Brusca mi fece sapere che voleva uccidere Martelli perche’ aveva tradito e non aveva mantenuto la promesse
laspia borrometi
Promesse non mantenute può significare anche promesse mai fatte.
Un classico del pentitismo.
Vedo che spesso si arriva a questo blog perchè si cerca "come è fatto il tesserino Aisi".
Sorge appunto il dubbio :
in carcere ti si para davanti un tizio che dice di essere dei servizi, magari te lo conferma anche la guardia, ma come si fa ad essere sicuri che quello è uno dei servizi ?
I poliziotti e i carabinieri bene o male uno li sgama pure a distanza ma uno spione ?
Ecco perchè io non ne incontro mai uno.
Stanno tutti nelle carceri.
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giovedì 6 novembre 2014
mercoledì 26 dicembre 2012
Locked out of heaven
Questo è un post pecoreccio post-Natalizio .
Non me ne vogliano i protagonisti, soprattutto il dott. Mandalà, per cui nutro una gran simpatia, con riserva ovviamente .
Il fatto è, che dopo aver vissuto per sei anni in un Paese Arabo, dove se ti arrestano, spesso nemmeno presentano la notifica al legale o all'Ambasciata, e i parenti devono andare in giro commissariato per commissariato, per appurare dove sei, credevo di essere rientrata nel mondo civile .
E invece mi sto accorgendo che qua, siamo piu' incivili degli incivili .
Nino Mandalà è un pò la Cenerentola della mafia, ammesso che egli sia mafioso, perchè per me, vale sempre la regola, che un processo bisogna seguirlo in tutti i suoi passaggi e non attraverso la stampa .
Mandalà sfugge a dei canoni prefissati .
Innanzitutto è un intellettuale che ha aperto un blog .
E qui si sfata il mito del mafioso della cicoria, prototipo unico del fenomeno, quello tanto caro ad una certa classe di inquirenti e di professionisti dell'anti-mafia, quelli per intenderci che vanno in tivvu' a venderci i libri e hanno guadagnato fior di medagliette, e che se non sei d'accordo con loro, allora diventi automaticamente mafioso .
A voler leggere ciò che Mandalà scrive, si fa fatica a capirlo, perchè i suoi scritti trasudano cultura e contenuti da tutti i dot .
E' anche una persona gentile, che non se la tira .
Se provi a obiettare qualcosa alle sue tesi, ti risponde pure, e con molta umiltà .
Sfatato il mito del mafioso buzzurro .
Oddio, quando c'è da tirare fuori gli attributi, lo fa .
Basta leggersi le trascrizioni delle intercettazioni ambientali a cui fu sottoposto .
La peculiarità del fenomeno Mandalà, all'interno della blogosfera, è che di solito il blogger è colui il quale esprime una opinione su fatti filtrati dalla stampa .
Ovvero il blogger lavora perchè la stampa esiste, e di solito i due percorsi non si intrecciano, a meno che il giornalista non si metta a bloggare .
Nel suo caso, fu la stampa che diede l'annuncio dell'uscita del blog, il che gli portò svariati clienti .
Il bello è, che quando i media scrivono di un personaggio, dovrebbero anche sapere chi questi è .
Quindi dovrebbero avere a mente un'immagine .
Con Mandalà ciò diventa un problema, perchè quasi tutte le testate online, propongono la foto di uno, che dovrebbe essere piu' Stefano Lo Verso, che Antonino Mandalà .
Lo Verso per capirci, sarebbe, secondo quanto raccontato dai giornali, uno che di mestiere faceva il maggiordomo di Provenzano, una sorta di Paolo Gabriele della cupola mafiosa , che lo accudiva e riforniva di viveri .
Grazie a questo ruolo chiaramente di spicco all'interno del sodalizio criminale, sarebbe venuto a conoscenza dei legami politici di Bernie .
E logicamente, quando è arrivato il momento di pentirsi, perchè per ciascun mafioso degno di tale condizione, arriva un momento del genere, ci ha svelato i segreti del livello nascosto .
Praticamente nulla : un sacco di chiacchiere, al solito, su Binnu che gli disse di avere protezioni in alto, che è un pò la tecnica che un capo adotta con i polli che addomestica, far finta di essere potente .
Lo Verso come tutti gli spioni che si rispettino, si è pentito per dare una svolta alla sua vita, per riscattare la sua terra, per dare un esempio ai giovani e cosi' via, tutte quelle amenità cioè, che siamo soliti ascoltare da gente che poi sottoscrive un bel contrattino con lo Stato e si mette a posto per la vita .
Ne ho sentite decine di queste storie, alcune anche dai diretti interessati di cui ho scritto sul blog .
Mi permetto di affermare che per la maggior parte sono balle, specie quando ci appiccicano il crocefisso sopra, tanto per metterti spalle al muro .
Il nostro però è andato oltre : si è messo a dare lezioni di etica ai figli di Binnu .
E' entrato un pò nel personaggio .
Alla fine ha anche deciso di tornare in patria, a Ficarazzi, e senza scorta .
Ci ha fatto su, un panegirico intriso di moralità e valori .
A me che non me ne intendo di mafia però, pare chiaro che se un collaborante se ne torna a casa senza protezione e resta vivo, rimane sempre un collaborante, ma non dello Stato, quanto della cupoletta .
Tornando al Mandalà, oltre a confondere i giornalisti e a non fornirci una bella foto, egli ha l'ardire di farsi intervistare dal gotha dell'anti-mafia certificata, quella capitanata da Michele Pandoro .
E ci va vestito di tutto punto, vantandosi della mise da riccone, per fare concorrenza a Gabriel Garko .
Eppero' alla fine non si fa riprendere .
Deve essere talmente espressivo nelle sue affermazioni, che la giornalista di Pandoro, ormai specializzata in interviste impossibili, ci fa una ricostruzione tipo fiction .
A voler cercare ulteriori notizie su Mandalà, le uniche sono sui rapporti che avrebbe intrattenuto con Schifani, uno il cui atto piu' significativo, è stato quello di aver cambiato pettinatura, cosi' da non avere le foto rovinate dal ciuffetto ribelle .
Ma anche quello, a dar retta alle cronache, non fu opera sua, quanto del mentore di Arcore .
Orbene, ogni volta che l'imprenditore di Villabate, scrive qualcosa sul blog, questo viene ripreso dalla stampa come fosse un evento : apre il blog, chiude il blog, si soffia il naso, bacchetta Alfano (bisogna attribuirgli il merito di aver compreso in anticipo, come Montalfano fosse il pupazzetto di Arcore e basta) .
E bisogna dare atto al Mandalà che, indipendentemente da come la pensi, scrive delle cose di pregevole fattura .
Per quanto concerne poi il fatto che esso debba essere considerato o no regime duro, sarà pur vero che il suo scopo non è afflittivo ma è vero altresì che la sua natura ha finito per essere crudele con buona pace dei virtuosismi eristici del prof. Grevi. Non manco mai di proporre , quando se ne presenta l'occasione, la lettura di un brano della lettera di un detenuto in regime di 41 bis e continuerò a riproporla ancora in futuro nella speranza che essa giunga al cuore del Ministro di Grazia e Giustizia: "Dopo i primi quindici minuti consentiti il bambino mi fu sottratto e affidato alla madre. Egli mi sorrise da dietro il vetro divisorio e tese le braccia verso di me, incontrò il vetro divisorio e batté le mani contro di esso credendo in un gioco,sorrise ancora e ancora batté le mani, poi il sorriso si tramutò in un singulto, le mani continuarono a battere e poi a battere sempre più freneticamente fino a quando un pianto disperato sgorgò dai suoi acchioni spalancati e sgomenti". Non vogliamo dire che il 41 bis è un regime di carcere duro? Diciamo allora che è un regime odioso!
Il 41bis, per stessa ammissione di chi lo suggeri' ed incoraggio', nacque per fiaccare i legami dei boss mafiosi con i referenti esterni, e quindi aggiungo io, per manifesta incapacità investigativa e legislativa .
Finisce per colpire pero', le vere vittime della mafia, o meglio della cultura mafiosa, che sono i parenti piu' prossimi dei mafiosi.
Se non vogliamo concedere che viviamo in uno Stato di non-diritto o di vendetta, dobbiamo almeno prendere atto del fatto che siamo governati da leggi incivili che colpiscono anche le vittime .
E tutto ciò è semplicemente ingiusto .
Non me ne vogliano i protagonisti, soprattutto il dott. Mandalà, per cui nutro una gran simpatia, con riserva ovviamente .
Il fatto è, che dopo aver vissuto per sei anni in un Paese Arabo, dove se ti arrestano, spesso nemmeno presentano la notifica al legale o all'Ambasciata, e i parenti devono andare in giro commissariato per commissariato, per appurare dove sei, credevo di essere rientrata nel mondo civile .
