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mercoledì 9 dicembre 2015

Da Hammam a Ballarò

“Ogni giorno che passa - conclude Maccari - l’unica cosa che Pansa dimostra è di fare politica e nulla più. Forse crede, o spera, di occupare altre poltrone in altre sedi, ma questo suo desiderio è talmente assorbente, totalizzante ed esplicito che si tramuta costantemente in atteggiamenti intollerabili e improponibili per chi, almeno sulla carta, figura come il Capo della Polizia di Stato Italiana”. coisp

Ora mi chiedo - continua Raimondi - perché due pesi e due misure? Perché per Matteo Salvini era reato o quanto meno poco opportuno indossare una maglia con lo stemma araldico della Polizia di Stato e poi per Marcello Lippi è tutto lecito? Si aprirà anche ora una indagine interna ? Perché guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro tralasciando la trave che c'è nel proprio?coisp

All’indomani della conclusione di una operazione che portò in carcere un gruppo di nordafricani per terrorismo internazionale, il capo della polizia Manganelli riferì in parlamento sulla situazione complessiva delle attività di al Qaeda nel Maghreb tracciando un quadro preoccupante e sottolineando che le forze dell’ordine non erano attrezzate per fronteggiare una eventuale escalation.

L’attuale capo della polizia è quello che telefona al Questore di Brescia per complimentarsi per una operazione lasciata a metà del guado e che gira l’Italia per promuovere il libro del ministro e prendersi qualche cittadinanza onoraria. Però è anche lo stesso che salva Questure, prefetture e presidi e fa un passo indietro sulla questione del ridimensionamento della polizia postale sul territorio. O qualcuno crede ancora alla favola che le sedi periferiche della polizia delle comunicazioni sono state salvate dai sindacati ? I vertici della polizia si sono semplicemente accorti che quell’opera di razionalizzazione avrebbe allontanato anche parte dei finanziamenti e del supporto tecnico fornito dalle aziende. E la polizia postale ha ragione di esistere per il solo fatto di generare business .

Pansa è un politico mentre Manganelli era un’anima pura ?
Hanno tutti e due fatto politica ma in epoche differenti . Ognuno si è comportato a seconda dell'interlocutore che aveva davanti. Il governo attuale soprattutto in materia di sicurezza non ha persone qualificate e competenti su cui fare affidamento. Quindi Pansa cerca di barcamenarsi come può.
In ogni Paese che si rispetti la polizia è il braccio armato della politica. Non si arriva al vertice senza l’appoggio del politico di turno. Il capo della polizia magari avrà sistemato un po’ di cose sue però ha portato a casa risultati. I sindacati invece di risultati ne ottengono ben pochi forse perché pensano più a fare politica. La maglietta di Salvini ne è la prova.
Accusare il Questore di Roma di aver agito su input politico quando ha semplicemente fatto il suo dovere è stata la prova del nove.
Paragonare poi circostanze e personaggi diversi è semplicemente straordinario.
Bisogna essere degni dei simboli per portarli addosso. Lippi di certo è degno di quel cappello.







Foto Area popolare Twitter

martedì 26 agosto 2014

Tali individui

“Le indagini sui terroristi, così come quelle sui mafiosi, sulla prostituzione, sui delinquenti in genere, non risentono di una mancata conoscenza della cultura o della lingua di tali individui" spiega il segretario del Coisp "ma risentono della disattenzione colpevole del Governo”.
panorama

Cultura, linguaggio, mentalità.
Sono tutti elementi che caratterizzano un gruppo sociale o un fenomeno criminale.

Anche se sospetto che le sue parole siano più lo specchio delle sue idee politiche, quanto detto da Maccari è la prova che il sindacato in Italia è ormai lontano dagli ambienti che difende.
O forse il segretario del coisp da poliziotto non lavorava in un ruolo investigativo.

Oltre alla netta differenza tra l'ambiente criminale di tipo mafioso e quello jihadista, c'è da rilevare che in Italia lo sviluppo e quindi le conoscenze che abbiamo tra i due sono molto differenti.
Il jihadismo di stampo italiano è distante anni luce da quello europeo o medio orientale e comunque il lavoro fatto dagli investigatori è agli albori rispetto a fenomeni tipo mafia e camorra.
E la prostituzione ormai non è più un fenomeno criminale a se stante quanto un indotto a cui attingere per mafiosi, camorristi e ndranghetisti.

