domenica 13 settembre 2015

Cardinali a confronto

Una bella iniziativa dei francescani già paragonata da qualcuno al meeting di Rimini.
In realtà le tematiche che verranno sviluppate da ospiti di varia estrazione sembrerebbero riportare il terreno del discorso sul legame perso tra spiritualità e attualità.
Si preannuncia interessante l'intervento dell'Ambasciatore Massolo il 25 settembre su sicurezza e movimenti transnazionali.
Purtroppo il suo interlocutore è Nicola Porro le cui posizioni su certi argomenti cari alla destra ben conosciamo quindi è facilmente intuibile in che direzione andrà il dibattito.
Qualcuno spieghi al simpatico giornalista una volta per tutte nel caso gli interessasse, che i cartelli alla Mecca musulmani/non musulmani sono una mera necessità logistica. Se in Italia avessimo un evento come l'Hajj a Roma che coinvolge tre milioni di persone l'anno e l'umra che vede arrivarne migliaia giornalmente in una zona abitata ed industriale, manderemmo l'esercito con i carri armati.
Confidiamo comunque nell'equilibrio del cardinal Massolo .

Si è molto parlato in questi giorni delle reazioni variegate se così possiamo definirle, che i preti hanno avuto in risposta all'appello di papa Francesco.
E' forse venuta fuori la componente umana dei parroci e non poteva essere altrimenti visto che il cattolicesimo è il prodotto dell'umanizzazione di Dio. Non devono stupire quindi prese di posizione che tengono conto più del proprio credo politico o delle esigenze personali.
Il papa non ha tenuto in considerazione il fatto che l'Italia non è un Paese povero e dilaniato dalle contraddizioni come quelli dell'America latina, quindi la pietas istintiva che caratterizza quelle genti, lo slancio per aiutare gli altri, non è nel nostro corredo genetico.
Bene ha fatto invece il cardinale Caffarra a Bologna a mettere i suoi paletti chiedendo un arrivo selettivo di profughi già controllati e conosciuti. L'approssimazione è il vero problema dell'Italia.
Le immagini che giungono dalla Germania sono un pugno nello stomaco.
E' inutile nascondersi dietro al fatto che da noi vengono gli africani brutti e cattivi mentre gli altri accolgono profughi doc.
Noi li trattiamo come bestie e loro di conseguenza si comportano. I tedeschi costituiscono un modello da imitare.

Un'altra nota a proposito della vergognosa campagna stampa orchestrata a livello europeo contro gli stati del Golfo Persico, colpevoli secondo l'opinione pubblica di non accogliere abbastanza.
Gli Arabi sono quelli che nel bene e nel male fanno la storia del medio-oriente e del mondo.
Senza il sovrano dell'Oman quella mezza specie di accordo chiamato Iran nuclear deal a oggi non ci sarebbe.
I Paesi del Golfo supportano finanziariamente i Paesi a rischio e accolgono nell'ordine di milioni. La penisola araba è un crocevia di giordani e siriani ma anche di nord-africani. Con non pochi rischi per la sicurezza e la stabilità di quelle aree. Un innesto improvviso di ventimila profughi dalla Siria significherebbe uno sconvolgimento. Sono popolazioni legate e divise da forti tradizioni e attriti. Un grattacapo per la polizia segreta che già tiene sotto controllo quelli presenti.
Accoglierne migliaia in massa e contemporaneamente sarebbe come rimpatriare in Sicilia all'improvviso cinquantamila siciliani dall'America. Si ricreerebbe quella che è la cultura che fa da anticamera alla mafia.
Sono meccanismi difficili da comprendere per chi non ha familiarità con gli Arabi e ascolta gli argomenti dei Porro di turno.
Prima di criticare comunque dovremmo guardare nel nostro cortile.



cortile di Francesco

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