venerdì 14 ottobre 2016

Neutral

A source close to the Houthis told Al-Monitor that they and their ally, former Yemeni President Ali Abdullah Saleh, very much appreciate Oman’s stance. A Houthi-affiliated negotiation convoy and Saleh were warmly welcomed in Oman’s capital of Muscat earlier this year. Omanis are also offering humanitarian and medical support to treat the wounded, and welcome them in their hospitals. almonitor

Senza l'Oman, l'accordo sul nucleare non sarebbe andato in porto.
Bando alle ipocrisie innanzitutto.
La cosiddetta neutralità del Sultanato torna comoda a seconda delle esigenze.

Il regno di Sultan Qaboos deve badare alla propria stabilità innanzitutto.
E' un fatto che i sauditi, e non sono i soli nel Golfo, mirano ad inglobare l'Oman approfittando di eventuali lotte intestine per la successione o anche insinuandosi nelle pieghe delle dinamiche politiche e religiose del Sultanato. I continui contatti tra i salafiti sauditi e gli abitanti del Dhofar che in piccola parte non ritengono  legittima la guida del Sultano, sono noti a tutti.
A questo punta l'Arabia Saudita quando porta sul tavolo prove a favore di un presunto comportamento sbilanciato dell'Oman.
Poi storicamente ci sono legami inscindibili tra omaniti, yemeniti e iraniani.
Gli aiuti umanitari e i passaggi di armi sono da inquadrare in quell'ottica.
Amici, parenti, qualche poliziotto di frontiera corrotto.
L'intelligence omanita è temibile e ha infiltrati dappertutto. Anche nelle aree rurali.
Ma non tutto può essere tenuto sotto controllo.
E non è l'Oman da solo che impedisce una soluzione al conflitto in Yemen.
I sauditi dovrebbero farsene una ragione.

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