“fake news” includes any news, information, data and reports, which is or are wholly or partly false, whether in the form of features, visuals or audio recordings or in any other form capable of suggesting words or ideas;
“publication” includes—
(a) any written publication or publication of a nature similar to any written publication, and every copy and reproduction or substantial reproduction of such publication; and
(b) any digitally, electronically, magnetically or mechanically produced publication, and a replication or substantial replication of such publication.
Extra-territorial application
3. (1) If any offence under this Act is committed by any person, whatever his nationality or citizenship, in any place outside Malaysia, he may be dealt with in respect of such offence as if the offence was committed in any place within Malaysia.
OFFENCES
Creating, offering, publishing, etc., fake news or publication containing fake news
4. (1) Any person who, by any means, maliciously creates, offers, publishes, prints, distributes, circulates or disseminates any fake news or publication containing fake news commits an offence and shall, on conviction, be liable to a fine not exceeding five hundred thousand ringgit or to imprisonment for a term not exceeding six years or to both, and in the case of a continuing offence, to a further fine not exceeding three thousand ringgit for every day during which the offence continues after conviction.
Anti Fake News Act 2018
Un interessante risvolto dell'operazione che sarebbe stata pianificata dal Mossad, e che ha portato all'eliminazione del dottor Batsh in Malesia, è stata la prima applicazione dell'Anti Fake News Act. Si tratta di un atto legislativo fortemente voluto dal primo ministro dell'epoca Najib Razak, poi messo da parte dalle elezioni primaverili e da un'inchiesta che lo vede imputato per corruzione. Lo scorso mese il nuovo parlamento ha cancellato la legge, ma rimangono comunque in piedi i casi giudiziari già avviati. Infatti l'attuale primo ministro risulta ancora indagato per avere insinuato pubblicamente che, l'aereo che non poté utilizzare per raggiungere uno dei luoghi in cui avrebbe dovuto tenere un comizio durante la campagna elettorale, era stato sabotato di proposito.
L'insidia, nell' elaborazione di una norma in grado di colpire chi reca un danno alla società diffondendo notizie false o manipolate, sta nel circoscriverne il campo d'azione.
Se la definizione che caratterizza le fake news è vaga, non solo è facile colpire la libertà di espressione nel suo complesso ma si sconfina nella interpretazione delle intenzioni. E infatti a Salah Salem Saleh Sulaiman è stato contestato di aver commesso "con intenzione maligna" il reato di aver criticato l'operato della polizia attraverso la diffusione di notizie false.
Il danese, in visita in Malesia, ha diffuso un video su Youtube sostenendo che la polizia aveva impiegato quasi un'ora per arrivare sulla scena del crimine dove il presunto affiliato di Hamas (uno scienziato residente nella penisola da diversi anni) è stato ucciso. Secondo la polizia invece, le prime pattuglie erano arrivate sul posto circa otto minuti dopo la chiamata.
Sulaiman si è difeso affermando che non c'erano cattive intenzioni da parte sua.
Ha agito in séguito ad un attimo di rabbia e frustrazione.
Un caso come questo è reso ancor più insidioso dalla vicenda che vedeva sullo sfondo il Mossad e l'orientamente malese all'accoglienza soprattutto verso quelli che vengono definiti dissidenti (o terroristi) in aree calde del globo. L'accusa del danese, se sostenuta da argomentazioni solide e ulteriori testimonianze, avrebbe potuto generare maggiori sospetti rispetto a quelli avanzati dai media all'indomani dell'accaduto.
Il primo ministro Razak, nell'introdurre la legge, spiegò di essere consapevole del fatto che altre norme, come la legge del 1998 che regola comunicazione e media, potevano contrastare il fenomeno delle fake news, ma che secondo lui l'uso sempre più avanzato della tecnologia imponeva un approccio più mirato.
Seguendo lo stesso tipo di ragionamento sulle norme esistenti, ma in ottica democratica, il nuovo parlamento ha annullato l'atto bollandolo come un modo per impedire a stampa e bloggers di fare informazione.
• Fabricated content: completely false content;
• Manipulated content: distortion of genuine information or imagery, for example a headline that is made more sensationalist, often popularised by ‘clickbait’;
• Imposter content: impersonation of genuine sources, for example by using the branding of an established news agency;
• Misleading content: misleading use of information, for example by presenting comment as fact;
• False context of connection: factually accurate content that is shared with false contextual information, for example when a headline of an article does not reflect the content;
• Satire and parody: presenting humorous but false stores as if they are true. Although not usually categorised as fake news, this may unintentionally fool readers.14
12. In addition to the above is the relentless prevalence of ‘micro-targeted messaging’, which may distort people’s views and opinions.15
The distortion of images is a related problem;
Una indagine condotta dalla commissione parlamentare inglese di controllo su media e contenuti digitali ha messo in evidenza come sia cruciale cercare di definire le sfaccettature racchiuse dalle fake news.
Prima di elaborare un testo di legge, che circoscriva la questione meglio di altre norme sui mezzi di comunicazione o sulla diffamazione, è bene che il parlamento ne discuta e ascolti persone qualificate.
Anche la possibilità di sottoporre a giudizio soggetti al di fuori dal territorio nazionale, praticamente una necessità nell'era dei social, è una soluzione da vagliare con attenzione.
Evidentemente però al primo ministro Razak, attualmente impegnato a risolvere altri tipi di controversie, certi percorsi non interessavano.