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venerdì 22 aprile 2022

Restless czar

 Io mi rilasso con un giochetto di strategia che si chiama cooking fever. Spesso richiede l'impegno massiccio del polso. Il che mi provoca sofferenza di notte. Che già dormo poco di mio. Il tunnel carpale fa il resto. A volte mi blocco anche di giorno.

Quindi oltre al fatto che da anni mi studio Putin e il linguaggio del corpo che adotta spesso in maniera consapevole, la mano bloccata sul tavolo che tanto ha agitato ieri i social non mi aveva particolarmente impressionato. Ho piuttosto notato l'andamento ritmico del piede destro. C'è da tenere inoltre presente che quando la regia rileva qualcosa di strano, fa uno stacco in modo da permettere ai collaboratori di sistemare la questione. Infatti nel video diffuso ieri dal Cremlino, ci sono stati alcuni stacchi di una quarantina di secondi su Shoigu. Ma nulla è cambiato.

Putin continuava a muovere ritmicamente il piede e la mano era ancorata al tavolo.

Quindi secondo me o doveva fare pipì. O aveva i vestiti stretti. Oppure anche lui è un tipo ansioso e si rilassa con i giochetti Windows. Poi un pò di stanchezza dopo tre mesi di guerra sarebbe anche normale per un capo.

Per il momento questo è quanto si può pensare.


Foto Kremlin.ru

mercoledì 2 dicembre 2020

Love is a losing game

 Profili tipo dei marpioni. "Io li chiamo vigliacchi. Gli uomini solitamente sono vedovi con figli, hanno una foto profilo rubata in internet, sono di bella presenza, professionisti, militari in missione, ingegneri, residenti all’estero e con un buon livello di conoscenza della lingua inglese o francese. Le donne dichiarano di essere invece originarie dei Paesi dell’Est o dell’America Latina, si presentano come dottoresse, infermiere, insegnanti, soldatesse e utilizzano immagini di donne attraenti e seducenti”. Magari nel canovaccio c'è anche la storia drammatica. "Quella serve per provocare comprensione. Rapporti sempre più confidenziali, via chat o al telefono. Mai di persona”:quotidiano.net

Chissà che pensa Ceccaroli della storia della Fondazione.

Inutile chiederglielo. Non lo direbbe nemmeno sotto tortura.

Internet serve a fornire un filtro ulteriore agli inganni perchè in rete si riesce ad orientare il pensiero o l'immaginazione.

Al di là dei casi che sfruttano la debolezza della persona, c'è da tenere in considerazione che dall'altra parte c'è spesso qualcuno che evidentemente non si accontenta o vuole le cose in apparenza facili.

Un uomo deve essere per forza in missione o con le stellette per essere candidato al matrimonio ?

La straniera dell'Est è meno complicata dell'italiana ?

E' necessaria la sindrome della crocerossina per riconoscere il grande amore ? Per sentirsi utili o desiderate?


giovedì 2 aprile 2020

And crimes that were never defined

Un errore di programmazione quindi, e anche piuttosto comune, spiega l'informatico: "Chiunque abbia mai programmato un sistema di cache ha fatto questo errore. Ma si tratta di un errore che generalmente viene fatto e individuato in fase di progettazione del sito, non quando si è online".agi 

Il problema vero, però, è che le pagine finite in cache – se questa ipotesi, che ci sembra altamente possibile ma che non possiamo provare, fosse quella giusta – erano un po' troppe. E forse non quelle giuste. Da qui la memorizzazione di alcune pagine utente con tanto di dati personali che sono comparse all'apertura di nuovi login. ilsole24ore

Un insider non molto esperto che aveva il compito di far rotolare la testa di Tridico e/o mettere in difficoltà il governo ?

martedì 10 marzo 2020

SmartRoulette

Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.
ministero lavoro

Nelle ultime settimane si è verificato un incremento degli accessi al blog alla ricerca di informazioni su come difendersi una volta caduti nella trappola di chatroulette.
Me ne occupai quando il fenomeno ebbe un picco attorno al 2012-2013 e i post dedicati al problema fecero il giro dei forum ai quali gli utenti si rivolgevano per chiedere aiuto.
Da allora il lavoro di prevenzione-sensibilizzazione portato avanti dalla polizia delle comunicazioni ha dato i suoi frutti.
Normalmente la lettura di quei post, e anche le richieste di informazioni che qualche utente mi rivolge direttamente, sono abbastanza rare e in giorni-orari che potrebbero essere definiti fisiologici.
Dal venerdì al lunedì nelle prime ore della mattinata.
Ultimamente però, noto accessi tutti i giorni e a qualsiasi ora della giornata.
Cosa che non accadeva da diverso tempo.
E' possibile che la "reclusione" alla quale tutti ci siamo sottoposti per evitare il virus, abbia orientato i cittadini verso Internet e le sue piattaforme non solo per motivi di lavoro ma anche di svago.
Il danno maggiore subito a causa delle estorsioni praticate attraverso i circuiti social (chatroulette è uno dei tanti) è di tipo psicologico. Il senso di frustrazione e di colpa maturato si riflette sulla vita personale e lavorativa di ciascuno, andando in seguito a colpire i nuclei alla base della società.
Una comunità provata dal virus e dal cambiamento improvviso che questo ha imposto, non può permettersi ulteriori shock.
Non bisogna abbassare la guardia su questi aspetti.
Gli anziani non sono l'unica categoria sofferente in questo periodo, ma una delle tante che merita attenzione.

