On the latest political situation in Libya, Salame said that he supported reconciliation but that he would not cling to any particular “names”.
This could be taken to mean that the international community had no particular candidate to lead Libya forward or that Faiez Serraj was now deemed dispensible.
Salame added that he was waiting to see what will be decided by the House of Representatives and the High State Council and that UNSMIL will support what the Libyans decide , either by naming a new 3-member Presidential Council and a separate government or any other option that contributes to the stability of the country. libyaherald
Marshal Haftar ha rimesso in giro la storia di una grande operazione nel Fezzan con tanto di op-room della quale farebbe parte anche Bu Khamada evidentemente uscito dalla convalescenza. Sarebbe incoraggiato dal caos di Tripoli, che ha attratto la presenza di diverse milizie del Sud, e anche dalla copertura di un gruppo di tribù del Fezzan che ha tagliato i ponti nei giorni scorsi con il governo di Serraj.
Si tratterebbe in effetti di uno scenario entusiasmante per risolvere il problema dei flussi migratori, che in parte giustificherebbe la visita in pompa magna della delegazione italiana, se non fosse per la serie di contraddizioni che al solito accompagnano le esternazioni di Haftar. Dalle sfuriate contro gli algerini, poi corrette e giustificate come cospirazione qatarina, al ritrovato amore con l'Italia e all'impegno per una Libia unita e democratica.
A fronte di un debito estero egiziano sempre crescente, e con Mohammed bin Zayed impegnato a difendersi da accuse pesanti rispetto all'operato del suo esercito in Yemen (le nazioni unite saranno anche un organismo inutile, ma i suoi report colpiscono duro e al momento meno opportuno) probabilmente Haftar inizia a sentire il fiato sul collo e così si dà da fare su vari fronti.
Con un Serraj attaccato alle telefonate del giorno dopo dal Ministero, e del giorno dopo ancora dal cronista specializzato in vip libici d'assalto, all'Italia per il momento non rimane che cercare di mediare e sperare in tempi migliori.
Facendo ovviamente attenzione alle mosse delle milizie di Tripoli, e a quelle di Marshal Haftar, che potrebbero anche trovare un punto d'incontro.

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