lunedì 30 maggio 2016

Alla fiera del cyber-T

13/06/2016 

12.00 Roberto Di Legami Direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni
“Il ruolo delle Forze dell’Ordine nella prevenzione del cyber-terrorismo” 
12.30 Stefano Mele Avvocato e Socio fondatore di Moire Consulting Group 
Chiusura dei lavori e saluti finali

Gli interventi interessanti dovrebbero essere questi.
Il resto è tutta un'americanata.

Ma Di Legami gliela fa in mezz'ora a spiegarci per quale motivo il mondo non può fare a meno della postale e di Europol ?
L'altra volta vicino alla Carfagna, che è effettivamente carina oltre che intelligente, gli sbrilluccicavano gli occhi. Per fermarlo suggerirei all'avvocato Mele di dirgli che lo sta cercando disperatamente. L'unica donna presente sarebbe il ministro della difesa, quindi meglio tentare altre vie.

A proposito di cyberterrorismo finalmente la polizia indiana, che poco beneficia del partenariato pubblico-privato o magna magna del cyber come direbbe l'onorevole Gasparri, è finalmente riuscita a raccogliere le prove per incriminare (in solo 30000 pagine) Mehdi Biswas aka Shamiwitness, oltre che per istigazione al terrorismo, supporto ad una organizzazione terroristica ed agevolazione del reclutamento, anche per minaccia allo stato sulla base del famigerato capitolo 66F del IT Act 2000 approvato lo scorso anno.
Si tratta di una norma molto dura che può portare all'ergastolo, ma necessaria in un Paese in cui Daesh , pur non avanzando in maniera compatta o significativa, rappresenta un pericolo qualora riesca a cooptare i movimenti indipendentisti che minano la sicurezza nazionale e che per di più sono supportati da potenze straniere come il Pakistan.
La difesa obietta che non c'è stato alcun accesso abusivo ad un sistema informatico nè i tweet di Shami Witness hanno mai costituito un pericolo per l'integrità dell'India.
Ragioni forse che potevano valere ai tempi dell'arresto. Oggi Daesh vive grazie ad internet.
Come sottolineato nel documento alla base della denuncia presentata contro Twitter da Tamara Fields, che ha perso il marito in un attacco suicida in una base di addestramento in Giordania, Daesh attraverso i social riesce a portare avanti la sua propaganda, ad approcciare le reclute e ad autofinanziarsi. Tutto ciò che è necessario per combattere una guerra.
Senza Twitter il califfato esisterebbe solo come forma di guerriglia. Al di sotto anche delle forze messe in campo dal loro mentore al Zarqawi.
Il processo a Biswas sarà molto probabilmento viziato dalla necessità di costituire un precedente forte. Ma almeno potrebbe convincere i Paesi che stanno sottovalutando il problema, ad adottare  leggi più dure e i giganti IT ad essere più concreti rispetto ai loro proclami . L'ultima trovata di Microsoft sulle segnalazioni è sembrata molto di facciata.

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