Tra l'altro ho l'impressione che a parte i soliti noti che ormai se ne occupano da decenni, la polizia non sia all'altezza di fronteggiare una eventuale emergenza jihadista.
Lasciamo questo lavoro all'intelligence.
E le chiacchiere ai sindacalisti.

L'idea della signora La Spina non è nemmeno malvagia.
Il cittadino italiano di seconda o terza generazione in Italia, ammesso che conosca lingua e tradizioni della famiglia il che oggi è raro, può fungere da infiltrato.
Ma sarebbe ancor più utile per favorire l'integrazione, per dimostrare che tutti possono far parte di questa nazione.
La reazione di Maccari non aiuta.
Fa parte di quella vecchia polizia poco accogliente che vorremmo non vedere più.

venerdì 4 luglio 2014

Frettolosa scure


coisp


Bisogna dare atto a Francone Maccari di essere stato lontano dal clamore di certe battaglie intraprese da altri e aventi scopi che vanno al di là della semplice disputa sindacale.
Però poi mi è caduto sul rap.
E' un pò vendicativo (in senso affettuoso nun t'arrabbià) il nostro segretario (o la sua segreteria).
Ha scovato un articolo su Imola oggi, testata equilibrata, e ha piazzato l'affondo sul deputato piddino.

In realtà si tratta di una maniera di monitorare gli umori degli immigrati o dei cittadini di seconda e terza generazione, che sarebbe prerogativa della polizia e dei servizi.
Che c'è meglio di un rap per cercare di capire che bolle in pentola nelle varie comunità ?

Da Palermo a Torino scoppierà un casino, se l'Europa è un altra storia se Roma non è Berlino, è la paura di qualcosa che ormai vive qua vicino e non ti salverai in Padania non esiste in nessun libro, 
Non sono un G2 Italiano col trattino, una fiat uno col bazooka sul tettino è la storia di un normale cittadino impazzito era clandestino adesso è un assassino
Se ti senti fuori luogo in questa situazione, e diventi uno straniero nella tua nazione, stessa lingua stessa rabbia stesso cibo, siamo nella stessa merda non sono io il tuo nemico, siamo scacchi nella stessa battaglia noi orfani superstiti fratelli d'Italia, oltre i muri le frontiere e i confini Balotelli faccio gol e sono tutti felici..

Questo testo non ha nulla di particolarmente violento se confrontato con quello di rapper nostrani controversi.
Descrive semplicemente l'umore di chi vive con noi sentendosi estraneo e fotografa una realtà già presente nelle nazioni del nord europa.
Cittadini come noi che si sentono ghettizzati e che in futuro non lontano potrebbero esplodere.


Franco se mandi a me le mail non le mando indietro prometto.



venerdì 28 marzo 2014

Non poniamo

Tutto ciò considerato - conclude il Segretario Generale del Coisp -, ci permettiamo di dire che De Felice dovrebbe avere ben altre remore a far apparire come buono e giusto subire in silenzio ingiustizie e amenità che vanno non solo contro i singoli componenti dell’Ufficio, ma anche, di conseguenza, contro l’interesse dei cittadini e delle Istituzioni”
coisp


"Noi non poniamo problemi di uomini e mezzi, lavoriamo con quello che lo Stato ci mette a disposizione e raggiungiamo anche risultati importanti", ha detto rispondendo alle polemiche delle ultime settimane sulle difficoltà operative della Dia, determinate dalla riduzione dei fondi a disposizione. "
repubblica bari


Franco

stai parlando ad uno che era tra i papabili per il posto di capo della polizia.
Contegno.

