venerdì 6 aprile 2012

A pelle



Già allora, Scarantino mi lasciava perplesso, perché c’era qualcosa in lui che <<a pelle>> non 
mi convinceva. Lo interrogai una sola volta, ricevendone una 
sensazione sgradevole. La attribuivo al disagio di trovarmi di fronte 
un probabile complice dell’omicidio di Paolo. Ma forse percepivo 
qualcos’altro. 



Rimasi perplesso. Osservavo con attenzione  Scarantino, lo fissavo 
negli occhi, ma il suo sguardo era sfuggente, elusivo. Non mi piaceva. 21
Non mi convinse. Né mi sembrava plausibile il personaggio nel suo 
complesso. Era evidente che si trattava di un  criminale di infimo 
livello. Possibile che sapesse cose tanto rilevanti? Possibile che Cosa 
Nostra avesse affidato a un tale personaggio la delicatissima fase di 
preparazione e organizzazione della strage di via D’Amelio?



Questo 
episodio, insieme a tanti altri che  evito qui di accennare, dimostra 
l’infondatezza di un’accusa che, qua e là ci viene rivolta. I magistrati 
della Procura di Palermo non saprebbero prendere le distanze dalle 
proprie fonti, e accetterebbero sempre per buone le dichiarazioni di 22
qualunque pentito purchè accusatorie nei confronti dei propri 
inquisiti. Bene, anche in questo caso, credo che si possa arrivare alla 
stessa conclusione: fatti i dovuti riscontri, l’accusa non è convincente 
come non lo è chi la sostiene ”.  difesa Contrada dal libro del pm Ingroia

Ovviamente i fatti vengono raccontati da un Ingroia che indossa le vesti del romanziere, quindi i toni vanno inquadrati in un ambito diverso da quello giudiziario .
E pero' fa impressione, oltre al fatto che, come notato dalla difesa Contrada, non furono fatti accertamenti sul come e perche', un soggetto tipo Scarantino, fu ritenuto pentito credibile, prima, senza ulteriori investigazioni dopo, rilevare che un magistrato proceda " a pelle " .
Allora, seguendo lo stesso schema, mi permetto di dire, che forse in certe zone e in certe procure, si e' formata una sorta di cupola, mi si passi il termine ma e' per rendere l'idea, che gestisce un po' le cose a modo proprio, creando una fascia di intoccabili .
E' sicuramente una maniera di operare necessaria, perche' vi e' bisogno di uomini che sappiano come e dove andare ad investigare, ma allo stesso tempo e' pericoloso, perche' poi questi stessi, fanno il bello e il cattivo tempo, senza che nessuno possa mettere in discussione il loro operato .
A volte si giunge a casi estremi, come quello di Napoli, dove i magistrati da decenni fanno a gara per arrestare i poliziotti della mobile .
La soluzione potrebbe stare nel mezzo, facendo in modo che i magistrati e i giudici, circolino un po' di piu' sul territorio, senza avere l'esclusiva su certi criminali e su certe procure .


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