sabato 15 febbraio 2020

Baby please don't treat me bad

L'unica sfumatura sbagliata, sotto il profilo della comunicazione, è che un tweet innocente e anche in un certo senso scontato nel giorno degli innamorati, non può che ricordare che la polizia di stato è impegnata in maniera massiccia in campagne di sensibilizzazione legate al rapporto tra uomo e donna. O meglio al modo controverso e malato in cui esso purtroppo nel nostro Paese troppo spesso viene inteso.
E' inevitabile che un tweet che gioca con il linguaggio sull'intreccio tra amore e mestiere del poliziotto, sia stato preso di mira dagli utenti di un social media tanto spietato quanto attento ai dettagli che possono essere facilmente strumentalizzati.
Ovviamente si è trattato anche di una piccola vendetta nei confronti di una polizia che ai tempi in cui era ministro Matteo Salvini, twittava a sua immagine e somiglianza dimenticando troppo spesso di essere istituzione e di rappresentare l'Italia.
I social non dimenticano.
C'è da sperare che la polizia abbia imparato la lezione e si ricordi che, soprattutto su Internet, l'istituzione rimane tale. I comportamenti di chi la rappresenta devono essere sempre all'altezza.

sabato 3 agosto 2019

Too good to be true

There needs to be accountability for this issue that can, quite frankly, destroy lives. Weseeit all too often, vulnerable individuals tricked into believing someone needstheir help and sending thousandsof dollars to a scammer. Or worse, we see cases in which victimsgo to visit a person with whom they have been communicating and sending money,only to find out they were deceived. While we mustall use more discretion on social media, Facebook has an immensely significant role to play in getting this situation under control.
Rep. Adam Kinzinger



Di fronte a crimini che potremmo definire d'illusione, come scam romance e mancate consegne di merce, gli investigatori si chiedono come possa la vittima credere che un prodotto di valore (anche una bella donna su chatroulette) sia così facilmente disponibile.
Su Internet spesso si perde il senso della vita reale e in più le persone scelte come obiettivo sono inquadrate come fragili o volubili.
Adam Kinzinger, che è una specie di vittima collaterale, un giorno si è ritrovato alla porta una signora indiana che diceva di avere una relazione con lui. Lo aveva conosciuto attraverso una chat e di lui aveva però solo una foto. Era innamorata. Veterano della guerra in Iraq e faccia classica da giovanottone americano.
Tecnicamente non dovrebbe essere facile mettere in piedi su Facebook un meccanismo che impedisca di usare le foto altrui come chiede Kitzinger in qualità di membro del Congresso.
Bisognerebbe piuttosto insegnare alla gente ad andare alla ricerca della normalità che lascia il segno.

martedì 14 maggio 2019

Immersioni

"L'università e la ricerca scientifica - le parole del generale Giovanni Caravelli, vicedirettore dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) - hanno un ruolo fondamentale nello studio e nella diffusione della cultura dell'Intelligence, soprattutto in Italia. All'interno dell'ecosistema digitale nel quale l'intero mondo è oggi immerso, le informazioni 'verè sono come impastate in un miscelatore ove la disinformazione rappresenta un'arma dalle potenzialità illimitate. a vera sfida dell'intelligence nazionale, nel terzo millennio - ha concluso - risiede dunque nella capacità di saper ricercare, selezionare, leggere ed elaborare ogni singola informazione, ogni frammento di notizia per farne un prodotto di intelligence utile alla salvaguardia della sicurezza dello Stato". chietitoday

Non si è capito se era una presenza virtuale esca o il generale PaperLou alla fine lo ha trattenuto. Teniamoci buono il prefetto Savina che non manca mai ad un appuntamento.