Io credo che al di là del fatto che De Felice molto saggiamente, pur non sottraendosi alle domande, ha risposto tenendo conto del contesto di una conferenza stampa che verteva su altri argomenti, la polizia oggi sembra non essere in grado di accampare grandi richieste.
Non c'è il referente adatto e non ci sono le condizioni.
Di solito i vertici della polizia in ogni Paese che si rispetti, ha modi, più o meno leciti, di far valere le proprie ragioni.
Attualmente in Italia non è così.
Kazaki o no, bisogna prendere atto che adesso Giovanni è impegnato a vendere elicotteri e che il resto della combriccola è contento così.

sabato 1 febbraio 2014

Uno

“Carissimi Sbirri di merda, a voi tutti e al vostro capo di sindacato fascistone, siete dei grandi bastardi, ricchioni e cornuti. Sapete fare le prepotenze alle persone indifese, fanno bene a napoli dove vi mettono la canna della pistola in bocca e vi fanno saltare il cervello, VERRA' IL GIORNO CHE VERREMO A PRENDERVI A CASA UNO AD UNO”. 
“Questo splendido esempio di stile inviato alla nostra Segreteria Nazionale lo dobbiamo, nella pratica, al non meglio noto signor Marco Rossi [mailto:pitti12@yahoo.it] ma, questo come centinaia di altri esempi di minacce, ingiurie, e quant’altro, di fatto sono il frutto di insistenti attività che producono solo indiscriminate criminalizzazioni, irresponsabili atteggiamenti persecutori di chi cerca solo vendetta invece che pace e, trincerandosi dietro al dolore del lutto cui si deve tutto il rispetto possibile, pretende però di poter negare agli altri quegli stessi diritti cui si è appellato per cercare verità e giustizia”.
coisp l'aquila

Oh Fra, lo trovi su Feisbuk digitando la mail.
Tale Maurizio.

Fascistoni mi pare esagerato.
Leggevo da qualche parte che Maccari sarebbe stato simpatizzante di AN, che era espressione di quelli che giocavano a fare i fascisti.
Quello che non passa della difesa del Coisp, e che agita le folle, è che loro non contestano la sentenza finale, che ci starebbe benissimo, quanto l'applicazione.

E' una battaglia persa, in un Paese che se ne frega dell'etica e della legalità.
Poi la legalità ormai la polizia la insegna solo agli under 18, ignorando noi adulti.
Quindi siamo praticamente autorizzati a non riconoscerne i concetti base.

mercoledì 29 gennaio 2014

Caproni

“Non vorremmo aver capito male - insiste Maccari -, anche se lo preferiremmo… Ma le parole di Monetti suonano tanto come: ‘volevo che fossero buttati in mezzo alla strada ed il Dipartimento di Polizia non l’ha fatto, come hanno osato?”. Quindi cosa farà, continuerà a promuovere non si è capito bene quanti e quali procedimenti finchè non troverà un modo per fare come vuole, o che?”. “E’ ora di smetterla con queste assurde persecuzioni - conclude il Segretario Generale del Coisp -, con atteggiamenti che sembrano rispondere più a un implacabile desiderio di vendetta che ad una sacrosanta sete di giustizia. Monetti e tutti gli altri, non dovrebbero perdere il sonno pensando a come infierire sui Poliziotti italiani, unico sfogo e capro espiatorio per tutto ciò che non va in Italia, perché loro sono gli unici a pagare sempre tutto, fino in fondo e anche di più, anche oltre quel che sarebbe giusto ed equo, perché vivono la colpa perenne di vestire la divisa”.
coisp

Il punto è, che qualcuno non vuole che si vada a scavare in certe incongruenze del processo Diaz.
Accanirsi contro il rientro di quelli che ne avrebbero diritto, significa volergli tappare la bocca.


sabato 25 gennaio 2014

Purtroppo

“Purtroppo - conclude il Segretario Generale del Coisp -, siamo certi che ognuno resterà nel proprio vigliacco silenzio. Soprattutto chi si è prestato ad un’ignobile delegittimazione di coloro i quali, nonostante tutto, trova ancora la forza e l’amore necessari per indossare la divisa e recarsi a fare quel lavoro che tanti criticano, ma che si guarderebbero bene dal fare”
coisp

Maccarone evidentemente non soffre di pressione alta.
Sennò non si agiterebbe così tanto.

Il problema è che al solito, la vicenda del bambino conteso, va inquadrata in un contesto generale, di malapolizia, se così la vogliamo chiamare.
Quindi bisogna rilevare che questa archiviazione cade nei giorni in cui, i poliziotti del caso Aldrovandi, avrebbero ripreso servizio, come narrano le cronache.
Se fosse vivo il compianto, che poverino negli ultimi mesi di vita sembrava poco autonomo e molto manovrato, sarebbe rimasto in silenzio, alla stessa maniera in cui lo sono i vertici attuali.
Che forse è la mossa migliore.