E invece mi sto accorgendo che qua, siamo piu' incivili degli incivili .
Nino Mandalà è un pò la Cenerentola della mafia, ammesso che egli sia mafioso, perchè per me, vale sempre la regola, che un processo bisogna seguirlo in tutti i suoi passaggi e non attraverso la stampa .
Mandalà sfugge a dei canoni prefissati .
Innanzitutto è un intellettuale che ha aperto un blog .
E qui si sfata il mito del mafioso della cicoria, prototipo unico del fenomeno, quello tanto caro ad una certa classe di inquirenti e di professionisti dell'anti-mafia, quelli per intenderci che vanno in tivvu' a venderci i libri e hanno guadagnato fior di medagliette, e che se non sei d'accordo con loro, allora diventi automaticamente mafioso .
A voler leggere ciò che Mandalà scrive, si fa fatica a capirlo, perchè i suoi scritti trasudano cultura e contenuti da tutti i dot .
E' anche una persona gentile, che non se la tira .
Se provi a obiettare qualcosa alle sue tesi, ti risponde pure, e con molta umiltà .
Sfatato il mito del mafioso buzzurro .
Oddio, quando c'è da tirare fuori gli attributi, lo fa .
Basta leggersi le trascrizioni delle intercettazioni ambientali a cui fu sottoposto .
La peculiarità del fenomeno Mandalà, all'interno della blogosfera, è che di solito il blogger è colui il quale esprime una opinione su fatti filtrati dalla stampa .
Ovvero il blogger lavora perchè la stampa esiste, e di solito i due percorsi non si intrecciano, a meno che il giornalista non si metta a bloggare .
Nel suo caso, fu la stampa che diede l'annuncio dell'uscita del blog, il che gli portò svariati clienti .
Il bello è, che quando i media scrivono di un personaggio, dovrebbero anche sapere chi questi è .
Quindi dovrebbero avere a mente un'immagine .
Con Mandalà ciò diventa un problema, perchè quasi tutte le testate online, propongono la foto di uno, che dovrebbe essere piu' Stefano Lo Verso, che Antonino Mandalà .
Lo Verso per capirci, sarebbe, secondo quanto raccontato dai giornali, uno che di mestiere faceva il maggiordomo di Provenzano, una sorta di Paolo Gabriele della cupola mafiosa , che lo accudiva e riforniva di viveri .
Grazie a questo ruolo chiaramente di spicco all'interno del sodalizio criminale, sarebbe venuto a conoscenza dei legami politici di Bernie .
E logicamente, quando è arrivato il momento di pentirsi, perchè per ciascun mafioso degno di tale condizione, arriva un momento del genere, ci ha svelato i segreti del livello nascosto .
Praticamente nulla : un sacco di chiacchiere, al solito, su Binnu che gli disse di avere protezioni in alto, che è un pò la tecnica che un capo adotta con i polli che addomestica, far finta di essere potente .
Lo Verso come tutti gli spioni che si rispettino, si è pentito per dare una svolta alla sua vita, per riscattare la sua terra, per dare un esempio ai giovani e cosi' via, tutte quelle amenità cioè, che siamo soliti ascoltare da gente che poi sottoscrive un bel contrattino con lo Stato e si mette a posto per la vita .
Ne ho sentite decine di queste storie, alcune anche dai diretti interessati di cui ho scritto sul blog .
Mi permetto di affermare che per la maggior parte sono balle, specie quando ci appiccicano il crocefisso sopra, tanto per metterti spalle al muro .
Il nostro però è andato oltre : si è messo a dare lezioni di etica ai figli di Binnu .
E' entrato un pò nel personaggio .
Alla fine ha anche deciso di tornare in patria, a Ficarazzi, e senza scorta .
Ci ha fatto su, un panegirico intriso di moralità e valori .
A me che non me ne intendo di mafia però, pare chiaro che se un collaborante se ne torna a casa senza protezione e resta vivo, rimane sempre un collaborante, ma non dello Stato, quanto della cupoletta .
Tornando al Mandalà, oltre a confondere i giornalisti e a non fornirci una bella foto, egli ha l'ardire di farsi intervistare dal gotha dell'anti-mafia certificata, quella capitanata da Michele Pandoro .
E ci va vestito di tutto punto, vantandosi della mise da riccone, per fare concorrenza a Gabriel Garko .
Eppero' alla fine non si fa riprendere .
Deve essere talmente espressivo nelle sue affermazioni, che la giornalista di Pandoro, ormai specializzata in interviste impossibili, ci fa una ricostruzione tipo fiction .
A voler cercare ulteriori notizie su Mandalà, le uniche sono sui rapporti che avrebbe intrattenuto con Schifani, uno il cui atto piu' significativo, è stato quello di aver cambiato pettinatura, cosi' da non avere le foto rovinate dal ciuffetto ribelle .
Ma anche quello, a dar retta alle cronache, non fu opera sua, quanto del mentore di Arcore .
Orbene, ogni volta che l'imprenditore di Villabate, scrive qualcosa sul blog, questo viene ripreso dalla stampa come fosse un evento : apre il blog, chiude il blog, si soffia il naso, bacchetta Alfano (bisogna attribuirgli il merito di aver compreso in anticipo, come Montalfano fosse il pupazzetto di Arcore e basta) .
E bisogna dare atto al Mandalà che, indipendentemente da come la pensi, scrive delle cose di pregevole fattura .
Per quanto concerne poi il fatto che esso debba essere considerato o no regime duro, sarà pur vero che il suo scopo non è afflittivo ma è vero altresì che la sua natura ha finito per essere crudele con buona pace dei virtuosismi eristici del prof. Grevi. Non manco mai di proporre , quando se ne presenta l'occasione, la lettura di un brano della lettera di un detenuto in regime di 41 bis e continuerò a riproporla ancora in futuro nella speranza che essa giunga al cuore del Ministro di Grazia e Giustizia: "Dopo i primi quindici minuti consentiti il bambino mi fu sottratto e affidato alla madre. Egli mi sorrise da dietro il vetro divisorio e tese le braccia verso di me, incontrò il vetro divisorio e batté le mani contro di esso credendo in un gioco,sorrise ancora e ancora batté le mani, poi il sorriso si tramutò in un singulto, le mani continuarono a battere e poi a battere sempre più freneticamente fino a quando un pianto disperato sgorgò dai suoi acchioni spalancati e sgomenti". Non vogliamo dire che il 41 bis è un regime di carcere duro? Diciamo allora che è un regime odioso!
Il 41bis, per stessa ammissione di chi lo suggeri' ed incoraggio', nacque per fiaccare i legami dei boss mafiosi con i referenti esterni, e quindi aggiungo io, per manifesta incapacità investigativa e legislativa .
Finisce per colpire pero', le vere vittime della mafia, o meglio della cultura mafiosa, che sono i parenti piu' prossimi dei mafiosi.
Se non vogliamo concedere che viviamo in uno Stato di non-diritto o di vendetta, dobbiamo almeno prendere atto del fatto che siamo governati da leggi incivili che colpiscono anche le vittime .
E tutto ciò è semplicemente ingiusto .
lunedì 24 settembre 2012
Innata
La cattiveria è proprio innata negli uomini
Gli indicibili orrori di Cosa nostra
No, non lo e' .
Chi crede in Dio, ma anche chi non ci crede, sa che si nasce con la predisposizione al bene .
Altrimenti non avrebbe nemmeno senso nascere .
Poi ci si trova davanti a situazioni che ci fanno evolvere in una maniera, o in un'altra .
E se tendiamo al male, possiamo sempre tornare al bene .
Si puo' cambiare anche un'ora prima di morire, come dice Luigi Giuliano .
Si, le storie e i morti di mafia io le ho viste solo in tivvu', ma ho conosciuto e subito gente dotata di cattiveria letale .
Ma finche' c'e' la medicina, va bene anche che esista la malattia .
Senno' i medici di che camperebbero ^__^
Gli indicibili orrori di Cosa nostra
No, non lo e' .
Chi crede in Dio, ma anche chi non ci crede, sa che si nasce con la predisposizione al bene .
Altrimenti non avrebbe nemmeno senso nascere .
Poi ci si trova davanti a situazioni che ci fanno evolvere in una maniera, o in un'altra .
E se tendiamo al male, possiamo sempre tornare al bene .
Si puo' cambiare anche un'ora prima di morire, come dice Luigi Giuliano .
Si, le storie e i morti di mafia io le ho viste solo in tivvu', ma ho conosciuto e subito gente dotata di cattiveria letale .
