sabato 30 gennaio 2016

Da poliziotto

«Da poliziotto: per me non è normale che una persona esalti Totò Riina»
meridionews

Il poliziotto è un uomo.
L'era dei social ha fatto si che emergesse anche il lato umano o nascosto degli appartenenti alle forze dell'ordine. Che non sempre è quello truce del dirigente polfer siciliano di cui abbiamo saputo mesi fa ma nemmeno quello del vicequestore che si toglie il casco per dare la mano al manifestante.
Ci sono poliziotti che sui social inneggiano a pubblicazioni del calibro di Voxnews e Imolaoggi. Altri che condividono i contenuti di un certo tenore di Libero e il Giornale. Tra questi alcuni lo fanno in maniera sincera guidati da un pizzico di ignoranza. Altri in perfetta malafede al solo scopo di istigare all'odio. Molti sono laureati e ricoprono ruoli dirigenziali anche in seno al ministero.
C'è chi utilizza i social per formare gruppi di opinione che si richiamano ai valori della patria e delle tradizioni e che però non sono altro che un modo per formare correnti politiche di opposizione al governo attuale. Stanno bene attenti a non  andare oltre il lecito ma rasentano il limite dell'eversione.
Io credo che purtroppo questa sia la nuova normalità dell'Italia.
Cittadini che ritengono Riina un eroe e rappresentanti delle istituzioni che vorrebbero tornare ad epoche buie. Finchè tutto ciò rimane questione da tastiera si può forse anche tollerare.
Se si va oltre, e pare difficile che un poliziotto riesca a tenere separati professione e umanità, allora c'è un problema grosso.
Quando l'istituzione non riesce più a costituire un modello da seguire allora si fa di Riina un eroe.

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