Affinchè le cose cambino, è necessario un governo forte e un rinnovo completo della linea di comando.
Deve cambiare non solo la gestione della polizia, ma lo spirito e la mentalità che la animano.
Pansa e il resto della tribù sono espressione della fase di transizione in cui versa l'Italia.
Forse tra cinque o dieci anni, si potrà respirare aria nuova.

A proposito di manovratori, si torna a parlare di De Gennaro alla segreteria del Quirinale.
Si è già rotto degli elicotteri, o viceversa.

domenica 12 gennaio 2014

Tante teste

I rappresentanti del Coisp del Veneto accorrono a Padova e riorganizzano a tempo di record la Segreteria Regionale. Maccari: “Tutti d’accordo perchè gli obiettivi sono chiari e condivisi. Ora pronti a grandi sfide!” 

“Anche ‘mettere insieme tante teste’, come si suol dire, tutte con le proprie caratteristiche e con le proprie idee, non risulta difficile o proibitivo quando il comune denominatore sono obiettivi chiari e condivisi. E tutti i colleghi del Coisp del Veneto hanno dato prova di quanto ciò sia valido all’interno della nostra Organizzazione, e di come la loro maturità e serietà abbia saputo garantire la prontezza e l’efficienza di una risposta indispensabile per non sottrarre neppure un minuto di tempo più del necessario alle grandi sfide che ci attendono nel solo ed unico interesse dei colleghi che rappresentiamo. Da parte mia, le prime parole non possono che essere di elogio e di augurio ad una Segreteria Regionale veneta che riparte con la sua nuova organizzazione, in cui troviamo confermata la presenza di molte validissime persone che hanno saputo farsi apprezzare con i fatti e meritano di proseguire nel loro indispensabile lavoro”.
coisp

Strano che abbiano rinunciato a Prioli, un uomo così pacifico, molto Coisp.

A Fra te posso dì na cosa ?

Hai messo su troppo peso.
Magari avrete anche corso, però di Venerdì sera si mangia pure.
Di solito quando si leggono le perle di saggezza degli altri capi dei sindacati, viene naturale dire : ma questo quand'è l'ultima volta che ha fatto il poliziotto per davvero?
Non vorrei che a guardare te, poi facessero dei commentacci.
Le riunioni falle a metà mattina, che non c'è cibo in giro.

A proposito : ma è vero che mangiate i bambini?


quanta fretta

venerdì 10 gennaio 2014

Fitto e operoso

“Ci sono dei limiti. Per esempio anche se un pedofilo avesse pagato il suo debito con lo giustizia, lo mandereste a fare il bidello in un asilo? Credo di no“,
squer it

Reggente dal 2006 . Un Maccari Kim Jong. Poi passerà lo scettro al figlio.
La controversia è il suo mestiere.
Però una volta che si crea il precedente, bisogna rimanere coerenti.
Come giustificherebbe il reintegro di poliziotti che hanno scontato la pena?

domenica 5 gennaio 2014

Lombrichi

“Considerato comunque che non è la prima volta che siamo oggetto di tante “garbate attenzioni”, comunque – conclude il segretario del Coisp –, continuare a essere i soli a suscitare una qualche reazione perché evidentemente siamo i soli a farsi sentire, ad essere tenuti in considerazione, ed a non temere di dire le cose come stanno, è davvero lusinghiero! Peccato solo che gli insulti siano sempre così banali e ripetitivi… ma in effetti i lombrichi non sono famosi per la loro capacità oratoria…”. 
  coisp

Di solito le scritte ingiuriose, vengono apposte sul muro delle latrine.
Il fatto che nel vostro caso, vi siano dedicati spazi sui muri universitari, è motivo d'orgoglio.

Franco me la consenti una critica?

Ogni tanto mi ritrovo, come chiave di ricerca, "coisp orientamento politico".
Credo che la sensazione generale sia, che siete destrorsi. Ma molto molto destrorsi.
Io stessa, quando vi seguivo solo attraverso la stampa, visto che sei Veneto mi pare, pensavo foste leghisti.
Il dubbio sta nel fatto, che non siete proprio Oxfordiani.
Quando uno assume posizioni forti e lo fa in maniera anche un pò buzzurra, lo dico io che sono l'irascibilità fatta persona, allora genera reazioni.
Tu pensa che quando scoprii che il mio mito La Bella, era uno di voi, mi dissi:
ma no, un poliziotto così mite e umano, che sta con quelli?

