domenica 11 settembre 2016

Keys

Roberto Di Legami ha dato una sua chiave di lettura della vicenda, nel contesto particolare e in quello generale che riguarda la polizia di stato, tale da indurlo a determinate riflessioni che hanno poi generato indicazioni date ai suoi uomini attraverso la circolare. O per lo meno attraverso ciò che traspare dal presunto leak del documento. Non credo che nessuno possa permettersi di contestargli il diritto-dovere di svolgere il proprio ruolo di direttore della polizia delle comunicazioni.
Ma anche a volerlo fare, come replicò il prefetto Manganelli al procuratore Lepore che lo andò addirittura a trovare a Roma, circa la richiesta di promuovere e trasferire il dottor Pisani per toglierlo dall'imbarazzo quando si venne a sapere dell'inchiesta che lo vedeva coinvolto, in polizia non funziona così. Ci sono regole e tempi da rispettare sui quali nessuno, dall'esterno, può dettare legge o intervenire.
Il prefetto Gabrielli nell'arco della sua carriera ha sempre fatto ciò che era necessario fare.
Non quello che conveniva lui o a qualcun altro.
Di certo agirà in maniera corretta come sempre e senza lasciarsi mettere spalle al muro.
Sul versante opposto, a me non pare che ci siano la stessa larghezza di vedute, espressa in termini di considerazione per il contesto e per le figure che ne sono protagoniste, e disponibilità. Atteggiamenti questi, mostrati sempre e non solo in questo frangente, dal dottor Di Legami e dai suoi uomini.
Quindi il ventaglio di richieste avanzate, alla fine ha legittimità relativa.

In concreto mi preme però sottolineare che tutta questa vicenda, che alla fine ha avuto visibilità molto marginale e circoscritta alla rete, va ovviamente a rinvigorire il classico focolaio anti-polizia che è caratteristico del nostro Paese. Alla luce degli ultimi articoli, pubblicati sul sito degli anarchici e dai toni molto forti, a sostegno delle persone arrestate in seguito all'operazione scripta manent, andrebbe verificata la fonte che ha fornito il testo della circolare al giornalista della redazione bolognese, e chi aveva interesse a creare questo piccolo polverone.

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