giovedì 10 maggio 2018

Nusra brand


In tale contesto investigativo, il Servizio Centrale I.C.O. ha inoltre avviatoun’operazione speciale “sotto copertura”, in collaborazione con i Servizi di Sicurezza nazionali (AISI), che ha permesso di avvicinare un importantemembro dell’organizzazione criminale, CHADDAD AYOUB, acquisendone la fiducia e consentendo di impossessarsi di importanti notizie relative al suoruolo di deputato, per conto dell’organizzazione investigata, alla raccolta del denaro ed alla sua “movimentazione” per le attività di finanziamento alterrorismo internazionale, provando anche i suoi trascorsi di foreign fighter ed i suoi collegamenti con combattenti attualmente impegnati nel conflitto siriano tra le schiere di fazioni islamiste antigovernative. Un contributo determinanteè stato fornito dall’A.I.S.I. (Agenzia di Informazioni sulla Sicurezza Interna), che ha permesso di comprendere a fondo le metodologie utilizzate dagli indagati per effettuare i trasferimenti di danaro a beneficio delle fazioni terroristiche cui risultavano legati. sardegnareporter

L'Aise tratta con il capo dei torturatori di Assad, che è poi quello che decide di volta in volta quali elementi tirare fuori da Sednaya e rimettere in circolo per alimentare la spirale di violenza che tiene in piedi il regime, e l'Aisi invece corre appresso ai figli minori. Paradossi della guerra.
Di Nusra c'è poco in questa inchiesta se non il nome. Tanto più che all'epoca in cui fu avviata, l'asse tra Nusra e l'Europa era diretto in Olanda.
C'è però la realtà della Siria, soprattutto quella del Nord, fatta di gruppi satellite e famiglie i cui componenti combattono ognuno per una fazione. E non sono comunque interessati a compiere attentati in Occidente.
In attesa che Daesh si riformi, questo rimarrà lo scenario.
A proposito di Siria, pare poco probabile la tesi dell'IDF, secondo la quale le Qods force si sarebbero rese responsabili dei rockets attacks della scorsa notte. Il comandante Soleimani ha ben altre mire.
Potrebbe piuttosto trattarsi delle elite attorno ad Assad che non vedono di buon occhio lo strapotere iraniano. Un elemento sul quale si potrebbe lavorare per allontanare lo spettro di una Siria ancora sotto il comando del dittatore.

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