Ma finche' c'e' la medicina, va bene anche che esista la malattia .
Senno' i medici di che camperebbero ^__^
mercoledì 19 settembre 2012
Sul blog di Mandala'
Finche' Sofri e' autorizzato a scrivere articoletti sul giornale e Fioravanti a pontificare sulle teorie complottiste, allora anche Mandala', se glielo hanno concesso, deve poter dire la sua su un blog .
E' inutile stare ad insultarlo .
Sono stufa del popolo delle firme per i magistrati radical chic, quelli che si riempiono la bocca con la parola giustizia, e poi vorrebbero vedere morti i Provenzano e i Riina, ed esiliati i loro figli .
So che per me e' facile parlare, perche' non sono Siciliana e non ho avuto nessuno ammazzato, pero' proprio chi sta lontano a volte vede quello che gli altri non possono .
A quelli che fanno parte dell'antimafia certificata, vorrei chiedere quanto effettivamente si stiano dando da fare affinche' la mentalita' e gli schemi mafiosi siano estirpati, perche' quello e' il problema .
La mafia e' un modo di essere, un modo di vivere .
Il prefetto Manganelli, mesi fa disse, che il grosso, da parte della polizia era stato fatto, che la mafia, quella delle stragi, e' per il momento sopita, e che adesso tocca alla gente, alla societa' civile .
Vi state impegnando in tal senso con fatti concreti, non solo con girotondi e fiaccolate, o basta lamentarvi sui blog dei mafiosi e sulle spalle dei loro figli ?
E' sufficiente a farvi sentire con la coscienza a posto ?
E' inutile stare ad insultarlo .
Sono stufa del popolo delle firme per i magistrati radical chic, quelli che si riempiono la bocca con la parola giustizia, e poi vorrebbero vedere morti i Provenzano e i Riina, ed esiliati i loro figli .
So che per me e' facile parlare, perche' non sono Siciliana e non ho avuto nessuno ammazzato, pero' proprio chi sta lontano a volte vede quello che gli altri non possono .
A quelli che fanno parte dell'antimafia certificata, vorrei chiedere quanto effettivamente si stiano dando da fare affinche' la mentalita' e gli schemi mafiosi siano estirpati, perche' quello e' il problema .
La mafia e' un modo di essere, un modo di vivere .
Il prefetto Manganelli, mesi fa disse, che il grosso, da parte della polizia era stato fatto, che la mafia, quella delle stragi, e' per il momento sopita, e che adesso tocca alla gente, alla societa' civile .
Vi state impegnando in tal senso con fatti concreti, non solo con girotondi e fiaccolate, o basta lamentarvi sui blog dei mafiosi e sulle spalle dei loro figli ?
E' sufficiente a farvi sentire con la coscienza a posto ?
domenica 15 luglio 2012
Mentre lui era dai Gesuiti
Non ho mai conosciuto Vito Ciancimino e non sapevo nemmeno che avesse un figlio finche' non l'ho appreso dai media . Le dichiarazioni di Ciancimino (Massimo ndr) sono tutte false .
Non so chi sia Carlo/Franco, ho appreso dai giornali che costui collaborava col ministro Restivo e in quel tempo io andavo al liceo ...
E' vero che conosco il dott. Letta dal tempo in cui dirigeva Il Tempo, ma non ho mai passeggiato con lui .
La prima volta che ho sentito parlare di Ciancimino e' stato nel 1985, quando Tommaso Buscetta lo indico' a Falcone . Il mio ufficio all'epoca non si e' mai occupato di Vito Ciancimino .
Voglio precisare che allorche' ero capo della polizia e' stato arrestato Bernardo Provenzano, circostanza che smentisce le allusioni di Ciancimino ai miei rapporti con lo stesso Provenzano legati alla trattativa .
...che nella mia audizione del '93 al parlamento esprimevo la posizione di una contrapposizione rigorosa a Cosa Nostra
...la posizione intransigente che ho sempre avuto nei confronti dell'associazione mafiosa .
Mi sento di smentire che il prefetto Vincenzo Parisi o il ministro Mancino avessero una posizione di debolezza rispetto al regime di 41bis .
La posizione della Dia, condivisa da Mancino, era assolutamente di rigore su tali temi . Panorama in edicola 18 luglio
audizione 1993
Fa impressione rileggere un De Gennaro massacrato da parlamentari che poco o niente sanno di mafia e di procedure di polizia, venti anni fa, cosi' come lo e' oggi da cittadini ignoranti .
Stralci del verbale 2010 furono pubblicati da antimafia 2000 mesi fa, in relazione alle dichiarazioni rese ai magistrati da Arlacchi .
E come commentai allora, De Gennaro deve offrire da poliziotto fatti e non sensazioni .
C'e' da aggiungere che anche in questo caso, se lui avesse partecipato ad una trattativa, un intero ufficio dovrebbe essere stato con lui .
E di certo i poliziotti scelti per compiti particolari come quelli della Dia, sono difficili da scalfire .
Ma a cercare si trova sempre un anello debole, che per ora pero' non si trova .
Forse perche' non c'e' .
Credo comunque che siamo l'unico Paese al mondo dove in un'aula di giustizia un de relato ha valore di accusa o un figlio di, che racconta panzane, e' ritenuto credibile .
E dove gli sbirri sono messi sotto accusa .
Non so chi sia Carlo/Franco, ho appreso dai giornali che costui collaborava col ministro Restivo e in quel tempo io andavo al liceo ...
E' vero che conosco il dott. Letta dal tempo in cui dirigeva Il Tempo, ma non ho mai passeggiato con lui .
La prima volta che ho sentito parlare di Ciancimino e' stato nel 1985, quando Tommaso Buscetta lo indico' a Falcone . Il mio ufficio all'epoca non si e' mai occupato di Vito Ciancimino .
Voglio precisare che allorche' ero capo della polizia e' stato arrestato Bernardo Provenzano, circostanza che smentisce le allusioni di Ciancimino ai miei rapporti con lo stesso Provenzano legati alla trattativa .
...che nella mia audizione del '93 al parlamento esprimevo la posizione di una contrapposizione rigorosa a Cosa Nostra
...la posizione intransigente che ho sempre avuto nei confronti dell'associazione mafiosa .
Mi sento di smentire che il prefetto Vincenzo Parisi o il ministro Mancino avessero una posizione di debolezza rispetto al regime di 41bis .
La posizione della Dia, condivisa da Mancino, era assolutamente di rigore su tali temi . Panorama in edicola 18 luglio
audizione 1993
Fa impressione rileggere un De Gennaro massacrato da parlamentari che poco o niente sanno di mafia e di procedure di polizia, venti anni fa, cosi' come lo e' oggi da cittadini ignoranti .
Stralci del verbale 2010 furono pubblicati da antimafia 2000 mesi fa, in relazione alle dichiarazioni rese ai magistrati da Arlacchi .
E come commentai allora, De Gennaro deve offrire da poliziotto fatti e non sensazioni .
C'e' da aggiungere che anche in questo caso, se lui avesse partecipato ad una trattativa, un intero ufficio dovrebbe essere stato con lui .
E di certo i poliziotti scelti per compiti particolari come quelli della Dia, sono difficili da scalfire .
Ma a cercare si trova sempre un anello debole, che per ora pero' non si trova .
Forse perche' non c'e' .
Credo comunque che siamo l'unico Paese al mondo dove in un'aula di giustizia un de relato ha valore di accusa o un figlio di, che racconta panzane, e' ritenuto credibile .
E dove gli sbirri sono messi sotto accusa .
mercoledì 27 giugno 2012
Sempre per quella storia delle sinergie raccontata dall'uomo che viaggia con due macchine di scorta davanti e due di dietro
Si è messo le cuffie ed è andato ad ascoltare personalmente, nell'aula bunker dell'Ucciardone, davanti agli attoniti uomini del Ros, le intercettazioni di Leo Sutera, che - secondo il pool coordinato dal procuratore aggiunto Teresa Principato - avrebbero potuto portare alla cattura di Matteo Messina Denaro. Ma alla fine della constatazione personale, il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, ha deciso che non c'era il pericolo di compromettere l'indagine sul possibile arresto del superlatitante di Castelvetrano e che il blitz si poteva fare.repubblica palermo
Ma a insorgere, oltre all'aggiunto Principato e ai suoi sostituti, convinti che l'inchiesta dei carabinieri, soprattutto negli ultimi periodi, aveva offerto spunti investigativi ottimi, sono gli stessi militari del Ros che oggi hanno incontrato i magistrati per discutere del caso. Al comando generale la cosa non sarebbe piaciuta affatto e i militari dell'Arma sarebbero arrivati a ipotizzare di interrompere l'attività di ricerca del padrino trapanese su cui tante energie di uomini e mezzi il Raggruppamento Operativo Speciale ha impiegato.(ANSA).
