giovedì 11 agosto 2016

Hamza il poliprovocatore

A testimonianza dell’impegno di Hamza Piccardo in favore della nascita e dello sviluppo dell’Islam italiano vi sono, tra le altre cose, le informative del Sisde risalenti all’epoca dell’omicidio di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, nelle quali il suo nome ricorre in relazione al monitoraggio effettuato tra i centri culturali. Descritto dai giornali come polemico o un po’ rissoso, è invece sempre disponibile per confronti e spiegazioni circa questioni di religione o anche a più largo raggio.

Qualsiasi possa essere stata la motivazione per l’uscita in apparenza bizzarra sulla poligamia, che ha provocato le ire di musulmani e non, questa ha messo in evidenza quanto alla fine il nostro Paese, pur vantando lievi progressi in materia di diritti civili, rimanga molto arretrato culturalmente. Dai gay alle massaie gli hanno urlato di tutto insultando l’Islam e i musulmani, quando lui in fondo si era limitato semplicemente ad osservare che le unioni civili non lo vedono d’accordo in quanto musulmano, però nessuno ha saputo spiegargli perché, se in Italia l’Islam rientra tra le religioni che possono essere praticate liberamente, da cittadino italiano non può chiedere una norma che consenta la poligamia così come è accaduto per le unioni civili.
Un cambiamento normativo deve essere per forza di cose accompagnato da un cambiamento culturale.
Il governo concede diritti alle categorie rappresentate al suo interno, quindi portatrici di voti, ma non riesce a cambiare il modo di ragionare delle persone. Il modo, non quello che pensano.

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