I turchi sono schierati ma mandano avanti il Free Syrian Army.
Il fronte opposto è diviso sul da farsi.
Alcuni giuristi si oppongono al combattimento.
Molti civili, e parte dei gruppi che avevano lasciato Hayat Tahrir, sarebbero pronti ad unirsi alla battaglia. Un finale di guerra con la Turchia che conquistata una buona sfera d'influenza non alletta nessuno.
Dedicarsi completamente allo scontro con i Turchi, significa per gli uomini di Al Julani perdere parte dei territori conquistati alle milizie di Assad. D'altra parte perdere la roccaforte è un'altro lato della sconfita.
Bisognerebbe accontentarsi. Cercare di limitare le perdite.
E' difficile che ci sia, almeno per il momento, una vittoria netta.
Come da previsioni lo scenario più probabile è quello dell'Afghanistan.
E' l'unico modo per tenere viva la rivoluzione.
Hayat Tahrir adesso gode della stima e dell'appoggio della gente. E' l'unica formazione che ha dimostrato di volere tenere fede all'impegno nei confronti della popolazione. Gli altri gruppi si sono venduti ad Astana.
Molti comandanti in queste ore discutono del tutto o niente. Devono piuttosto accontentarsi di mantenere uno stato di guerriglia permanente in attesa di tempi migliori.
Erdogan è convinto che il giochetto delle de-escalation zones gli consegnerà Afrin su un piatto d'argento. Vedremo.

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