La cosa che non mi tornava, e' che la ministra avesse fatto i complimenti ai poliziotti per l'operazione nuova cupola e si fosse dimenticata di piazza pulita, che non coinvolge la mafia ma e' di gran spessore e costituisce il proseguimento di un'altra da Aprile .
Pero' quando c'hai Manganelli dietro come una zecca, non puoi fare altrimenti .
E' per questo che tempo fa dissi che almeno temporaneamente, in attesa della fine di alcuni processi e inchieste che ne vedono coinvolti i vertici, si dovrebbe azzerare il ROS e bisognerebbe abbandonare l'idea dell'esclusiva delle inchieste su mafia e camorra a procure specializzate .
Ste robe da noi non funzionano .
Generano confusione, invidia e sospetti .
Tra vent'anni ci chiederemo se le indagini del ROS sono state interrotte per qualche altro motivo e parleremo di trattativa 2 .
Io pagherei per sentire quello che ha detto il generale Ganzer e per vedere la faccia di Matteo Messina Denaro, mentre legge la notizia sul giornale, o magari mentre qualcuno gliela anticipava ...
Ma a insorgere, oltre all'aggiunto Principato e ai suoi sostituti, convinti che l'inchiesta dei carabinieri, soprattutto negli ultimi periodi, aveva offerto spunti investigativi ottimi, sono gli stessi militari del Ros che oggi hanno incontrato i magistrati per discutere del caso. Al comando generale la cosa non sarebbe piaciuta affatto e i militari dell'Arma sarebbero arrivati a ipotizzare di interrompere l'attività di ricerca del padrino trapanese su cui tante energie di uomini e mezzi il Raggruppamento Operativo Speciale ha impiegato.(ANSA).
La cosa che non mi tornava, e' che la ministra avesse fatto i complimenti ai poliziotti per l'operazione nuova cupola e si fosse dimenticata di piazza pulita, che non coinvolge la mafia ma e' di gran spessore e costituisce il proseguimento di un'altra da Aprile .
Pero' quando c'hai Manganelli dietro come una zecca, non puoi fare altrimenti .
E' per questo che tempo fa dissi che almeno temporaneamente, in attesa della fine di alcuni processi e inchieste che ne vedono coinvolti i vertici, si dovrebbe azzerare il ROS e bisognerebbe abbandonare l'idea dell'esclusiva delle inchieste su mafia e camorra a procure specializzate .
Ste robe da noi non funzionano .
Generano confusione, invidia e sospetti .
Tra vent'anni ci chiederemo se le indagini del ROS sono state interrotte per qualche altro motivo e parleremo di trattativa 2 .
Io pagherei per sentire quello che ha detto il generale Ganzer e per vedere la faccia di Matteo Messina Denaro, mentre legge la notizia sul giornale, o magari mentre qualcuno gliela anticipava ...
sabato 23 giugno 2012
Coerenza
Il verbale è di 29 pagine ed è uno dei motivi della frizione che si è creata all’interno del pool coordinato da Ingroia. Se il pm Paolo Guido non ha voluto firmare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, spaccando il gruppo inquirente e suscitando dubbi anche da parte di molti altri pm, è anche perché non si è convinto di poter affrontare (e vincere) un eventuale processo con questi elementi. Con Brusca, con i ricordi a rate di Claudio Martelli, Massimo Ciancimino, del falso pentito Pino Lipari.lastampa
Valutazioni del pubblico ministero Amato della DIA di Napoli, sulla normativa riguardante il collaboratore di giustizia, min. 50 circa
Il giorno che Brusca fu mostrato uscire dalla questura dopo la cattura, mentre guardavo il tiggi' mi dissi, l'hanno picchiato, ben gli sta .
Aveva il volto gonfio e non apriva la bocca, senno' avrebbe sputato sangue .
Allora ero giovane e pensavo che lo stato dovesse rendere pan per focaccia .
Ora pero', da uno che massacri nello stesso modo in cui lui faceva con le sue vittime, che ti aspetti ?
Che dica quello che tu vuoi, che poi non necessariamente corrisponde a verita' .
Anzi quasi mai .
Brusca e' stato coerente .
Lo stato e' vigliacco .
Stessa coerenza ha avuto il dottor Guido, che sa benissimo che le cose bisogna ottenerle per la vie diritte e non traverse .
Che Dio benedica quei poliziotti che ottengono risultati senza prendere a botte i mafiosi e i camorristi, e i magistrati che non fanno le superstar .
E che siano maledetti gli altri .
Valutazioni del pubblico ministero Amato della DIA di Napoli, sulla normativa riguardante il collaboratore di giustizia, min. 50 circa
Il giorno che Brusca fu mostrato uscire dalla questura dopo la cattura, mentre guardavo il tiggi' mi dissi, l'hanno picchiato, ben gli sta .
Aveva il volto gonfio e non apriva la bocca, senno' avrebbe sputato sangue .
Allora ero giovane e pensavo che lo stato dovesse rendere pan per focaccia .
Ora pero', da uno che massacri nello stesso modo in cui lui faceva con le sue vittime, che ti aspetti ?
Che dica quello che tu vuoi, che poi non necessariamente corrisponde a verita' .
Anzi quasi mai .
Brusca e' stato coerente .
Lo stato e' vigliacco .
Stessa coerenza ha avuto il dottor Guido, che sa benissimo che le cose bisogna ottenerle per la vie diritte e non traverse .
Che Dio benedica quei poliziotti che ottengono risultati senza prendere a botte i mafiosi e i camorristi, e i magistrati che non fanno le superstar .
E che siano maledetti gli altri .
sabato 28 aprile 2012
Se
E però forse già nel 2010 Matteo Messina Denaro poteva essere arrestato ma i vertici della Procura di Palermo e della Polizia nel marzo del 2010 decisero di fare scattare i fermi; se ai poliziotti di Trapani fosse stato concesso altro tempo, chissà forse la cattura poteva esserci, a maggio era prevista la consegna di “pizzini” al boss, seguendo questi si sarebbe potuto arrivare al suo rifugio.rino giacalone
Gli anni passati all'estero, anche se tra internet e satellite ci si puo' tenere aggiornati, costituiscono una sorta di vuoto per me, cosi' ogni volta che devo capire quello che sta accadendo oggi, devo andarmi a fare una bella ricerca, il che torna utile per la mia insonnia notturna .
Se poi mettiamo che all'epoca, da ragazzina, per me mafia e camorra, altro non erano che i film di Raul Bova e gli spettacolini di Santoro e Costanzo, allora il vuoto diventa anche buio .
Mentre mi studiavo le vicende che ruotano attorno a Provenzano e Matteo Messina Denaro, mi sono imbattuta in un reportage sulla vita di Linares e della sua squadra, che mi ha lasciata un po' sconcertata .
E' l'immagine di uomini che vivono una vita nella vita di altri .
Se il Mind hunter di John Douglas, sembrava piu' una fiction che realta', la vita di Linares e' vissuta a pieno .
Vederlo , lui e i suoi, parlare con gli occhi spiritati, delle indagini, pedinamenti, intuizioni, sensazioni e quant'altro legato al fuggitivo di turno, mi ha fatto provare per loro una sensazione di infinita pena .
Se poi si pensa, ammesso che sia vero, che qualcuno dall'alto, orchestra pentimenti e catture, allora mi dispiace per loro .
Effettivamente gia' un paio di anni fa, penso pero' per motivi politici, Maroni dava per scontata la cattura di MMD e non si capisce che cosa sia andato storto .
Certo e', che con questa eventuale cattura, viene a mancare il lavoro a molti .
La mafia in Italia, e' come il terrorismo Islamico nei Paesi Arabi .
Per anni i governanti di quei Paesi, hanno costretto gli Americani e gli Occidentali, a sostenerli con armi e investimenti, senno' i salafiti, cosa che poi e' avvenuta in Egitto con le rivolte Arabe farlocche, avrebbero avuto la meglio .
Bin Laden faceva comodo a molti, cosi' come i Riina, Provenzano e MMD, servono ancora oggi a qualcuno .
Linares indubbiamente sara' un investigatore di razza, ma adesso farci articoletti che vogliono dare ad intendere che lo si e' voluto allontanare apposta, mi pare scorretto nei confronti degli altri .
Mi pare come il veterinario dei programmi Rai, che e' uno solo, unico, da vent'anni .
Ci sara' qualcun altro in questo Paese che capisce di cacche di cani e di cavalli .
Non e' che in Italia abbiamo solo i Cortese e i Giuliano, ci saranno anche altri poliziotti validi, e che diamine .
