"Il dolore è forte, ma a distanza di 30 anni è importante commemorare. Commemorare significa, come dice la parola, mettere insieme una memoria, condividerla e, da questa, trarre degli insegnamenti. È bello quindi che non ci sia la memoria di familiari o la memoria solo dell'Arma, è bello che ci sia una memoria condivisa con la collettività perché il compito dei Carabinieri è quello di servire la collettività".
martedì 5 gennaio 2021
Someone told me long ago
lunedì 4 gennaio 2021
Only human after all
Mitilini ricorda infine come le prime indagini si indirizzarono, erroneamente, sulla criminalità organizzata. "Non ci ho mai creduto, anche se c'era il supporto di una 'super testimone', Simonetta Bersani, "che indicava i Santagata, alcuni pregiudicati del quartiere Pilastro, tra i killer dei Carabinieri". Dopo l'arresto dei Savi, i Santagata furono assolti e Bersani fu inquisita per calunnia, ma nel 2007 "il procedimento penale venne archiviato per scadenza dei termini. Forse un'occasione perduta per arrivare alla piena luce su tutta questa storia. Sono fiducioso - conclude - che sia vicino il momento per poterla fare". repubblica
La scelta di una pista investigativa impone la selezione e l'inquadramento di indizi e prove.
Forse si commise l'errore di puntare tutto sulla testimonianza di Simonetta Bersani, giunta diverso tempo dopo l'eccidio, piuttosto che sugli elementi che questa avrebbe dovuto corroborare.
Chi ha messo piede almeno una volta nell'aula in cui si celebrava il processo ai cosiddetti pilastrini, non può non aver notato il clima di tensione e controversie che ne influenzava lo svolgimento.
La testimonianza della signora Bersani, al cospetto di un fronte agguerrito di avvocati difensori, non fu di facile gestione. Chi se ne occupò, in seguito approdato al vertice del Sismi, aveva a che fare con una ragazza presumibilmente spaventata dalle reazioni che le sue rivelazioni avrebbero potuto provocare nella cerchia di amici e conoscenti in comune con i fratelli Santagata. Cosa che puntualmente avvenne.
All'epoca nelle questure non erano ancora disponibili ambienti protetti e personale specializzato.
La preparazione di un testimone non era compito facile.
Di questo tipo di dettagli, e del contesto generale, bisogna tenere conto se si vuole operare una rilettura delle fasi giudiziarie che hanno caratterizzato l'intera vicenda della uno bianca.
giovedì 4 gennaio 2018
986
Preso atto del fatto che il senso della giustizia umana, specie nel nostro Paese, raramente coincide con le valutazioni giudiziarie, cerchiamo di riavvicinarne i parametri.
Sennò rimangono chiacchiere per i prossimi trent'anni.
Foto Carabinieri Twitter
sabato 11 febbraio 2017
Tarhunesi nel pallone
Ma io mi chiedo : come ci sono arrivati dritti a Bologna ?
venerdì 10 febbraio 2017
La patata fredda
Dal programma mi pare comunque che la discussione sia ad ampio respiro .
Quindi l'intervento del senatore Lo Giudice è più che appropriato.
L'errore di base per tutti i tipi di coppia sta proprio nel considerare i figli un diritto.
Concetto mutuato dalla famiglia cosiddetta tradizionale. Ci siamo chiesti se piuttosto non lo sia, solo quando sono spuntate le famiglie arcobaleno.
Il professor Flamigni è ancora in giro !!!
Mi sento più giovane.
venerdì 3 febbraio 2017
Finto gi.
Toh chi si rivede.
E' nel back up del mio piccì.
Una macchietta se non fosse che ha provocato disagio a parecchie ragazze.
Si tratta di un materano comunque.
In effetti si è scritto molto di quest'uomo all'epoca perchè si rese protagonista di diverse indagini sparse per tutta l'Italia ma caratterizzate dalla stessa dinamica criminale. Un soggetto di quelli che ha bisogno di aiuto. Altro fronte sul quale l'Italia è arretrata rispetto ai Paesi anglosassoni.
