«Mi sono finta mia figlia per cercare in ogni modo di allontanarla da questa persona - ha raccontato alla Postale nel corso dell’indagine che ha portato all’arresto dell’imprenditore pesarese - in questo modo sono riuscita a rendermi esattamente conto di fin dove si fosse spinto il dialogo, così sono riuscita ad allontanarla dall’orco, a intimargli di farla finita e liberarla da quell’incubo».
ilmessaggero
Ad incastrarlo sono state `Le Iene´, che lo scorso gennaio mandarono in onda un servizio tv con tanto di interviste all’uomo e alla madre del ragazzo.
lastampa
video le iene
I familiari delle vittime lo hanno rintracciato nel parcheggio del centro commerciale di viale La Playa e insieme a un gruppo di persone hanno tentato il linciaggio. E' intervenuta la squadra Volante della polizia che ha sottratto il pedofilo alla furia della folla.
unionesarda
Pur essendo difficile che in Italia si scopra una vicenda simile a quella di Jimi Savylle, l'incremento, non tanto dei casi di pedofilia, quanto di quelli scoperti, è destinato a crescere.
Non stupisce che una madre decida di intervenire per prima.
Fa parte dell'istinto e probabilmente della difficoltà ad inquadrare il torto subito dal bimbo, esclusivamente in ambito giudiziario.
Però si rischia, come sottolineato dalla polizia Britannica, che spesso redarguisce i numerosi gruppi di giustizieri fai da te, sorti in Inghilterra, innanzitutto di fomentare odio e aggressioni, come accaduto di recente anche da noi in Campania e Sardegna, e poi di sottrarre al fascicolo giudiziario, degli elementi validi per il processo.
Se la versione della storia, data dalla mamma Umbra al giornale è veritiera, la sua azione ha impedito alla polizia postale di assemblare una sting operation che avrebbe permesso di inchiodare l'uomo.
Quando si va a dibattimento, la testimonianza di un poliziotto, è più solida e credibile, di quella di una madre fortemente coinvolta dal punto di vista emozionale.
In futuro sarebbe bene che le forze dell'ordine, ribadissero questi concetti.
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