martedì 12 giugno 2018

Stylish

Negli ultimi tre giorni Shaykh Al Jawlani ha messo in mostra una varietà di stili che sono in un certo senso espressione dell'incertezza in cui naviga Hayat Tahrir.
All'indomani della fuoriuscita da Damasco e dopo la conferma ufficiale del rapporto con la Turchia, Al Jawlani e altri comandanti
(tra i quali il "reduce libanese" Al Talli croce e delizia di del generale Ibrahim) in un video hanno lanciato pesanti accuse contro le iniziative come quella di Astana e hanno ribadito la validità della jihad anche quando portata avanti in collaborazione con entità come la Turchia.
Particolarmente significativo in questo senso, risulta essere un comunicato emesso dal consiglio shariatico di
Hayat Tahrir che sancisce l'alleanza come mera comunanza d'interessi e non contraria ai principi islamici.
All'interno del gruppo monta inesorabile la protesta guidata dai qaedisti che, con il supporto delle interpretazioni religiose favorevoli alle loro tesi, accusano Al Joulani di rinnegare ideologie e metodi seguiti ormai dai tempi della discesa del Corano.
Potrebbe non bastare al comandante la serie di giri degli ultimi giorni alla ricerca di alleanze con altri gruppi. Per evitare l'ennesima guerra fratricida che allontanerebbe il supporto della Turchia, potrebbe dovere fare ricorso ad una campagna omicidiaria mirata preventiva.

E' arrivata forte anche nel panorama jihadista siriano, l'ondata di sdegno causata dall'uccisione di alcuni membri di spicco del Consiglio di Derna. Tra i più decisi a condannare le azioni del "tiranno" Haftar, sono stati Shaykh Abu Qatada Al Filistini e Shaykh Al Farghali.
Shaykh Omar Rifai Surour era noto in particolare per le dissertazioni contro tiranni e oppressori. Cosa che gli aveva attirato le critiche di Shaykh Al Maqdisi che, pur non partecipando direttamente negli scenari d'interesse, riesce sempre a dividere l'universo qaedista dall'Africa al medio-oriente.
Dell'uccisione di Sheikh Surour, così come di quelle di Shaykh Abu Omar Abdul Salam Al Awami e Shaykh Abu Zeid Shalawi, non sono stati mostrati i corpi, ma la conferma arrivata da Londra da parte di Shaykh Hani al Sibai ha sgombrato il campo dai dubbi.
Omar Rifai era una spina nel fianco degli egiziani per la sua intensa ed efficace campagna di propaganda e reclutamento. Il padre era amico di Shaykh Al Zawahiri.
I successi degli ultimi giorni, a detta gli esperti, vedono procedere il libian national army secondo i piani. La campagna di Derna potrebbe concludersi prima della fine dell'anno.

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