Richiesta che in effetti pare esagerata, ma vista la poca conoscenza che si ha del fenomeno e la strumentalizzazione mediatica alla quale va soggetto questo tipo di vicende, forse bisognerebbe comunque trovare una forma di tutela per l'incriminato.
domenica 16 ottobre 2016
Aspettando Slavik
Secondo alcuni resoconti stampa locali il gruppo criminale sarebbe legato al famigerato Evgeniy Bogachev, ideatore del botnet Zeus dal quale prende origine tra gli altri, il malware Cryptolocker, e che venne in parte abbattuto dall'Fbi qualche anno fa, quando si riuscì a risalire alla struttura madre della rete che si estende dall'America al nord Europa, ed ha origini non casualmente in Ucraina.
In realtà il circuito di contatti di Bogachev, pur essendo molto ampio, è distribuito su vari layers un pò come Zeus, e ha accesso molto limitato alle informazioni.
A giudicare dall'uso che il russo residente a Roma e il suo gruppo hanno fatto del denaro sottratto, questi non dovrebbero fare parte del cosiddetto business club, ovvero di quel gruppo di hackers che dopo accurata selezione, lavora ventiquattro ore al giorno per sottrarre dati ad istituti finanziari e governativi in tutte le aree del globo. Con tutta probabilità si tratta di un gruppo che ha comprato un pezzo di codice o lo ha ottenuto in franchising.
Dopo la taglia messa dal governo americano non si è saputo più nulla di Bogachev, se non che se ne starebbe bello comodo in ritiro dorato sul mar Nero protetto forse, non direttamente da Cremlino ed Fsb, ma dalle oligarchie russe.
Il sistema architettato dall'hacker , di cui sarebbero a conoscenza non più di due persone oltre a lui, è dedito alla sottrazione di dati in generale e non solo a quelli di tipo finanziario.
Da quanto si è potuto intuire dagli atti di incriminazione resi pubblici in seguito all'operazione Gameover Zeus, i botnet di Bogachev all'epoca erano già molto attivi attorno a piattaforme governative ucraine e turche. Attualmente dovrebbero muoversi agevolmente sullo scenario siriano.
Al netto degli obiettivi imposti da esigenze di sicurezza, più che arrestarlo con il rischio di non prenderlo in mancanza di accordi sull'estradizione e di fornire a Putin ulteriori motivi di screzio, conviene semplicemente intercettarlo ed infiltrare il circuito per sottrarre dati utili.
Alla luce degli ultimi colpi messi a segno da Stati Uniti e Russia contro alcuni pezzi grossi di Daesh e Jabhat Fath, e con la consapevolezza che la Turchia non collabora più di tanto specie dopo il golpe, non sarebbe sbagliato ipotizzare che proprio in questa direzione stiano lavorando Cia ed Fsb.
Le operazioni come quelle della polizia delle comunicazioni non scalfiscono più di tanto il meccanismo, ma è bene che la sicurezza nazionale vigili affinchè non si vada oltre e vengano comunque passate tutte le informazioni che emergono dalle varie indagini.
Bogachev in fondo sta bene lì dov'è.
A pasteggiare tra caviale e champagne fornendo aiuto al migliore offerente.
On a postal note c'è da registrare il riconoscimento, più che meritato, tributato dal Codacons alla polizia delle comunicazioni, che verrà ritirato domani da Roberto Di Legami.
Sgalla e Gabrielli permettendo, il direttore allieterà la platea con le consuete 6-7 ore di discorso.
Poi torna in punizione.
venerdì 30 settembre 2016
Operation Hawk
Solo a Bologna si può essere così provinciali da scatenare un putiferio sui giornali per una questione tanto risibile .
A parte il fatto che non ho mai capito perchè Giovannini, oltre ad essere rimasto per decenni là (me lo ricordo ai tempi dell'università), abbia così tanta visibilità rispetto ad altri, il punto è che nell'epoca odierna, la comunicazione è fondamentale. La sostanza può essere stravolta a seconda delle necessità. Specie in Italia dove si campa di percezione. E in una procura in un ruolo del genere si fa da ponte tra il procuratore e tutto il mondo esterno al quale ci si deve relazionare. Non so perchè il predecessore sia stato così leggero, addirittura anche antimafia e antiterrorismo erano in franchising, ma il procuratore Amato ha fatto bene a riprendersi quello che gli spettava.
