martedì 24 febbraio 2015

Non abbiamo fatto morti

Questa sarebbe stata la prima osservazione da parte di un agente dei servizi del sud africa in pensione fatta a margine della pubblicazione delle spy cables e ripresa da una agenzia di stampa locale.
Egli ha aggiunto anzi che almeno nel periodo in esame non avrebbero comunque infranto le norme internazionali.
E’ lo stesso tipo di commento rilasciato dal Questore di Roma sulle malefatte dei tifosi olandesi.
Come se non fare morti e rispettare le leggi bastasse ad erigersi a difensori della sicurezza nazionale e locale.
Una volta forse.
L'epoca attuale richiede maggior spessore e in ogni circostanza.
Abbiamo bisogno di modelli da seguire.

Non è un caso che un leak del genere avvenga all'indomani dell'inasprimento delle misure anti-terrorismo che tra le altre cose allargano le maglie delle agenzie di intelligence nelle nostre vite private.
Questa volta però è ancora più difficile convincerci che al Jazeera e il Guardian possano essere i paladini su cui fondare i pilastri della libertà di informazione.
Ci hanno rivelato finora storie scontate e ovviamente di parte.

Ormai è arduo dare retta a Bibi Netanyahu mentre parla o ipotizzare che possa raccontarci qualcosa di veritiero.
Pare anche difficile credere che la pace in medio-oriente passi attraverso il dialogo.
Bene ha fatto la Cia a tentare di infiltrare Hamas la cui iscrizione nella lista dei gruppi terroristici è una ulteriore dimostrazione dell'ipocrisia americana.
Hamas non è solo fucina di terrorismo.
E' l'emanazione di un popolo stanco delle chiacchiere.
Il governo americano prima ha voluto fortemente le elezioni libere nonostante gli arabi scongiurassero una mossa del genere perchè ne conoscevano a priori il risultato, e poi ha messo sul libro nero Hamas.
La democrazia è tale per noi occidentali solo se il vincitore ci è gradito.
Così aiutiamo la pace e le nazioni in difficoltà.

Così abbiamo aiutato il Sud Africa.
Diceva Sepp Blatter che un mondiale non risolve i problemi ma dà una spinta affinchè si prenda coscienza delle proprie potenzialità e ci si metta al lavoro.
E il Sud Africa ha capito qual erano le proprie potenzialità.
Fare da satellite tra le grosse pedine delle diatribe internazionali.
Non ha ovviamente potuto respingere le pressioni americane e quindi ha messo al servizio della ragion di stato (quella degli altri) intelligence e tecnologia.
Ronnie Kasrils ha commentato sorridendo che non consiglierebbe a nessuno il mestiere di capo dell'intelligence.
Lo ha definito crap.
Beh almeno è un lavoro sicuro e ben pagato e poi forse alla fine ci si diverte pure.

Sembra che ci siano ulteriori uscite.
Chissà se c'è qualche leak dei nostri spioni.
A me piacerebbe tanto sapere in che modo Marco Mancini passava il tempo libero a Vienna.
Teatri, caffè, lampade?
Speriamo in qualche cable che ce lo riveli.
La nazione è in attesa.

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