mercoledì 3 aprile 2013

Prestazioni occasionali

Ancora venerdì scorso ecco cosa diceva Francesca Rispoli, della presidenza di Libera a Roma: "Sì, il prefetto Gratteri ha chiesto di poter essere inserito da noi.
Ci stiamo lavorando, stiamo prendendo in considerazione la cosa. E' in fase di analisi la posizione della persona e l'eventuale compatibilità con i lavori socialmente utili all'interno delle nostre strutture ma non c'è ancora una decisione".

Mentre all'interno di Libera cominciava già a serpeggiare qualche imbarazzo (don Ciotti partecipò in piazza Alimonda alle celebrazioni del decennale del G8), la situazione si è sbloccata e proprio dallo staff del sacerdote torinese ieri è arrivata la precisazione: "Il prefetto Gratteri si è appoggiato ad una struttura della Caritas".repubblica

Povero Ciccio, non lo vuole nessuno .
Che vergogna .

I magistrati e le organizzazioni anti-questo e anti-quello, che oggi fanno tanto i sofisti, hanno costruito le proprie carriere e il business che ruota attorno all'anti-mafia, grazie a uomini come Francesco Gratteri, che gli hanno consegnato i criminali su un piatto d'argento .
Il fuorionda di Striscia la notizia, in cui il fratello del generale Pappalardo si chiedeva perchè don Ciotti deve avere il monopolio nel settore, fa pensare .

Io comunque vorrei sapere, se la polizia ha preso i due sfigati che dovevano scontare dieci anni per i fatti del G8 .
Si riescono a beccare gli imprenditori vicini a Matteo Messina Denaro e questi no ?


«IO MAI IN POLITICA, O SEI UN GIUDICE O SEI UN POLITICO. NON SONO UN PALADINO, SONO SOLO UN MAGISTRATO CHE LAVORA OGNI GIORNO ALLA RICERCA DELLA VERITA'» 
«Io non credo di essere un paladino della lotta alla ‘ndrangheta, ma semplicemente un magistrato che lavora quotidianamente per ricercare la verità con l’obiettivo di sciogliere una matassa intricata. Scendere in politica? Io non lo farò mai, o sei un giudice o sei un politico. Se lasci la toga e poi la rimetti, un giorno potresti ritrovarti con degli scrupoli di coscienza, a discapito della deontologia professionale». 
Nicola Gratteri, magistrato

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