Quando fu resa nota la candidatura di Rosanna Scopelliti, con il popolo delle libertà, il mondo dell'anti-mafia calabrese, lo stesso che ha fatto commenti poco carini sulla nomina del prefetto Pansa, ando' in subbuglio.
E' impensabile secondo loro, che ci si unisca a gente come Alfano o Scopelliti, che non sono in carcere, ma legittimamente eletti.
L'onorevole Scopelliti, secondo questi esperti, farebbe parte, un po' come Aldo Pecora, di un'antimafia finta.
Molti mi dicono che la Rosanna sia una bravissima ragazza, magari giovane, ma onesta e piena di buona volontà.
Se non ha ravvisato pericoli nella sua candidatura, proprio lei che ha avuto il padre ammazzato, forse c'è da darle fiducia.
L'antimafia certificata siciliana giorni fa, ha subito un duro colpo a causa delle parole di Tina Montinaro, moglie dell'agente di scorta di Falcone, perito nell'attentato, che avrebbe detto :
Siamo stanchi della retorica antimafia che non viene mai seguita dai fatti. Noi vogliamo fare memoria, vogliamo ricordare chi ha perso la vita per lo stato e a Palermo la memoria non interessa più a nessuno
Si noti bene che non ha detto, come di solito facciamo io ed altri, che quelli dell'antimafia certificata campano sulla mafia .
Educatamente non l'ha detto, e forse non lo pensava nemmeno.
Ha però fatto notare, e come darle torto, che alle parole non seguono i fatti.
Quelli che se la sono presa tanto, evidentemente hanno la coscienza sporca.
Una voce si è levata dal coro, dopo che le immagini di Provenzano sono state mostrate in tivvù.
E' stata quella di Maria Falcone, dispiaciuta di vederlo cosi'.
E' stata una lezione di dignità e umanità, a tutti quei cialtroni che fanno finta di combattere la mafia.
Non so a voi, ma a me la Sicilia e la Calabria, con le loro antimafie certificate, sembrano l'Afghanistan e i Talebani.
LARA COMI
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