domenica 1 luglio 2018

Come grigliare un pollo saudita

Non le chiedo una sentenza ma un’opinione politica. «Sono stato giudice per 30 anni, non posso rispondere se non ho elementi». Veniamo alla questione centrale dei migranti... «Noi abbiamo una proposta per l’Italia, sull’integrazione; bisogna capire il background di queste persone, abbiamo studi, informazioni. E possiamo lavorare insieme. L’Italia soffre più degli altri Paesi. Noi vogliamo supportare a 360 gradi il vostro governo, abbiamo un’organizzazione mondiale per farlo e soldi da offrirvi. Danaro che esce direttamente dai fondi della Lega musulmana mondiale».
corriere

Basta intervistarlo dopo avere studiato il bignamino dell'Islam su Imola Oggi e chiedere conferma delle proprie convinzioni circa la donna oppressa e l'intolleranza predicata.
Facendo anche un mischione tra salafismo e wahabismo bollandoli come negativi.

L'Islam non differenzia tra sentenza giuridica e opinioni politiche.
Certe vicende e tematiche vanno giudicate avendo presente tutti gli elementi a disposizione e sottoponendoli al vaglio dell'esegesi coranica e della tradizione profetica.
Non è qualcosa che s'improvvisa sul momento e che può essere spiegato in poche righe.
Shaykh Al Issa non si è voluto sottrarre ai quesiti.
E' stato evidentemente mandato allo sbaraglio.
Questa intervista è la dimostrazione di come il Qatar alla fine vince la charme offensive mentre l'Arabia Saudita rimane al palo perdendo consensi a livello globale sul piano politico e militare.
Il lungo intervento di Khaled Al Mishri su Repubblica è il risultato del rapporto consolidato in seno alle istituzioni (Farnesina, Ministeri dell'Interno e degli esteri, servizi segreti, organismi finanziari ed economici) tra Qatar e Italia.
Anche il rapporto con l'Arabia Saudita è solido e ampio. Ma non ha punti di raccordo.
E soprattutto le istituzioni saudite mancano di coordinamento.
Non si è capito quale messaggio questa intervista volesse lanciare e a chi.
Se rispetto ai migranti, ai musulmani o al capitolo estremismo-terrorismo.
Anche parlare di Islam puro-vero non ha senso.
Mohammed bin Salman deve dare indicazioni chiare sul madhhab (scuola di pensiero facente parte della giurisprudenza islamica) da riformare o cambiare. Deve farlo senza temere l'astio dell'establishment religioso e la strumentalizzazione dei gruppi terroristici.
C'è bisogno di stabilire una linea interpretativa chiara.
La mappatura delle moschee estremiste finanziate dai sauditi offerta ai servizi segreti occidentali e la garanzie che ci sarebbe già stata una riduzione netta dei fondi, da sole non possono costituire un punto dal quale iniziare un dialogo vero e proficuo con le istituzioni di riferimento nei Paesi interessati,


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