E a tutti loro, al loro sacrificio, che voglio dedicare idealmente la straordinaria azione di contrasto condotta dalla Questura di Caserta contro la criminalità organizzata, culminata nella cattura dei due super latitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria, grazie a pazienti, faticose e complesse indagini condotte in stretta collaborazione con i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. dott. Guido Longo
A Napoli questo discorso e' piaciuto molto .
C'e' gente in questura che sta facendo i trenini .
Per capirlo pero', bisogna inquadrare il personaggio .
Il questore Longo che torna con i ricordi a Sandokan e tesse le lodi in maniera un po' esagerata del capo della polizia, in seguito, non puo' che esaltare solo la sua Questura, probabilmente provocando i sentimenti degli undici di Pisani .
A differenza dell'incontro con i giornalisti avvenuto dopo la cattura di Iovine, in cui il procuratore Lepore lanciava un plauso a tutte le forze dell'ordine che avevano agito in piena sinergia ma riconosceva la predominanza della squadra mobile di Napoli, la conferenza stampa successiva all'arresto di Zagaria, aveva come protagonista principale il servizio centrale operativo della polizia di Stato .
Ad un attento osservatore, non puo' sfuggire l'atmosfera surreale che avvolgeva quelle dichiarazioni, con un Francis Grat che pontificava sulla condivisione del momento finale e la scelta coraggiosa, Caldarrosta che sembrava un professore della scuola radio elettra (mi si conceda l'ironia, bloggare di questioni che riguardano morti ammazzati fa un po' tristezza), e il dott. Cafiero de Raho che candidamente ammetteva che Zagaria non poteva trovarsi che li' .
E nessuno a quel punto ha osato chiedergli, a che serviva fare i fenomeni per tanto poco .
Credo, da profana, che in un momento di aspro confronto tra procura e polizia, causato dal caso Pisani, quella conferenza stampa e le modalita' della cattura, fossero il miglior compromesso possibile .
Con un dirigente indagato, bollato da divieto di dimora e comunque ancora a piede libero, il merito dell'operazione era tutta del servizio centrale, di cui il Pisani era ed e' dirigente .
Il conto da pagare e' andato alla mobile di Napoli .
Queste sono comunque questioni interne che sarebbero da risolvere una volta per tutte .
Tornando al dott. Longo, io capisco che passare per l'affittacamere di Pisani, non deve essere proprio una bella sensazione, e capisco anche che un capo voglia dare ai propri uomini qualcosa di cui andare fieri .
Ma farlo, scontentando gli altri, non e' la maniera migliore di agire .
L'aver ringraziato praticamente tutti, ma non la mobile di Napoli, non e' stato un bel gesto .
Certamente non e' stato gesto da chi dovrebbe avere attitudine al comando .
E su questo mi permetto di pontificare anch'io, perche' come cittadina mi riguarda .
Queste sono le cose, apparentemente di piccolo calibro, che oggi impediscono l'iindividuazione del(i) bombarolo(i) di Brindisi .
Qualsiasi atteggiamento che crea tensione tra investigatori dello stesso corpo o di diversi, e tra magistrati, porta poi a piccole vendette che si ripercuotono sull'efficacia investigativa .
Sono dettagli che un vero leader dovrebbe conoscere e curare .
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