giovedì 14 luglio 2016

Vendetta

Nel suo provvedimento il magistrato di Sorveglianza milanese Mariolina Panasiti lunedì scorso non ha disposto "alcun differimento della esecuzione della pena, neppure nelle forme della detenzione domiciliare", per vari motivi. Oltre al rischio che possa "essere possibile ed eventuale soggetto passivo di iniziative rivolte contro di lui", per il giudice il boss, da 27 mesi ricoverato nell'apposito reparto per i detenuti dell'ospedale San Paolo di Milano dove le sue "condizioni di salute sono peggiorate in ragione dell'età (...) e della sopravvenienza di un focolaio" di broncopolmonite, presentava le "medesime patologie, anche quanto ad intensità e gravità" già valutate il Tribunale di Sorveglianza di Milano nel 2014 e dalla Cassazione l'anno successivo quando si espressero negativamente circa una sua scarcerazione.livesicilia




Tra l'altro il giudice Panasiti è quello che ha assolto Marco Mancini nell'ambito del procedimento Telecom. L'unico giudizio emesso in parte per merito nel mare magnum del segreto di stato.
Quindi adesso sta alla sorveglianza.

Ma anche fosse stato vittima di rappresaglie da quasi morto, allo stato cosa gliene importava visto che l'ha trattato come una bestia sin dalla cattura ?
Qua il problema è che l'unico stato che esiste, è quello rappresentato da investigatori, magistrati e giudici. Uno stato di stampo "sbirresco".
Non esiste uno stato che faccia da modello in materia di etica e diritti.
Va da se che, o sei un boss mafioso o il nero scampato a Boko Haram, l'unico destino che ti puoi aspettare in questo Paese, è la morte per vendetta.

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