La disinformazione che si può mettere in atto attraverso Internet è un grande strumento di influenza ma deve essere ben calibrato a seconda delle esigenze.
Quelli ad esempio del figlio di Marshal Haftar, sono goffi tentativi che si avvalgono del supporto di propagandisti libici in esilio. La notizia dell'inizio dell'operazione su Sirte è stata messa in giro senza nemmeno tante immagini e con il sostegno di Asharq al Awsat. Alla fine anche i giornali italiani, che non brillano in materia di esteri e geopolitica, si sono accodati al coro di pappagalli che davano per certa l'incursione di LNA. Vedremo se il tutto avrà presa su Macron con il quale ci sarebbe un incontro questa settimana.
Ai tempi del famigerato rapimento in Siria, in un momento in cui il clima creato attorno al dibattito sul pagamento del riscatto era infuocato, fu fatta circolare la notizia delle cattive condizioni di salute delle due donzelle e della spaccatura non solo all'interno di Copasir e governo ma anche dei servizi segreti (ci fu riferito del buon Manenti che a giorni alterni andava in pellegrinaggio dalla politica e al tempo stesso doveva parare i colpi della dissidenza interna) circa il modo di procedere. Ad una nota testata della rete vicina al governo, e ad un giornalista specializzato in vicende di tale tenore, fu affidato il particolare della malattie e delle medicine inviate. Piuttosto che creare empatia e strappare lacrime, com'era probabilmente nelle intenzioni di ministero e servizi, la storia infiammò ulteriormente gli animi. Al grido del "se la sono andata a cercare" si alzò l'ondata di malumore dai social. Non si riuscì nemmeno a fare scendere la tensione provocata principalmente dal partito di opposizione che aveva anche un suo rappresentante alla presidenza del Copasir.
A qualche settimana dal ritorno delle due giovincelle l'atmosfera migliorò.
Si tratta di vicende poco significative che, se unite ad altri motivi di tensione, possono mettere a rischio la cosiddetta tenuta democratica del Paese.
Internet e i social sono uno strumento potente nelle mani di governi e agenzie di intelligence.
Bisogna scegliere tempi e modi giusti.

mercoledì 13 marzo 2019

Getting your facts straight

Biduba Gio, 27/11/2014 - 23:35 Era un buon graduato dell'Arma con ottime note caratteristiche. Madrelingua estero ed era stato avvicinato dall'AISI del Col. CC. Michele Ferlito, che le aveva fatto fare qualche lavoretto con la solita promessa di passarlo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri AISI. Solita scusa per sfruttare al meglio bravi ragazzi. Il graduato avrebbe dovuto recarsi in Procura e denunziare i fatti al Procuratore Capo , che è già in attività nei confronti dell'AISI. Mi duole per il graduato, tra l'altro, ben voluto e stimato nel suo ambito professionale. I maldicenti e, soprattutto, disinformati tacciano. il giornale novembre 2014

Questo mi era sfuggito.

Il post precedente sulla vicenda Montante, non voleva essere un atto di accusa nè un ramo d'indagine indipendente. Semplicemente prendeva atto del fatto che un giornalista, che tra l'altro ha scritto anche un libro in proposito, metteva in risalto un cognome emerso da un'ordinanza senza evidentemente sapere nemmeno di chi si trattasse.
Com'è mia abitudine ho approfondito la questione basandomi sulle conoscenze maturate attraverso il blog (criminalità organizzata in Calabria e Sicilia) e delle quali ho scritto abbondantemente, e facendo ulteriori ricerche via Google.
Fa sempre piacere constatare che un semplice blog venga preso in considerazione quasi allo stesso modo del lavoro giornalistico. E d'altra parte tutto quanto viene pubblicato su Internet, rimane automaticamente a disposizione del pubblico che è libero di usarlo come meglio crede.
Però quel post non era un atto d'accusa nei confronti dell'Aisi o del dottore Cavacece e del colonnello Ferlito (non so se attualmente sia generale e mi scuso per l'eventuale inesattezza). Mi spiace constatare che sia stato usato sui social, tra l'altro da utenti anonimi, per offendere l'istituzione e due dei suoi rappresentanti.
Questo blog nacque casualmente proprio per andare a fondo su vicende giudiziarie che troppo spesso vedono sotto accusa i rappresentanti dello stato a causa di fraintendimenti o errori di valutazione. Tuttora rimango convinta che il processo al quale fu sottoposto il dottor Pisani (che ben conosco per averlo seguito su radio radicale) prese forma in totale buona fede ma partiva da valutazioni poco corrette.
Quando mi accingo a seguire un caso interessante, lo faccio senza preconcetti.
Sulla vicenda Montante ho espresso dubbi sin dall'inizio e spero di chiarirli quando il processo entrerà nel vivo. Se appartenenti ai servizi segreti risulteranno colpevoli, allora ne prenderò atto.
Come spesso ho scritto, ciò che viene prima di tutto sono l'istituzione e l'interesse nazionale.
Chi sbaglia paga.
A chi lavora in silenzio, e nella piena osservanza di regole e istituzioni, deve essere tributato il giusto rispetto da parte di noi cittadini.

