Anche per questo l’ambasciatore Perrone ha lanciato un suo messaggio su Twitter; per dire che qualsiasi informazione su presunti piani per «creare una base militare italiana nel sud della Libia è semplicemente una fake news». repubblica
E come facciamo a saperlo ?
Come quando sui social qualcuno ti si attacca come una zecca e dopo essersi conquistato la tua fiducia, dicendoti io sono questo e faccio questo con tanto di foto, parte all'attacco con proposte strane.
A parte le tribù imbavagliate e armate con cartelli al seguito, questa famigerata delegazione italiana non l'abbiamo vista e non sappiamo cosa stia facendo.
Potrei dare un minimo di credito alle parole dell'Ambasciatore se sapessi che ne fa parte qualche poliziotto o funzionario dei servizi di quelli che seguo. Ma proprio un minimo.
Non è che un documento sbandierato su Twitter possa fare la differenza.
Oggi girava una foto dei bombardamenti di Daraa.
Risaliva al 2016 e si trattava di Mosul.
Non v'è dubbio che in questi giorni nel Sud della Siria vengano compiute atrocità.
Ma ribelli e jihadisti devono essere credibili nella loro narrazione verso il pubblico occidentale.
Non ha senso piazzare una base militare in un'area di difficile controllo e gestione.
La ruggine contro gli italiani da quelle parti non è cosa rara.
I battibecchi tra tribù e consiglio municipale hanno radici vecchie.
La municipalità becca quattrini a non finire un pò da tutte le parti, però non distribuisce servizi.
Chi ha pagato per la liberazione dei turchi e a chi sono andati i soldi?
L'entusiasmo twitteriano dell'Ambasciatore era sospetto.
Marshal Haftar non è tanto fesso da abboccare all'amo della provocazione, ma la situazione potrebbe indurlo all'errore.
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