sabato 8 ottobre 2016

Manpads in arrivo

 Ma non aveva detto il filosofo torinese che il Free Syrian Army non esiste più ?

Le informazioni veicolate attraverso Lister di solito sono abbastanza affidabili, anche se a volte risultano essere solo intenzioni. E' arrivato comunque il momento di dare una lezione alla Russia.
Bisogna vedere però, che fine faranno quelle armi.
E se si fermeranno in Siria.
Sul terreno la situazione è complicata da una diatriba a colpi di morti ammazzati tra Jund al Aqsa e Ahrar al Sham, che nemmeno l'emissario di al Julani è riuscito a sistemare. E così il governo ha riconquistato parte di Hama.
L'unica soluzione è quella di mettere spalle al muro il dittatore siriano e chi lo aiuta.
Con le elezioni americane ormai alle porte, è difficile che si vada oltre qualche timida accusa di crimini di guerra.

In Yemen intanto, ennesima strage ad un funerale.
Ovviamente i sauditi negano di esserne i responsabili.
Anche ad avere buone informazioni pre-strike, al solito in situazioni del genere è difficile distinguere tra civili e militanti.

Con ottima tempistica, i servizi segreti americani hanno mandato a dire sul Los Angeles Times che frazioni occidentali di Nusra sarebbero pronte a sferrare attacchi. Non ci sarebbe da stupirsi se in qualche Paese cuscinetto degli americani, venisse sventato un attacco con firma qaedista.
Per quello è importante seguire i movimenti di armi fornite ai ribelli.
La strategia pare essere quella di smembrare in ogni maniera, anche dall'estero, la compagine di ribelli in Siria. Verranno risparmiati solo quelli che, nell'immaginario americano, risultano addomesticati.
Non si capisce però, cosa prevederebbe il post-Assad .

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