giovedì 30 agosto 2018

Nel regno di Ali

La Siria non è isolata nella regione.
E' parte di un asse molto vasto.
La nostra posizione rispetto alla relazione con l'Iran è chiara.
E il presidente ha ribadito più di una volta che la nostra alleanza con Teheran, gli Hezbollah e le altre forze che hanno combattuto i terroristi al fianco dell'esercito siriano è basata su una relazione solida che nessuna offerta può cambiare.


Il solito articolo patacca di Al Akhbar, che non significa che gli americani non abbiano contatti con i siriani ma presumibilmente non nei termini descritti dal giornale degli Hezbollah, è stato comunque utile a confermare alcuni elementi fatti circolare nelle settimane scorse attraverso i social e difficilmente verificabili senza contatti a determinati livelli in loco.

La risposta di Ali Mamlouk alle richieste americane, molto ampia e in stile presidenziale, tende a smentire le voci che lo vedevano ridimensionato prima da Assad e poi dai russi.
L'articolato programma di ristrutturazione del ministero della difesa siriana, posto in essere da Mosca in stretta collaborazione con il direttorato di Deeb Zeitoun, ha preso atto proprio della decadenza dei comparti dell'intelligence di Damasco, i cui funzionari e ufficiali sarebbero più impegnati in affari personali che non a garantire un attento controllo delle criticità in alcuni aree della città.
Una raffica di arresti per corruzione sarebbe servita a ripulire i ranghi in vista del dopoguerra.
Rimane da vedere se c'è posto per Ali Mamlouk nei piani russi.

Se appare solido il rapporto con l'Iran ai vertici, e anche su questo ci sono alcuni dubbi, pare esserci maretta sui campi di battaglia.
Sono state registrate schermaglie tra assadisti e milizie iraniane a Deir Ezzour.
Non ci sarebbe affatto una visione comune sul fato di Idlib.
In generale comunque è l'Iran ad avere più bisogno di Assad, dal momento che ha investito uomini e denaro nella guerra di sopravvivenza del regime dal cui destino dipende molto anche quello iraniano. Pare essere anche questo il messaggio inviato da Mamlouk.
Se vi saranno richieste con contropartita adeguata è possibile che, diventato alleato scomodo e forse ormai non necessario come prima, l'Iran venga scaricato.

Per il resto sia Al Akhbar che Mamlouk, o chi per lui, hanno mantenuto lo stesso tipo di retorica usato nei resoconti dei presunti incontri con rappresentanti del governo italiano.
Saranno i siriani a decidere la distribuzione di contratti e appalti (ma sono veramente padroni in casa loro e saranno in grado di arginare l'elevato livello di corruzione ?) e conservano, oltre ai file sui foreign fighters, i dati sui contatti con governi stranieri.
Da Abu Dhabi a Melbourne.
Assad, più forte anche dopo la conferenza stampa di De Mistura (presumibilmente questi userà i corridoi umanitari per favorire l'avanzata dell'esercito siriano così come ha fatto con i cessate il fuoco), andrà avanti a forza di ricatti. E nessuno pare essere seriamente intenzionato a fermarlo.

Nessun commento:

Posta un commento