sabato 14 aprile 2018

Bibi wishful thinking

Prime Minister Benjamin Netanyahu has, this evening, released the following statement: 

"A year ago, I declared Israel’s full support for President Trump’s decision to take a stand against the use and spread of chemical weapons. President Trump’s resolve and Israel’s support remain unchanged. Early this morning, under American leadership, the United States, France and the United Kingdom demonstrated that their commitment is not limited to proclamations of principle. It should be clear to President Assad that his reckless efforts to acquire and use weapons of mass destruction, his wanton disregard for international law and his provision of a forward base for Iran and its proxies endanger Syria."

Le scariche della coalizione in linea teorica hanno provveduto ai punti 1 e 2.
Al terzo punto deve pensare Israele. Il primo ministro deve ancora dare semaforo verde a Yossi Bond per altri tipi di attacchi.
Appare chiaro, visto che l'Europa sembrerebbe sorda a comprendere il pericolo derivante dal terrorismo di matrice sciita, che sotto banco c'è qualche accordo con la leadership iraniana per limitare le velleità dell'Irgc sul proprio suolo.
E' vero che l'Iran per il momento ha mire in medio-oriente, ma qualche colpo in Europa lo ha messo a segno. Il nostro è territorio ideale per le sue guerre proxy. C'è un esercito di profughi e immigrati che costituiscono il mezzo preferito dall'Iran per agire.
Tra le varie mediazioni portate avanti dal generale Manenti attraverso il generale Ibrahim (grande amico degli Hezbollah) ce ne potrebbe essere qualcuna con il comandante Soleimani. Bisogna fare attenzione a non fidarsi troppo poichè le relazioni all'interno dell'establishment iraniano sono mutevoli.
Non c'è da aspettarsi molto da Dhahran in questi giorni.
Bisogna fare affidamento su Israele per sconfiggere l'asse del male.
Se però Bibi fa affidamento su Trump non c'è speranza.

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