lunedì 20 febbraio 2012

Alla ricerca della cabina di regia Continua la bufera sul colonnello Giardina

Da Gasparri a Romeo, i vertici del PDL, non si limitano a difendere a spada tratta il presidente della regione Calabria Scopelliti, ma lo supportano nell'alimentare la macchina del fango con cui delegittimare la testimonianza resa dal colonnello Giardina .

Ovviamente nulla hanno da dire sui risultati ottenuti nella lotta al crimine dal valido rappresentante dell'Arma, e allora cercano di buttarla in politica, sbandierando improbabili fantasmi di regie occulte e testimonianze ad orologeria, il che fa un po' rimpiangere quella prima repubblica di cui essi stessi sono figli, e che per quanta sporcizia abbia prodotto, non e' mai scesa cosi' in basso .

Non avendo a disposizione l'audio della testimonianza o per lo meno la trascrizione, non e' dato sapere con quanta enfasi effettivamente il colonnello abbia espresso i suoi giudizi, e se effettivamente essi poi siano stati giudizi .
A chi non ha mai assistito ad un udienza in aula, bisogna comunque spiegare che l'audizione di un ufficiale o sottufficiale che abbia condotto un'indagine diretta dalla procura, e' un po' come una danza guidata dal pm di turno .
Cio' non vuol dire che le ricostruzioni fatte in aula non siano veritiere, ma che ovviamente si seguono la logica e il ragionamento delle indagini, poi usate per la richiesta di rinvio a giudizio .
L'investigatore raccoglie gli elementi in maniera consequenziale e li porta al magistrato .
Non stiamo parlando di un robot, ma di una persona viva dotata di intelligenza che deve far parlare e dare un senso ai dati raccolti .
Magari il colonnello Giardina avra' ecceduto nel manifestare la sua frustrazione per il mancato avviso di garanzia a Scopelliti, ma mi pare che dal quadro che egli stesso ha presentato, avesse le sue ragioni .

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