Alla sinistra del procuratore c'è uno dei primi laureati in master d'intelligence all'Unical.
Se non sbaglio prossimamente ricominciano i corsi.
Non dicono mai da chi sono tenuti e su che materie vertono.
Solita 'nduja in salsa sismica.
Movida
«Una situazione che ci premeva», ha continuato il sindaco, «perché non vogliamo altri sabati come quello passato e perché le regole vengano rispettate. L’auspicio è proprio questo: che la presenza di controlli diventi deterrente per chi vive l’intrattenimento come valvola di sfogo o possibilità di fare qualsiasi cosa». il centro pescara
In alcune zone di Pescara c'è una situazione molto simile, con le dovute differenze, a quella di Bologna. In determinate sere il movimento è difficile da controllare.
E d'altra parte quando i drink vengono venduti ad un euro, l'affollamento è inevitabile.
E' vero quello che ha detto il Questore Coccia, sul fatto che il problema di piazza Verdi si trascina da anni e va oltre le questioni di pubblica sicurezza, però in altre epoche il suo predecessore riusciva a mediare meglio sia con il sindaco che con i rappresentanti dell'opposizione.
Bologna e Pescara sono guidate entrambe da maggioranze pd, ma molto staccate dal partito di Roma e soprattutto da Renzi. Va da se che in momenti di scontro come questi, prefetto e Questore risultino poco efficaci. E le forze dell'ordine, che devono badare ai bisogni di un ministro che ha i voti risicati per mantenere il dicastero, ci rimettono le penne e subiscono i malumori di cittadini e politici.
Il modello di partito e di governo a cui tengono Renzi e Barca funziona in un sistema in cui l'intervento centrale non è necessario. Non è il caso dell'Italia o almeno di molte aree dello stivale.
mercoledì 24 agosto 2016
Generazione piddì
Poi dice che crescono le destre e il razzismo.
Ma chi è disposto a spendere cento euro per farsi i selfie con uno che ha fatto film che non inducono un pensiero o una riflessione e ha la faccia plasticata ?
Magari gli over 18 che potranno usufruire dei 500 euro bonus cultura.
Starò invecchiando ma è un modo di divertirsi che non capisco.
mercoledì 27 luglio 2016
Subito insieme
Solito messaggio stagionale di cicciobello siculo che viene riproposto ogni dieci-quindici giorni dalle agenzie di stampa. Giusto dall'Adnkronos. Quella dell'amicone di Cossiga.
Skype ce l'ho.
Mi manca solo un pakistano che mi si incolli, come usa dire dalle nostre parti, e una casa da affittare su second life.
sabato 4 giugno 2016
007 pigliatutto
Una settimana a pontificare sui giovani dei servizi e nel weekend spunta fuori il cinquantunenne.
Nella mia vita da expat nel Golfo è capitato di chiedere un pò a tutti la wasta per il rinnovo del permesso.
Poliziotti, impiegati di ministeri, tuttofare libanesi.
Ma francamente mai uno 007. Da quelle parti è bene tenersi lontano dalla secret police.
Verrebbe confermato il mio sospetto che il problema non è risolvibile con una arringa motivazionale.
In questo caso per esempio bisognerebbe cacciarlo .
Sarà anche uno schifo di lavoro come lasciano intuire certi resoconti giornalistici nostrani, però è un servizio alla nazione. Non lo si può infangare in questa maniera.
Sempre dando per scontato che l'accusa sia fondata.
martedì 31 maggio 2016
Boomerang
La Questura non è in grado assicurare lo svolgimento della manifestazione cercando ridurre al minimo gli scontri ? Se ci fosse stato il Questore Stingone si sarebbe potuta tentare una mediazione.
Il fatto che Renzi possa contare sui voti di Merola non deve indurlo ad abbassare la guardia.
Il ministero dell'interno dovrebbe rivedere il clima e la gestione da villeggiatura che pare esserci a Bologna.
