sabato 15 settembre 2012

Per equivalente

Tra gli indagati, colpiti dal sequestro di immobili, aziende e conti correnti per 36 milioni di euro,figurano nomi noti a livello nazionale operanti nei più disparati settori, tra cui quello alimentare, lo sport e persino nel settore pornografico e dei club privè.carlino bologna

Mia madre che si appassiona ai grandi accadimenti della nostra regione, mi aveva detto che il colonnello Odorisio in conferenza stampa, aveva parlato a proposito della prescrizione, o come giudiziariamente, il tutto non fosse destinato a successo reale .
E infatti la cosa strana dell'operazione, e' che fosse illustrata in conferenza stampa .
L'evento c'era gia' stato piu' di un anno fa, con l'operazione paradiso .
Di solito, quando c'e' un'appendice, si emette semplicemente un comunicato .
Il sequestro di beni, che sembra essere la novita' in questo caso, e' effettivamente corposo, ma non giustifica un altra passerella degli organi inquirenti .
Andando a spulciare tra le fonti, si parla di sequestro per equivalente, che per  definizione e'  descritto come:


Nel caso di reati commessi al fine di evasione fiscale il bene frutto degli illeciti è di solito il denaro, e ciò rende difficile dimostrare la connessione diretta tra le somme liquide individuate presso l’indagato e la condotta illecita; basta un passaggio in cui il denaro viene prelevato in contanti per interrompere la connessione necessaria per l’applicazione del sequestro preventivo. Per rendere più efficace l’applicazione della misura cautelare è intervenuta la Legge n°146/2006 art.11 che ha previsto la possibil ità della confisca e del sequestro preventivo “per equivalente” (disciplinato dall’art.322ter del codice penale) ovvero: qualora non sia possibile individuare i beni che costituiscono il prodotto/profitto/prezzo del reato il Giudice può disporre il sequestro - e successivamente la confisca – di altri beni o utilità di cui il reo abbia la disponibilità anche per interposta persona, per un valore corrispondente. Viene, così, meno la necessità di individuare la connessione diretta tra reato e beni frutto. Tuttavia l’art.11 della L.146/2006 prevede tale forma di sequestro per i reati che abbiano il carattere della transnazionalità e che prevedano il coinvolgimento di un gruppo criminale organizzato   il giornale di sicilia

A naso mi pare di capire, che poi in tribunale, sara' difficile provare il dolo effettivo, se non sono stati trovate le connessioni dirette tra capitali e azioni illecite .
Quindi probabilmente c'era qualche vizio di fondo gia' nella prima inchiesta, e si e' cercato di metterci una pezza con questa seconda .

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