sabato 8 ottobre 2016

Quante deviazioni hai

Sbarcati sulle coste italiane, non sono stati fermati.
Dopo aver visto che i loro nomi erano nella black list dei foreign fighters partiti dall'Europa, i servizi segreti li hanno lasciati andare per monitorare i loro movimenti e capire dove si dirigevano.
Cristina Giudici Il Foglio 

Chissà se l'hanno capito.

Mi raccontava un lettore affezionato (qualcuno ne ho) di essere arrivato al blog grazie a qualcuno dei servizi che gli aveva passato il link. Ovviamente non mi ha detto chi e di cosa effettivamente si occupasse, ma ha tenuto a specificare che si trattava di uno di quelli buoni.
Chiacchierando con un altro mio piccolo fan (almeno uno ne ho) che conosce anche lui l'ambiente, mi diceva che nei nostri servizi è difficile stabilire il limite tra il buono e il cattivo in maniera assoluta.
Per quello che ho imparato osservandoli da lontano in questi anni, mi trovo d'accordo con entrambi.
Aggiungo però, che in Inghilterra ad esempio, un analista appena assunto all'MI6 percepisce un salario di circa 2600 euro che è poco più, a quanto abbiamo saputo di recente, di uno dei suoi colleghi dell'Aise.
Sulla stampa inglese non giungono notizie di ammutinamenti o lamentele di giovani Bond vessati dai vecchi.
Non se ne fanno questioni in parlamento.
E' questo il problema in Italia.
La commistione tra sicurezza, politica, interessi finanziari, media.

Si è tornato a parlare in questi giorni dei servizi segreti deviati a causa del solito caso Abu Omar rispolverato nel corso dell'estate da Chiocci. E non per discutere la faccenda in termini di diritti umani, ma per le abituali beghe da cortile all'interno del Copasir e a causa delle ancor più abituali guerre nei servizi.
Io credo che l'unico aspetto che andrebbe chiarito, è l'atteggiamento ambiguo del prefetto Scarpis, almeno per quanto risulta dalle dichiarazioni rese a verbale dal generale Pollari e dal dottor Mancini.
Non si è capito per quale motivo la questione lo interessava tanto.
Dal generale Manenti non ci si può aspettare granchè. Non parla nemmeno se lo bombarda Putin dal Cremlino. Ma Scarpis non mi pare tanto forte mentalmente. Interrogato usando le giuste maniere, forse qualcosa la racconta.
La letterina del giovane premier con tutta probabilità riferisce di qualche altra squadra che operava legittimamente nei servizi e nello stesso ambito di monitoraggio. Non tocca il segreto di stato di cui, se non ricordo male, il Copasir dovrebbe essere a conoscenza.
Quindi francamente non capisco le perplessità del rappresentante del partito di Grillo.

Poi, ammesso che sia questo un suo cruccio reale, andrebbe spiegato al dottor Mancini, e non credo che la sua figliola abbia ancora raggiunto l'età, che i figli specie le femmine, riescono a valutare la figura del padre nel contesto, solo dopo che si sono scontrati con il marcio che la vita inevitabilmente riserva.
Il che solitamente avviene dopo i trenta, quarant'anni.
E non è da una singola vicenda che si riesce a stabilire se il proprio padre è buono o cattivo.
E soprattutto, se si è stati dei buoni figli.
Perchè alla fine per un figlio, specie se si tratta di una femmina, il cruccio più grande diventa quello.

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