Il problema comunque, è che difendete sempre casi che smuovono le folle su Facebook.
E su Facebook, non a caso io sono di casa, sta tutta gente ignorante da far paura.
Tutti pronti a dare addosso agli sbirri della Diaz o a quelli del caso Aldrovandi.
E nessuno che si sia letto almeno una riga di sentenza.
Questi sono i lombrichi.
E' difficile comunicare con loro, ma si può.

Ecco visto che avete Marcellino che è bravo a comunicare, fatevi consigliare.
O sennò fatti un profilo, mi pare che non ce l'hai, e calati nell'arena.

A proposito, non ci hai fatto sapere che ti ha risposto il collega polacco.

mercoledì 1 gennaio 2014

Speranza

Quello che speriamo, a questo punto, è di vedere sempre più spesso colleghi smaliziati e guardinghi, che sappiano proteggersi da soli, tenendosi oltre tutto al riparo da conseguenze ingiuste a causa di un lavoro cui danno già veramente troppo”
coisp

Anno nuovo, Maccari vecchio.
E meno male. Almeno qualcuno rimane coerente a se stesso.




La vicenda Diaz va inquadrata in un contesto di più ampio respiro.
Cosa che a un sindacato non interessa, e che comunque un poliziotto non può dire.

La storia si valuta, e la Diaz ormai è storia, a seconda di a chi ha giovato un evento.
Se Gratteri non fosse incappato nella vicenda Diaz, oggi sarebbe capo della polizia.
E Matteo Messina Denaro sarebbe in galera.
Senza se e senza ma.

Bisognerebbe andare a ripescare tra le carte e i protagonisti di questa controversa vicenda giudiziaria, quelli che hanno testimoniato contro e a favore, per capire come sono andate veramente le cose.
Io credo che a questo punto tutti vogliano seppellire la questione Diaz.
L'unica speranza di ottenere vera giustizia e di non dimenticare questa pagina sporca scritta da certi apparati delle istituzioni, è che Caldarozzi torni in servizio a Maggio .
Immagino che tenteranno di convincerlo a non farlo, con ogni mezzo.
Spero però che non desista.
Sarebbe il simbolo di una verità che non c'è ancora.
Un pò come la uno bianca.
Ce l'hanno raccontata in tutte le salse.
Ci hanno fatto credere che è tutto finito.
Ma finchè non ci portano tutti i colpevoli, i mandanti e le motivazioni, non ci convinceranno delle versioni date.
Hai voglia a scriverci i libri.

Di certo al momento attuale, il poliziotto non è una figura proprio rispettata.
E purtroppo ci mette anche di suo.
Il problema di base però, è che abbiamo un governo debole e una magistratura che fa il bello e il cattivo tempo a sfregio delle più elementari regole.
Non ci sarebbe da stupirsi se un giorno ci svegliassimo come l'Egitto, con magistrati e giudici al potere.
Finchè i vertici della polizia continuano a reggere il moccolo al governicchio di turno, le cose non cambieranno.
E fintanto che i sindacati continueranno a proclamarsi felici perchè il nuovo capo si sta impegnando affinchè le condizioni migliorino, è inutile stare a strillare se uno sbirro finisce diversamente domiciliato.

In tutto ciò, l'unico contento è l'uomo che oggi vende elicotteri.
Buon anno Giovà.


giovedì 19 dicembre 2013

Tra Maccari e Bassolino, spunta l'anti-Saviano

Non ha resistito e ha postato un tweet. Antonio Bassolino, assolto, ma tirato di nuovo in ballo, dalla magistratura per le inchieste sui rifiuti, ha visto nella vicenda di Vittorio Pisani, molte analogie con il suo processo. E si è affidato al social network con poche battute: «L’assoluzione di Vittorio Pisani, ex capo della Mobile di Napoli, è importante e fa piacere. Mi è sempre sembrato un ottimo poliziotto».
ilmattino