martedì 12 febbraio 2019

Searching for a destiny that's mine

«Occorre tenere sempre a mente che le persone conosciute su internet sono di fatto ‘sconosciute’ – spiega Ceccaroli –: un primo accorgimento da adottare potrebbe consistere nella verifica della foto utilizzata dai ciorteggiatori sul profilo. Basta una ricerca su Google immagini per verificare se l’immagine sia stata, ad esempio, già utilizzata in altri account. Poi, richieste di denaro da parte di una persona che non si è mai incontrata devono subito apparire sospette: da evitare ogni forma di pagamento, specialmente quelle con modalità non tracciabili o che implicano trasferimento di denaro all’estero».restodelcarlino

Il famoso ingresso nella mente delle persone di cui parlava Slava Surkov.
Internet altera la capacità di pensare. Riduce i tempi.
Finchè non si tocca il portafoglio si tratta di un reato difficile da inquadrare sotto il profilo penale.  Figurarsi andarlo a cristallizzare come comportamento scorretto rispetto ad una nazione ritenuta amica o con la quale si hanno relazioni di collaborazione e scambi commerciali.
Ceccaroli, che spesso gira su Internet per studiarsi i fenomeni ed arricchire di dettagli la casistica sulla quale indaga assieme alla sua squadra, tempo fa si chiedeva come un uomo davanti ad un computer potesse pensare non solo che donne così belle esistessero ma che fossero anche a portata di clic. Disponibili e facili da conquistare per chiunque.
Per alcuni, o forse anche molti, il denaro può comprare tutto. La dimensione virtuale offre un prodotto già pronto allo scopo. Viene a mancare la fase di ragionamento.
Si può anche essere d'accordo con la signora Santanchè a proposito del fatto che il denaro rende liberi. Bisogna però saperlo usare.

mercoledì 5 settembre 2018

Zakharova vs May

L'esibizione del primo ministro britannico in Africa ha scatenato critiche feroci in patria. Logica vorrebbe che venisse ripresa in forma di caricatura da The Onion.
Non dal profilo ufficiale del ministero che parla di messa in scena di attacchi chimici .
Non dal Paese che nel giro di pochi giorni dovrebbe decidere del destino di milioni di persone.
Lo stesso Paese per il quale esponenti di spicco del nostro governo chiedono la cancellazione delle sanzioni.

sabato 1 settembre 2018

Fake news. Real jail.

“fake news” includes any news, information, data and reports, which is or are wholly or partly false, whether in the form of features, visuals or audio recordings or in any other form capable of suggesting words or ideas;
“publication” includes— (a) any written publication or publication of a nature similar to any written publication, and every copy and reproduction or substantial reproduction of such publication; and (b) any digitally, electronically, magnetically or mechanically produced publication, and a replication or substantial replication of such publication. 
Extra-territorial application 3. (1) If any offence under this Act is committed by any person, whatever his nationality or citizenship, in any place outside Malaysia, he may be dealt with in respect of such offence as if the offence was committed in any place within Malaysia. 
OFFENCES Creating, offering, publishing, etc., fake news or publication containing fake news 
4. (1) Any person who, by any means, maliciously creates, offers, publishes, prints, distributes, circulates or disseminates any fake news or publication containing fake news commits an offence and shall, on conviction, be liable to a fine not exceeding five hundred thousand ringgit or to imprisonment for a term not exceeding six years or to both, and in the case of a continuing offence, to a further fine not exceeding three thousand ringgit for every day during which the offence continues after conviction.
Anti Fake News Act 2018


Un interessante risvolto dell'operazione che sarebbe stata pianificata dal Mossad, e che ha portato all'eliminazione del dottor Batsh in Malesia, è stata la prima applicazione dell'Anti Fake News Act. Si tratta di un atto legislativo fortemente voluto dal primo ministro dell'epoca Najib Razak, poi messo da parte dalle elezioni primaverili e da un'inchiesta che lo vede imputato per corruzione. Lo scorso mese il nuovo parlamento ha cancellato la legge, ma rimangono comunque in piedi i casi giudiziari già avviati. Infatti l'attuale primo ministro risulta ancora indagato per avere insinuato pubblicamente che, l'aereo che non poté utilizzare per raggiungere uno dei luoghi in cui avrebbe dovuto tenere un comizio durante la campagna elettorale, era stato sabotato di proposito.

