"Non abbiamo rabbia nei confronti di nessuno. Certamente addebitare ai No Border la morte del nostro collega credo sia poco serio"
Foto Rivierapress
La stampa, così come i suoi uomini, non ha compreso che la nomina a capo della polizia di Franco Gabrielli non ha rappresentato un semplice passaggio di consegne, ma un cambiamento epocale per la polizia di stato .
La fine dell'era delle scuse e del do ut des con gli interlocutori politici.
In riferimento alla vicenda di Ventimiglia, è passata sui media solo la dichiarazione sulla necessità di spostare i migranti, oltre ovviamente all'episodio dell'insulto del Serpico dei vicoli genovesi sul cui precedente hanno tutti un pò ricamato.
Invece bisognava sottolineare questa dichiarazione del prefetto Gabrielli che non era tesa solo a stemperare la tensione, ma voleva essere un richiamo alla assunzione di responsabilità e un invito a non strumentalizzare le vicende che spesso fanno da contorno all'operato delle forze di polizia.
Questo suo porsi a tratti in maniera un pò burbera ed aggressiva nella forma, e al tempo stesso rigorosa ed essenziale nella sostanza, gli ha precluso finora molte simpatie.
Ce lo hanno descritto come l'uomo che ha voluto diventare a tutti i costi capo per smania di potere.
Invece pare proprio tutto il contrario.
Ma anche fosse, non lasciamoci scappare l'occasione.
Gabrielli è l'uomo della provvidenza che può tirare fuori la polizia di stato, e anche il sistema Italia, da decenni di oscurantismo.
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