''E' tristissimo -spiega Maccari in una nota- ma siamo ancora una volta qui a dover esprimere soddisfazione perché un valoroso Poliziotto è stato scagionato completamente, profondamente e definitivamente da accuse squallide, infamanti ed ovviamente false lanciate dal pentito di turno accecato dall'opportunismo e dalla sete di vendetta. Il contorto gioco di parole non deve confondere. La felicità che proviamo per il collega è massima, particolarmente in questo caso poiché si parla di Vittorio Pisani, la cui professionalità e competenza e il cui onore non sono mai e poi mai state messe in discussione''.
repubblica

Può darsi che mi sbagli, perchè prima del processo, non conoscevo il dott. Pisani, nè le vicende di contorno.
Ma mi sembra che non abbia mai fatto crociate contro Saviano.
Ha espresso un parere di natura tecnica.
Parere che è stato strumentalizzato dalla stampa, e sbugiardato dalla buonanima del prefetto Manganelli.
Il quale Manganelli, la cui memoria oggi viene richiamata da tutti i neopaladini pisaniani del web, disse chiaramente che la scorta non si toccava, anzi gliela si aumentava.
Sempre per quella storia della politica delle scuse.
Mi si perdoni la crudezza, ma l'ipocrisia non è cosa mia.

Devo fare una confessione.

Io ho un debole per Maccari.
Perchè è una persona di principi, come me.
Lui e il suo sindacato combattono battaglie che vanno oltre il dovere sindacale.
Fanno le veci del capo della polizia e dei vertici.
Si prendono a cuore questioni, di cui si dovrebbe occupare un comandante.
Quindi questa uscita melodrammatica, gliela perdono.

Però mi chiedo dove fossero lui, e tutti gli altri che oggi pontificano su giornali, forum e social networks, nel corso dei primi sei mesi di processo, quando parlavano i pentiti.
Non mi pare di averli sentiti.
Io almeno all'epoca ammisi, che qualche dubbio mi era venuto.
Poi sono rispuntati tutti, quando Pisani ha testimoniato.
Ha portato i fatti e ha convinto tutti.

Le accuse non erano tanto ovviamente false.
Erano poco circostanziate.
Mescolate ad una serie di episodi ed atteggiamenti poco chiari, potevano sembrare credibili.

Se ad un poliziotto, a distanza di anni, un magistrato, che tra l'altro aveva lavorato con lui, contesta, prima di svolgere perizie, l'autenticità di relazioni di servizio, controfirmate da gente del calibro di Gratteri e Caldarozzi, vuol dire che qualcosa non va.
Se si contesta al capo di una squadra mobile, di essersi rivolto ad un magistrato invece che ad un altro, o di aver presentato al magistrato, con un ritardo di dieci giorni, la lettera per comunicare ufficialmente il pentimento di due camorristi, quando poi lo si era fatto a voce ad un altro magistrato, qui non è problema di pentiti.
Se si contestano ad un poliziotto, le modalità di comportamento tenute, nel corso di un rapporto confidenziale, con il criminale di turno, quando una normativa sui confidenti non esiste, vuol dire che ci sono delle lacune normative, che possono ritorcersi contro il poliziotto.

Perchè invece di fare i proclami urbi et orbi, i sindacati non si occupano di tutto ciò?
Può darsi che lo facciano e mi sia sfuggito, però nessuno di loro è saltato fuori a dirlo, in questi due anni.
E' importante stabilirlo, perchè oltre a presunti errori nell'inchiesta o anche a veleni tra i protagonisti di questa vicenda, sono questi i fattori che hanno portato a celebrare il processo.
L'unica colpa che ha il pentito, se ce l'ha, è quella di aver saputo sfruttare al meglio, una situazione di marasma generale.


between a rock and a hard place

lunedì 16 dicembre 2013

Yours faithfully

Dear Sir, we would like to encourage you to keep those “Lazio supporters” in Poland as long as possible, so they will not commit the same crimes in Italy in the near future.
 Unfortunately, in our country, football’s supporters attacking Police forces is a common thing, as well as causing damages to public property and never having to pay for their misbehaviour and for their crimes, neither by doing time in jail or by way of fines.
 We, as Coisp, one of the major police union representatives in Italy, truly hope the people you have arrested will learn this lesson and remember it for their entire life.
 We are completely against any form of violence, especially when it is related to sports and football in particular, as we think sports should be a moment of joy and aggregation; an occasion for cheering your team and not an excuse for every kind of violence.
 Our sympathy and our full solidarity to the Police Officers who were attacked by those so called supporters. I hereby enclosed a public press release on this very subject.