L'insidia, nell' elaborazione di una norma in grado di colpire chi reca un danno alla società diffondendo notizie false o manipolate, sta nel circoscriverne il campo d'azione.
Se la definizione che caratterizza le fake news è vaga, non solo è facile colpire la libertà di espressione nel suo complesso ma si sconfina nella interpretazione delle intenzioni. E infatti a Salah Salem Saleh Sulaiman è stato contestato di aver commesso "con intenzione maligna" il reato di aver criticato l'operato della polizia attraverso la diffusione di notizie false.
Il danese, in visita in Malesia, ha diffuso un video su Youtube sostenendo che la polizia aveva impiegato quasi un'ora per arrivare sulla scena del crimine dove il presunto affiliato di Hamas (uno scienziato residente nella penisola da diversi anni) è stato ucciso. Secondo la polizia invece, le prime pattuglie erano arrivate sul posto circa otto minuti dopo la chiamata.
Sulaiman si è difeso affermando che non c'erano cattive intenzioni da parte sua.
Ha agito in séguito ad un attimo di rabbia e frustrazione.
Un caso come questo è reso ancor più insidioso dalla vicenda che vedeva sullo sfondo il Mossad e l'orientamente malese all'accoglienza soprattutto verso quelli che vengono definiti dissidenti (o terroristi) in aree calde del globo. L'accusa del danese, se sostenuta da argomentazioni solide e ulteriori testimonianze, avrebbe potuto generare maggiori sospetti rispetto a quelli avanzati dai media all'indomani dell'accaduto.
Il primo ministro Razak, nell'introdurre la legge, spiegò di essere consapevole del fatto che altre norme, come la legge del 1998 che regola comunicazione e media, potevano contrastare il fenomeno delle fake news, ma che secondo lui l'uso sempre più avanzato della tecnologia imponeva un approccio più mirato.
Seguendo lo stesso tipo di ragionamento sulle norme esistenti, ma in ottica democratica, il nuovo parlamento ha annullato l'atto bollandolo come un modo per impedire a stampa e bloggers di fare informazione.


• Fabricated content: completely false content; 
• Manipulated content: distortion of genuine information or imagery, for example a headline that is made more sensationalist, often popularised by ‘clickbait’; 
• Imposter content: impersonation of genuine sources, for example by using the branding of an established news agency; 
• Misleading content: misleading use of information, for example by presenting comment as fact; 
• False context of connection: factually accurate content that is shared with false contextual information, for example when a headline of an article does not reflect the content;  
• Satire and parody: presenting humorous but false stores as if they are true. Although not usually categorised as fake news, this may unintentionally fool readers.14 
12. In addition to the above is the relentless prevalence of ‘micro-targeted messaging’, which may distort people’s views and opinions.15 
The distortion of images is a related problem;

Una indagine condotta dalla commissione parlamentare inglese di controllo su media e contenuti digitali ha messo in evidenza come sia cruciale cercare di definire le sfaccettature racchiuse dalle fake news.
Prima di elaborare un testo di legge, che circoscriva la questione meglio di altre norme sui mezzi di comunicazione o sulla diffamazione, è bene che il parlamento ne discuta e ascolti persone qualificate.
Anche la possibilità di sottoporre a giudizio soggetti al di fuori dal territorio nazionale, praticamente una necessità nell'era dei social, è una soluzione da vagliare con attenzione.
Evidentemente però al primo ministro Razak, attualmente impegnato a risolvere altri tipi di controversie, certi percorsi non interessavano.

martedì 24 luglio 2018

Eh

Utente Twitter (afferma di essere un musulmano convertito)
scusa se te lo chiedo .. ma fai il poliziotto? 
:P 
no perche ho visto il tuo blog . Non vorrei averti offeso eh! 
se è così mi scuso 
Balqis De Cesare Geopolitica e sicurezza sono le mie passioni. Ogni tanto ne scrivo.

Mi piacerebbe essere Nigella Lawson a volte.
O anche Paolo Scotto di Castelbianco.
Così saprei cucinare. Ne farei un lavoro. E magari troverei anche marito.

mercoledì 6 giugno 2018

When the army falls into politics

Quando i generali italiani in tivvù dichiarano che ai tempi in cui la famiglia Assad era al potere la situazione era ideale rispetto a quella odierna e loro preferirebbero si tornasse a quei tempi (qualcuno importante ha proprio detto così), ciò dimostra come il ragionamento militare da solo non è sufficiente per effettuare valutazioni e può piuttosto generare disastri.
L'Oir ha commesso una grave leggerezza citando nel tweet manovre militari tra due nazioni che hanno relazioni complicate. Ma ci ha messo una pezza in maniera intelligente. Non ha cancellato il tweet incriminato.
Nel mondo dei social si tratta di una mossa che ha un significato molto importante.  Testimonia la buona fede che ha generato l'incidente e chiude le porte alle tesi complottiste che complicano ulteriormente la situazione portandola al di fuori di Internet.

