sabato 22 luglio 2017

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Tutti a casa in motorcade e a suon di clacson .
La tanto temuta carneficina non c'è stata.
Alla fine ci si ricorda sempre di essere musulmani e di combattere per una causa comune. Concetti che esulano dalle corde degli analisti.
La guerra tra Ahrar al Sham e Hayaat Tahrir si è conclusa con una sessantina di morti e decine di feriti. Tra i deceduti purtroppo ci sono stati parecchi civili. Che non è tanto, considerando le previsioni della vigilia.
Ha prevalso di nuovo la linea soft di Abu Mohammad al Julani rispetto ad Abu Jaber che, come al solito secondo gli insiders, avrebbe preteso guerra totale. Era importante invece fare capire ai combattenti di Ahrar al Sham che conviene loro un patto di sottomissione che porterà ad una fusione e quindi ad un esercito compatto ed organizzato nel quale vengono rispettati i diritti di tutti secondo le leggi della Sharia. Cosa che adesso è di più facile realizzazione visto che sotto il controllo di HTS sono passati anche diversi villaggi chiave al confine con la Turchia.
Il cessate il fuoco prevede l'istituzione di una amministrazione civile nella quale alla fine prevarrà il controllo di Hayaat Tahrir, ma che è sintomo anche del fatto che lo spauracchio di al Qaeda sbandierato dagli attivisti locali a libro paga dei governi stranieri negli ultimi giorni, non ha ragione di esistere. Come accaduto finora, alla popolazione verrà lasciato ampio margine di organizzazione.
Tanto più che, sempre secondo le previsioni, adesso ci dovrebbe essere una invasione russa, forse supportata dalla Turchia che nel frattempo si è mossa timidamente inviando il solito Free syrian Army pigro e poco incisivo, per ristabilire il controllo del Nord restituendolo ad Assad.
Questa mossa dovrebbe portare ad una vera e propria carneficina di innocenti dal momento che, in quelle aree, combattenti e civili lottano fianco a fianco.
Ma come al solito con la scusa di al Qaeda, verranno massacrati donne, bambini ed anziani.
Vedremo cosa dirà De Mistura a Rainews, ormai diventato suo palcoscenico personale.

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