Teniamoci sta storiella delle promozioni, per la Diaz .
Regge meglio .
Gli anni passati all'estero, anche se tra internet e satellite ci si puo' tenere aggiornati, costituiscono una sorta di vuoto per me, cosi' ogni volta che devo capire quello che sta accadendo oggi, devo andarmi a fare una bella ricerca, il che torna utile per la mia insonnia notturna .
Se poi mettiamo che all'epoca, da ragazzina, per me mafia e camorra, altro non erano che i film di Raul Bova e gli spettacolini di Santoro e Costanzo, allora il vuoto diventa anche buio .
Mentre mi studiavo le vicende che ruotano attorno a Provenzano e Matteo Messina Denaro, mi sono imbattuta in un reportage sulla vita di Linares e della sua squadra, che mi ha lasciata un po' sconcertata .
E' l'immagine di uomini che vivono una vita nella vita di altri .
Se il Mind hunter di John Douglas, sembrava piu' una fiction che realta', la vita di Linares e' vissuta a pieno .
Vederlo , lui e i suoi, parlare con gli occhi spiritati, delle indagini, pedinamenti, intuizioni, sensazioni e quant'altro legato al fuggitivo di turno, mi ha fatto provare per loro una sensazione di infinita pena .
Se poi si pensa, ammesso che sia vero, che qualcuno dall'alto, orchestra pentimenti e catture, allora mi dispiace per loro .
Effettivamente gia' un paio di anni fa, penso pero' per motivi politici, Maroni dava per scontata la cattura di MMD e non si capisce che cosa sia andato storto .
Certo e', che con questa eventuale cattura, viene a mancare il lavoro a molti .
La mafia in Italia, e' come il terrorismo Islamico nei Paesi Arabi .
Per anni i governanti di quei Paesi, hanno costretto gli Americani e gli Occidentali, a sostenerli con armi e investimenti, senno' i salafiti, cosa che poi e' avvenuta in Egitto con le rivolte Arabe farlocche, avrebbero avuto la meglio .
Bin Laden faceva comodo a molti, cosi' come i Riina, Provenzano e MMD, servono ancora oggi a qualcuno .
Linares indubbiamente sara' un investigatore di razza, ma adesso farci articoletti che vogliono dare ad intendere che lo si e' voluto allontanare apposta, mi pare scorretto nei confronti degli altri .
Mi pare come il veterinario dei programmi Rai, che e' uno solo, unico, da vent'anni .
Ci sara' qualcun altro in questo Paese che capisce di cacche di cani e di cavalli .
Non e' che in Italia abbiamo solo i Cortese e i Giuliano, ci saranno anche altri poliziotti validi, e che diamine .
Teniamoci sta storiella delle promozioni, per la Diaz .
Regge meglio .
Imposta Processo al linguaggio
La Corte sottolinea, però, che a costringere l'imprenditore all'ingaggio non era stato il racconto del triste passato della signora quanto il timore delle conseguenze di un no nella sua vita futura. il sole
Impossibile comprendere la questione dall'articolo, ma se effettivamente il marito non ha esercitato pressioni in alcuno modo, allora la responsabilita' ricade sui gestori del locale e su come hanno recepito le parole e gli atteggiamenti dell'uomo .
Cio' vorrebbe dire che l'estorsione era alquanto soggettiva .
A me pare che stiamo esagerando .
Certo che se come parli ti danno del mafioso, non credo mettero' mai piede in Sicilia .
Impossibile comprendere la questione dall'articolo, ma se effettivamente il marito non ha esercitato pressioni in alcuno modo, allora la responsabilita' ricade sui gestori del locale e su come hanno recepito le parole e gli atteggiamenti dell'uomo .
Cio' vorrebbe dire che l'estorsione era alquanto soggettiva .
A me pare che stiamo esagerando .
Certo che se come parli ti danno del mafioso, non credo mettero' mai piede in Sicilia .
giovedì 12 aprile 2012
Ricordi
Per la famiglia del giudice – la moglie Agnese e i figli Lucia, Manfredi e Fiammetta – è ripreso il tormento dei ricordi, dei quesiti insoluti, delle dolorose sollecitazioni esterne. Ma anche stavolta, come quasi sempre in passato, sono voluti rimanere in disparte. Hanno scelto la via del silenzio, lasciando a inquirenti e giudici il compito di arrivare alla verità, se mai ci riusciranno. Loro, dopo vent’anni, continuano ad aspettare.corriere
Adesso so di attirarmi le ire dell'antimafia certificata, pero' certe cose bisogna dirle, senno' tra vent'anni stiamo qua, come prima piu' di prima .
A me pare che le famiglie degli ammazzati eccellenti, tanto in disparte non se ne stiano, bensi' si prestino al carrozzone mediatico, che alla fine ha lo scopo di sviare l'attenzione dal problema principale .
Tra interviste e candidature, sono sempre in vista .
Li chiamo eccellenti, perche' gli altri non se li ricorda nessuno .
Da Santoro vanno sempre le stesse persone .
Chi ha mostrato orrore per le parole di Angelo Provenzano, non ha notato il ghigno ad orologeria del fratello di Borsellino, quando si e' visto inquadrato dalla telecamera mentre ascoltava l'intervista .
Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma in questa maniera, si prende il boss di turno, si celebra l'icona preferita dell'antimafia, ma il problema rimane .
Mafia, camorra e 'ndrangheta stanno sempre la', nonostante i Saviano e i Borsellino .
Siamo soffocati dai ricordi, per non guardare la realta' .
Adesso so di attirarmi le ire dell'antimafia certificata, pero' certe cose bisogna dirle, senno' tra vent'anni stiamo qua, come prima piu' di prima .
A me pare che le famiglie degli ammazzati eccellenti, tanto in disparte non se ne stiano, bensi' si prestino al carrozzone mediatico, che alla fine ha lo scopo di sviare l'attenzione dal problema principale .
Tra interviste e candidature, sono sempre in vista .
Li chiamo eccellenti, perche' gli altri non se li ricorda nessuno .
Da Santoro vanno sempre le stesse persone .
Chi ha mostrato orrore per le parole di Angelo Provenzano, non ha notato il ghigno ad orologeria del fratello di Borsellino, quando si e' visto inquadrato dalla telecamera mentre ascoltava l'intervista .
Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma in questa maniera, si prende il boss di turno, si celebra l'icona preferita dell'antimafia, ma il problema rimane .
Mafia, camorra e 'ndrangheta stanno sempre la', nonostante i Saviano e i Borsellino .
Siamo soffocati dai ricordi, per non guardare la realta' .
Il metodo Facci
Serviranno uomini e soldi per favorire lo spostamento, ma fa niente: «Mi sto interrogando sull’essenza dell’uomo, su cosa l’uomo deve fare per sé e per gli altri», ha fatto sapere. Forse ripenserà a quel bambino sciolto nell’acido: «Sono colpevole del sequestro quanto della morte del ragazzino», disse nel dicembre 2010, «e ne darò conto non solo in questa vita, ma anche domani, dove troverò qualcuno ad aspettarmi». Su questo ci può giurare.
il post
Google e' una gran bella invenzione, ma bisogna saperlo usare .
Non e' questione solamente di buttarci un nome e vedere cosa viene fuori .
Bisogna digitare il riferimento assieme ad altri, e girare e rigirare finche' arriva cio' che si cerca .
Bisogna far lavorare il cervello .
Filippo Facci , che di neuroni ne ha, e' l'unico in Italia che ha inventato un metodo, quello di cercare e poi connettere nella maniera giusta tutte le informazioni pervenute .
Quando mi interesso ad una persona o un problema di cui voglio scrivere sul mio blog, seguo appunto il metodo Facci .
Alla fine di una ricerca, ci si trovera' davanti a milioni di finestre aperte, e miliardi di informazioni da filtrare e valutare, date, luoghi, accadimenti .
Di una persona si puo' tracciare un profilo anche senza conoscerla .
Basta osservarne con attenzione foto, interviste, atteggiamenti su social networks .
A quel punto ci si trova davanti ad un bivio : bisogna decidere quale posizione prendere .
Io seguo il buon senso , quindi quello che pare piu' logico, costituira' la base della mia battaglia .
La maggior parte dei giornalisti, segue invece i propri interessi .
Dico questo per dimostrare come poi, alla fine, di ogni cosa si possa pensare tutto e il suo contrario .
Il principio ispiratore base dell'articolo di Facci e' il vecchio detto, che chi nasce tondo non muore quadro e Facci da' per scontato che Spatuzza sia nato tondo .
Io pero' sono convinta che sia nato quadro, e la conversione sia semplicemente un ritorno alle origini .
E' una convinzione che mi deriva dalla mia religione .
