E noi cittadini finiamola di prendercela in blocco con gli stranieri. Chiediamo piuttosto agli islamici presenti tra noi di dimostrarsi uomini d’onore, di prendere posizione pubblicamente contro le persecuzioni e gli atti di crudeltà. Sappiamo - conclude - che sono intimoriti dagli integralisti ma è arrivato il momento di rompere il circolo vizioso dei soprusi, superando sia il buonismo sia l’intolleranza
corriere bologna
Non ho ben compreso se l'àut àut era rivolto solo ai musulmani stranieri o anche a quelli italiani.
Io sarei italiana e non ho problemi ad andarmene.
Ho girato in lungo e in largo.
Per me fare pipì nei bagni dorati di Harrods o sulle turche dei deserti omaniti pari son.
Anzi. Fuori mi trovo anche meglio.
Ho imparato ad avere a che fare con mondi e persone diverse.
Non vedo il motivo per il quale dovrei rimanere in un Paese in cui il ministro dell'interno aizzato dai servizi di sicurezza e dall'intelligence non fa altro che demonizzare il musulmano specie se convertito.
Partirei di nuovo però non è facile trovare lavoro all'estero al momento.
Appena posso comunque, vado.
Vorrei tranquillizzare il monsignore sul fatto che noi musulmani non abbiamo paura degli integralisti ma solo di Dio.
L'uomo non ci intimorisce.
Concetto forse difficile da digerire per chi venera un Dio umanizzato.
Abbiamo condannato e condanniamo in continuazione.
Su giornali, blog, social networks.
I nostri rappresentanti qui in Italia lo fanno di continuo anche assieme a quelli delle altre religioni.
Non è stato solo il mufti dell'Arabia Saudita ad aver stigmatizzato le azioni dell'Isis.
Dalla Giordania all'Egitto lo hanno fatto tutti.
Ma è difficile trovarne notizia sulla stampa italiana e monsignore deve essere alquanto indaffarato.
La condanna dei nostri rappresentanti per quanto autorevole non ha comunque valore di scomunica perchè gli imam e i mufti sono semplici guide spirituali.
Il nostro Dio non ha bisogno di mediatori terreni.
Lui è grande.
E comunque dubito che dei tagliateste siano interessati ad ascoltarli.
Monsignore è un pò lo stereotipo dell'italiota di Facebook.
Tornatevene al vostro Paese, vi facciamo costruire le moschee se ci fate costruire le chiese, li state sempre a giustificare.
Insomma un mezzo don Abbondio.
Problema è che poi le prime pagine toccano a lui e non a noi.
Se vuole far passare l'idea che chi tace o non urla il suo sdegno è connivente, allora è un altro discorso.
Cos'è una minaccia ?
Poichè ritengo essere prerogativa di questo blog il voler analizzare le questioni non di pancia ma con il cervello per andare al di là dei luoghi comuni e degli stereotipi, vorrei azzardare un'ipotesi.
Monsignore non è il primo prelato emiliano romagnolo che dà addosso agli islamici (orribile la modernità che trasforma un aggettivo in sostantivo ma ormai questo pare l'andazzo) con la scusa del terrorismo.
E' dai tempi di Biffi che ci si bastona.
Forse c'è molta ignoranza sulla nostra religione e cattivi rapporti con le nostre comunità.
Ed essendo i prelati di quella zona costretti a combattere con governi comunisti, divorzi e nozze gay, forse pensano che l'arroganza che torna utile con quelli possa funzionare bene anche con noi.
Nossignore monsignore.
Noi siamo musulmani, servi di Allah il Dio unico compassionevole e misericordioso.
Certi modi non ci appartengono.
Impari l'educazione e la taqwa (timor di Dio) che poi ne riparliamo.
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