mercoledì 11 gennaio 2017

Per quali colpe paga Di Legami

Il capo della Polizia postale, Roberto Di Legami, non avrebbe informato adeguatamente sulla reale portata dell’indagine “Eyepiramid”. Per questo Gabrielli (Franco) l’ha rimosso dall’incarico. 
“Siamo in presenza – sottolinea Gabrielli (Ivano, Cnaipic) – di una infezione di massa a livello informatico propagata attraverso email strutturate ad hoc e prese da apposite rubriche: non si tratta, in sostanza, del banale phishing di cui tutti quotidianamente possiamo essere vittime, ma di un livello decisamente superiore. In sostanza, vengono carpiti indirizzi di posta elettronica, soprattutto di studi legali e professionali, in grado di apparire affidabili agli occhi della vittima. E da questi indirizzi partono i tentativi di infezione”.actionweb

Insomma il generale Poletti, capo in seconda dell'agenzia per le operazioni esterne e ufficiale di rango della guardia di finanza, ha avuto l'account di posta elettronica hackerato come un cittadino qualsiasi.
E' accaduto anche a John Brennan, ma non si è andati oltre un indirizzo di posta privato e l'hacker era un ragazzetto di quelli che giocano a fare i fenomeni.

Ad ascoltare Roberto Di Legami, le evidenze finora raccolte sia in ambito telematico che da squarci di vita reale attraverso pedinamenti, non avrebbero rivelato particolari criticità. Eppure tra i personaggi colpiti c'era anche il presidente del consiglio e si è in attesa di altro materiale dai server americani.
I giornali stamane hanno riferito del capo della polizia postale che non avrebbe dato comunicazione al capo della polizia dell'indagine in corso. Storia questa difficile da credere, visto che ci sono disposizioni precise in materia e Di Legami è noto per essere investigatore provetto ma soprattutto persona meticolosa e osservatrice delle regole.
Adesso giungono notizie circa "informazioni non adeguate".
Quello che non torna in tutta questa storia, è che il direttore della polizia delle comunicazioni non avrebbe informato il direttore delle specialità e il capo della polizia in maniera adeguata su quello che stava accadendo. La catena di comando è ben definita. Le afferenze un pò meno.
Quindi viene da chiedersi : chi non ha informato chi ?
A che livello si è verificato effettivamente il cortocircuito informativo per il quale sta pagando Roberto Di Legami ?

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