In Islam crediamo che siamo tutti nati con la predisposizione verso il Dio unico, che significa anche predisposizione verso il buono .
Poi le circostanze ci hanno allontanato, ma a volte ci viene data un'altra occasione per tornare a casa .
Il problema pero', non e' tanto la religiosita' di Spatuzza, quanto la sua credibilita' .
La leggenda narra delle cinque bibbie di Provenzano, nella stanza di Zagaria c'era un crocifisso .
Tutti i grandi boss della mala sono profondamente Cattolici .
Essi integrano il loro cattolicesimo con il loro stile di vita .
E' un cattolicesimo all'Italiana, fatto di rituali e superstizioni .
Provenzano figlio ci ha detto come suo padre gi abbia inculcato il rispetto delle regole .
E' il sistema al quale queste regole appartengono, che noi non riconosciamo, ma lo schema e' lo stesso .
La religiosita' di Spatuzza puo' essere ben genuina e ovviamente indotta dal regime carcerario .
Ma non ha niente a che fare con la sua credibilita' .
Se gli si danno permessi, se un giorno magari esce anche, sara' perche' ha reso un servizio allo stato .
E' stato funzionale a quegli schemi in cui lo abbiamo immesso .
E' Cattolico e allora ?
Anche i Cattolici peccano .
A dir la verita', non ho mai incontrato un Cattolico retto, cosi' come io sono una Musulmana molto lontana dalla perfezione .
Se il pentito mente, il magistrato ha le sue responsabilita' .
E allora se questo permesso gli spetta, diamoglielo .
La questione non si intreccia con le persone che ha ammazzato .
E' una forzatura porre il problema in questi termini .
Serve a ripulire le nostre coscienze, ma non risolve il pasticcio .
Google e' una gran bella invenzione, ma bisogna saperlo usare .
Non e' questione solamente di buttarci un nome e vedere cosa viene fuori .
Bisogna digitare il riferimento assieme ad altri, e girare e rigirare finche' arriva cio' che si cerca .
Bisogna far lavorare il cervello .
Filippo Facci , che di neuroni ne ha, e' l'unico in Italia che ha inventato un metodo, quello di cercare e poi connettere nella maniera giusta tutte le informazioni pervenute .
Quando mi interesso ad una persona o un problema di cui voglio scrivere sul mio blog, seguo appunto il metodo Facci .
Alla fine di una ricerca, ci si trovera' davanti a milioni di finestre aperte, e miliardi di informazioni da filtrare e valutare, date, luoghi, accadimenti .
Di una persona si puo' tracciare un profilo anche senza conoscerla .
Basta osservarne con attenzione foto, interviste, atteggiamenti su social networks .
A quel punto ci si trova davanti ad un bivio : bisogna decidere quale posizione prendere .
Io seguo il buon senso , quindi quello che pare piu' logico, costituira' la base della mia battaglia .
La maggior parte dei giornalisti, segue invece i propri interessi .
Dico questo per dimostrare come poi, alla fine, di ogni cosa si possa pensare tutto e il suo contrario .
Il principio ispiratore base dell'articolo di Facci e' il vecchio detto, che chi nasce tondo non muore quadro e Facci da' per scontato che Spatuzza sia nato tondo .
Io pero' sono convinta che sia nato quadro, e la conversione sia semplicemente un ritorno alle origini .
E' una convinzione che mi deriva dalla mia religione .
In Islam crediamo che siamo tutti nati con la predisposizione verso il Dio unico, che significa anche predisposizione verso il buono .
Poi le circostanze ci hanno allontanato, ma a volte ci viene data un'altra occasione per tornare a casa .
Il problema pero', non e' tanto la religiosita' di Spatuzza, quanto la sua credibilita' .
La leggenda narra delle cinque bibbie di Provenzano, nella stanza di Zagaria c'era un crocifisso .
Tutti i grandi boss della mala sono profondamente Cattolici .
Essi integrano il loro cattolicesimo con il loro stile di vita .
E' un cattolicesimo all'Italiana, fatto di rituali e superstizioni .
Provenzano figlio ci ha detto come suo padre gi abbia inculcato il rispetto delle regole .
E' il sistema al quale queste regole appartengono, che noi non riconosciamo, ma lo schema e' lo stesso .
La religiosita' di Spatuzza puo' essere ben genuina e ovviamente indotta dal regime carcerario .
Ma non ha niente a che fare con la sua credibilita' .
Se gli si danno permessi, se un giorno magari esce anche, sara' perche' ha reso un servizio allo stato .
E' stato funzionale a quegli schemi in cui lo abbiamo immesso .
E' Cattolico e allora ?
Anche i Cattolici peccano .
A dir la verita', non ho mai incontrato un Cattolico retto, cosi' come io sono una Musulmana molto lontana dalla perfezione .
Se il pentito mente, il magistrato ha le sue responsabilita' .
E allora se questo permesso gli spetta, diamoglielo .
La questione non si intreccia con le persone che ha ammazzato .
E' una forzatura porre il problema in questi termini .
Serve a ripulire le nostre coscienze, ma non risolve il pasticcio .
mercoledì 11 aprile 2012
Che facciamo, ci accaniamo ?
A lui, infatti è stato accordato dal tribunale di sorveglianza di Roma un permesso straordinario per valorizzare la conversione religiosa e il percorso di redenzione individuale. Spatuzza sarà portato, nei prossimi giorni, dagli uomini del Servizio centrale di protezione, in una località segreta in cui potrà incontrare un sacerdote con cui è entrato in contatto in questi anni.
blogsicilia
I ritiri spirituali sono il ricordo piu' orribile del mio passato Cattolico .
E visto come sono messi quelli del servizio di protezione, non oso immaginare come finira' .
Scherzi a parte, questa storia mi ha fatto venire in mente il commento di un leghista, tempo fa, alla disperata richiesta dei Musulmani in Lombardia, circa la Moschea per la preghiera del Venerdi'.
Possono pregare a casa come facciamo noi, davanti alla tivu', disse questo intellettuale .
A parte il fatto che ogni religione ha le sue usanze, se una possibilita' c'e', perche' precludersela ?
Cosi' a quelli che anche stavolta diranno che a uno come Spatuzza non va permesso piu' di tanto, bisogna ricordare, che gli e' stato concesso qualcosa a cui ha diritto .
Quindi se vogliamo prendere il toro per le corna, cambiamo la legge e non diamo piu' sgravi ai pentiti .
Allo stesso modo, se vogliamo essere a posto con la coscienza, facciamo una legge ad hoc per quelli come Provenzano e impediamogli di curarsi .
Solo cosi' saremo dalla parte della giustizia, una giustizia di parte ma sempre giustizia, mettendo in pratica quanto diciamo di voler fare, e non infrangendo regole che noi stessi abbiamo imposto .
Pero' prima di fare cio', dobbiamo stare bene attenti a valutare le conseguenze per sapere se il gioco vale la candela .
A questo punto potrebbe essere valido anche il discorso sulla pena di morte ad personam, citata da Provenzano junior .
A me pero' pare che cosi' facendo, torneremmo indietro di secoli, se non lo siamo gia' .
I ritiri spirituali sono il ricordo piu' orribile del mio passato Cattolico .
E visto come sono messi quelli del servizio di protezione, non oso immaginare come finira' .
Scherzi a parte, questa storia mi ha fatto venire in mente il commento di un leghista, tempo fa, alla disperata richiesta dei Musulmani in Lombardia, circa la Moschea per la preghiera del Venerdi'.
Possono pregare a casa come facciamo noi, davanti alla tivu', disse questo intellettuale .
A parte il fatto che ogni religione ha le sue usanze, se una possibilita' c'e', perche' precludersela ?
Cosi' a quelli che anche stavolta diranno che a uno come Spatuzza non va permesso piu' di tanto, bisogna ricordare, che gli e' stato concesso qualcosa a cui ha diritto .
Quindi se vogliamo prendere il toro per le corna, cambiamo la legge e non diamo piu' sgravi ai pentiti .
Allo stesso modo, se vogliamo essere a posto con la coscienza, facciamo una legge ad hoc per quelli come Provenzano e impediamogli di curarsi .
Solo cosi' saremo dalla parte della giustizia, una giustizia di parte ma sempre giustizia, mettendo in pratica quanto diciamo di voler fare, e non infrangendo regole che noi stessi abbiamo imposto .
Pero' prima di fare cio', dobbiamo stare bene attenti a valutare le conseguenze per sapere se il gioco vale la candela .
A questo punto potrebbe essere valido anche il discorso sulla pena di morte ad personam, citata da Provenzano junior .
