martedì 24 febbraio 2015

Atti provocatori

il Direttore della Polizia Postale Dr. Antonio Apruzzese già annunciava in pompa magna l’organizzazione di corsi di informatica per formare il personale delle Questure per renderli autonomi e indipendenti, e il Dirigente del Compartimento di Polizia Postale dell” Emilia Romagna, per conto del Servizio Centrale, in occasione proprio di un corso di aggiornamento specifico per il personale della postale, asseriva impropriamente e senza averne titolo, che le sezioni sarebbero state chiuse sicuramente, un ingerenza che in un momento di transizione come questo, a nostro avviso poteva essere vista solo come un’ auspicio di chiusura, nonchè un atto provocatorio contro TUTTO IL PERSONALE DELLA SPECIALITA’ che al contrario scongiurava questa ipotesi.
nuovo sindacato di polizia

Geo Ceccaroli può risultare poco simpatico perchè è in modalità istituzionale h24 e non ti calcola a meno che proprio non ritenga necessario un intervento.
Atteggiamento che gli proviene probabilmente dal passato in scientifica dove è necessario molto sangue freddo e un pò di cinico distacco.
Insomma è un poliziotto con il naso all'insù.
Almeno così pare.

L'operazione riassorbimento era con molta probabilità stata concordata con politici e aziende IT visto che in fondo sono loro che regolano l'esistenza della polizia delle comunicazioni anche in considerazione del fatto che le nuove frontiere della criminalità esigono un comparto investigativo completo e in grado di svolgere indagini a tutto tondo.
In nessun Paese moderno e all'avanguardia un settore di natura prettamente tecnica come quello della polizia postale è elevato a rango di specialità.
In America viene messo al servizio dell'Fbi e dei dipartimenti locali.
D'altra parte che necessità c'è di avere una sezione separata dalle altre ?
Il problema non è rintracciare un indirizzo ip ma inquadrarlo all'interno del contesto criminale.
Un discorso di tipo economico ma anche operativo fa si che convenga più che il poliziotto della Digos faccia un corso di informatica (36 ore sembrano effettivamente pochine e fanno sorgere il dubbio su come e quanto siano preparati i poliziotti della postale ovvero gente che viene da tutt'altro tipo di esperienza investigativa) piuttosto che tenerlo in sospeso qualche giorno ad aspettare i risultati di una analisi.

Ceccaroli parlava evidentemente con l'autorevolezza di un comandante di dipartimento che crede che un piano del genere elaborato e discusso dai vertici della polizia  assieme al ministro non potesse che essere implementato.
Quello che ha dato fastidio del suo atteggiamento e di altri comandanti è che non hanno espresso il loro parere in pubblico.
Si sono goduti la scena delle lotte sindacali senza pronunciarsi.

Ma cos'è andato storto nella messa in atto del piano : possibile che al Viminale non si immaginassero che sarebbe montata una rivolta da parte dei sindacati e della popolazione ?
In fondo era normale che quel giochetto che hanno messo in piedi tra camper e concorsi mal avrebbe sopportato di scomparire così facilmente.
E' vero che è stato detto che le campagne di sensibilizzazione non avrebbero risentito del ridimensionamento ma sarebbe venuto a mancare tutto il battage sul quale si regge anche la polizia delle comunicazioni.
Unitamente al fatto che la soppressione di presidi prevedeva anche quella di squadre e commissariati di periferia che costituiscono comunque lo zoccolo duro dei sindacati di polizia, i giganti IT ma soprattutto i politici devono averci ripensato.
E molto probabilmente le aziende che in misura minore partecipano allo spartimento della torta hanno voluta dire la loro.
Si è formato così, grazie anche alla spinta dei giornali, un circo enorme che ha dato la spallata finale all'operazione riassorbimento.
A questo punto non rimaneva che salvare capra e cavoli e soprattutto la faccia con i corsi da 36 ore.

Ingerenza comunque vuole l'apostrofo.



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