domenica 21 agosto 2016

Luglio sismico nell’emirato di Trapani.

Comprendo le legittime preoccupazioni esternate dal Consigliere Delegato dell' Ente Luglio Musicale; preoccupazioni che sono le stesse dell'Amministrazione che, da mesi, unitamente agli uffici preposti – che, per quanto dichiarato dal Consigliere Delegato mi terrebbero in ostaggio - si sta sforzando di ricercare ogni possibile soluzione percorribile, sotto il profilo della legalità e del rispetto delle norme, ai gravi problemi economico-finanziari che affliggono l'Ente Luglio Musicale, Ente che, per la sua alta valenza culturale, oltre che per rappresentare l'identità culturale dell'intera collettività trapanese, non può e non deve cessare di esistere, pur se ritengo tali esternazioni fuori luogo e non rispondenti alla realtà. Comunque, mettendo da parte polemiche che, di certo, non giovano al raggiungimento dell'obiettivo comune, sulla questione è stato chiamato a pronunziarsi anche il Consiglio Comunale convocato d'urgenza per la valutazione di una proposta prodotta dai competenti Uffici e presentata dall'Amministrazione. Vito Damiano Sindaco


Il fatto è questo.
A Febbraio di quest’anno un terremoto ha colpito l’Ente Luglio Musicale trapanese.
Il previsto finanziamento di 500000 euro da parte del fondo unico regionale dello spettacolo è stato portato a soli trentamila, perché il resto andrebbe a strutture più grandi. Che di per se sarebbe già una stranezza in quanto il fondo è stato creato proprio per rimediare all’enorme sbilanciamento tra i finanziamenti ricevuti dai teatri più grandi di palermitano, catanese e messinese, e quelli più piccoli che hanno comunque diritto ad essere finanziati in base alla performance globale realizzata.
Il luglio Musicale trapanese di certo lo è, visto che a detta sia del sindaco che del consigliere delegato, è riuscito con l’ottima performance degli ultimi anni a risanare una forte situazione debitoria.
A Gennaio di quest’anno il generale Damiano aveva annunciato che al di là del passivo di soli 19000 euro, l’Ente poteva contare sull’apporto di 430000 euro del comune. E il consigliere De Santis ha ricordato anche la possibilità di disporre di quasi due milioni e mezzo di euro di fondi pubblici del ministero dei beni culturali e dello sviluppo economico. Soldi che saranno erogati solo se i debiti verranno ripianati entro la fine di Settembre.
Nel frattempo sia lui che altri dipendenti, sono rimasti senza stipendio.
La cosa strana di tutta questa faccenda, è che ci sono voluti parecchi mesi prima di arrivare ad una delibera di giunta che darebbe via libera, bilancio comunale permettendo, all’erogazione dei fondi dal comune all’ente. Prima del Ferragosto e dopo un paio di sedute molto accese, è arrivato il semaforo verde. Ma secondo il consigliere delegato in tutti questi mesi il sindaco Damiano è rimasto “ostaggio dei burocrati comunali” che hanno tentato di chiudere l’Ente per nascondere una gestione amministrativa al limite della legalità. Questione questa, che dovrebbe essere sotto esame da parte della procura.
Insomma ci saranno alla fine i soldi e veramente il sindaco è stato ostaggio e nulla sapeva di queste presunte gestioni finanziarie passate disastrose poco ortodosse ? E nulla ha a che fare, la rumorosa presa di posizione del consigliere delegato che, senza accusare di nulla il sindaco lo ha comunque chiamato in causa in maniera netta, con il fatto che la sua nomina a sovrintendente è per il momento congelata ?


Foto Vito Damiano Twitter

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