A me pero' pare che cosi' facendo, torneremmo indietro di secoli, se non lo siamo gia' .
venerdì 6 aprile 2012
A pelle
Già allora, Scarantino mi lasciava perplesso, perché c’era qualcosa in lui che <<a pelle>> non
mi convinceva. Lo interrogai una sola volta, ricevendone una
sensazione sgradevole. La attribuivo al disagio di trovarmi di fronte
un probabile complice dell’omicidio di Paolo. Ma forse percepivo
qualcos’altro.
Rimasi perplesso. Osservavo con attenzione Scarantino, lo fissavo
negli occhi, ma il suo sguardo era sfuggente, elusivo. Non mi piaceva. 21
Non mi convinse. Né mi sembrava plausibile il personaggio nel suo
complesso. Era evidente che si trattava di un criminale di infimo
livello. Possibile che sapesse cose tanto rilevanti? Possibile che Cosa
Nostra avesse affidato a un tale personaggio la delicatissima fase di
preparazione e organizzazione della strage di via D’Amelio?
Questo
episodio, insieme a tanti altri che evito qui di accennare, dimostra
l’infondatezza di un’accusa che, qua e là ci viene rivolta. I magistrati
della Procura di Palermo non saprebbero prendere le distanze dalle
proprie fonti, e accetterebbero sempre per buone le dichiarazioni di 22
qualunque pentito purchè accusatorie nei confronti dei propri
inquisiti. Bene, anche in questo caso, credo che si possa arrivare alla
stessa conclusione: fatti i dovuti riscontri, l’accusa non è convincente
come non lo è chi la sostiene ”. difesa Contrada dal libro del pm Ingroia
Ovviamente i fatti vengono raccontati da un Ingroia che indossa le vesti del romanziere, quindi i toni vanno inquadrati in un ambito diverso da quello giudiziario .
E pero' fa impressione, oltre al fatto che, come notato dalla difesa Contrada, non furono fatti accertamenti sul come e perche', un soggetto tipo Scarantino, fu ritenuto pentito credibile, prima, senza ulteriori investigazioni dopo, rilevare che un magistrato proceda " a pelle " .
Allora, seguendo lo stesso schema, mi permetto di dire, che forse in certe zone e in certe procure, si e' formata una sorta di cupola, mi si passi il termine ma e' per rendere l'idea, che gestisce un po' le cose a modo proprio, creando una fascia di intoccabili .
E' sicuramente una maniera di operare necessaria, perche' vi e' bisogno di uomini che sappiano come e dove andare ad investigare, ma allo stesso tempo e' pericoloso, perche' poi questi stessi, fanno il bello e il cattivo tempo, senza che nessuno possa mettere in discussione il loro operato .
A volte si giunge a casi estremi, come quello di Napoli, dove i magistrati da decenni fanno a gara per arrestare i poliziotti della mobile .
La soluzione potrebbe stare nel mezzo, facendo in modo che i magistrati e i giudici, circolino un po' di piu' sul territorio, senza avere l'esclusiva su certi criminali e su certe procure .
Non basta piu'
Fermo restando che i giochi sono ancora aperti, perchè questa non è una sentenza di assoluzione, e tutto si deciderà nel nuovo processo, c’è amarezza per la coincidenza del ventennale della morte di Falcone e Borsellino. Siamo in una fase molto delicata di acquisizione di nuove verità: sulle stragi e sui depistaggi. È triste assistere, proprio in questo anno, al montare di un nuovo revisionismo politico-giudiziario sulla stagione di Falcone e Borsellino, perchè non dimentichiamo che il concorso esterno è una creazione che nasce da una loro idea, messa a punto durante l’istruttoria del maxiprocesso, per scoprire le collusioni dei colletti bianchi. L’amarezza, poi, viene anche dalla mia convinzione che c’erano tutti i presupposti per rigettare il ricorso della difesa di Dell’Utri e accogliere quello del pg di Palermo Nino Gatto, il contrario cioè di quanto è stato fatto.
pm Ingroia
Il metodo Falcone andava bene allora, quando c'erano da scoprire ambienti, gerarchie, schemi .
Adesso non basta piu' .
Vogliamo i fatti, qualcosa di piu' di una cassata .
Probabilmente questo e' difficile da mandar giu' per chi campa di gloria riflessa, ma ci si puo' provare .
Non vogliamo vendetta, bensi' giustizia .
pm Ingroia
Il metodo Falcone andava bene allora, quando c'erano da scoprire ambienti, gerarchie, schemi .
Adesso non basta piu' .
Vogliamo i fatti, qualcosa di piu' di una cassata .
Probabilmente questo e' difficile da mandar giu' per chi campa di gloria riflessa, ma ci si puo' provare .
Non vogliamo vendetta, bensi' giustizia .
mercoledì 4 aprile 2012
La legge
Vittorio Alcamo Presidente del Tribunale di Palermo FACCIO parte di un Paese in cui i giudici improntano il loro delicato ruolo istituzionale a criteri di sobrietà, serietà e riservatezza e celebrano i valori di Falcone e Borsellino non una volta l' anno con parole vuote ma ogni giorno con il loro lavoro. In cui le sentenze sono rese nel nome del popolo italiano e la legge è uguale per tutti, siano essi poveri cristi o governatori. In cui le pene definitive vanno scontate per intero e con uguali modalità. E in un Paese in cui - devo ammetterlo - un ex potente governatore regionale (Salvatore Cuffaro) si costituisce in carcere per scontare la sua pena, dimostrando dignità e rispetto per le istituzioni. Eppure oggi mi consento uno sconfinamento nell' altra, e ben più popolata, Italia e me ne scuso anticipatamente. Quella dove, purtroppo, accade tutto il contrario e dove un imputato (Michele Aiello) condannato con sentenza passata in giudicato alla pena di 15 anni e sei mesi di reclusione per associazione mafiosa è stato autorizzato dal Tribunale di Sorveglianza de L' Aquila a scontare la pena in regime di detenzione domiciliare: per intolleranza alimentare alle fave ed ai piselli. Quell' Italia in cui, alla faccia dei detenuti comuni affetti da favismo (e da ben più serie malattie) che scontano anni di carcere, esistono disparità così evidenti da meritare la definizione di ingiustizie. Quell' Italia in cui nessuno si indigna più ed in cui si può arrivare a simili offese dell' intelligenza comune e dei diritti degli altri cittadini privi di mezzi. Repubblica 27 Marzo 2012
SORPRENDE e amareggia il modo con cui, nella lettera del giudice Alcamo del 27 marzo, viene messa alla berlina la decisione del Tribunale di sorveglianza di L' Aquila, in base alle informazioni giornalistiche sulla concessione "per favismo" della detenzione domiciliare a un condannato "eccellente" per mafia: ignorando il travaglio istruttorio, decisionale ed argomentativo, la disamina dei profili di pericolosità, del complesso quadro patologico e delle risultanze peritali e tutti gli apporti processuali posti a fondamento di tale ordinanza. Omettendo di ricordare che, nel corso del processo di cognizione, il soggetto interessato, in ragione delle sue gravi condizioni di salute, aveva trascorso senza rilievi negativi lunghi periodi sia agli arresti domiciliari che in libertà. Non limitandosi a criticare il merito del provvedimento, comunque soggetto ai mezzi di impugnazione, bensì spingendosi a qualificarlo come un' offesa all' intelligenza comune e causa di disparità ed ingiustizie. - Fabio Gianfilippi magistrato di sorveglianza di Spoleto Repubblica 30 Marzo 2012
PRECISIAMO che la lettera del giudice Gianfilippi di venerdì 30 marzo è stata scritta a nome del Coordinamento Nazionale Magistrati di Sorveglianza . Repubblica 1 Aprile 2012
Era ovvio che non poteva esserci un semplice problema di approvvigionamento di cibo, pero' la stampa lo ha posto cosi', quindi abbiamo commentato tutti di conseguenza .
Ma se un giudice fa lo stesso, vuol dire che la legislazione in materia non e' tanto chiara .
A questo punto pero', ci si chiede se la legge e' veramente uguale per tutti, o per certi mafiosi scomodi, lo e' di meno e quindi sono destinati a crepare in galera .
