giovedì 21 luglio 2016

Alberto il dirottatore

Il resoconto di Chiocci sul filone ravennate della storia, che in qualche modo fa da cornice alla vicenda di Abu Omar, è la versione pollariana della difesa, che ancora tende a non recidere l'asse con quella manciniana.
In attesa della seconda puntata, mi limito a dire per il momento che l'immagine del generale Manenti il quale, avendo sniffato puzza di bufala dopo aver ascoltato la storia del "cittadino straniero", spedisce Di Troia da Scarpis, è la sintesi di Abu Omar, dei servizi e dell'Italia che va.
Ed è anche la prova che, a parte lui, di teste pensanti e gente al servizio dello stato, là dentro forse non ce ne sono tantissime.

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