 Yours faithfully, The Secretary General of COISP Franco Maccari 

  coisp



Franco ti amo.
Facci sapere che cosa ti risponde.

domenica 6 ottobre 2013

Impostazioni

Il COISP apprezza l’impostazione sin qui adottata dal Dr RIZI nel dare maggiore risalto e visibilità all’operato della Polizia di Stato della Questura di L’Aquila, auspica che le scelte che intende adottare siano nell’interesse si dell’Amministrazione, ma che non penalizzino il personale. Scelte, che se il COISP ritiene sbagliate e contro il personale, saranno certamente contrastate, come è giusto che un’Organizazione Sindacale come il COISP faccia.
coisp

La caratteristica principale del Questore de L'Aquila, è l'abilità nel porsi di fronte all'individuo, e a creare un canale di comunicazione, a seconda della categoria che esso rappresenta.
Conosce bisogni e problematiche della prostituta, della moglie maltrattata o del bambino abusato.
In questo modo riesce a stabilire un contatto.
Dà ad ognuno, ciò che da lui ci si aspetta.
Ci permette di conoscere cioè, il Rizzi relativo, non quello assoluto.
Come scrissi tempo fa, magari si commuove davanti a un film, ma non ce lo fa sapere.
Insomma è una sorta di sfinge, più che di cyborg, come lo descrisse l'autore del libro sulle indagini sulla morte di Biagi.
E così è riuscito anche a dare una mezza calmata al coisp.
Non so quanto durerà, visto che sono sempre insoddisfatti.

mercoledì 14 agosto 2013

Aspetti






E proprio su questi aspetti sta lavorando il nuovo questore Vittorio Rizzi che in pochi giorni ha chiesto ai suoi uomini di intensificare i servizi di controllo del territorio per garantire un'estate tranquilla agli aquilani.
abruzzoweb



Rizzi al solito, farà i miracoli che gli si chiedono, però il problema è che, quando andrà via, le cose torneranno come prima, se i rappresentanti delle altre istituzioni, non prenderanno misure adeguate.
Lo spacciatore e il ladro, non si scoraggiano anche quando vengono arrestati in serie.
Però se la legge è quella, non si puo' fare di più.

Maccari ha segnalato un disagio non da poco, e che però continua ad essere sottovalutato se non ignorato, dai vertici e in una certa misura, anche dagli altri sindacati.
Il numero degli indagati per omicidio colposo, e di quelli che si voltano da un'altra parte, è destinato ad aumentare.

Così come credo, non tenderà a diminuire il numero di poliziotti e carabinieri indagati o sotto processo per favoreggiamento o corruzione.
Dai tempi di Sossio Costanzo e Matteo Cinque, non è cambiato granchè.
I pubblici ministeri continuano a costruire casi, basandosi su teorie e chiacchiere di pentiti, salvo poi essere sbugiardati da una corte attenta.
E il bello è, che l'investigazione viene condotta da altri poliziotti e carabinieri.
Ci si chiede, quando si assiste ad un dibattimento in aula, che tipo di relazione avessero quando erano dalla stessa parte, i magistrati che all'epoca giganteggiavano, e gli investigatori, oggi imputati, i quali fornivano loro su un piatto d'argento, materiale sul quale costruire carriere.
Sarebbe necessario forse stabilire dei criteri di comunicazione, sul concetto di opportunità e scelta investigativa e norme sui confidenti.
Così come sarebbe necessario che un uomo di legge sapesse, dopo anni di lavoro, che non è facile trarre in arresto un pusher, e che una persona che fa uso di droghe, già di per se, non respira in maniera ottimale.
L'ignoranza su certe questioni, è il lato più inquietante delle dichiarazioni del procuratore di Genova.

Però anche a farle le leggi, non è che la situazione cambi molto.
Apprezzata la buona volontà del governo, uno si chiede, se la polizia svolga anche funzione consultiva e propositiva, o se gli obbrobri del decreto femminicidio, derivino proprio dai loro consigli.
E non abbiamo sentito nel marasma generale di ovvietà, scaturite dal suicidio del ragazzino romano, il prefetto Cirillo, che di solito si bea di essere l'eroe dei gay, cercare di fare un pò d'ordine, e magari dire che le leggi repressive non rappresentano una soluzione stabile e definitiva.