SORPRENDE e amareggia il modo con cui, nella lettera del giudice Alcamo del 27 marzo, viene messa alla berlina la decisione del Tribunale di sorveglianza di L' Aquila, in base alle informazioni giornalistiche sulla concessione "per favismo" della detenzione domiciliare a un condannato "eccellente" per mafia: ignorando il travaglio istruttorio, decisionale ed argomentativo, la disamina dei profili di pericolosità, del complesso quadro patologico e delle risultanze peritali e tutti gli apporti processuali posti a fondamento di tale ordinanza. Omettendo di ricordare che, nel corso del processo di cognizione, il soggetto interessato, in ragione delle sue gravi condizioni di salute, aveva trascorso senza rilievi negativi lunghi periodi sia agli arresti domiciliari che in libertà. Non limitandosi a criticare il merito del provvedimento, comunque soggetto ai mezzi di impugnazione, bensì spingendosi a qualificarlo come un' offesa all' intelligenza comune e causa di disparità ed ingiustizie. - Fabio Gianfilippi magistrato di sorveglianza di Spoleto Repubblica 30 Marzo 2012
PRECISIAMO che la lettera del giudice Gianfilippi di venerdì 30 marzo è stata scritta a nome del Coordinamento Nazionale Magistrati di Sorveglianza . Repubblica 1 Aprile 2012
Era ovvio che non poteva esserci un semplice problema di approvvigionamento di cibo, pero' la stampa lo ha posto cosi', quindi abbiamo commentato tutti di conseguenza .
Ma se un giudice fa lo stesso, vuol dire che la legislazione in materia non e' tanto chiara .
A questo punto pero', ci si chiede se la legge e' veramente uguale per tutti, o per certi mafiosi scomodi, lo e' di meno e quindi sono destinati a crepare in galera .
venerdì 30 marzo 2012
+1 Prescritto E adesso giudici e magistrati vadano a piangere da Santoro se hanno il coraggio
Stranamente, o forse no, la notizia naviga principalmente solo su giornali locali e agenzie di stampa .
Nessuno , tra quelli che praticano l'antimafia delle chiacchiere e che volevano lo scalpo di Angelo Provenzano, si e' svenato per lo sdegno .
Chissa' se torna a casa .
Nessuno , tra quelli che praticano l'antimafia delle chiacchiere e che volevano lo scalpo di Angelo Provenzano, si e' svenato per lo sdegno .
Chissa' se torna a casa .
DATI ANAGRAFICI | |||
Cognome | BADALAMENTI | Nome | VITO |
Nato il | 29/04/1957 | a | Cinisi (PA) |
Ricercato per |
- è ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, ed altro;
- il 22.11.2000 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
|
sabato 24 marzo 2012
I no del generale Ganzer
In quelle pagine è appuntato tra l’altro l’incontro del 22 ottobre 1993 al quale, oltre a lui, parteciparono Ganzer, Di Maggio e Bonaventura. E’ un dato di fatto che dopo solo 8 giorni da quell’appuntamento il Dap manda una lettera alla procura di Palermo anticipando decisioni importanti. Che si sarebbero concretizzate il 5 novembre 1993 con la mancata proroga del 41 bis a 334 detenuti. Eppure, sempre secondo la ricostruzione di Ganzer, della questione delle mancate proroghe del 41 bis in quell’incontro del 22 ottobre (di cui per altro non ricorda bene la data) non se ne parlò. Le evidenti incongruenze nelle dichiarazioni di Ganzer si appalesano con tutta la loro sostanza anche quando l’ufficiale dei carabinieri ribadisce di non aver mai chiesto a Di Maggio chi lo avesse favorito nel suo incarico di vice del Dap attraverso una procedura che definire “irrituale” è alquanto eufemistico.
antimafia 2000
audio udienza
Piu' che la pubblica accusa, piatta che piu' piatta non si puo', ci ha provato il presidente, a fargli capire, se almeno si rendesse conto dell'incongruenza delle sue dichiarazioni, di fronte all'innegabile .
Eppure il generale ha continuato a negare, neppure a far finta di non ricordare .
Nemmeno il prof. De Tormentis gli avrebbe tirato fuori qualcosa di concreto .
I soldi spesi in questi processi, a mio parere, sono sprecati .
Bisogna prendere atto del fatto che in questo Paese ci sono strutture parallele che fanno un po' come gli pare, e sperare che non facciano danni, non piu' di tanto almeno .
antimafia 2000
audio udienza
Piu' che la pubblica accusa, piatta che piu' piatta non si puo', ci ha provato il presidente, a fargli capire, se almeno si rendesse conto dell'incongruenza delle sue dichiarazioni, di fronte all'innegabile .
Eppure il generale ha continuato a negare, neppure a far finta di non ricordare .
Nemmeno il prof. De Tormentis gli avrebbe tirato fuori qualcosa di concreto .
I soldi spesi in questi processi, a mio parere, sono sprecati .
Bisogna prendere atto del fatto che in questo Paese ci sono strutture parallele che fanno un po' come gli pare, e sperare che non facciano danni, non piu' di tanto almeno .
venerdì 23 marzo 2012
La rava e la fava
‘Il vitto carcerario non ha consentito un’alimentazione adeguata del detenuto, risultando dal diario nutrizionale la presenza costante di alimenti potenzialmente scatenanti una crisi emolitica e assolutamente proibiti”,livesicilia
Gli Italiani sono dei peracottari, noi Abruzzesi anche di piu' .
Che vergogna .
Voglio sperare sia una questione di salute globale che ha fatto optare per i domiciliari .
Senno' credo che in carcere abbiano semplicemente un bydget da gestire, quindi potevano comprare altro .
Che Paese desolante .
Non vale la pena essere onesti .
Gli Italiani sono dei peracottari, noi Abruzzesi anche di piu' .
Che vergogna .
Voglio sperare sia una questione di salute globale che ha fatto optare per i domiciliari .
Senno' credo che in carcere abbiano semplicemente un bydget da gestire, quindi potevano comprare altro .
Che Paese desolante .
Non vale la pena essere onesti .
lunedì 19 marzo 2012
Se non avesse parlato
Certa gente, prima di lanciare accuse contro De Gennaro, si dovrebbe fare una doccia disinfestante .
Il signore che parla nel video, molto probabilmente qualcosina sa, ma secondo la sua teoria, falsa perche' le parole di qualsiasi dichiarante alla fine devono essere verificate, e comunque non costituiscono verita' assoluta, ma semplicente uno spunto di indagine, lui non sarebbe credibile .
Cosi' magari lui, o chi per lui, ha deciso di colorire il tutto, magari sparando a zero contro il poliziotto piu' bravo d'Italia, o mettendosi a giocare con il piccolo chimico .
Quando si sputa troppo in alto, poi la saliva pero' torna giu' .
venerdì 16 marzo 2012
Angeli e demoni Non solo mafia
A coloro i quali hanno gridato allo scandalo per la trasmissione dell'intervista ad Angelo Provenzano, vorrei ricordare che si tratta di un uomo libero, con nessuna pendenza giudiziaria .
Si puo' essere d'accordo o meno con cio' che ha dichiarato, ma bisogna sottolineare che ne aveva diritto e i concetti espressi avevano un senso, il suo ovviamente .
Il non aver menzionato la mafia quale responsabile della morte dei giudici Falcone e Borsellino, non e' stata una mancata ammissione di responsabilita', quanto una sottile distinzione :
la mafia non e' la sola responsabile delle stragi, lo stiamo scoprendo in questi giorni, e la violenza che si rigenera in continuazione, e' quella che fa i morti .
Dice di rispettare lo Stato ma non riesce a prendere le distanze dal padre .
Va capito, non giustificato ma capito, nel contesto nel quale e' vissuto da quando e' nato, in latitanza prima, in questa Italia e questa Sicilia ora .
Insinua che avremmo potuto catturare il padre molto tempo prima . Come dargli torto ?
Non mi sembra che abbia detto assurdita' .
Riguardo alla questione della salute del padre, mi pare anche qui abbia ragione, in quanto conosciamo tutti la differenza tra bene e male, giustizia e ingiustizia .
Se siamo dalla parte del giusto, dobbiamo garantire a chi delinque, cio' che egli non garantisce alle sue vittime : quindi se Provenzano ha realmente bisogno di cure, dobbiamo fornirle .
Senno' e' inutile lanciarsi in dibattiti pretestuosi su Guantanamo e la pena di morte .
Non e' la prima volta che Angelo Provenzano rilascia dichiarazioni in proposito, e per tutta risposta, i tromboni dell'antimafia, hanno detto che se fosse veramente sincero, dovrebbe dissociarsi e invitare il padre a collaborare .
Io credo che questo ragionamento sia un ulteriore fallimento dello Stato e di quel sistema di legalita' di cui andiamo cosi' fieri .
In pratica e' come se gli avessimo detto : noi aiutiamo te e i tuoi, solo se voi fate quello che diciamo noi .
Stiamo usando lo stesso ricatto di stampo mafioso usato dal padre e dai suoi .
E in tempi in cui veniamo a scoprire, che quegli eroi che amiamo ammirare nelle fiction, altro non facevano che trattare con i delinquenti, non mi sembra possiamo andare in giro a dare certi tipi di lezioncine .
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