E il presidente del consiglio dovrebbe mettere in chiaro con il suo ministro che se sta al governo allora deve fare squadra anche alle elezioni locali. Invece ognuno se ne va per fatti suoi.
In questo caso si è fatto il gioco della destra.
domenica 3 aprile 2016
Inopportuni
Beata ignoranza.
Lo stupore delle famiglie dei compagni è il segno della poca conoscenza della storia e delle problematiche di quelle aree. Magari sono gli stranieri che non si integrano però anche noi italiani non è che facciamo molto per imparare dagli altri. Un kalashnikov per un ragazzino in Pakistan è come lo smalto per una signorinella di buona famiglia qui da noi.
La segnalazione può comunque tornare utile sotto il profilo investigativo.
Andando a setacciare tra nuclei famigliari ed ambienti potrebbe spuntare qualcosa di interessante.
L'ago nel pagliaio di cui parlava l'Ambasciatore Massolo a volte si trova.
La vicenda è stata immediata segnalata agli organi competenti, tra i quali lo stesso questore, Alfonso Terribile e il prefetto, Francesco Alecci i quali hanno immediatamente incaricato gli agenti della Digos della Questura, quelli del servizio immigrazione e gli agenti della Squadra mobile di accompagnare i due giovani al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Brindisi, luogo in cui ora i due ragazzi sono stati trattenuti per dare modo agli agenti di polizia ma anche ai servizi segreti di effettuare i dovuti accertamenti sul caso sospetto.messaggero
Casi che dovrebbero essere ormai di routine.
Il giro di profughi Afghani tra L'Aquila e Teramo è abbastanza comune.
Se vengono sempre girati alla DDA pugliese oltre all'intasamento, il rischio è che gli inquirenti abruzzesi non possano farsi le ossa su questo tipo di indagini.
E rimarremo come al solito una regione di serie B. Niente tweet del Viminale per noi.
domenica 7 febbraio 2016
I messaggi degli angeli
Non come certe che non misero piede da queste parti come previsto da nomina e ce le siamo ritrovate quasi avvinghiate al direttore dell'antiterrorismo a pontificare di forum e foreign fighters. Un sassolino. E poi guai a chi si avvicina a Lamberto Gi.
E' funzionale comunque alla strategia di marketing della polizia delle comunicazioni che l'attività di contrasto alla pedopornografia venga associata all'impegno dei funzionari donna.
Uno stimolo e un invito per le famiglie e soprattutto per i bambini a fidarsi e quindi denunciare.
Fa eccezione Marcello La Bella che è il frontman del comparto siciliano in qualsiasi frangente perchè il suo essere siciliano e l'impegno che lo caratterizza nel sociale spesso al di fuori dell'orario di lavoro, ne fanno un simbolo. Quando fa il re magio nel presepe ispira tenerezza a prescindere.
Non è un caso che le conferenze stampa delle operazioni di polizia di questo tipo si tengano al venerdì o al sabato, quando poi nel weekend vi sono ampi approfondimenti sui media dedicati a tematiche che spaziano dalla vita privata al life style.
Al contrario tutto quanto concerne i reati telematici che coinvolgono attività finanziarie o gli accordi tra polizia e settore privato vengono veicolati sulla stampa a inizio settimana in modo da attrarre l'attenzione di una fetta di pubblico più specifica.
Finchè c'è lavoro c'è speranza ma bisogna sapersi vendere bene e catturare l'attenzione per favorire le collaborazioni . Con somma gioia di Barbetti e Cangini che si sfregano le mani e svolgono in qualche modo anche un servizio alla comunità.
Robby Di Legami invece è dappertutto. Giorno e notte.
Bisogna tenerselo così.
Foto Geo Ceccaroli Twitter
mercoledì 2 dicembre 2015
Intrappolati
La scienza informatica costituisce una delle migliori risorse per la Romania e fu sviluppata sotto il regime di Ceausescu che aveva l'ambizione di trasformare il proprio Paese in un polo tecnologico e moderno.
