sabato 19 marzo 2016

Non più di due o tre

«Sarebbe sufficiente una legge di non più di due o tre articoli – scrivono i pm antimafia – nella quale lo Stato, garantendo la piena libertà d'iniziativa economica nel settore della telecomunicazione a tutte le imprese che vi operano, imponga, però, alle stesse, un obbligo chiaro e francamente esigibile tenuto conto dei fatturati di queste società: se intendono gestire le reti telematiche che attraversano il nostro Paese, se vogliono gestire i dati sensibili di milioni d'italiani, almeno chiediamogli, come conditio sine qua non per operare da noi, un semplice adempimento burocratico: aprano una sede legale della loro società anche in Italia».Galullo il sole 24 ore

In genere non abbiamo a che fare con organizzazioni piramidali ma con gruppi composti da cellule separate. Soldi che sono parcellizzati e fatti sparire...
Ci vogliono rogatorie che presuppongono accordi di cooperazione fra due Paesi.
Roberto Di Legami La Stampa



All’indomani della notizia della collaborazione tra le autorità giudiziarie italiane e quelle statunitensi a seguito dell’indagine sui presunti sodali di Matteo Messina Denaro, si è fatta molta confusione tra fenomeni criminali e relative indagini di natura nettamente diversa tra loro e sul ruolo che internet ha avuto in queste vicende.
In generale, sempre per la spiccata tendenza che si ha a sovrapporre aspetti legali a risvolti umani e sociali, si dimentica innanzitutto che internet è decisamente parte integrante dell'azione criminale così come dell' inchiesta ma non fondamentale, e che in quanto terreno di incontro tra vari attori, è difficile lavorarvi escludendone alcuni, nello stesso modo in cui accade per intercettazioni ambientali e pedinamenti sul territorio. Di ciò si è avuta dimostrazione tangibile, proprio a proposito di Matteo Messina Denaro, quando qualche esponente della carta stampata anni fa, ritenne opportuno esporre la presenza social della figlia e non solo, togliendole quel poco di spensieratezza di cui forse poteva ancora godere e che le spettava di diritto vista l’età.

In quest'ottica deve essere compreso il rifiuto di Apple che mira alla protezione dei dati dei propri utenti e non tanto di quelli di Syed Farook sulle cui responsabilità è ormai stato accertato quasi tutto.
Quello che manca all’Fbi è la certezza che il suo gesto non sia stato istigato in maniera diretta dai vertici di Daesh, il che collocherebbe l’amministrazione americana nella difficile posizione di dover finalmente prendere in considerazione l’eventualità di un coinvolgimento più concreto in area siro irachena. Come ribadito da Comey dinanzi alla commissione di controllo sull’intelligence, i federali nel caso specifico non chiedono nulla di nuovo o poco legittimo. Semplicemente che venga data esecuzione all’ordine emesso dal giudice.
E secondo la Apple questo metterebbe a repentaglio i dati personali di altri dispositivi creando per di più un precedente pericoloso.
A fronte di questo caso particolare, le cui insidie avrebbero origine nel modello IPhone di ultima generazione, ce ne sono tantissimi altri nelle aule giudiziarie americane per i quali l’azienda di Cook non ha opposto alcun tipo di resistenza ed ha ottemperato agli ordini.
Per quanto riguarda le difficoltà legate alla implementazione delle rogatorie internazionali, ricordiamo che Facebook e gli altri colossi di internet collaborano attivamente con le autorità italiane da diversi anni.
Nei casi più semplici come ad esempio quelli di diffamazione, la polizia può rivolgersi direttamente allo staff locale per ottenere il log delle chat che non sempre è sufficiente a cristallizzare il reato ma è indice del buon livello di collaborazione.
Nelle inchieste più complesse, come quelle riguardanti la pedopornografia, bisogna ricorrere alla rogatoria internazionale. Il primo caso registrato in Italia su Facebook con successo risale a circa tre anni fa. Da allora sono state svolte numerose indagini che si sono avvalse di intercettazioni in chat e forum.

Le insidie maggiori di alcune inchieste come quelle di cui sono protagonisti i cosiddetti mules stanno nel fatto che l'evento criminoso e la sua preparazione si svolgono quasi interamente su internet.
La parcellizzazione del bottino e la frammentazione geografica dei microgruppi di esecutori del reato, ne rende difficile l'individuazione.
Nel caso di indagini complesse che ruotano attorno a vicende di criminalità organizzata che in parte hanno luogo in arene virtuali usate principalmente per comunicazioni in codice, le lungaggini con le quali si devono confrontare le autorità consistono nella illustrazione delle attività criminali e nella assegnazione di ruoli e responsabilità nonché della corrispondenza tra le identità reali dei soggetti indagati, le numerose identità fittizie di cui si avvalgono sui social e gli indirizzi IP. Non va dimenticato tra l'altro, che una volta individuate identità reali e virtuali, bisogna anche dimostrare che il computer incriminato è stato usato per le vicende contestate alla persona sospettata.Giungono in soccorso sempre le indagini svolte in ambiente reale.
Negli archivi del dipartimento di giustizia americano e dell'Fbi vi è un'ampia casistica da prendere ad esempio per gli inquirenti a dispetto delle differenze tra i sistemi giuridici.
Fornire questi ed altri chiarimenti alle autorità estere alla fine può essere una pratica utile visto che spesso nell’aula di tribunale le accuse decadono o vengono ridimensionate proprio perché le evidenze fornite difficilmente risultano inquadrate dalla norma restrittiva.

Prima di aprire la porta a soluzioni politiche e ad adattamenti normativi pensati per colpire altre realtà criminali, bisognerebbe forse dare inizio ad un dibattito più ampio al di là dell’emergenza e del singolo caso investigativo.
Internet ha rivoluzionato le nostre vite anche in positivo nonostante abbia aumentato i rischi, affermava tempo fa il dottor Di Legami nel corso di una audizione in commissione parlamentare.
In questo senso l’approccio giurisprudenziale non può non tenere conto dei cambiamenti culturali che questa rivoluzione ha determinato o stenta a determinare.
E' bene quindi uscire da parlamento e aule di giustizia per rendere partecipe l'intera popolazione e successivamente elaborare nuove norme e adottare misure di tipo nuovo.

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