Ci eravamo lasciati con Ahmed Al Zakkour, uno dei membri fondatori di Nusra (vicino ad Al Joulani in una vecchia immagine) e componente dei vertici, che se n'era andato sbattendo la porta nelle settimane in cui veniva formalizzata la creazione di Hayat Tahrir. Stanco delle continue lotte interne che impedivano di contrastare il regime, aveva messo in piedi un piccolo esercito ad Aleppo.
Tra i tanti con il quale Al Joulani sta trattando in questi giorni per rendere più compatta la controffensiva.
La Turchia starebbe ancora lavorando ad una tregua, infatti il livello dei bombardamenti su Idlib pare sceso nelle ultime ore. Se Erdogan non riesce a frenare l'intervento di Assad e alleati, anche convincendo Al Joulani ad arretrare dalle linee difensive messe a punto nelle ultime settimane, può contare comunque su un'ottima formazione militare. Deve però convincerli a mettere da parte i personalismi per non ripetere gli errori del passato compiuti in frangenti come quelli della disfatta di Aleppo.
Gli assadisti non dovrebbero superare le trentamila unità. National Liberation Front, HTS e altri gruppi satellite dovrebbero garantire all'esercito turco una buona tenuta. Il resto viene attraverso la diplomazia.

Nessun commento:
Posta un commento