I limiti a cui purtroppo oggi è assoggettata questa scelta sono nella giovane età di una larga fetta della popolazione e nell'alto tasso di disoccupazione. I rumeni imparano ad usare il computer sin dai primi anni di vita. Beneficiano di un talento naturale oltre che di insegnamenti scolastici di alto livello però hanno anche pochi sbocchi lavorativi. Le aziende straniere investono sfruttando i bassi costi di produzione. Non è un caso che la banda di rumeni individuata dalla polizia postale dell'Emilia Romagna, secondo quanto riportato dai giornali, sia riuscita a trarre vantaggio da una falla presente in alcuni sportelli Atm prodotti nelle sedi dell'Europa dell'est dalla National Cash Register corporation. I dettagli evidentemente sono stati forniti da basisti locali. La Ncr e i colossi americani dell'IT hanno le loro roccaforti produttive nell'est europeo.
Così come non è strano che il controllo delle operazioni avesse sede nella regione di Botosani in Romania molto vicino al confine con l'Ucraina. Dopo l'inizio della guerra con la Russia e l'escalation degli attacchi hacker la Nato ha messo a disposizione dell'Ucraina una unità tecnica guidata proprio da un team specializzato proveniente dalla Romania. Eppure gli ucraini preferiscono servirsi di hackers rumeni. All'elevato tasso di cultura digitale non corrisponde purtroppo un adeguato livello di educazione alla legalità. Tra le attività criminali preferite dai rumeni vi sono l'hackeraggio e il phishing. Complici alcune norme punitive relativamente leggere (le pene variano in media dai due ai sette anni e si spingono fino a quindici in caso di reati di rilievo) messe a punto alla fine degli anni novanta e la difficoltà degli investigatori a far fronte all'anonimato che caratterizza l'attività in rete, la Romania assieme alla Bulgaria è diventata una sorta di paradiso felice per i criminali virtuali.
Come affermava qualche mese fa ad un convegno in Svizzera il funzionario della sede rumena dell'Interpol Paolo Sartori che si occupa di criminalità informatica dell'area russa e dell'est Europa, l'aggressività con cui il cyber crime si è sviluppato ha cambiato radicalmente anche le forme di espressione della criminalità organizzata comune e ciò costituisce una sfida continua per gli investigatori. Infatti oggi in conferenza stampa il dirigente del comparto della polizia delle comunicazioni dell'Emilia Romagna ha riferito di una variante introdotta dal gruppo criminale per portare a termine le operazioni di cash trapping agli sportelli bancari colpiti sul territorio italiano.
I ragazzini rumeni annoiati che negli internet cafe si accontentavano di racimolare qualche migliaio di euro al mese prendendo di mira ignari compratori in America sono ormai quasi una rarità. Oggi gli investigatori devono confrontarsi con vere e proprie bande organizzate su vari territori e continenti.
Questo è un problema che la polizia da sola può contenere ma non risolvere.
Un giudice irlandese di recente ha applicato uno sconto di pena a due rumeni condannati per cash trapping a patto che questi lascino il Paese e non vi tornino per almeno dieci anni. Un processo durato quattro settimane che ha visto sul banco dei testimoni ottanta persone e centinaia di prove esibite.
In Italia un procedimento del genere sarebbe durato anni.
Il famoso partenariato pubblico-privato tanto caro al sottosegretario Minniti e ai vertici dell'intelligence e della polizia di stato deve muoversi in più direzioni e cambiare i rapporti di forza con i Paesi dell'est Europa, dell'Africa e dell'Asia. Deve renderli partner e non solo strumenti e strumentalizzabili.
"Una grande soddisfazione,non solo per il risultato raggiunto, ma perchè l'odierna operazione costituisce l'ennesima riprova del fatto che la strategia di contrasto seguita da tempo dalla Polizia postale nel campo della lotta alle frodi informatiche in danno degli istituti di credito e di intermediazione finanziaria, sia da ritenere vincente, in quanto si basa, oltre che sulla indiscussa professionalità degli operatori, anche su un costante ricorso al partenariato pubblico-privato e alla cooperazione internazionale". Roberto Sgalla
La gioia di Sgalla quando gli recuperano i soldi ricorda l'entusiasmo della preside di Grease.
Sono tre giorni comunque che non trovo dichiarazioni nè foto di Robertino Di Legami ?!
