giovedì 29 dicembre 2011

Pisani e i poliziotti che girano molto per i ristoranti Da Piedigrotta a Regina Margherita (coincidenze)

Nel 1987, finito il Liceo convinsi i miei a iscrivermi all'universita' di Bologna .
Essendo mia madre molto chioccia e ansiosa, le strappai questa concessione a patto che stessi in un ambiente controllato, e quindi andai dalle suore .
Trovammo un pensionato molto chic, non che io ci tenessi, ma grazie a Dio ce lo potevamo permettere e poi non e' che ce ne fossero molti in giro che offrivano stanze ancora libere a Luglio .
Era in via Santo Stefano 63 , gestito dalle Ancelle del Sacro Cuore di Gesu' .
Come io poi sia finita a convertirmi all'Islam, quella e' un'altra storia, ma alquanto correlata .
La vita in un pensionato e' limitata ad orari abbastanza rigidi, e quindi non e' che ci si possa permettere attivita' amene come andare a ballare o a un concerto rock, a meno che il regolamento lo consenta previa autorizzazione dei genitori .
Cosi' arrivate al Sabato o al Venerdi' sera, non e' che vi fossero molte alternative, tra l'andare a mangiare una pizza e godersi un primo spettacolo al cinema .
Noi eravamo particolarmente fortunate, perche' Santo Stefano offriva all'epoca, ma credo anche oggi, una gran quantita' di posti per sedersi e mangiare in santa pace, e poi riapprodare velocemente alla base .
O se, come spesso accadeva, le nostre suorine cucinavano delle ciofeche, noi ci davamo all'asporto e al junk .
Il nostro ristorante preferito, era Piedigrotta, una pizzeria molto nota a Bologna , a gestione familiare .
Il padrone Giovanni , si occupava dell'attivita' assieme ai figli .
Era di origini campane, napoletano credo .
Non era solo la pizza ad essere buona, ma tutto l'ambiente che era accogliente, proprio grazie alla gentilezza del signor Giovanni e della sua famiglia che trattavano tutti in maniera egregia .
Il locale era frequentato da persone di svariata estrazione, sportivi, professionisti, politici, appartenenti alle forze dell'ordine e magistratura, gente dello spettacolo, studenti .
Quelli erano tempi in cui internet non esisteva ancora, e quindi non e' che uno se ne poteva stare a casa come un misantropo .

Ora continuando le mie investigazioni sul caso Pisani, scopro che il gruppo Regina Margherita, appartenente a Marco Iorio, e' esteso anche ad altre zone d'Italia, e cosi' altre pizzerie, probabilmente coinvolte nel giro di riciclaggio, sono state chiuse in seguito all'operazione Megaride .
Spulciando tra la cronaca di Bologna, mi sono imbattuta nella foto di un locale a me familiare, il cui nome pero', Regina Margherita appunto, non mi diceva granche' .
Addentrandomi nella questione, ho scoperto che il Regina Margherita di via Santo Stefano 40, altri non e' che il mio buon vecchio Piedigrotta .
Secondo le cronache, la gestione e' da tempo passata ad una societa' chiamata Sa.Sa. SRL , legata a Marco Iorio (non saprei dire se questo Sasa' sia un figlio o un parente di Giovanni), e dalle intercettazioni telefoniche, e' emerso che, nel periodo in cui era di stanza a Bologna, il dott. Francesco Cirillo, attuale vice-capo della polizia , frequentava la pizzeria Regina Margherita ed era uno che  " gira molto per i ristoranti " .
Tali circostanze sono state confermate dallo stesso dott. Cirillo, che ha anzi aggiunto, pur ricordando a stento il nome dell'esercizio, che nel locale aveva intravisto un certo Salvatore (suppongo il Lo Russo) che poi incontro' di nuovo a Napoli, sul lungomare, proprio mentre passeggiava assieme a Vittorio Pisani, e noto' come il collega, lo salutasse .
Dalle intercettazioni emerge, come pure il dott . Merolla, anch'egli nel circuito Bologna-Napoli (quelli che fanno carriera nelle forze dell'ordine seguono piu' o meno lo stesso percorso), fosse di casa al Regina Margherita .
Merolla e' lo stesso, che in qualita' di questore appena insediato, non tolse a Pisani l'inchiesta sugli esposti anonimi, che vedevano lo stesso poliziotto coinvolto, perche' non voleva prendere una decisione diversa dal suo predecessore Giuffre' e per non dare un segnale di sfiducia a Pisani .
Il dott. Merolla risulta essere secondo il Gip , in base a queste dichiarazioni, " il più importante testimone della piena consapevolezza da parte del Pisani del riciclaggio dei soldi di Lo Russo Salvatore nei ristoranti gestiti da Iorio e Potenza ed il riscontro più autorevole alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia ".
Ne' lui, ne Cirillo, e non ve ne sarebbe motivo, sono ulteriormente coinvolti nell'indagine .

Al contrario il dott. Pisani, e mi riprometto di tornarci al piu' presto, e' reo di "comprovata amicizia" e di tutto cio' che ne consegue, poiche' anche lui sembra essere amante di ristoranti .

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