domenica 25 febbraio 2018

Без неба

This was the first non-linear war. In the primitive wars of the nineteenth, twentieth, and other middle centuries, the fight was usually between two sides: two nations or two temporary alliances. But now, four coalitions collided, and it wasn’t two against two, or three against one. It was all against all.
And what coalitions they were! Not like the earlier ones. It was a rare state that entered the coalition intact. What happened was some provinces took one side, some took the other, and some individual city, or generation, or sex, or professional society of the same state - took a third side.
And then they could switch places, cross into any camp you like, sometimes during battle.
The goals of those in conflict were quite varied. Each had his own, so to speak:
....The simple-hearted commanders of the past strove for victory. Now they did not act so stupidly. That is, some, of course, still clung to the old habits and tried to exhume from the archives old slogans of the type: victory will be ours. It worked in some places, but basically, war was now understood as a process, more exactly, part of a process, its acute phase, but maybe not the most important. Натан Дубовицкий March 2014

Al contempo, appare ragionevole ipotizzare la crescita del trend delle minacce ibride. L’impiego di tali strumenti, pur non essendo un fenomeno nuovo, costituisce una realtà sempre più perniciosa, sofisticata e di difficile rilevazione. Gli attacchi di natura ibrida hanno infatti reso più labile la linea di demarcazione tra situazioni caratterizzate da assenza di ostilità e forme di conflittualità diffusa tra gli Stati. In questo, lo strumento cibernetico è destinato a divenire sempre di più un agevolatore di attività di influenza, realizzate attraverso la manipolazione e la diffusione mirata di informazioni preventivamente acquisite attraverso manovre intrusive nel cyber-spazio, così da orientare le opinioni pubbliche, fomentare le tensioni socio-economiche, accrescere l’instabilità politica dei Paesi dell’area occidentale, all’atto dell’adozione di decisioni strategiche, ritenute dall’attore ostile sfavorevoli ai propri interessi. Relazione 2017

"we have good relations both with political parties and with Italian secret services, with which we have discussed cooperating in digital security." Ansa Gennaio 2018

In pochi abbiamo creduto alla "smentita" fatta dai direttori di Aisi e Aise dinanzi al Copasir.
Non tanto perchè in Italia si crede che Putin sia il cattivo della situazione o almeno migliore di noi. Semplicemente perchè in pochi si fidano del governo di cui i servizi segreti sono una emanazione.

Vi dovete fidare perchè lo dico io.

Questo è il messaggio del presidente russo.
La sintesi del pensiero che poi Surkov plasma in un modello da mettere in pratica.
Il ritorno ai metodi da guerra fredda è la logica conseguenza. E funziona.
Ha terrorizzato il parlamentare del Copasir che metteva in guardia rispetto all'information sharing sacrificata alle sanzioni. Funziona anche per il pubblico di Sputnik e Al Masdar.
Tutti sono consapevoli che molti di quei giornalisti esistono solo come profili Twitter.
Ma danno le notizie che ci si aspetta da loro.
Lo scopo delle campagne d'influenza russe non è tanto dimostrare che il sistema di valori russo, dal quale originano anche il sistema politico-economico e l'impianto sociale, è migliore del nostro. Piuttosto che il nostro sistema di vita è debole e fallace a prescindere.
Da questa crisi identitaria che mette innanzitutto in discussione i nostri principi, e nel lungo termine determina un forte sentimento anti-stato, nasce la frammentazione che rafforza Putin.
Essa è progressiva nella misura in cui il nostro sistema democratico lo consente.
Noi non possiamo contrastarlo nello stesso modo, perchè il regime autoritario russo limita la libertà di espressione.
E' normale che vi sia un certo grado di collaborazione tra servizi segreti russi e italiani anche in materia di cyber. Ma la frammentazione sulla quale lavorano giorno e notte i troll russi fa sì che questa interazione nel contesto venga percepita con diffidenza.
Se Putin ne parla come se si trattasse di normale routine che non porta danno a nessuno, allora l'italiano medio gli crede.
C'è anche un pizzico di sadismo in questa sua tecnica.
Un po' come quella volta che fece sfilare Konnie davanti alla Merkel.
Finchè non rafforziamo il nostro sistema, a prescindere e indipendentemente dalle interferenze russe, le parole del generale Manenti e del generale Parente avranno sempre bisogno della conferma di Putin, o anche di quella di Bortnikov, per essere credute.

domenica 31 dicembre 2017

Mask off

Il ragionamento del fondatore di Telegram è simile alla lettera di ammonimento che avrebbe inviato il prefetto di Milano ai sindaci per informarli del fatto che le ordinanze anti-botti possono essere impugnate e quindi esporre a rischi. Gli amministratori dovrebbero sapere certe cose. Se non lo sanno allora impareranno a spese proprie.

