giovedì 21 luglio 2016

Il pm scemo e i giochetti dei servizi

Le dichiarazioni di Roberti e di Spataro non sollevano solo il problema del tipo di coordinamento esistente tra Servizi segreti, Procura Antiterrorismo e magistratura inquirente. Che a quanto pare sembra essere, se non inesistente, almeno poco funzionante. Ma solleva una questione decisamente più importante. Che riguarda il rapporto che deve essere stabilito e mantenuto tra i Servizi segreti impegnati nella lotta contro il terrorismo internazionale e la magistratura a cui compete il compito di promuovere l’azione penale nei confronti di chi commette reati. Non è un caso che la questione sia stata di fatto sollevata dal Procuratore Spataro.arturo Diaconale

I servizi giocano sull'extraterritorialità delle vicende.
Se mai fosse tolto il segreto di stato dal caso Abu Omar, verremmo a scoprire che il pericolo per gli Stati Uniti, e di conseguenza anche per l'Italia, veniva da zone estere e che i servizi hanno semplicemente risposto, senza farsi coinvolgere direttamente a livello operativo, ad una richiesta di aiuto degli alleati.
Allo stesso modo con tutta probabilità gli attentati sventati o presunti tali, ricordiamo che al Sismi c'è ancora gente che rivendica la paternità della cattura di al Zarqawi, originano da qualche segnalazione di servizi stranieri. Ai tempi di internet e wattsapp, l'intervento può essere stato fatto al di fuori dell'Italia ma tecnicamente il potenziale attacco è stato sventato sul nostro territorio.
C'era bisogno di avvertire la magistratura italiana ?
Ma anche a volersi appellare alle norme che regolano le attività dei servizi, così come avrebbe fatto il procuratore Spataro in una lettera, le leggi possono essere interpretate . La riforma è un'ottima legge ma la nostra intelligence è stata abile nel costruire una rete di relazioni, che va dal presidente del consiglio ai membri del Copasir, in grado di consentire loro ampi margini di azione.
La convinzione che una norma molto rigorosa in termini di controllo, abbia cambiato tutto rispetto a tempi e vicende come quella di Abu Omar o via nazionale, è mera illusione.
I servizi oggi, sono più liberi che mai, di fare il bello e il cattivo tempo, dentro e fuori dall'Italia.
Il che non significa necessariamente che giochino sporco. Ma che bisogna drizzare le antenne ogni tanto.

* Parte del titolo è una citazione da una intercettazione relativa al caso Abu Omar.

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