieme alla amata Palazzolo, vestito firmato e pullover di cachemere parli e ci dica con chi ha trattato degli uomini di governo del 1993 la morte dei nostri figli a suon di abolizione del 41 bis.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Nemmeno Bin Laden ha mai parlato così .
Andate a fare gli spiritosi con chi ha effettuato e coordinato la cattura, se avete il coraggio .
Sono loro che sanno certe cose . Se c'è un segreto, chi meglio di loro per svelarlo ?
Ma non ce lo avete il coraggio, perchè quei tre fanno paura a tutti e allora ve la prendete con un vecchio vegetale .
mercoledì 16 gennaio 2013
Rinvii
Secondo quanto riporta la Gazzetta di Caserta, la Capacchione avrebbe costruito false accuse contro Papale, riferendo all’allora comandante delle Fiamme Gialle di Terra di Lavoro che il luogotenente aveva intascato dei soldi dalla famiglia Coppola, in competizione con Salvatore Capacchione per l'acquisto di terreni e capannoni nell’area ex Saint Gobain di Caserta.
Accuse che però non hanno trovato alcun riscontro. Al quel punto scattò l’inchiesta a carico della giornalista, che su richiesta dei pm fu rinviata a giudizio. Come detto all’inizio, l’udienza prevista per oggi, che secondo la Gazzetta di Caserta sarebbe potuta essere quella conclusiva con l’emissione della sentenza, è stata rinviata su richiesta dell’avvocato della Capacchione, e si terrà dopo le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.campania notizie
Il problema della candidatura è un pò uno specchietto per le allodole .
La questione vera, è quella dell'antimafia certificata , un pentolone da scoperchiare .
Il problema della candidatura è un pò uno specchietto per le allodole .
La questione vera, è quella dell'antimafia certificata , un pentolone da scoperchiare .
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