Durov cala la maschera e interferisce.
Se la violenza di Daesh ha lo stesso valore delle molotov lanciate per protesta contro un governo non democratico che usa violenza contro il proprio popolo, allora è facile dedurre come gli accordi stretti con governi e polizie di tutto il mondo, basati su semplici linee guida, siano un mezzo che trasforma la rimozione di contenuti in censura vera e propria.
Il governo del Congo nelle ultime ore avrebbe deciso di bloccare internet e SMS per anticipare dimostrazioni anti-governative. Esercita i suoi diritti.
Farlo al posto suo è una interferenza.

domenica 10 dicembre 2017

S'abbenedica la disperazione drogata

La società è 'drogata' dal cellulare e allo stesso tempo non è interessata a capire come bisogna usarlo. Ecco perché una benedizione può fare bene, non al cellulare ma a chi lo usa". Ma che c'entra Santa Lucia? "Oggi - spiega don Palermo - viviamo immersi e ci muoviamo dentro una rivoluzione digitale, un'era in cui il senso della vista viene esaltato a tutti i livelli. I contenuti visuali (immagini e video) sono quelli più efficaci per comunicare e per far riflettere le persone (anche per evangelizzare). Lucia, già invocata per la protezione della vista e degli occhi, può diventare una speciale guida per un uso corretto dei media digitali. Occorre, infatti, assumere uno sguardo educato che ci permette di fare un uso corretto e positivo dei nostri smartphone e tablet. Ecco perché io li voglio benedire". repubblica
Quando gli investigatori hanno incominciato a scorrere le immagini, sono rimasti a bocca aperta. Quelle bambine che stanno giocando con il sesso, dove la gara tra loro alza l’asticella sempre un po’ più in alto. Solo quando sono diventate lo zimbello di amici e compagni di scuola, additate da tutti come poco di buono, solo allora sono sprofondate nella disperazione. CarlinoRimini
Un "patentino" agli adolescenti per poter usare internet, la bizzarra idea della Polizia Postale „"perchè non ragioniamo anche sulla necessità di dotare i più giovani di una sorta di abilitazione per l'utilizzo del web, per evitare di incorrere in vicende assai spiacevoli che segnano in maniera importante, se non definitiva, la loro reputazione".“ modenatoday

Sono anni, se non decenni, che la polizia si occupa del fenomeno e ancora si stupisce o va alla ricerca di un metodo per educare i giovani all'uso corretto della tecnologia ?

Sere fa, per disintossicarmi da internet, mi sono piazzata davanti alla tivù.
Bonolis non mi piace e prevedevo avesse in animo il solito panettone amarcord in stile sanremese. Allora ho scelto un film che, almeno dagli scenari iniziali, pareva di buoni sentimenti. Il matrimonio al Sud tra due bei giovani con famiglie che non si amano molto. Dopo un po' mi sono accorta che erano proprio i sentimenti a mancare.
Scamarcio festeggiava l'addio al celibato con la barista. La sposa cadeva tra le braccia del fotografo. E il fratello dello sposo se la spassava con un uomo sposato.
Ho girato di nuovo su Canale5 e c'era Zingaretti che teneramente parlava della gioia di essere padre. Ma a quel punto la cosa non mi convinceva. Alla fine mi sono rifugiata di nuovo su Internet.
Il giorno appresso, guardando il selfie di Morandi che tanto ha fatto scalpore, ho semplicemente girato pagina. All'orrore virtuale si diventa in un certo senso immuni.

Il dottor Ceccaroli non avanza mai proposte in pubblico senza averle prima studiate in dettaglio. Per questo su Twitter c'ha rimesso le penne. Nessuno ha creduto all'ingenuità del suo post.
L'iniziativa è interessante e ha una sua logica. Andrebbe implementata senza trasformarla nell'ennesima schedatura, visto che la polizia delle comunicazioni è sempre alla ricerca di dati. Rimane il problema alla radice.
Dallo skin head alla ragazzetta nuda su whatsapp, passando per il foreign fighter, c'è un pezzo di società che manca. Scuola, famiglia, preti e imam, amministrazioni.
Il cellulare è un oggetto. Bisogna piuttosto dedicarsi alle persone e insegnare loro che, anche se trasmessi attraverso un dispositivo, certi comportamenti sono da marciapiede. Non certo da ragazzini educati e responsabili.
La benedizione può risultare utile in ottica cristiana. Ma si può fare di più.

mercoledì 6 dicembre 2017

Tg Jihadis

Abu Julaibib era l'unico delle superstar della jihad nella terra di Sham a non avere un profilo social.
Appena gli hanno revocato i domiciliari stamattina ha aperto un canale Telegram per rinnovare la baya ad Al Zawahiri.
A conferma del fatto che Al Julani alla fine è l'unico intelligente della covata di Al Zarqawi visto che li sta mandando tutti a pascere pecore. Se si arrendono all'evidenza che in Siria Al Qaeda non è benvenuta, potrebbero trasferirsi in massa in Iraq.



