una moltitudine di processi non abbia mai chiarito se la banda della Uno bianca fosse diretta oppure no dalla criminalità organizzata o dai servizi deviati dello Stato, continua a far parlare di sè.ilcentro
Ogni tanto apro il giornale e sorrido a leggere che gli avvocati di Teramo insistono sulla questione della chiusura dei tribunali. Non hanno capito ancora di che pasta e' fatto il presidente del tribunale di Teramo .
Non so se abbia mantenuto l'abitudine di scorrazzare per colli e monti di Sabato, come amava fare ai tempi di Bologna, ma per adesso i weekend li passa in giro per l'Italia a promuovere il libro .
Stakanovista come sempre, ma non credo proprio lo faccia per soldi .
Spinosa e' un personaggio scomodo, ma coerente e leale, e non e' poco al giorno d'oggi .
Il grosso limite di questo lavoro, a mio immodesto parere, e' il ragionamento che lo guida lungo tutto il percorso, circa trame di mafia, camorra e servizi segreti .
Pur comprendendo le ragioni e la frustrazione di Spinosa, il tutto rischia di trasformarsi in un'ossessione, cosi' come lo e' la trattativa mafia-stato per Ingroia .
Il punto fermo che bisogna tener presente, e' che la verita' processuale, e i suoi protagonisti, ci consegnano un quadro organico ben delineato, a cui mancano pero' dei tasselli importanti .
E le ammissioni confuse, e spesso volutamente contraddittorie dei fratelli Savi, non aiutano .
L'errore credo, stia nel voler tagliare i ponti con i processi passati .
Il secondo processo Pilastro ad esempio, porge una ricostruzione degli eventi poco veritiera .
Anche a voler bollare come viziata da rancori od oppurtinistica, la testimonianza della Bersani, non possiamo non tener conto di quelle dei pompieri, dei passeggeri della macchina che si frappose indenne tra il veicolo dei ragazzi e quella dei Savi, e i resoconti degli abitanti del Pilastro circa la natura dei colpi , senza tralasciare poi, i fiotti di sangue su viso e gomito di Otello, che invertono la tempistica dell'uso delle armi .
Cioe' la ricostruzione in base alla quale la sparatoria sarebbe iniziata in corsa, con Alberto che poi scende e fa la famosa danza macabra, come fu descritta dai testimoni, per accanirsi su Otello e Mauro, e poi terminare Andrea con un balzo, e' di grande effetto, e si accorda con la tragicita' dell'evento, ma e' poco reale .
Quella del primo processo, che colloca l'inizio degli eventi all'incrocio con via Negri , e' piu 'realistica .
Il processo Savi con le sue verita' spettacolari, blinda l'indagine lasciando poco spazio ad altre deduzioni logiche .
Ci dice che c'erano altre persone, ma non si sa chi esse siano .
Lascia spazio ai resoconti fantasiosi delle catture eroiche di Baglioni e Costanza, ma non esaurisce l'interrogativo principe : chi, e perche' .
Il processo Medda e' piu' aperto verso altre soluzioni, ma non riesce ad identificare in maniera ragionevole i collegamenti .
Il Sardo e i giovani pilastrini, quella notte erano li', e non puo' essere una coincidenza : lo dice la sentenza letta dal giudice Avolio e redatta assieme al dott. Cornia .
Che nesso ci sia tra i due gruppi o se essi siano un solo nucleo, non e' dato sapere .
Nessuno ha mai investigato in questo senso, e se lo ha fatto, lo ha fatto male .
Pero' poi andare a fantasticare sui legami tra Alberto e la mafia, sui depistaggi del carabiniere Macauda e il poliziotto cosidetto Strano, per trovare trame stragiste, quello a me pare fuorviante .
Fatto sta che l'ultima seconda sentenza dice poco e niente :
accontenta un po' tutti, parenti, polizia e stampa, ma non i morti ammazzati .
E non e' giusto .