sabato 10 settembre 2016

Facce da selfie

I want to emphasize these measures can only be implemented effectively if all the parties live up to their obligations. If groups within the legitimate opposition want to retain their legitimacy, they need to distance themselves in every way possible from Nusrah and Daesh. And we expect that Russia will ensure that the Syrian Government will adhere to all of its requirements about its air activities and about the access for humanitarian deliveries. No one is building this based on trust. It is based on a way of providing oversight and compliance through mutual interest and other things, and we are determined to explore every single avenue possible for progress. If this arrangement holds, then we will see a significant reduction in violence across Syria. We’ll see humanitarian aid deliveries go forward in Aleppo and wherever the need is the greatest. And after a period of reduced violence, then we will see the United States and Russia taking coordinated steps to isolate and defeat the terrorist groups that have added immeasurably to Syria’s suffering and misery – and we will facilitate a political transition, which is the only way to bring about a durable end to this war. John Kerry

Foto Reuters

Il discorsetto di Kerry è la conferma del fatto che l'uccisione dei comandanti di Jabhat Fateh al Sham, è avvenuta per mano americana. Il dato interessante però, è che fino a poche ore fa il Pentagono ha negato la paternità dell'assassinio. Il che può volere significare due cose.
O si tratta dell'ennesimo disagreement tra Obama e l'esercito e alla fine, come sempre, il dipartimento di stato ha avuto la meglio. Oppure alla Casa Bianca hanno fatto un tentativo di mediazione, per permettere ad Obama di chiudere in bellezza il mandato e tirare la volata alla Clinton, nella speranza che prima o poi l'operazione si traduca in una soluzione definitiva. E sul tavolo delle trattative hanno dovuto per forza di cose, mettere le teste dei comandanti di al Nusra.
Parrebbe trattarsi della prima delle ipotesi, visto il messaggio inviato ai ribelli.
Messaggio che dà in seconda battuta, la conferma sul fatto che la mossa di al Joulani si è dimostrata vincente. Le notizie in arrivo dai campi di battaglia, circa un'adesione sempre più massiccia in seguito al rebranding, risultano confermate da più parti.
Inutile comunque aspettarsi più di tanto da questa ennesima iniziativa, nè da possibili prese di posizione diverse da parte di Votel e dei suoi.
Piuttosto bisogna sperare in un approccio più aggressivo del prossimo presidente e della sua squadra.
E' auspicabile che con l'avvento della Clinton, si prenda in seria considerazione l'ipotesi di armare formazioni come Jabhat Fateh ma anche Ahrar al Sham. E' un rischio da prendere per chiudere la partita sia con Assad che con Putin. Se si riesce a ricostruire il rapporto con la Turchia, arginando così anche la questione del conflitto con i curdi, si può benissimo collaborare con le fazioni più estreme dei ribelli, visto che l'intelligence turca possiede un database aggiornato delle loro componenti e intrattiene rapporti ottimali con molti di essi.

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