sabato 15 settembre 2012

Paese che vai

Alla fine, ed essendo un uomo non di parola, Clegg non ha fatto altro che sostituire le parole "alcune persone" con "bigotto", e sapete una cosa? Io non lo biasimo. Chi ha voglia di calpestare i cristiani?
Io l'ho fatto una volta, e non è stato piacevole, in quanto sono proprio così contorti.
In futuro, userò una Honda Civic, piuttosto che una qualsiasi altra marca Giapponese, come una Toyota o una Yaris .
Io non lo farei. E io non lo farei, perché ... ecco il motivo: io sono una cristiana praticante e anch'io, mi oppongo fortementee al matrimonio gay. Ma bigotta? Un'intollerante, un'omofoba con pregiudizi?
Questo proprio no.
E' solo che il matrimonio tra gay e lesbiche va contro i miei saldi convincimenti. independent

Questo e' un articolo apparso sull'independent, giornale Britannico, stamattina .
E' un commento di una lettrice, quindi non una giornalista o una persona che contribuisce regolarmente al giornale, circa le dichiarazioni fatte dal vice-ministro Clegg, sulle reazioni avute dai Cristiani Inglesi, qualora fosse realizzata una legge sui matrimoni gay .
Sia Clegg che Cameron, hanno definito come bigotte, aggiustando il tiro successivamente, visto che molti si sono risentiti, quelle persone che si oppongono ai legami tra persone dello stesso sesso .
La signora ha giocato sulla parola "calpestare", intendendola in senso figurato, quando riferita al politico Inglese, prendendolo in giro per il passo indietro compiuto per non offendere le persone di fede cristiana, e in maniera diretta quando invece l'ha resa propria, fingendo di aver investito dei Cristiani con l'automobile .
Il tutto e' scritto in perfetto stile Inglese, con l'umorismo sorretto da esercizi linguistici ad hoc, e vuole essere espressione del fatto, che pur essendo consapevole di essere un po' retro' nel suo giudizio verso certi legami, rifiuta l'appellativo di bigotta perche' non e' guidata da sentimenti di omofobia, proprio in virtu' della sua identita' cristiana, che non la spinge verso l'odio .
L'articolo non e' stato censurato, ne' l'autrice attenzionata dalla polizia .

Come ripeto, non ho avuto modo di leggere il post della signora ligure in riferimento a Berlusconi, pubblicazione online che fu oscurata dalla polizia postale dell'Emilia Romagna anni fa, e per la quale ricevette una comunicazione giudiziaria, pero' vorrei osservare che se, come riportato dai giornali, era un po' pesante in quanto infarcita di sarcasmo, ma sempre in stile goliardico, quindi senza nessuna reale intenzione di uccidere, avrebbe dovuto essere inquadrato nel contesto di un'Italia che dalla tivu' ai giornali, si esprime con una certa aggressivita' che tende alla violenza, e che non viene mai censurata .
Poi magari la sua posizione si aggravo' per la questione del fucile ricevuto in eredita' dal padre, di cui lei sosteneva di non sapere, pero' bisogna fare attenzione quando si censura la gente con conseguenze giudiziarie .
Non si capisce perche' ai politici e ai comici in televisione si concede il turpiloquio, e al cittadino che in un certo senso esprime il disagio di questa Italia, si manda una notifica dal tribunale .
O cambiamo l'Italia educandola, o ci adattiamo noi e cominciamo ad innalzare il livello di tolleranza verso la violenza .
Pero' la seconda opzione e' una spirale pericolosa .

Nessun commento:

Posta un commento