Tempo di esami in Afghanistan in una scuola diretta dai talebani. Ci tengono molto a mostrarle. Questa è una delle più belle in circolazione.
In Nuristan capi tribù, insegnanti e leader religiosi si sono incontrati per discutere su come estendere al maggior numero possibile di ragazzi la possibilità di compiere studi superiori.


lunedì 13 novembre 2017

رحمة

Il Profeta di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse :
Allah non avrà compassione verso coloro i quali non si mostreranno compassionevoli nei confronti del genere umano. 
Narrato da Jarir bin Abdullah Collezionato da Bukhari

Come si possono tutelare le minori? «Il danno è drammatico se associato a nome e cognome, perché sulla rete queste foto potrebbero emergere anche in futuro da una qualsiasi ricerca. Per proteggerle il riserbo dev’essere assoluto. È giusto non colpevolizzare. Sono per primi gli adulti a pubblicare in modo disinvolto le proprie foto». carlinomodena

Foto Repubblica

Non le colpevolizziamo.
Però nemmeno lasciamo cadere la cosa con una ramanzina e una pacca sulla spalla.
O con un CVE implementato alla volemose bene.
Un po' come quelli che sono andati a combattere con Daesh, per liberare la Siria da un dittatore sanguinario ma consci di volerlo fare con mezzi quali decapitazione e torture, ci troviamo davanti a giovani agguerriti. Ragazzi che conoscono la tecnologia ma sottovalutano le conseguenze dell'uso e che sono ben consapevoli dei pericoli in cui versa l'Italia.
Se ai miei tempi era sconsigliabile passare per piazza Verdi in certi orari, oggi è bene non passarci per niente ed, eventualmente si fosse costretti a farlo, bisogna stare attenti a certi soggetti. Il profiling, fatto anche dal comune cittadino, è purtroppo pratica quotidiana.

La vicenda del parroco bolognese, che su Facebook è andato ben oltre la ramanzina, è da inquadrare sotto due aspetti. Etico-religioso e tecnologico.
La pietà umana, piccolissima frazione di quella divina, non è altro che comprensione.
Cosa ben differente dalla mera giustificazione.
Non si può andare in soccorso di un altro essere umano se non si riesce ad inquadrare il travaglio al quale questi va incontro.
La bizzarria delle espressioni usate da don Lorenzo sta nel fatto che queste non sono attribuibili nè ad un essere umano e nemmeno a qualcuno che abbia qualche parvenza di divinità. Dovrebbe essere questo il caso dei preti, visto che il cattolicesimo attribuisce loro il potere di perdonare i peccati. Piuttosto è uscito fuori l'animale che è in ciascuno di noi.
Cosa che frequentemente accade su Internet, giacchè i social offrono l'opportunità di presentarsi con varie identità. Il parroco in quei frangenti ha messo da parte sia l'umanità che la divinità e si è presentato con quello che rimane.

lunedì 6 novembre 2017

Quelli che

Sbarcano su Twitter dopo essere usciti di scena in malo modo e hanno bisogno di visibilità per rifarsi attraverso consulenze, libri e convegni. Un classico degli ex della galassia della sicurezza.
Comey finora si era tenuto l'account privato.
All'improvviso ha fatto outing.
In attesa del libro.

sabato 19 agosto 2017

In una visione un pò più complessa

L'ultimo aspetto sul quale mi permetto di richiamare la vostra attenzione è quello della raccolta del materiale on line che facilita la propaganda – mi riferisco soprattutto alla propaganda jihadista – di diverse forme di estremismi, per l'identificazione dei contenuti, la neutralizzazione dei contenuti e, se possibile, la rimozione, proprio per cercare di limitare la diffusione. In questo, un ruolo cruciale a livello internazionale e a livello dell'Unione europea è rivestito soprattutto da un forum che ha messo in contatto gli Stati con le società che gestiscono internet, che gestiscono i vari servizi di providing.   In questo, le società che fanno da provider di servizi telematici si impegnano a rimuovere determinati contenuti estremistici on line. Bisogna, quindi, vedere il mondo di internet in una visione un po’ più complessa.   EMANUELE FIANO. (fuori microfono) Non è un obbligo di legge. È un accordo tra gentiluomini.   CLAUDIO GALZERANO, Direttore del dipartimento antiterrorismo internazionale del Ministero dell'interno.No, è un forum dell'Unione europea, animato dalla Commissione europea.
3 Ottobre 2016

No Galzerà.
E' molto semplice.
Si chiama censura.
Non si riescono più a caricare le immagini di una guerra sulla quale molti giocano e per la quale si continua a morire senza che nessuno ne parli.
Conoscere chi la combatte, il tipo di armi usate, chi le fornisce e informare su tutto quello che sta accadendo, è di fondamentale importanza per evitare che venga scatenato un altro inferno utile solo a chi ci fa i soldi.