giovedì 26 novembre 2015

Magna magna a mano libera

Ma il giudice è rimasto scettico: «Appare di tutta evidenza come tale conclusione sia una mera possibilità – scrive Magliaro –, non fondata su alcuna pregnante attività investigativa, in quanto non risulta svolta alcuna specifica analisi tecnica per verificare la possibilità di stabilire la provenienza dei file ritrovati in possesso a Kaimoussi e Razek (gli altri indagati; ndr) e attribuirla eventualmente a Bouirki. Il mero elemento logico di una comune provenienza di tutti i file rinvenuti nella disponibilità dei due presunti addestrati da parte dell’addestratore, fondata sul fatto che tali file e si ritrovano nella disponibilità di entrambi, non tiene conto di un dato che si ritiene di fondamentale rilievo (...): che tutto il materiale rinvenuto era reperibile e scaricabile (da tutti; ndr) da siti Internet».
Gilberto Dondi Carlino Bologna
Non tutti sono contrari all’utilizzo dei “trojan di Stato”, in primis i servizi segreti, che da tempo sollecitano di mettersi al passo con i tempi e con le altre intelligence straniere che utilizzano abitualmente sistemi molto invasivi per “rastrellare” stock di metadati, cioè l’insieme di informazioni che identificano chi c’è dietro un computer o uno smartphone, cosa sta comunicando e dove si trova. Il pressing riguarda anche un gruppo di aziende specializzate in questo settore che già noleggiano spyware alle forze dell’ordine, ma solo dietro la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria e con modalità molto circoscritte.Gli 007 vogliono mano libera e la possibilità di intercettare preventivamente qualunque “bersaglio”, in tempi rapidissimi e senza i paletti normativi che al momento obbligano l’intelligence a compiere operazioni di ascolto con un orizzonte temporale di 40 giorni, prorogabili di ulteriori 40, previa autorizzazione del procuratore generale della Corte di appello di Roma.lettera43
Ci sarebbero, poi, 150 milioni per la cyber sicurezza, che però potrebbero finire con l’alimentare il «magna magna» dei servizi segreti che hanno assistito inerti al transito in Italia di pericolosi terroristi. 
Gasparri il tempo


Adesso dire che i terroristi se ne possono andare a spasso per l'Italia come gli pare è la solita strumentalizzazione politica. Però ad esempio la segnalazione su Touil sembrerebbe essere partita dalla Tunisia. E non c'è una singola operazione antiterrorismo che provi al di là di ogni ragionevole dubbio che si stavano preparando degli attacchi. Dai resoconti giornalistici non c'è ombra di sting operation. Nessun infiltrato.
Non servono dati. Servono antenne e analisti. Persone che conoscono l'evoluzione del fenomeno a partire dagli anni ottanta e sappiano incrociare i dati con quelli relativi ad altri fenomeni criminali tenendo conto del termometro sociale del Paese.
Non serve più web o controlli. Servono cervelli pensanti.
Io capisco il ministro che ha fatto politica tutta la vita quindi non può comprendere più di tanto.
Ma forze dell'ordine ed intelligence sembrano completamente fuori.

Ah Galzerà ndo stai ? Almeno tu dì qualcosa di intelligente.


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