Sto in ansia. Datemi notizie.
giovedì 26 novembre 2015
Magna magna a mano libera
Gilberto Dondi Carlino Bologna
Non tutti sono contrari all’utilizzo dei “trojan di Stato”, in primis i servizi segreti, che da tempo sollecitano di mettersi al passo con i tempi e con le altre intelligence straniere che utilizzano abitualmente sistemi molto invasivi per “rastrellare” stock di metadati, cioè l’insieme di informazioni che identificano chi c’è dietro un computer o uno smartphone, cosa sta comunicando e dove si trova. Il pressing riguarda anche un gruppo di aziende specializzate in questo settore che già noleggiano spyware alle forze dell’ordine, ma solo dietro la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria e con modalità molto circoscritte.Gli 007 vogliono mano libera e la possibilità di intercettare preventivamente qualunque “bersaglio”, in tempi rapidissimi e senza i paletti normativi che al momento obbligano l’intelligence a compiere operazioni di ascolto con un orizzonte temporale di 40 giorni, prorogabili di ulteriori 40, previa autorizzazione del procuratore generale della Corte di appello di Roma.lettera43
Ci sarebbero, poi, 150 milioni per la cyber sicurezza, che però potrebbero finire con l’alimentare il «magna magna» dei servizi segreti che hanno assistito inerti al transito in Italia di pericolosi terroristi.
Gasparri il tempo
Adesso dire che i terroristi se ne possono andare a spasso per l'Italia come gli pare è la solita strumentalizzazione politica. Però ad esempio la segnalazione su Touil sembrerebbe essere partita dalla Tunisia. E non c'è una singola operazione antiterrorismo che provi al di là di ogni ragionevole dubbio che si stavano preparando degli attacchi. Dai resoconti giornalistici non c'è ombra di sting operation. Nessun infiltrato.
Non servono dati. Servono antenne e analisti. Persone che conoscono l'evoluzione del fenomeno a partire dagli anni ottanta e sappiano incrociare i dati con quelli relativi ad altri fenomeni criminali tenendo conto del termometro sociale del Paese.
Non serve più web o controlli. Servono cervelli pensanti.
Io capisco il ministro che ha fatto politica tutta la vita quindi non può comprendere più di tanto.
Ma forze dell'ordine ed intelligence sembrano completamente fuori.
Ah Galzerà ndo stai ? Almeno tu dì qualcosa di intelligente.
giovedì 5 novembre 2015
Tremenda scoperta
La polizia cerca di tirarsi su tra fiction e lezioncine.
Baglioni e Costanza sono stati gli antesignani di Pignatone e Prestipino.
Quando hanno risolto il giallo uno bianca si è detto tutto e il contrario di tutto.
Principalmente che gli investigatori bolognesi erano una massa di pipparoli ignoranti che passavano il tempo a farsi la guerra tra di loro e a cercare di ingraziarsi procuratori e autorità locali varie.
In buona parte era così ma d'altronde non è quello che accade anche oggi ?
In quegli anni c'ero a Bologna ed ho avuto paura come tanti e forse anche di più perchè non era nemmeno la mia città io che di città non sono. Non si capiva cosa stesse accadendo.
Trovata la quinta mafia come venne chiamata (allo stesso modo in cui oggi si fa con mafia capitale) pensavamo fosse stato tutto risolto. Ogni tanto andavo anche ad assistere alle udienze per curiosità.
Volevo vedere com'erano fatti i delinquenti veri. Non quelli delle fiction.
E invece fuori si continuava a sparare.
Quando ho avuto bisogno mi sono imbattuta in poliziotti e carabinieri bravi e altri meno.
Gli ignoranti e i mezzi delinquenti ci sono anche oggi. Le aule di tribunale sono piene di sbirri sotto processo. Solo che non c'è un fenomeno in larga scala e compatto come quello dell'associazione creata dai Savi. Non c'è nulla di tremendo in ciò. Uno sbirro può diventare delinquente e viceversa.
Nel corso delle indagini furono fatti errori, si andò incontro a sviste e probabilmente qualcuno non parlò. Non le mogli ma i poliziotti stessi. Nemmeno gli eroi dicono questo perchè è una verità scomoda.
