giovedì 5 febbraio 2015

La gallina e l'orango





Un’immagine che stanno guardando decine di persone che se la stanno ridendo alle sue spalle. Quando sapesse della ‘considerazione’ che la collega avesse per lei non è chiaro, ma con quella foto che le dà inequivocabilmente della gallina, ogni dubbio viene spazzato via. Se si tratti di uno scherzo di cattivo gusto o di una vendetta tra donne che non si sopportano non si sa, quel che è certo è che la vittima del fotomontaggio non ha gradito per niente la neanche tanto velata allusione.
carlino rimini


Dalla discussione in commissione giunta autorizzazioni a procedere che ha visto respinta l'istanza contro Calderoli, sembra emergere un orientamento che porta a differenziare a seconda del contesto.
Non risulterebbe offesa il caratterizzare una persona come orango se si è nell'ambito di un acceso confronto politico e se si hanno tra le proprie fila dei componenti di colore .
E comunque il riferimento agli animali apparterrebbe alla nostra cultura europea.

Difficile prevedere quale saranno  gli sviluppi nel caso dell'uomo conteso.
Tocca constatare che in effetti la non chiusura degli uffici della polizia postale sul territorio da un lato può essere utile al cittadino che forse non andrebbe nemmeno dai carabinieri o nel capoluogo per effettuare denuncia.
Dall'altro non verranno intasati gli uffici di squadre mobili e Questure con indagini di un certo tenore e forse anche i poliziotti della postale saranno allettati da un'attività che porta maggiori gratificazioni a livello umano.
E' stato anche fortemente voluto dagli agenti quindi d'ora in poi lavoreranno anche con maggiore entusiamo .

Sempre da Rimini giunge notizia del primo caso di denuncia per sextortion messa in atto da una coppia calabrese visto che gli investigatori sono riusciti a risalire all'indirizzo IP.
Segnale importante che può frenare questa tendenza almeno in casa nostra.
Ci sono diverse indagini in corso in Italia.
Rimane da elaborare una strategia per l'estero assieme ai Paesi dai quali partono in maniera massiccia queste truffe.

Non sempre l'identificazione dell'ip o del computer risolve il problema.
Ieri la corte de L'Aquila ha assolto un uomo dall'accusa di detenzione di materiale pornografico maturata nell'ambito di una indagine a largo raggio di qualche anno fa.
Il computer era condiviso con i figli e al momento dell'irruzione della polizia lui era anche lontano dal dispositivo.
L'indirizzo IP è un pò come il DNA.
Una prova importante ma non determinante.
Alla fine per ottenere una incriminazione in tribunale c'è sempre bisogno di investigazione pura.

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