martedì 24 maggio 2016

Malta gambling a strascico

perché senza il coinvolgimento dei grossi operatori noi andiamo a strascico. 
Anche per un altro motivo l'Unione europea dovrebbe intervenire con tutta la sua forza: sia in questo campo che ad esempio in quello delle scommesse clandestine l'attività che viene fatta in Italia porta a inquisire i soggetti che operano sul territorio italiano e i soggetti che operano all'estero attraverso attività rogatorie fatte di volta in volta dalla magistrato che, facendo un'analisi costi/benefici, ritenga importante operare. Il fatto che piattaforme informatiche o piattaforme di riciclaggio all'estero di questi grossi fenomeni siano allocate in Paesi alcuni dei quali prima erano al fuori dall'Unione europea ma dal 2004 ne fanno parte renderebbe opportuno un intervento meno ambiguo dell'Unione europea.   Ormai la Rete causa questa problematica, perché, non essendoci un territorio, troviamo un pezzo di attività svolta in uno Stato, un altro pezzo svolto in un altro, ma abbiamo una convenzione di reati che consente di definire un reato transnazionale, quindi nel momento in cui una buona fetta dell'attività, quella del riciclaggio, viene svolta all'interno di uno Stato che ormai addirittura fa parte dell'Unione europea, l'intervento di quest'ultima sarebbe indispensabile. Roberto Di Legami 27 Gennaio 2016

Comunque non sono io che lo prendo in giro.
E' lui che parla strano.

Uno dei personaggi più interessanti, tra quelli arrestati dopo un breve periodo di latitanza in seguito all’operazione Master Bet portata a termine dagli uomini di Marcello La Bella, risulta essere un giovane agrigentino residente a Malta e a quanto pare anche abbastanza giramondo.
Francesco Airò nel 2012 in Romania ha costituito una società di cui risultava essere azionista di maggioranza. Qualche anno dopo, la Sfa Networks srl si sarebbe dovuta impegnare nella costruzione di un resort in una nota località turistica chiamata Mamaia. A Febbraio di quest’anno invece, il progetto è saltato e le quote di Airò sarebbero passate ad una cittadina rumena che avrebbe legami con l’Italia. Il restante 10% dovrebbe essere ancora in possesso della sua socia maltese .*

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A Gennaio probabilmente l’imprenditore aveva capito che le cose si stavano mettendo male per lui, perchè la Malta Gaming Authority ha revocato la licenza ad una società di giochi online, la New Network, appartenente ad un altro siciliano, tale Giuseppe Marotta, e per la quale lui lavorava. A Malta Airò era spesso in giro in Ferrari con una cerchia di amici (tra questi alcuni italiani arrestati nel corso di operazioni contro la ‘ndrangheta e la sacra corona unita) di cui faceva parte una famiglia di agenti di polizia maltese, poi esclusi dal corpo, che al termine dell’orario di lavoro all’unità crimini economici, erano impegnati a portare avanti i propri affari attraverso società di gioco online. E’ stato proprio Mario Gennaro, ritenuto vicino ai Tegano, a spiegare agli inquirenti al suo rientro in Italia, quei meccanismi, descritti dal dottor Di Legami, che costituiscono un intreccio potente tra frodi, riciclaggio e internet. E che vedono come sede principale Malta.
Il denaro giocato, a dispetto delle norme, veniva girato in contanti dai centri di trasmissione dati alle agenzie estere. Così non lo si può tracciare. Si tratta di un sistema molto articolato che corre su un doppio binario di gestione informatico-amministrativa. Fiumi di denaro proveniente da attività illecite che vengono riversati all'estero o reinvestiti in attività commerciali.
In questo meccanismo, avere come complici dei rappresentanti delle forze dell'ordine può essere di fondamentale importanza. In un'altra inchiesta in cui risulta coinvolto sempre Airò, e che si è snodata tra Salerno, la Calabria e la Basilicata, un maresciallo dei carabinieri e un ufficiale della guardia di finanza sono stati sospesi dal servizio per dodici mesi, oltre ad essere accusati di reati vari, per aver fornito indicazioni su come aggirare i controlli e per aver collaborato a vario titolo al successo delle piattaforme di gioco create.
Si tratta di un fenomeno criminale molto insidioso perchè per sua natura ha bisogno di espandersi sul territorio e di agganciarsi a personaggi di vario tipo. Dal criminale al professionista .
Il protagonista principale dell'inchiesta di Salerno era riuscito a spacciarsi per dentista grazie alla documentazione falsa fornitagli dal maresciallo e la sua clientela era costituita in prevalenza da carabinieri.
Non so cosa intendesse Di Legami per intervento meno ambiguo dell'unione, ma di certo con internet i soldi viaggiano più velocemente di quanto si pensi. E spesso spariscono.

Segnalo l'intervento del direttore della polizia delle comunicazioni (presenza al momento ancora non confermata) al convegno Abi su banche e sicurezza in programma a Milano il prossimo 26 e 27 Maggio. Tra i relatori all'apertura dei lavori ci sarà Roberto Sgalla.
Il dottor Di Legami illustrerà il progetto Of2cen.







*Documentazione e resoconti stampa locali sono reperibili in rete.
** Foto Francesco Airò Myspace

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