La stessa cosa che è accaduta a Roma. Anni di distrazioni ed errori.
Quando la misura era ormai colma arrivarono Baglioni e Costanza che riuscirono a beccare gli snodi importanti di quella vicenda.
Senza voler nulla togliere alla loro bravura, una indagine come tante cose nella vita riesce se si arriva al momento giusto e con il colpo di fortuna che fa da traino.
sabato 3 ottobre 2015
Accidenti all'ipocrisia...alla malinconia (We killed some folk)
Quando ero cattolica io i preti avevano al massimo l'amante o qualche figlio sparso qua è là.
E così oggi è stato il Charamsa day.
Accendi la tivvù e padre Charamsa parla. Apri il browser e padre Charamsa si materializza.
Sprizza energia da tutti i pori. Un uomo felice.
Io odio la gente felice. Non si può essere felici.
Padre Charamsa gliela ha riammollata al Vaticano. Se uno apre l'hashtag Synod2015 in cerca di notizie il suo bel faccione e quello dell'amato escono per primi.
Si era preparato un bel copione. Ha già pronto un libro tradotto in un paio di lingue.
A padre Lombardi gli è preso un coccolone. Il cardinale Bagnasco era più scuro in volto del solito.
I giornali americani hanno titolato "the vatican sacks Charamsa".
Azzz pure troppo buoni. A uno che rompe tutte le regole dovevano riservare il trattamento jihadi john.
L'aspetto negativo di un papa borderline come Francesco è che oltre ai nemici classici che si procura (dalla curia tradizionalista all'Obama che si è dovuto sorbire le lezioncine su guerra e pena di morte come ringraziamento per la mediazione cubana) viene favorito anche questo tipo di eccessi rinnovatori.
Insomma tanti nemici che prima o poi potrebbero coalizzarsi per mettere in atto qualche azione risolutrice drastica.
Di bene in meglio.
Io di matrimonio proprio non m'intendo però mi pare d'aver capito che trattasi di pratica, specie nella fattispecie civile, tesa a cristallizzare l'aspetto materiale dell'amore e di una relazione . Poi non è che la scrittrice abbia fatto un matrimonio di convenienza per ottenere la cittadinanza. Si è sposata con il suo compagno per ragioni legittime. Quest'ennesima azione di killeraggio di Caffarra dimostra come la chiesa sia fuori dal mondo. Tra l'altro non si capisce perchè un giudice del tribunale ecclesiastico debba mettere il naso in una questione civile.
Cerchiamo di uscire dall'ipocrisia riguardo all'uccisione di civili.
Le guerre si fanno per riportare pace e stabilità nella piena consapevolezza che delle vite verranno sacrificate allo scopo.
Quello che però dà fastidio delle guerre degli americani è che non servono a niente e provocano tragedie nel momento e nel posto sbagliato.
E loro alla fine se la cavano sempre.
Hai voglia a dirgli che è un crimine di guerra. Per loro è semplice routine.
domenica 13 settembre 2015
Totò&Peppino vanno in liquidazione
repubblica bologna
C'è dell'altro sotto. Il metodo Tacopina vale dentro e fuori i tribunali.
E adesso faccio la bulla.
Infatti io che i servizi segreti li scomodo per robe serie e non per un mezzo delinquente che dieci anni fa s'era comprato un ristorante e un benzinaio, all'epoca scrissi : ma abbiamo controllato questi, che tra l'altro introdussero in cda gente che proveniva da istituzioni finanziarie del nord America non troppo trasparenti, da dove prendono i soldi e soprattutto se ce li hanno ?
Qua secondo me di soldi ce n'erano pochi. Così si spiega la manfrina della liquidazione.
Non è che ci voglia un genio per arrivare a certe conclusioni.
Basta saccheggiare internet in lungo e in largo e studiarsi protagonisti e storia.
Intanto Joe Temerario continua il suo giochetto a Venezia e nessuno lo ferma.
Magari non c'è niente di penalmente rilevante nelle scorribande italiane di queste persone però non aiutano l'Italia ad andare avanti.
Ma come si fa ad essere ossessionati da quell'essere ?
Un toro lampadato e imbrillantinato.