mercoledì 8 febbraio 2017

Invece

In altre parole, scova le tracce dei telefonini. «Purtroppo non posso dare troppi dettagli, neanche sul funzionamento dello strumento, sarebbe un vantaggio per la controparte. Pesa 40 chili, è piuttosto ingombrante, l’abbiamo portato su con il gatto delle nevi e l’abbiamo installato nella mansarda dell’albergo». Una macchina potentissima che ha superato neve e buio. «Non sapevamo nemmeno come poteva reagire, invece ha funzionato benissimo. Dall’alto abbiamo visto dov’era il cellulare. Abbiamo trovato il punto preciso. Lo strumento dà un segnale, immaginate una specie di scanner. Sono valori da interpretare». Chi ha avuto l’idea di usare la macchina che incastra i mafiosi per salvare vite umane? «Il nostro prefetto, Vittorio Rizzi, capo della Dac, la Direzione centrale anticrimine».Quotidiano.net

L'ingegner Zambonini è proprio tipo da Rizzi.
Spettacolare quando c'è da interagire con il pubblico.
Pare un csi de noantri. Nel senso che è molto romano.
Se c'erano dubbi che funzionasse, non deve essere esattamente un mobile tracker. Piuttosto individua segnali da dispositivi elettronici in generale.
E nemmeno uno strumento da usare nel corso di una indagine "mobile" vista la mole. Non in emergenza o durante un pedinamento.
Il prefetto Rizzi è quello che ha tratto maggiori vantaggi dal referendum.
Grandi acquisti da Morelli a Zupo passando per la Mancini.
Non è tanto il fatto che ha idee. Ma che riesce sempre a concretizzarle.
Quello fa la differenza nella vita.

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