venerdì 30 settembre 2016

Movida

«Il tavolo operativo», ha commentato Alessandrini dopo il vertice con le forze dell’ordine, «ha recepito in pieno le nostre richieste e ha disposto lo spostamento da Pescara vecchia del presidio nella zona che è diventata un nuovo centro di riferimento della cosiddetta movida cittadina». 
«Una situazione che ci premeva», ha continuato il sindaco, «perché non vogliamo altri sabati come quello passato e perché le regole vengano rispettate. L’auspicio è proprio questo: che la presenza di controlli diventi deterrente per chi vive l’intrattenimento come valvola di sfogo o possibilità di fare qualsiasi cosa». il centro pescara

In alcune zone di Pescara c'è una situazione molto simile, con le dovute differenze, a quella di Bologna. In determinate sere il movimento è difficile da controllare.
E d'altra parte quando i drink vengono venduti ad un euro, l'affollamento è inevitabile.
E' vero quello che ha detto il Questore Coccia, sul fatto che il problema di piazza Verdi si trascina da anni e va oltre le questioni di pubblica sicurezza, però in altre epoche il suo predecessore riusciva a mediare meglio sia con il sindaco che con i rappresentanti dell'opposizione.
Bologna e Pescara sono guidate entrambe da maggioranze pd, ma molto staccate dal partito di Roma e soprattutto da Renzi. Va da se che in momenti di scontro come questi, prefetto e Questore risultino poco efficaci. E le forze dell'ordine, che devono badare ai bisogni di un ministro che ha i voti risicati per mantenere il dicastero, ci rimettono le penne e subiscono i malumori di cittadini e politici.
Il modello di partito e di governo a cui tengono Renzi e Barca funziona in un sistema in cui l'intervento centrale non è necessario. Non è il caso dell'Italia o almeno di molte aree dello stivale.

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