Insomma la polizia odierna che si fregia di essere moderna, dà l'impressione di reggersi in piedi, solo grazie alla buona volontà di pochi.
Ci si accorge che esiste, quando i vecchietti in lizza per la poltrona, se la litigano o quando c'è da inventarsi qualche frottola per venire in soccorso al ministro.
Francamente, è un po' poco.





venerdì 14 giugno 2013

Bullismo sindacale




Avevo appena mandato una mail ieri, per chiedere di caricare meglio il comunicato che spiegava la questione delle querele, quando il sito è venuto giù.

Ma Franco maccarone chi lo difende?
Possibile che non c'è uno straccio di collega sindacalista, un poliziotto postale, un capoccione dei vertici, che si schieri con lui e lo aiuti?

L'unica soluzione secondo me, è proclamare il coisp, patrimonio Unesco, così gli danno una scorta virtuale permanente.

giovedì 6 giugno 2013

Memento Il capo della paura



"Libererò la società dalla paura e restituirò la serenità alle città"


Nel frattempo Francone Maccari, ormai l'ultimo dei Mohicani, oggi ha detto, in relazione alle offese piovute da ogni dove, a causa della sentenza Cucchi, che lui è pronto a denunciare chiunque diffami la polizia.
Per dire come siamo messi in quanto a paura.
Come prima, più di prima.

domenica 28 aprile 2013

Maccaroni


DOMENICA 28 APRILE 2013


COISP: LA DOPPIA "FACCIA" DELLA MORTE!!


... le immagini del Carabiniere ferito davanti Palazzo Chigi ...e quelle dell'attentatore
...a Roma il 28 aprile 2013
guardatele bene e RICORDATEVI - SEMPRE - cosa richia
chi indossa una divisa




Ci hanno piazzato tutte le foto in sequenza .
Al coisp sono un pò truci .
E' l'impronta di Francone Maccari .

Comunque giorni fa, è morto un carabiniere, vicino Bergamo .
Si chiamava Fabio Natale .
Era originario delle nostre parti, Lanciano .
Ha lasciato una compagna e un bimbo piccolo .
E' morto fuori servizio, in uno scontro tra moto .
So che non fa notizia come un suicidio o uno scontro a fuoco, ma sempre di morte si tratta .
RIP .

sabato 20 aprile 2013

Truzzato

Il Coisp, per bocca del suo Segretario Generale, ha voluto esprimere la massima solidarietà all’Onorevole Boldrini per le offese subite, lamentando tuttavia l’evoluzione della vicenda che ha portato a un repentino intervento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni sguinzagliata a caccia di chi ha avuto a che fare con le foto in questione, con una sorta di sconvolgimento dell’attività del Compartimento nella giornata di domenica 14 aprile e, soprattutto, alla successiva creazione di una task force a disposizione del Presidente della Camera, che impegna una intera sezione del Compartimento della Polizia Postale del Lazio, che scandaglia la rete alla ricerca di eventuale materiale offensivo. In pratica una sorta di “scorta” sul web, che si aggiunge alla vasta tutela già assicurata al Presidente della Camera dei Deputati, presso cui opera anche un Ispettorato di Ps il cui dirigente, Gaudenzio Truzzi, appena ieri è stato messo fulmineamente in “disponibilità”.coisp

Francone Maccari back on track .
Bisogna vedere poi, quanto c'è di vero in questa storia, visto che l'hanno lanciata i giornali di Berlusconi, ormai affezionati a Truzzi, uno con la mania della scorta pesante .

La signora Boldrini, a differenza di Angela Merkel, mostra poco spirito e intelligenza .

Riguardo alla questione della scorta, sarebbe bene lasciar fare a chi il mestiere lo pratica .
Se Truzzi riteneva opportuno rinforzarla, vuol dire che c'era bisogno .
Sempre se i resoconti giornalistici sono affidabili, la bambolona avrebbe voluto un poliziotto semplice e non armato .

A questo punto dico io, non era meglio affittare un gigolò a mò di escort ?